33.benedizione e condanna

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Charles's POV
Chissà cosa passa per la testa a lei.

"Ti va il donut?" le chiedo facendo un sorriso.
"Ora che hai fatto un sorriso sì" e mi dà un colpetto sulle guance.
Mi alzo a prendere i dolci e ci sistemiamo meglio sul letto con la schiena poggiata alla testiera.
"Buoni sti cosi, hai fatto bene a prenderli"
"So che ti piacciono i dolci, perciò ho colto la palla al balzo" dico cercando di non far cadere tutto sul letto.

"Bella la felpa" mi dice dopo un cinque minuti passati in silenzio.
"Ti piace?"
"Veramente molto bella e sembra anche morbidosa"
"Un sacco, senti" e le porgo un braccio. Mi guarda divertita ma accarezza comunque la felpa.
"Madonna, sembra di toccare un peluche"
"Hai visto che bellezza" dico ridendo e finendo il donut.

"Filmino?" mi chiede.
"Te lo volevo chiedere io"
Si alza, prende il computer e accende Netflix.
"Guarda che puoi anche avvicinarti" dico sentendola troppo distante. Non mi piace avere quasi quel metro di distanza.
Non con lei.
"Sicuro?"
"Si" e la trascino verso di me.
Ora si che siamo vicini.

Dopo un po' di battibecchi, decidiamo di guardare un horror, visto che le piacciono.
"Obbligo e verità, va bene?" le chiedo dopo aver letto velocemente la trama.
"Ci sta, nonostante la popolarità non l'ho mai guardato. Andata"
Ci sistemiamo sul letto e comincia il film.
È anche carino... solo se non facessero quelle facce ogni due per tre.

"Oh mon dieu, ma chi me l'ha fatto fare" dico mettendomi una mano sugli occhi, ma sbirciando ogni tanto.
"Ti fa paura?" mi chiede ridendo.
"Non prendermi in giro. Mi mette ansia quel sorrisetto scemo che fanno"
"Puoi tenerti al mio braccio se vuoi. Proprio come i bambini" e qua scoppia a ridere.
"Non è divertente!"
"Sì che lo è Charles. Non fa nemmeno chissà quanta paura"
"A me si, ok?!"

"Fammi almeno da supporto morale" le dico a metà film.
Mi ascolta e si avvinghia sul mio fianco, quasi come un koala.
"Troppo morbida questa felpa" ecco, ora ho capito perché ha messo la testa sul mio petto e perché mi stringe manco fossi un peluche.
"Basta che non mi soffochi, ci sono ancora tante gare da disputare"
"Tranquillo, so controllarmi"

Finiamo il film, con diverse mie lamentele e tante sue risate su quanto mi trovi scemo e poi ci mettiamo a parlare un po' in generale del nostro passato.
Non abbiamo mai toccato tanti tasti del tempo ormai non rincorribile, ma questo è il momento migliore.
Siamo entrambi stanchi e sono i momenti come questi che fanno rivelare tante cose.

"Pensi tanto a tua madre?" le chiedo ad un certo punto. Lei ha perso un genitore molto prima di me e voglio sapere come si sente... io sento la mancanza di papà ogni giorno che passa e ogni tanto vorrei solo che fosse qui per potermi dare un abbraccio o incoraggiarmi, così come ha sempre fatto.
"Molto, sì. È stata molto dura all'inizio cercare di continuare a vivere con questo grande buco, ma uno ci prova se vuole continuare a stare a galla. Non potevo lasciarmi andare... lei non avrebbe mai voluto e non potevo affondare.
Papà era messo molto peggio di me e dovevo supportarlo e fargli capire che ce l'avremmo fatta comunque, anche se con tanti ostacoli, ma ce l'avremmo fatta. Essendo la sua unica figlia, ha cominciato a passare molto più tempo con me, a darmi molte più attenzioni e ogni tanto diventava soffocante -dice sorridendo- ma anche questo fa parte dell'essere genitore.
Mi manca tanto mia madre perché molte cose le potrebbe capire solo lei, però so che da lassù mi sta guardando. E penso pure che stia dicendo: 'guarda dov'è arrivata quella ragazza tanto ambiziosa quanto logorroica'" e guarda verso l'alto sorridendo.
"Sarebbe fiera della donna che sei. Ce ne sono poche come te in giro" le dico con tutta la sincerità che ho in corpo.
"Grazie davvero. Te invece? Come ti senti per la perdita di tuo padre?"
"Un po' come te. Ovviamente il tempo senza di lui è minore rispetto a te, quindi sto ancora imparando a convivere con questo buco e certe volte è difficile. Certe volte vorrei solo che fosse qui per poterlo abbracciare forte forte e dirgli 'grazie' per tutto ciò che ha sempre fatto per me... so che da lassù starà tifando per me e so anche che mi tira le peggio parolacce quando sbaglio" dico ridendo, sapendo benissimo che è così.
"Magari stanno prendendo un bel caffè insieme, mia madre e tuo padre" mi dice sorridendo.
"Sì, penso siano i tipi per farlo. Chissà quanto sparlano di noi"
"Mia madre era una pro con i gossip, quindi penso che intratterrà tuo padre all'infinito"
"Almeno è in buona compagnia. Se è come te, allora nessuno potrebbe mai annoiarsi" dico alzandole la testa dal mio petto, luogo in cui era rimasta fino ad adesso.

Ci guardiamo senza dire altro.
Nonostante la poca luce derivi solo dal computer, sento il suo sguardo bruciare.
Avrei una voglia matta di baciarla.
Si, l'ho detto.
Voglio baciarla.
La voglio cazzo.
Ma non posso averla.

"Tu non sai quanto io mi stia trattenendo" le devo dire tutto. Mal che vada, non ci parleremo più. Ma io devo parlare... devo essere sincero per una santa volta.
"Non dire cose ti prego" prendo il suo viso tra le mie mani e la guardo ancora più intensamente.
"Ma non farò nulla. Non sono un amico di merda" Pierre non si meriterebbe niente del genere.
"E lo devi fare anche per Charlotte" mi dice abbassando un po' la testa.
"Lo so. Ma vorrei tanto"
Mi piace troppo questa ragazza. E non deve. Non deve cazzo eppure eccomi qua. La sto guardando come un pesce lesso.

"Fai finta che non sia successo nulla" le dico dandole un bacio sulla testa.
"Non posso e lo sai"
"Fa niente, fai finta non sia successo nulla. Non trattarmi in modo diverso. Ti voglio un bene nell'anima, sappilo. Se sei felice con Pierre, io sono felice per te. Sempre" le do un altro bacio sulla fronte e mi accingo ad uscire dalla stanza.
Non voglio rendere le cose ancora più difficili.
Per una volta sono stato sincero e mi va bene questo.
Sento di aver tolto un grande peso dalle mie spalle e serviva proprio.
So cosa devo fare con Charlotte e tutta sta storia.

Vado verso la porta ma sento che mi ferma.
Mi giro e mi abbraccia forte, affondando la testa sulla mia spalla e alzandosi un po' in punta dei piedi per potermi allacciare le braccia dietro al collo. Ricambio, ovviamente, e l'abbraccio come se potesse essere l'ultima volta.
Forse perché lo sarà.
Non dico che non ci saranno altri abbracci, ma saranno tutti solo per festeggiare qualche successo o per consolazione in caso di esiti negativi... ma non so quando ricapiterà un abbraccio del genere.
Puro.
Sincero.
Vero.
Ma troppo carico di malinconia.

"Sembra un addio" le dico cercando di mostrarmi tranquillo.
"Spero di no" e detto ciò, esco dalla stanza.

Rientro nella mia camera e lascio che quelle due lacrime lascino i miei occhi.
Ha fatto bene e male allo stesso tempo.
L'amore è una benedizione.
Ma anche una condanna.


Angolo autrice
ALLORA ALLORA ALLORA QUA CHARLIE CHARLIE HA SGANCIATO LA BOMBA
Finalmente qualcuno ha fatto chiarezza sui propri sentimenti una volta per tutte... che pronostici avete sulla storia? Sono curiosa e spero che il capitolo vi sia piaciuto❤

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora