40.welcome to Miami

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Siamo ufficialmente a Miami.
Il volo è stato lunghissimo e stancante.
Però siamo a Miami.

Non sono mai stata in America ed è un'emozione unica essere qua... inoltre è proprio una città meravigliosa.

Abbiamo fatto un giro al circuito e devo dire che non è proprio brutto, ma è molto nuovo quindi nessuno sa come potrebbero andare le cose.
Speriamo sempre in qualche riscontro positivo, ma bisogna rimanere realisti e non staccarsi mai dalla terra.

"Non è male" mi dice Mattia una volta seduti al tavolo delle riunioni.
"Carino, ma incerto. Non mi piace per questo"
"E' la sorpresa della novità, ti capisco" dice ridendo e rilassandosi un po' sulla sedia.

Ah già, oggi è venerdì in caso non si fosse capito e abbiamo appena finito le prove libere. Pure noi ingegneri che siamo stati seduti al muretto siamo stanchi da morire.
Mattia sta dormendo in piedi, io tento di stare sveglia ma il jet-lag si sente ancora dopo due giorni, Laurent sta guardando il muro e non penso sia collegato a questo pianeta e Xavier fa finta di leggere.
"Xavi, sappiamo tutti che non stai leggendo seriamente" dico io prendendolo in giro.
"Hai capito proprio bene Andromeda. Dobbiamo farci tutti una bella dormita perchè domani bisogna dare il massimo"
"Forza, sistemiamo le ultime cose e poi andiamocene. E' già sera e non ha senso rimanere qua senza un motivo" e ciò che dice il capo, si fa.

Sistemiamo un po' di fogli, salutiamo tutti quanti e poi ci avviamo verso l'uscita.

"Enchateresse, scappi via?" sento chiamarmi da dietro.
Mi giro e, ovviamente, è Pierre appoggiato contro uno degli edifici del paddock.
"Sono stanca morta e devo riposare se domani voglio fare un bel lavoro"
"Mi aspetti 10 minuti? Finisco una cosa e poi torniamo insieme" dice facendo la faccia da cucciolo.
"Come faccio a dire di no a questo faccino?" dico dandogli un bacino sulla guancia.
"Volo e sono subito da te. Tieni le chiavi dell'auto, comincia a salire e a rilassarti" mi dà un bacio sulla testa e corre un attimo da Franz.

"Mattia, vai pure. Io torno con Pierre"
"Va bene cara, passa una buona serata e riposati per bene. Domani servono tutti i cervelli ben attivi"
"Certo capo"

Vado verso la macchina del mio ragazzo e mi siedo per bene sul sedile.

"Spero tu non ti sia addormentata" dice ad un certo punto Pierre, entrando in auto.
"Nono, tenevo solo gli occhi chiusi. E' bella comoda quest'auto che ti hanno dato"
"Sì, è molto carina. Poi è pure automatica, quindi non devo sforzarmi troppo a guidare e posso fare una cosa..."
"Cosa?" e mi mette una mano sulla coscia, stringendo un poco e avvicinandola a voi, ehm, sapete dove.
"Come siamo birichini Gasly" dico dopo aver deglutito una volta... diciamo che un certo effetto me lo fa questo ragazzo qua.
"Al paddock è difficile avere qualsiasi tipo di contatto fisico, perciò tento di averlo in ogni altra occasione possibile"

Ecco che mi risale quel senso di colpa.
Non rendere la relazione pubblica è una mia scelta e so che lui ne risente un po'... è molto difficile cercare di non fare cazzate di fronte ad una telecamera o dire una parola di troppo.
So anche che lui vorrebbe dirlo o comunque vorrebbe baciarmi così, di fronte a tutti, e poi lasciare che siano gli altri a capire.

"Lo so scusami" dico dispiaciuta.
"No ei, a me va bene così. Non mi interessa che il mondo lo sappia, mi basti tu" e mi stringe la mano.

Io non so davvero come ho fatto a meritarmi un ragazzo come Pierre. Sarà stata qualche coincidenza astrale.

Arriviamo in hotel e andiamo in camera sua per passare la serata insieme. Ordiniamo qualcosa in camera e ci accoccoliamo vicini vicini.

"Mi fa impazzire il tuo profumo" dico girandomi verso il suo collo. Incredibile quanto i profumi maschili siano forti e a lunga durata.
"Ti piace? Io non ero un granché convinto, ma se piace a te allora va bene"
"Secondo me è proprio da Pierre Gasly"
"Allora lo metterò sempre per farti felice" lo guardo tutta felice e mi riaccoccolo a lui.

"Ah, comunque ho una domanda da farti" mi giro verso di lui e aspetto.
"Spara"
"Sai che mi hanno invitato al Festival di Cannes tra qualche settimana, no?"
"Certo che lo so e sai quanto ti invidio"
"A proposito di questo, sul mio invito c'è scritto che posso portare una seconda persona..." mi guarda sorridendo.
"Io? Porteresti me? Seriamente?" dico alzandomi in ginocchio sul letto.
"Sì amour, non vorrei andarci con nessun altro"
"AAAAA CHE BELLO SI'" e mi butto su di lui abbracciandolo forte forte e dandogli tanti bacini.

"Mamma mia grazie infinite Pierre, davvero"
"E di che? Voglio mostrare a tutti chi è la mia stupenda ragazza" dice ridendo.
"Penso sia arrivato il momento di mostrarci in pubblico" dico sicura. Questa è l'occasione giusta.
No interviste, solo apparizione in pubblico al festival.
"Veramente?" mi chiede quasi sorpreso della mia risposta.
"Certo, non ha senso continuare così se dobbiamo trattenerci continuamente dallo saltarci addosso"
"Non hai tutti i torti" dice prendendomi per il mento e baciandomi.

Mi mette a cavalcioni su di lui e approfondiamo sempre di più.

"Rimani con me stanotte?" mi chiede facendo gli occhi dolci, di nuovo.
"Sai che domani devo andare presto..."
"Non sarò d'intralcio" dice facendo il labbruccio.
"Mh fammi pensare..."
"Dai didi..." e comincia a darmi tanti bacetti sul collo. Ora sì che il mio autocontrollo va a puttane.
"Va bene va bene, ma tieni quelle labbra lontane dai miei punti deboli" dico spostandomi e ridendo.
"Nah nah, io faccio proprio quello che voglio mia cara" e mi abbraccia forte buttandomi sul letto e facendomi il solletico.

"NOOOO PIERRE SMETTILA" dico dimenandomi. Io penso di avere qualche tipo di problema con solletico. Vi giuro che lo soffro troppo.
"TREGUA TI PREGO" e, infatti, si ferma.
"Va bene signorinella, ma solo perchè so che devi dormire e lavorare sodo domani"
"Come sei bravo churro"
"Churro?" mi chiede ridendo.
"Sì, d'ora in poi tu sei churro, come i dolci. Alla fine sono stati quelli che ci hanno avvicinato molto, ricordi?"
"Pensi che mi dimentichi di quel giorno là a Barcellona?" dice prendendomi il viso e strizzandomi le guance.
"No non penso" dico ridendo.

Mi alzo e vado verso il bagno.

"Mi lasci solo soletto?"
"Devo cambiarmi, non vorrei mai addormentarmi con i vestiti da lavoro. Anzi, lanciami una maglia tua che non ho voglia di andare in stanza"
"Subito capo" si alza, fruga un po' tra le sue cose e mi tira fuori una maglia enorme.
"Che stile Gasly" dico prendendolo in giro.
"Ei, non prendermi per il culo"
"E' una maglia con delle papere" dico scoppiando a ridere.
"LA VOLEVO USARE PER DORMIRE OK?" dice facendo il finto offeso.
"E' bellissima amore"
"Amore? Non mi hai mai chiamato così"
"Magari ogni tanto potrei farlo" dico facendogli l'occhiolino e rinchiudendomi in bagno a mettermi il 'pigiama', sempre se quelle papere possono essere un pigiama.

"Vado a farmi una doccia veloce" mi dice dandoci il cambio.
"Va bene, fai veloce"
"Un fulmine sarò"
"Comincio a contare"

Aspetto che faccia la doccia e gironzolo un po' sui social.
Metto qualche mi piace qua e là, rispondo a diversi messaggi di mio padre e di Benny e, ovviamente, ricevo un messaggio da Charles.
Io odio il suo tempismo sbagliato.
Non è possibile che mi scriva sempre nei momenti meno opportuni.

C: domani colazione alle 7:30, poi ti porto al paddock

Ehm sì, non mi hanno dato nessun tipo di macchina per questo GP e devo sempre scroccare passaggi.

A: grazie charlie, sai che non devi

C: a me fa piacere fare da tassista😂

A: beh, fai il pilota per un motivo

C: sai che puoi sempre contare su di me per ogni cosa

A: lo so, grazie

C: dai dai, vai a nanna che poi domani non ti reggi in piedi

A: grazie papà🙏

C: quando vuoi mia cara😘

Angolo autrice
Buonasera signorinelle! Come avete passato questo weekend senza gare? Ma, soprattutto, è stato traumatico questo inizio di settimana?
Capitoletto un po' più romantico e pieno di Pierre Gasly perché ammettiamolo, siamo tutte pazze di Pierre in fondo ahahahah
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci risentiamo domani❤️

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora