42.Charlotte

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Siamo a Monaco.
E' la prima volta che la vedo ed è semplicemente magnifica... piccola, ma mozzafiato.
Sembra un mondo tutto a parte ed è stupenda.

Bellissima città, ma ho un po' di ansia perchè oggi incontrerò Charlotte dopo tutto ciò che è successo tra lei e Charles.
Ci siamo sentite sul telefono diverse volte, ma non ho mai avuto il coraggio di vederla. Oggi, però, non ho più scuse.
O la va o la spacca, dale.

Praticamente tutti hanno un alloggio in qualche casa, solo io sono una tra le poche a dover scroccare in continuazione e questa volta la mal capitata è proprio Charlotte.
Suo padre possiede sì e no tutti gli hotel di Monaco, è vero, ma ha deciso di volermi ospitare direttamente lei a casa sua.

Non so se voglia perdonarmi o farmi fuori. In caso, la capirei benissimo.

Sto entrando adesso nel parcheggio e la vedo già la fuori ad aspettarmi con un sorrisone sul volto.
Ok dai, non sembra incazzata fortunatamente.

Ho parcheggiato nel posto assegnatomi e adesso sto scendendo dall'auto. Prendo un bel respirone profondo.

"Dale Andromeda, tutto andrà bene" mi dico da sola.

Le ho preso anche un regalo, almeno non mi uccide se per caso tutto andasse male.

Ah, inoltre dovremo convivere sì e no 5 giorni. Dio ti prego, fa che tutto fili liscio come l'olio.

"Andromeda!" mi viene incontro e mi abbraccia stretto stretto.
"Charlotte, ti trovo davvero bene" avanti, no passi falsi Andromeda. Solo una possibilità.
"Forza vieni in casa, Jean prenderà le tue cose e le porterà nell'appartamento" dice mostrandomi il portinaio Jean.
"Bonjour madame"
"Bonjour monsieur" sì dai, facciamo finta che io sappia seriamente qualcosa di francese.

"Migliori lentamente" mi dice ridendo e mostrandomi un po' l'appartamento.
"Nolente o dolente uno deve imparare. Al Festival ho dovuto utilizzare Pierre come traduttore. Fortuna che il film era in inglese, altrimenti ciaone proprio" dico porgendole un regalo.
"Cos'è?" mi chiede curiosa.
"Un regalino" è una stupidata, in realtà, però mi ricordo che che ne voleva una, di conseguenza gliel'ho presa.
"Merveilleux!" dice tutta euforica.
"So che volevi da un sacco questa borsetta, perciò ho voluto prendertela per ringraziarti dell'alloggio e per scusarmi per tutto ciò che ho causato"

Non serve specificare cosa.
Lo sappiamo bene entrambe.

"Non devi scusarti di nulla, lo sai bene"
"Si Charlotte invece. Io mi sento una merda da quel momento e continuo a conviverci"
"Sistemati un attimo e poi ne parliamo bene davanti ad un caffè. Voglio spiegarti per bene delle cose" annuisco e la seguo verso la stanza degli ospiti.

Sistemo i vestiti e alcune cosette che ho portato, mi cambio velocemente con dei vestiti da casa e vado verso la cucina.

"Ti devo aiutare con qualcosa?" non mi piace fare l'ospite parassita.
"Prendi solo i biscotti sul ripiano. Li ho presi apposta per questa merenda"
Faccio come dice la padrona casa e ci sistemiamo sul divanetto in salotto.

Inizialmente nessuna delle due riesce a parlare, forse per l'imbarazzo, ma il ghiaccio si scioglie lentamente.

"Io ti chiedo scusa. So che mi dirai che tutto doveva andare così, che avevate problemi già da prima e che forse sarebbe arrivata comunque al capolinea, ma io mi sento tremendamente in colpa. Non voglio far finta di non sapere perchè l'ho saputo direttamente da Charles e sarei un'ipocrita a mentire. Sento di aver rovinato tutto quanto... non solo la tua relazione con lui, ma anche il mio rapporto con te. Io ci tengo tantissimo a te Char e non voglio che tutto vada a puttane a causa di questo. So che sarebbe una motivazione bella valida, ma non voglio che tutto vada così" e, come da prassi, comincio a piangere.
Lei mi segue a ruota.

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora