105.in fondo non siamo così diversi

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Charles' POV
Sono stanco di tutte ste continue delusioni.

Bahrain DNF.
Jeddah a malapena 7°... se continuiamo di questo passo, il mondiale non lo vedrò nemmeno col binocolo.

Strategie e pit sono perfetti, davvero perfetti se confrontati all'anno scorso, ma la macchina... la macchina è veramente un disastro sotto certi punti di vista. 
Se solo avessimo mantenuto la macchina dell'anno scorso e le strategie di quest'anno, allora sì che avremmo conquistato il mondo.

Andromeda spacca come capo strategie e ha fatto di quelle magie che veramente dimostrano le potenzialità che ha, ma se solo un componente funziona bene, allora non si va da nessuna parte.

Xavier non mi dice le cose in tempo e la sfiga mi perseguita.

Il destino è contro di me a quanto pare.

Adesso sto per scendere dalla vettura dopo una gara da dimenticare e 6 miseri punti nel mondiale piloti. A sto punto già finire la gara è un miracolo.

Scendo dalla monoposto abbastanza incazzato e sinceramente deluso da come stanno andando le cose.

Faccio i soliti controlli post-gara e mi avvio verso i box insieme e Carlos per darmi una sistemata e poi rendermi presentabile ai media. 
Non so nemmeno che dire sinceramente... "sì, weekend da dimenticare, non avevamo il passo e sta volta va così. Speriamo che queste due settimane di lavoro portino frutti per arrivare più forti a Melbourne" ormai solito discorsetto riformulato milioni di volte solo per non buttare merda su nessuno.

Mi passo una mano sulla faccia mentre mi cambio perchè non penso di farcela più e penso si stia notando perchè sbotto molto più facilmente con tutti quanti e, odio ammetterlo, questo cattivo umore si ripercuote anche sulla relazione.
Lei tenta sempre di tirarmi su di morale o di darmi i miei spazi quando mi servono, però certe volte divento proprio insopportabile e finiamo per litigare.

Io so che non è colpa sua e lei sa che non è colpa mia, però certe volte è inevitabile litigare un pochetto.
Odio quando lo facciamo, davvero.

"Forza Charles, ci sono i giornalisti" mi dice Andrea passandomi un asciugamano.
"Lo so, ora vado" dico ancora un po' incazzato, ma, soprattutto, stanco e con una voglia di tornare a casa e riposarmi un po'.

Mi sistemo, esco dalla stanzetta e vado dritto dritto dai giornalisti senza parlare con nessuno.
Faccio il mio dovere senza risultare troppo uno stronzo e, nonostante la faticaccia, riesco nel mio intento.
"Grazie" dico a quelli di Sky Sport Italia, gli ultimi che ho sentito.

Non riesco ancora a tornare ai box, perciò decido di rifugiarmi un attimo in un luogo un po' isolato nel paddock in cui non passa praticamente nessuno.
Mi siedo per terra e poggio la testa contro l'edificio.

Sento di dover piangere davvero ma davvero tanto. Ho accumulato tanto stress in questo periodo e non riesco a smaltirlo nel modo corretto, perciò meglio isolarsi e piangere un pochetto.

"Jules vorrei tanto che fossi qui... io non ce la faccio più e per quanto mi sforzi, non vedo risultati. Mi manca tanto sentire i tuoi incoraggiamenti e spronarmi a dare il massimo sempre e comunque. Te e papà siete stati i miei pilastri e mi sento cedere in questo momento" dico mettendomi le mani in faccia e piangendo silenziosamente.
"So che ti mancano Charles, ma devi ricordarti di darti forza sempre e comunque" mi giro e intravedo la figura di Pierre.

Si siede vicino a me e non dice nulla.

"Sento di non star dando il massimo o, se lo sto dando, non vedo un cazzo di risultato" dico io dopo un po'.
"Stai dando tutto Charles, fidati di me. E' solo un brutto periodo e, si sa, una cosa brutta ne attira tante altre. L'aborto spontaneo ti ha portato molta tristezza e questo può essere che abbia influito su qualche strano meccanismo del mondo. Le delusioni saranno sempre tante in questo mondo, ma devi saperle controllare per non riversarle sulla tua vita"
"Io mi chiedo perchè tutto vada sempre bene a Max, per esempio. Vince, ha una macchina che va e ha, non dico una vita semplice o sempre felice, però sembra essere sereno la maggior parte del tempo. Ogni tanto mi chiedo perchè lui sì e io no... lo rispetto davvero tanto, non fraintendermi, ma mi sono stancato di tutta sta situazione: io spingo fino al limite eppure non arrivo da nessuna parte. Tanto vale che mollo" 

"Per quanto tu pensi che io abbia una vita serena magari potrai anche avere ragione, ma non sono felice tutto il tempo e sento anche io la pressione ogni tanto" ci giriamo sia io che Pierre e vediamo Max. Ecco, ci mancava fare la figura di merda per far andare ancora più di merda sta giornata.
Anche lui si siede vicino a me e rimaniamo in silenzio tutti e tre... non so se sono più imbarazzato o triste o entrambi. Non saprei dire.
"E, per quanto vale, non mollare perchè sei davvero bravo" mi dice sorridendo un po'. Se potessi vedere Pierre, probabilmente starà sbarrando gli occhi dall'incredulità.
"Mi sembra di non essere proprio il top" dico. Non mi piace fare la vittima, ma sto veramente toccando il fondo.
"Una macchina che non va, non è un pilota scarso. Guarda Hamilton: lui è uno dei più forti di sempre, non solo di questo periodo, ma la macchina lo penalizza e non poco. E, secondo me, anche tu sei così: hai talento da vendere, passione e anima, ma non hai effettivamente la macchina che ti possa soddisfare. Sinceramente spero che sistemiate i problemi, così potremo avere una bella stagione combattuta fino all'ultimo punto. E, ti prego, non lasciarti andare perchè sei Charles Leclerc, mica un coglioncello qualunque" dice ridendo e dandomi una leggere gomitata. Sento Pierre e Max ridere e, di conseguenza, mi aggrego anche io.

Ci ritroviamo a ridere tutti e tre e ammetto di sentirmi già un po' meglio. Diciamo che non mi sarei mai aspettato di essere consolato da Max Verstappen, però mi ha fatto sentire meglio e questo è l'importante.

"Solo per curiosità -chiedo-, come mai eravate entrambi in giro qua? Non è un posto che conoscono tutti"
"Io ero venuto a cercarti perchè non ti vedevo e mi sembrava di vedere Andromeda preoccupata, perciò ho detto che sapevo dove fossi e ti avrei riportato. Ti conosco abbastanza per sapere che ti nascondi in luoghi così quando sei triste" mi dice Pierre.
"Io invece volevo venire qua per stare un po' da solo" dice Max. Più simili di quanto pensassi.
"Ma sono felice di aver incontrato voi due" dice sorridendo leggermente.

"Tuo padre?" chiedo a Max dopo che Pierre ha deciso di tornare ai suoi box. Gli ho chiesto di informare la mia bella Andromeda che sono vivo, però sentivo che entrambi abbiamo ancora qualcosa da dirci.
"E' sempre lui alla fine" dice con la voce un po' rotta.
"Non è fiero del tuo P2 suppongo"
"Se non vinco non è mai felice" dice poggiando la testa contro l'edificio dietro di noi e facendo un sospiro lungo.
"Io sarei fiero di te se fossi mio figlio. Hai fatto una rimonta pazzesca dopo un sabato di qualifiche strano... cazzo se ne sarei fiero" dico dandogli una pacca sulla spalla.
"Grazie, Christian lo è per fortuna... papà, invece, sembrava volesse incenerirmi con lo sguardo. Va avanti così da sempre e lo farà per sempre. Sono stufo che pensi che io debba sempre andare bene ed essere il top, quando, in realtà, sono un umano come tutti e non un robot. Sai, prima ho sentito un pezzo di conversazione in cui dicevi che tuo padre era il tuo pilastro e lo è tutt'ora -annuisco alle sue parole- e ti invidio un po' questa cosa. Voglio bene a mio padre, non fraintendermi, ma il tuo ti avrebbe sostenuto anche in momenti così e non ti avrebbe guardato quasi con disprezzo perchè da P15 non sono arrivato a P1 come paparino voleva"

"Paparino" dico io trattenendomi dal ridere. Se io cerco di non ridere, lui invece scoppia di nuovo.

Parliamo ancora un po' di tante cose: formula 1, genitori, fidanzate, futuro... insomma, tipica conversazione che si fa tra persone molte legate e non tra rivali come siamo.

"Grazie per la conversazione e il tempo Charles. Mi ha fatto davvero piacere"
"Anche a me e mi fa strano ammetterlo. Ti auguro ogni bene Max, davvero"
"Anche io Charles e ti auguro di vincere, così potremo lottare fino a capottarci" si alza, mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi e, inaspettatamente, ci abbracciamo e rimaniamo così per un po'.

"Salutami Kelly" gli dico quando usciamo dal nostro piccolo nascondiglio.
"E tu salutami Andromeda. Non l'ho incrociata oggi e, per quanto vale, mi dispiace per tutto ciò che vi è successo"
"Dispiace anche noi, ma l'importante è che stia bene lei. Se le fosse successo qualcosa..." 
"...non pensarci nemmeno. E' qua e questo conta" ci salutiamo ancora una volta e poi separiamo le strade.

Siamo più simili di quanto pensiamo.


Angolo autrice
Buonaseeera! Capitolo inaspettato lo ammetto, non pensavo di portarlo verso questa direzione, ma il fato ha sempre i suoi piani perciò ci becchiamo una bella conversazione Max-Charles❤️
Lo ripeterò fino alla morte: per quanto io si ferrarista e non mi vada sempre giù la RB, secondo me Max è davvero un tatino e volevo inserirlo un po' anche nella storia.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!❤️

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora