98.mai un attimo di pace

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"Sistema un po' qua e anche quest'altra ala"
"Così?"
"Perfetto"

La presentazione della vettura si avvicina sempre di più e questo significa che si avvicinano sempre di più anche i test che ci saranno a fine mese in Bahrain.
Sono carica e ansiosa allo stesso tempo.
Piena di adrenalina potremmo dire.

Nuova stagione in cui sono dentro ai progetti letteralmente fino al collo e non posso lavarmene le mani tanto facilmente.
Un passo falso mio è un passo falso della squadra e viceversa.
Se l'anno scorso potevo essere vista come la nuova arrivata, adesso non ho più quell'appellativo e devo fare attenzione a tutto ciò che faccio.

"Ok, questa cosa sistemata" dico ad uno dei meccanici che ha raddrizzato l'ala di una delle due vetture.
"Passo a fare la revisione e poi ti dico"
"Perfetto, mi trovi di là al tavolo e a sistemare due fogli" vado a sedermi a quella specie di cattedra e comincio a sfogliare un po' di fascicoli.

Sinceramente non ho un granché da fare perchè ho già concluso i miei affari, però non posso mica andarmene, quindi sto qua a far finta di fare qualsiasi cosa.

Giro un po' per l'edificio quando sento la necessità di correre in bagno a vomitare.

Corro come non ho mai fatto e faccio proprio in tempo ad arrivare in bagno.
Mi parte una nausea della miseria ed è già buono se mi reggo in piedi.
Sarà il cibo di ieri sera... magari non ho digerito e ora mi ritrovo qua, nei bagni della Ferrari, a vomitare.

Buono, lo aggiungo alla mia lista di cose fatte.

Tento di tirare per altre due ore (visto che sono quelle che mi rimangono prima di tornare in appartamento), ma sento proprio di non farcela.
Vado in giro per l'edificio a cercare Charles e me lo ritrovo seduto su un divanetto a leggere.

"Ciao Charlie" dico con la faccia distrutta praticamente.
"Ei amore" si alza e mi guarda. Si irrigidisce subito e comincia a vedere tamponarmi la fronte per vedere se non sono calda.
"Che hai?" mi chiede preoccupato.
"Non lo so, penso qualche indigestione da ieri... ho una nausea della miseria e non mi reggo in piedi"
"Ora io e te torniamo a casa"
"Non posso Charlie, mi manca un'ora di lavoro"
"Ma stai male"
"Se sto un'altra ora seduta sicuramente non muoio"
"Sicura?"
"Sì, tranquillo. Mi metto qua e leggo qualche fascicolo. Appena scocca l'ora ce ne torniamo a casa"
"Va bene, sempre se sei sicura di voler rimanere"
"Sì Charles, davvero. Torna a leggere e non ti preoccupare"
"Per qualsiasi cosa basta che mi fai un cenno" annuisco, sorrido e mi siedo su una delle sedie a leggere i resoconti su alcuni test che abbiamo fatto.

Proprio mentre mancano 10 minuti alla fine del turno, sento un altro conato di vomito e corro subito in bagno, seguita da Charles questa volta che corre subito dietro di me.

"Tranquilla cherie, ci sono io" faccio quello che devo fare e, fortunatamente, finisce il giorno lavorativo e possiamo tornare nell'appartamento che ci hanno dato a Maranello.

Torniamo a casa e mi fa stendere sul divano. Mi fa una bella tisanina e si metto in ginocchio davanti a me per cercare di capire che ho.

"So che te prendi la pillole e tutto... però non potrebbe essere quello?"
"La pillola? Non mi dà nausea"
"No, non intendo la pillola. Non è che non ha funzionato bene e adesso sei, ehm..."
"Incinta?" chiedo sbarrando gli occhi.

No, non può essere.
Io non lo voglio un bambino adesso.
Non lo posso avere adesso.
Io ho da fare, un lavoro, una vita che devo ancora costruire per bene. 
No, non può essere quello ti prego.

"No Charlie, non può essere quello e non deve nemmeno"
"Proviamo a fare un test solo per esserne certi?"
"Io prendo la pillola e lo sai"
"Ma sai che non è sicura al 100% sempre... non è che hai saltato anche solo un giorno?" mi metto a pensare e sì cazzo che ho saltato un giorno.

"Porca troia, sono stupida" dico mettendomi le mani in faccia. 
"Non l'hai presa per quanti giorni?"
"3 giorni perchè eravamo via e me la ero dimenticata a casa"
"Abbiamo fatto qualcosa in quei giorni là?"
"Mi sembra proprio di sì" vedo che annuisce e io sto tentando di non buttarmi giù dal balcone per la mia stupidaggine.
"Vado a prendere i test così ci togliamo il dubbio" 

Esce di casa e nell'arco di 20 minuti torna già con tre test diversi.
"Solo per esserne certi" dice tirandoli fuori.

Vado in bagno e li faccio tutti e tre. 
Ora dobbiamo solo aspettare.

Sto pregando in tutte le lingue del mondo che sia solo indigestione.
Guardo Charles e lui sembra sereno... so quanto lui voglia dei figli, ma io non li voglio adesso. Non voglio e non posso averli adesso.

"Vai a vedere te per favore" gli dico quando ormi sono trascorsi i minuti necessari.

Continuo a pregare in tutte le lingue quando lo vedo tornare.
"Allora?" chiedo con tutta l'ansia che mi circola nel corpo.
"Sono tutti e tre positivi" dice con un leggero sorrisino sulle labbra. 

Ho capito che si trattiene dal fare i salti di gioia perchè ha intuito che io non sia totalmente d'accordo.

"Come tutti e tre?" mi alzo lentamente e li vedo lì, davanti ai miei occhi.
Li prendo e li guardo. Inevitabilmente scoppio a piangere. 

Non so se piango di rabbia, di tristezza, di malinconia o se ci sia comunque un po' di gioia in queste lacrime. 

Non fraintendetemi, io voglio una famiglia con Charles, ma non adesso. 
E' troppo presto, non siamo pronti e io non sono pronta e poter fare da ipotetica madre. 
Non lo voglio adesso, più avanti sì.

Charles mi guarda e non sa che dire.
"Sarai una bravissima mamma" mi dice con gli occhi lucidi.
"Io non posso Charlie. Io non sono pronta, ho troppe cose da fare, ho appena ricevuto una promozione importante... tempo due mesi e vengo retrocessa" dico mettendomi già le mani nei capelli.
"Non è vero che verrai retrocessa. Sarai una bravissima stratega, solo che con un bel pancione" dice sorridendo. Io continuo a non esserne per nulla felice, non riesco a vedere ancora alcun lato positivo.
"Tu sai che dal 6-7 mese non potrò più viaggiare e quindi venire alle gare? Tu capisci che adesso tutta la mia vita sta andando a rotoli?" dico alzando leggermente la voce.
"Adesso è la nostra vita Andromeda! Siamo in due ad essere coinvolti!"
"Sì ma non sei tu che dovrai portarti dietro un bambino per 9 mesi, lavorare e mollare tutto quanto ad un certo punto! Sai cosa significa dover chiudere baracca e burattini dopo così tanti anni di sacrifici? No non è possibile" dico disperandomi sempre di più.
"Non capisco perchè non vedi neanche il minimo lato positivo!"
"Perchè non riesco a vederlo in questo momento! Non siamo ancor sistemati bene! Tu sarai anche pronto a diventare padre, ma io non sono pronta a diventare genitore Charles! Si sta distruggendo tutto il mio sogno adesso! Cazzo perchè non lo capisci?" dico più esasperata che mai.

Lui scuote la testa e mi sembra quasi deluso.
"Pensavo saresti stata un minimo felice"
"Non riesco a vedere alcun lato positivo adesso. Una donna, non appena diventa madre, viene vista solo come tale. Sembra quasi che perda il suo valore lavoratrice e diventa solo una macchina sfornatrice di figli"
"Ma perchè non vuoi vedere il lato positivo? Diventeremo genitori! Te lo immagini un piccolo o una piccola Andromeda girare per casa, giocare con le macchinine, magari portarlo o portarla in giro per il paddock? Perchè non vuoi vederlo?"
"Perchè non ci riesco ora come ora. Tutto sta andando in fumo Charlie" dico piangendo silenziosamente e andando verso la camera da letto.

Mi stendo sul letto e comincio a piangere un po' di più.

Vorrei davvero esserne un minimo felice, ma non ci riesco in questo momento.
E' tutto troppo affrettato. Non siamo pronti psicologicamente e nemmeno mentalmente.
Io non voglio abbandonare tutto quanto... per quanto io ami Charles, non posso accantonare i sacrifici di una vita.

Mai un attimo di pace.


Angolo autrice
ALLORA ALLORA, TRA TUTTE LE COSE SO CHE QUESTA NON VE LA SARESTE MAI ASPETTATA.
Sentivo che la storia stava diventando troppo piatta e non ho la minima intenzione di concluderla così presto, perciò servono nuovi drama✨ (e se vi dicono nuovi drama, aspettatene parecchi❤️).
Detto ciò, non parliamo della gara che è meglio e spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci rivediamo domani con il continuo❤️

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora