111.Australia rossa

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Charles' POV
Australia, devo conquistarti oggi.

Mancano pochi giri e devo vincerlo io questo Gran Premio.
Devo farlo per lei, per la squadra e per me. Devo prendermi il mondiale, cazzo se devo farlo.

"Ok, just a few laps. You can push. Max is 4 seconds behind, slow pit stop"
Ok, distacco sufficiente per poter arrivare al traguardo senza troppi intoppi. Fortunatamente anche la Red Bull sbaglia e non solo noi.
"Copy" stavo quasi dimenticando di rispondere al messaggio. Poi si che avrebbero cominciato a rompere.

Comincio a respirare profondamente.

Mancano pochi giri e non posso sbagliare.

Poche curve.

Pochissimi metri.

Vedo la bandiera a scacchi.

Non ho nessuno davanti.

Sono il primo.

Non ci credo. Ho vinto il GP dell'Australia.

"Yes! Yes! Yes! P fucking 1 Charles!" solo una persona può esultare così tanto e questa è proprio Andromeda.
"Oh my God guys, I can't believe it!" dico sentendo qualche lacrime scendere.

Finalmente cazzo, finalmente.
Non aspettavo altro.
Podio e non solo quello... primo posto.

Vado verso la solita postazione e vedo già una bella schiera rossa aspettarmi per festeggiare.
Da chi vado per primo se non dalla mia bella Andromeda?
Ho ancora tutto addosso, pure il casco, infatti rischio di tirarle una testata, ma non ce ne frega niente, a nessuno dei due.
"Non hai idea di quanto sia felice" le dico.
"Non hai idea di quanto lo sia io. Forza vai dagli altri, noi parliamo dopo" mi fa fare il giro da tutti e poi vado dietro il podio, nella saletta.

C'è Fred e mi trattengo dal saltargli in braccio dalla felicità.
"Charles!" corre lui verso di me e mi stringe fortissimo dalla gioia.
"Tu ne sais pas à quel point tu nous rends fiers aujourd'hui (=tu non sai quanto ci hai reso orgogliosi oggi)"
"Nous avions besoin d'une bonne victoire (=avevamo bisogno di una bella vittoria)" mi lascia entrare in saletta e lì vedo Max, arrivato in P2, e Alonso, in P3.

"Finally here" mi dice Max dandomi un abbraccio veloce. Paradossalmente ci siamo avvicinati tanto dopo la famosa conversazione nel paddock. Non lo diamo tanto a vedere, ma non lo nascondiamo nemmeno troppo.
"Mamma mia mate"

Viene anche Alonso che mi fa i complimenti e finalmente siamo tornati sul gradino più alto.
Non sto più nella pelle, ve lo giuro.

Prima chiamano Alonso e Max sul podio e poi chiamano me, seguito da Fred che si posiziona sul piedistallo corrispondente.
Ci consegnano i vari trofei e mi sto trattenendo dal fare l'estasiato e l'esaltato.
Guardo giù e vedo la squadra che sorride e sventolano la bandiera italiana e quella della Ferrari.

Prima parte l'inno monegasco e poi quello italiano, cantato a squarciagola dalla squadra.

E, infine, ecco la grandissima pioggia di champagne. Mi ritrovo bagnato dalla testa ai piedi di spumante, ma mi va bene così. Significa che sono tornato.

Max praticamente me la versa tutta in testa, Alonso la spruzza in basso e Fred fa un po' il cretino sul podio. Io adoro quest'uomo.

Finisce il momento di gloria e vado nella dressing room a darmi una sistemata. Mi serve proprio cambiarmi, altrimenti chi riesce a farle le interviste.
"Muoviti Charles che ti aspettano tutti" mi dice Andre da fuori.
"Mi dai una mano per favore?" entra e mi rende presentabile. Ero proprio messo male.
"Sai proprio di champagne" dice ridendo e accompagnandomi dai vari giornalisti.

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora