54.luccichio

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In un batter d'occhio siamo in Austria, Red Bull Ring: casa del nemico.

Questa settimana è passata molto in fretta: neanche il tempo di tornare a Milano che siamo dovuti ripartire per l'Austria. Questa volta ho voluto guidare perchè avevo bisogno di schiarirmi le idee e direi che guidare un po' di ore per raggiungere la meta è il modo migliore per farlo.

Nessun passeggero. Solo io e la mia mente incasinata.

Vero che non ci sono passeggeri, ma c'è la voce di mio padre che rimbomba nella macchina.
"Niña ricorda di mangiare non appena arrivi"
"Papà stai tranquillo, sai che mangio pure il muro quando ho fame"
"Io preferisco ricordartelo. Magari questo tuo lavoro ti fa dimenticare di mangiare e sai che non va bene"
"Papi, sai che non tornerò a quei momenti"
"Io non voglio rivederti così. E' stato un incubo breve, per fortuna, e sai che questa brevità è stata possibile solo grazie alla tua forza di volontà"
"Lo so lo so, ma cambiamo discorso per favore"

Non mi piace parlare di quel momento in particolare.
Forse prima o poi lo dirò.

Parlo con lui per un'altra ora più o meno e poi chiudo perchè mi serve il silenzio per rilassarmi.

Arrivo in Austria anche prima del previsto e mi reco in hotel.
Stiamo arrivando tutti con mezzi diversi, quindi c'è chi arriverà prima e chi dopo e io penso di essere tra le prime persone.

Arrivo davanti alla reception e la signorina comincia a darmi indicazioni in tedesco.
"I don't really understand German" dico un po' imbarazzata.
"Oh my God, sorry" e switcha all'inglese.
"Danke" dico dopo aver ricevuto la chiave elettronica. I miei 3 anni di tedesco alle medie si stanno rivelando utili.

Questa settimana è stata strana se devo essere sincera. Molto strana.
Sono tornata a Milano con Pierre, mi ha riaccompagnato a casa, ci siamo bevuti un te e poi abbiamo deciso di non parlare per tutta la settimana per vedere cosa succedeva.
Ho sentito la sua mancanza se devo essere sincera, ma ho paura che sia una mancanza da "routine".

Charles non l'ho sentito e lui sì che mi è mancato. Non abbiamo parlato un granché dopo la gara perchè lui era parecchio deluso e penso che non volesse intaccare il mio umore alle stelle e poi non ho proprio avuto il tempo di scrivergli.
O forse non volevo scrivergli per non dar ragione alla mia coscienza.

"Ulala che bella stanza" mi dico da sola entrando nella camera assegnatomi.

Passano i giorni velocemente e siamo praticamente a ridosso del Gran Premio.
Adesso Toto sta facendo il giro per il paddock con suo figlio Jack e vi dico che mi mangerei quel bambino da quanto è bello.

"Andromeda! Come here for a second" mi giro e vedo che è proprio Toto a chiamarmi. Mi avvicino e vedo che il piccolo Jack si nasconde tutto imbarazzato.

"E' un tuo grande fan"
"Mio?" chiedo stupita.
"Dice sempre di voler essere come te, vero Jack?" gli chiede Susie.
"Oddio ma che cosa carina, grazie davvero chico" dico abbassandomi al suo livello e dandogli la mano. Lui me la stringe con forza e sorride ancora un po' imbarazzato.
"Dai Jack, dalle il tuo regalino"
Viene verso di me un po' titubante e mi porge un foglio. Lo abbraccio e rimane vicino a me ad aspettare una mia reazione.

Apro il foglio e trovo un disegno fatto da lui: sono io vestita di rosso vicino ad un leone.
"Bellissimo Jack" dico quasi emozionandomi. Lui si imbarazza ancora di più e si nasconde dietro le gambe di Susie.

Parlo ancora un po' con loro, saluto per bene il piccoletto e torno ai box.

Passa ancora un giorno e ci ritroviamo al muretto pronti a dare direttive per questo Gran Premio.
Parte Max in pole con Charles subito di fianco.

Ne vedremo delle belle.

Charles' POV
Giornata di gara. 
Sono parecchio teso.

La voglia di tornare sul gradino più alto c'è, ma allo stesso tempo c'è la paura di un fallimento bello grosso.
Non ce la faccio più a sentirmi dire di essere il predestinato, però poi non riesco a dare il massimo.

"Ok guys, good luck" ci dice Andromeda dalla radio.
"Grazie" rispondiamo entrambi.

Giù la visiera. 
Su i motori.
1.
2.
3.
4.
5.
Che cominci la gara.

E' una gara difficile, ma la mia voglia di vincere è tanta.
Devo mostrare di non essere tanto fumo e niente arrosto.
Devo mostrare di essere il predestinato.
Devo mostrare di essere Charles Leclerc.

"Push Charles, push please" mi dice Andromeda a pochi giri dalla fine.
Siamo davanti a tutti quanti e sono l'unico rimasto sulla pista perchè Carlos si è dovuto ritirare. Stanno puntando tutto su di me.
"I know I know" dico sorridendo quasi. Come se non sapessi di dover spingere come un matto e portare al limite questa vettura.
"You can do it, I know it" continua a dirmi. Spero vivamente che non ci stia sentendo nessun altro perchè non mi piace parlare con lei e avere la sensazione di essere interrotti da qualcuno.
"Grazie Didi, sei fantastica"
"Concentrati eh" mi dice ridendo.
"Mancano 4 curve, è qua la vittoria"
"Te la meriti, finalmente" sento tirare un sospiro di sollievo.

"Te la dedico" dico poco prima di tagliare il traguardo e far scoppiare il putiferio al muretto.
Non so nemmeno se mi abbia sentito o meno, ma poco importa. Almeno ne sono consapevole io.

Pierre's POV
E' appena finito il Gran Premio d'Austria e, finalmente direi, Charles ha vinto. 
Sono davvero felicissimo per lui nonostante la mia di gara non sia andata proprio come volevo.

Decido di andare anche io sotto il podio e sono quasi vicino ad Andromeda.

Questa settimana è stata strana. L'ho accompagnata a casa dopo il volo, abbiamo bevuto una cosa insieme e poi ci siamo distaccati per una settimana intera.
Mi è mancata molto se devo essere sincero.
Sentivo che mi mancava darle il buongiorno o chiamarla e parlare di cazzate, ma allo stesso tempo ho avuto del tempo per riflettere e penso di aver tirato anche delle belle somme.

In questioni amorose non sono proprio un professionista, tento di capire le donne, ma non ci riesco.

Comincia ad essere intonato l'inno monegasco e io guardo Charles tutto felice. Se lo merita davvero questo momento.

Guardo anche Andromeda per un momento e vedo che non stacca gli occhi dal pilota sul podio.

Riporto lo sguardo su Charles e vedo che anche lui guarda solo lei.

Non le stacca gli occhi di dosso.

Si sorridono a vicenda senza fare nulla.

Non riesco a vedere Charles, ma scommetto abbia quella luce negli occhi di cui tanto si parla quando si è innamorati.

Lo sapevo che quella volta lì a Barcellona c'era qualcosa sotto... cazzo se lo sapevo.

Riporto il mio sguardo su Andromeda e la guardo un po' per essere certo di capire.

Anche lei ha quella luce.
Ha quel luccichio che con me manca da un po'.

Finiscono i due inni, partono gli applausi e la pioggia di champagne.

Lei continua a guardarlo come se fosse l'unica cosa esistente in questo momento.
Sono ad un metro da lei, ma non mi vede.

Ora ho capito da dove derivano tutti i suoi dubbi e la sua necessità di staccare un attimo.

Lei è innamorata di Charles. 
E lui è innamorato di lei.

Io sono il problema di mezzo.


Angolo autrice
TAN TAN TAAAAAAN! Sì, vi ho fatto aspettare un'infinità solo per poter scrivere questo momento e sì, stiamo per arrivare alla svolta seria della storia❤
Vi prometto che tutta quest'attesa sarà ben ricompensata❤

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora