45.Capitano Garcia

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E' lunedì.
Sapete cosa significa?
Gita in barca con Charles.

"Io non ci so salire" dico quando siamo sul ponte, di fronte alla barca.
"Metti un piede davanti all'altro e cammini" dice sfottendomi.
"Senti"
"Sento forte e chiaro" gli faccio un dito medio e faccio attenzione a salire.

"Che lumaca oh" dice superandomi.
"CHARLES NON SUPERARMI CHE IO HO PAURA" dico bloccandomi immediatamente.
"Andromeda, tranquilla. Dammi la mano e sali. Non fermarti in mezzo che è peggio. Avanti vieni" dice allungando la mano.
"No Charles io ho paura" pensavo di aver superato la paura delle barche, ma non è così.
"Andromeda guardami -alzo lo sguardo verso di lui ancora un po' impaurita- è tutto ok. Ci sono io con te e sei al sicuro. Stiamo vicini alla costa così vedrai sempre la terraferma. Ti vengo a prendere io, stai lì" si avvicina lentamente per non spaventarmi, mi dà la mano e mi porta sana e salva sulla barca.

Tiro un sospiro di sollievo e mi siedo un attimo.
"Non devi farlo se non vuoi. Non mi importa della scommessa. Farai qualcos'altro caso mai" dice inginocchiandosi davanti a me.
"Nono lo voglio e lo devo fare. E' una paura stupida che mi porto dietro da anni e devo superarla. Faccio sempre scenate così, ma alla fine salgo"
"E' un trauma quello per le barche o una paura irrazionale?" mi chiede dolcemente.
"Trauma" dico semplicemente.

Annuisce, ma non mi chiede altro.
"Tranquilla quando sei con me, va bene? Ho il patentino se lo vuoi vedere"
"Dai idiota" dico ridendo.
"Forza dammi la mano e andiamo su" si alza, mi prende per mano e mi porta a fare un giro sulla barca.

"E' bellissima Charlie"
"La Monza ha il suo perchè" sì, ha chiamato il suo yacht come il circuito di casa. Patriota nel suo stile.
"Andiamo a farla partire?"
"Dai dai dai andiamo che sono gasata e partiamo prima che mi passi l'euforia" comincia a correre per lo yacht e io lo inseguo. Non sia mai che mi perdo su sta barca qua.

"Fanculo Charles. Non correre più così velocemente" dico col fiatone. Mai stata una grande sportiva, lo ammetto.
"Dai una corsettina non fa mai male" dice riprendendosi anche lui.
"Dirò ad Andrea che hai fatto il tuo allenamento giornaliero"
"Di te si fida, quindi dovremmo essere a posto" dice andando verso la postazione del timoniere.

"Vieni qua che ti devo insegnare" dice ridendo.
"Non ridere di me, imparo molto in fretta"
"Lo spero, altrimenti non ci muoviamo dal molo"

Mi dà tutte le indicazioni e mi fa una breve dimostrazione.
"Ora tocca a te"
"Stai qua vicino prima che faccia danni. Sto coso costa più della mia vita"
"Smettila su, andrai benissimo"
Tento di seguire tutte le sue indicazioni e riesco a farla partire, per non si sa quale miracolo divino.

"L'HO MESSA IN MOTO" dico tutta contenta e abbracciandolo.
"Sisi cara, ma dobbiamo uscire da qua"
"Ah no, quello non lo faccio. Fidati che vado a sbattere contro qualche altro yacht e non ho i milioni in banca per risarcire il proprietario"
"Ti aiuto io, forza"

Si mette dietro di me e mette le mani sopra le mie.
"Afferra il timone" lo faccio e lui segue i miei movimenti.
"Ok, vai tranquillamente. Ci sono io ad attutire" continuo a fare come dice e lui continua a seguire ogni mio movimento e correggendomi dove serve.
"Perfetto, sei quasi fuori"

Dopo qualche preghiera mentale, usciamo in mare e lascio il timone a lui.

"Pensavo facessi peggio, invece sei andata benissimo per essere stata la prima volta a guidare una barca"
"Capitano nato" dico sedendomi lì vicino a lui e guardando il panorama.

"Wow" riesco a dire. E' mattina e il mondo sembra ancora dormire. O forse sono tutti in post-sbornia a causa dell'after-party.
"Sì, è stupendo"

Naviga fino ad un certo punto e poi si ferma.
"Siamo abbastanza vicini alla costa, così sei sicura di vederla, ma allo stesso tempo abbastanza lontani per non essere d'intralcio ad altre barche. Vieni che ho preso delle cose per fare colazione"
Andiamo sui divanetti e sistemiamo le cosine che Charles ha preso per la colazione e ci sediamo, in silenzio.

Lentamente sta salendo un velo di imbarazzo.
Solo ora mi sono resa conto che sono su un barca, in mezzo al mare senza via di fuga, con Charles Leclerc.
E sappiamo bene qual è la situazione.

"Grazie per la colazione. Stamattina non sono riuscita a mangiare nulla dall'ansia"
"Fallo adesso. Mi sono svegliato presto per prenderti i miglior croissant di tutta Monaco"
"Così mi fai sentire in colpa però"
"Prima mangiali" faccio come dice il signorino e, in effetti, sono la fine del mondo.

"Oh mamma mia" dico assaporando quel ben di Dio.
"Buoni neh?" dice ridendo di me.
"Divini, però non prendermi in giro"
"Sei buffa quando mangi"
"Smettila di prendermi in giro"
"E' troppo semplice farlo" gli tiro uno dei cuscini e scoppio a ridere.

"Oh attenta che ho pulito tutto"
"Charles la bella lavanderina"
"Sì e ho pure cantato la canzoncina"
"Non pensavo la sapessi"
"Conosco tutte le cose ignoranti"
"Ei! La bella lavanderina è un gioco serio"
"Immagino" dice ridendo e finendo di mangiare il suo croissant.

"Aspetta che ti aiuto a sistemare" dico alzandomi.
"Siediti e ammira il panorama. Io conosco questi mari e queste rocce come le mie tasche. Sei mia ospite, quindi rilassati"
"Sì, ma mi sento inutile"
"Ti rivelo un segreto: non devi essere per forza indaffarata. Puoi rilassarti ogni tanto" dice scompigliandomi i capelli.
"EI! TIENI LONTANO LE TUE MANI DAI MIEI CAPELLI!"
"Ah sì?" e continua ad importunarmi
"Charles, non scherzo" dico alzando il dito indice.
"Ahia, hai alzato l'indice. Mamma Garcia si sta arrabbiando... dai non prendertela. Vieni qua" dice prendendomi per un braccio e abbracciandomi stretto.

Non so per quanto tempo rimaniamo così... in piedi, abbracciati, la mia testa sul suo petto, la sua che poggia sulla mia che guardiamo il cielo diventare sempre più azzurro.
Nonostante faccia freschino, le sue braccia mi avvolgono abbastanza da non sentire nemmeno un filo di vento.

"Grazie" mi dice.
"E di che?" dico alzando la testa e poggiando il mento sul suo petto per poterlo guardare.
"Per la compagnia. Stare in casa da solo è deprimente e non ho voglia di importunare sempre la mia famiglia o i miei amici... probabilmente non mi sopportano più" dice sorridendo.
"Oh avanti, non sarai mica così assillante"
"Sì che lo sono. All'inizio stavo così male che Lollo faceva avanti e indietro per il principato solo per assicurarsi che io stessi bene e si subiva le mie mille chiamate giornaliere... gli faccio una statua per il compleanno"
"Vabbè ma è normale stare così dopo una rottura"
"Lo so lo so, ma ho preso io la decisione di concludere... eppure mi sembra di esserci rimasto più male io che lei"
"Fidati che anche Charlotte ha sofferto molto, è solo che non lo dava a vedere. Si sta riprendendo, è felice per te e continuerà a supportarti. Ricordatelo"
"Grazie didi" dice tornando a guardare il panorama.


Angolo autrice
ALLORA SCUSATEMI PER LA MEGA ASSENZA... vi giuro mi sento una merdina, ma avevo così tante cose da fare che non so manco io come abbiano fatto a passare 4 giorni così in fretta.
Però vi prometto una cosa: tutta questa vostra attesa sarà ben ricompensata❤
Se questo capitolo vi sembra carino, aspettatevi scintille nel prossimo... curiose?
Buona lettura❤

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora