Predestinati ||Charles Leclerc||

66.vita di coppia

"Charles muovi il culo!"
"Aspetta un attimo che devo andare in bagno!"

Dobbiamo partire per andare a Milano, ma qua qualcuno ha deciso di perdere tempo. Dimentica una cosa di qua, una cosa di là, dimentica di spegnere una luce di qua e di là e si dimentica di fare pipì.
Mi chiedo come faccia a non perdere la testa.

Mancano ancora due giorni alla riunione, però abbiamo deciso di fare tappa a Milano perchè devo sistemare un attimo casa... diciamo che l'ho lasciata un attimo nel casino visto che avevo una certa fretta di partire.

Dopo aver passato una giornata a casa faremo tappa Monza per il pranzo e poi dritti dritti a Maranello. 
Insomma, vogliamo fare un migliaio di cose e probabilmente ne usciremo esauriti, ma va bene lo stesso.

"Eccomi"
"Fatta tutta?" chiedo io ironicamente e chiudendo il bagagliaio.
"Potevi venire a controllare. Mamma" dice sottolineando l'ultima parola.
"Almeno ci sono io che ti ricordo di fare pipì. Povera Pascale, non so come faccia a sopportarti"
"Ma per favore. Sono un figlio amorevole e con la testa a posto"
"Se spera" mi piace troppo prenderlo in giro. Ed è così semplice.

"Smettila di darmi dell'idiota" dice tra il serio e il divertito.
"Oh, ma tu lo sei" dico andando verso di lui e allacciando le braccia dietro il suo collo.
"Fottiti Garcia" dice avvicinandosi al mio volto.
"L'hai già fatto tu in questi giorni Leclerc" dico guardandolo intensamente senza staccare i miei occhi dai suoi.

Lui fa un sorrisetto tra l'imbarazzato e il malizioso.
"E l'ho fatto anche divinamente" dice sussurrandomelo all'orecchio.
"Dammi sto bacio qua e partiamo, altrimenti so già dove andremo a finire" dico dopo aver deglutito un paio di volte.

Ci diamo un bel bacio e poi lo lascio salire alla guida.
Guiderà la mia auto, visto che devo riportarla a casa, e io potrò riposarmi. E' lui il pilota in fondo, quindi gli faccio fare il suo lavoro.

Le ore di viaggio passano relativamente veloci... parliamo praticamente tutto il tempo, cantiamo un sacco e ridiamo fino a che devo fermarmi per poter respirare.
Ogni tanto mi chiedo come faccia a non perdere la concentrazione alla guida quando ci sono così tanti elementi di distrazione. 

Quando ormai siamo quasi nei pressi della Lombardia, giro leggermente la testa e comincio a guardarlo senza dire nulla.
"Che c'è amore? Ho qualcosa in faccia?" mi chiede con quel suo accento francese che tanto mi fa impazzire.
"Nono niente. Volevo solo dirti che ti amo" vedo che gli spunta un sorrisone e tenta di non girarsi solo per evitare di ucciderci.

Arriviamo sotto casa mia e finalmente mi guarda per bene.
"Ti amo anche io cherie" e mi dà tanti piccoli bacini sulle labbra.

"Benvenuto nella mia umile dimora!" dico facendolo entrare in casa mia. Ormai è sera e non vedo l'ora di ordinare una bella pizza dalla mia pizzeria di fiducia.
"Hai proprio una bella casa sai? Non troppo in centro, ma neanche in periferia. Brava" e mi dà un bacio in testa.
"Te ambientati un po' perchè io devo andare a sistemare un po' di cosine rimaste in sospeso"

La serata prosegue molto tranquilla: mangiamo le nostre belle pizze sul divano mentre guardiamo Aldo, Giovanni e Giacomo perchè ha bisogno di una cultura quest'uomo. Ogni tanto devo spiegargli qualche termine, però direi che ormai è abbastanza italiano per poter apprezzare per bene.

Finito il momento film, sistemiamo tutto quanto perchè domani non abbiamo tutto sto gran tempo, prepariamo le varie valigie, teniamo una borsa da parte per i vestiti da lavoro e io sistemo altri fogli che ho trovato a casa.

Domani andiamo a pranzo da mio padre, poi ci dobbiamo cambiare con i vestiti della Scuderia, salire in macchina e andare a Maranello, spendere ore in riunione, andare in hotel, dormire e il giorno dopo partire per il Belgio. 
Giornate interessanti e faticose direi.
Le tre settimane che sono di fronte a noi sono pienissime di gare e di cose da fare: ben tre gare in tre weekend di seguito. L'unica cosa che mi rallegra è che una di queste tre gare è a Monza, nonché casa mia.