112.pittura e set fotografico

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"Charles smettila! Non osare sporcarmi i capelli con la vernice" dico minacciandolo con un pennello.
"Mi devi pregare in ginocchio. Guarda come mi hai ridotto la faccia" dice indicandosi la guancia.
"Sulla guancia va via, ma non sui capelli"
"Tregua?" mi propone allungando una mano.
"Solo se stai lontano dai miei capelli"
"Giuro" stringo anche io la mano e torniamo a dipingere.

Prima di trasferirci, ci siamo resi conto che una stanza necessitava di una mano di vernice e ci piaceva troppo l'idea di farlo noi, quindi eccoci qua a sporcarci come non mai.

E stasera abbiamo pure la cena con Kelly e Max.

"Ricorda che alle 17 massimo dobbiamo tornare a casa per darci una sistemata" dico mettendo un attimo giù il rullo e scrocchiandomi la schiena.
"Ahia, non farlo più davanti a me" dice scrollando le spalle come se fosse stato percosso da un brivido.
"Così dici?" e scrocchio il collo sta volta.
"Andromeda cazzo!" io mi metto a ridere e, sotto i baffi, lo fa anche lui.
"Dai principino, abbiamo ancora un'ora e mezza bella e buona di pittura"
"Muoviamoci che domani arrivano già alcuni mobili per il salotto"

Tutte le camere sono pronte per essere arredate, tranne questa stanza degli ospiti che, chissà, potrebbe diventare la stanza di un piccolo esserino più avanti nel tempo.

"Pittura bene Charles. Ti vedo che lasci gli angoli"
"Non dire cazzate, guarda come pitturo bene"
"Non è vero, guarda qua" e gli mostro un pezzetto.
"Non ci ero ancora arrivato" dice cercando una scusa.
"E tu pensi che io ci creda"
"Senti, fatti i fatti tuoi. So pitturare benissimo"
"Per fortuna che fai il pilota e non il pittore... povere tele"

Vedo che si avvicina pericolosamente con un pennello e lo fermo puntandogli contro il rullo.
"Non osare sfidarmi Leclerc"
"Ritira quello che hai detto su di me"
"Mai" si avvicina ancora di più e mi mette un po' di vernice sul naso.
"Che carina che sei, ora siamo matchati" scoppiamo a ridere entrambi e, tra una cazzata e l'altra, riusciamo a finire proprio per le 17.

"Siamo un disastro" dico indicando i nostri vestiti.
"Non vedo l'ora di fare una doccia infatti"

Sistemiamo per bene tutto quanto e scappiamo a casa per darci una sistemata.

Ci facciamo la doccia insieme per salvare più tempo possibile e poi cominciamo a prepararci.
"Charlie!" lo chiamo dal bagno.
"Dimmi cherie" dice arrivando veloce veloce.
"Mi tiri fuori dall'armadio il vestito che ti avevo detto? Io mi devo ancora asciugare i capelli"
"Certo amore" dice dandomi un bacio sulla guancia e andando a fare quello che gli ho detto.

Sì, ogni tanto mi ascolta senza fiatare e altre volte fa il permaloso.
Ecco a voi Charles Leclerc.

Riusciamo a darci una sistemata e siamo proprio bellini.
"Che schianto Leclerc. Devo tenerti vicino a me, altrimenti chissà chi ti ruba" dico mettendogli le braccia dietro il collo.
"Tienimi stretto che non si sa mai" dice avvicinando i nostri nasi e inspirando il mio profumo.

"Mi fa impazzire questo tuo profumo" dice guardandomi.
"Lo so, per questo l'ho messo" guardo l'orologio.

"Charles cazzo dobbiamo correre! Tra 10 minuti dobbiamo essere lì" io odio essere in ritardo, ma mi capita più spesso del previsto.
"Metti in moto l'auto, oggi tocca a te" sì, abbiamo fatto dei turni su chi guida la Ferrari.

Ogni tanto la guida lui e ogni tanto la guido io. I viaggi lunghi li fa quasi sempre lui perchè io ho sempre un po' di ansietta nel guidare quel gioiellino per troppo tempo di seguito, cosa che non provo con la mia bellissima Mercedes.

"Vado. Chiudi bene la casa"
"Sì maman" dice ridendo.
Gli faccio un medio mentre sto per uscire e lui fa pure il finto ferito.

"Me la paghi!" sento dire quando, ormai, ho chiuso la porta.

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora