11.un angelo

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Charles's POV
Sono uscito per vedere dove fosse perchè tra qualche minuto ci sarebbe stata la presentazione di tutti gli ingegneri e mancava solo lei.

Esco e la trovo con la schiena contro l'auto e mi viene da ridere perchè so molto bene che non le piacciono queste occasioni così tanto mondane e formali.
"Cherie, ce la fai a tornare?" vado da lei, ma vedo che non sta minimamente bene.
La guardo e vedo che sta per partirle un attacco di panico e le gambe stanno cedendo.

Faccio in tempo a prenderla al volo perchè sarebbe caduta malamente e la porto subito su una panchina.
"Tranquilla, ci sono io con te" la faccio sedere e io mi metto davanti a lei in ginocchio sostenendole la testa.
"Guardami" fa come dico e comincia a guardarmi fissa negli occhi.

Inutile dire che mi batte il cuore a mille perchè non so cosa le stia succedendo e non so se sto facendo le cose giuste. Ho paura di peggiorare il tutto e cerco di mantenere la calma, ma è difficile.

"Charles..." mi dice con molta fatica.
"Sono qui, non vado da nessuna parte" dico rimettendola dritta per farle arrivare più aria possibile, ma rimanendo comunque in ginocchio davanti a lei.
"Non respiro" comincia a dire impanicandosi sempre di più.

"No tranquilla guardami" torna a guardarmi e vedo la pura paura nei suoi occhi.
"Sei in un posto sicuro. Sei con me e non c'è nessun pericolo intorno"
Prendo le sue mani nelle mie e tento di farle capire che è davvero in un posto sicuro e che di me può fidarsi.
"Respiriamo insieme. Fai un bel respiro profondo profondo. Brava, così esatto"

Segue le mie indicazioni e sembra calmarsi. Il respiro si regolarizza anche se è ancora un po' veloce e torna a parlare.

"Grazie" è l'unica cosa che riesce a dire dopo essersi sforzata.
"Non mi devi ringraziare di nulla, ma proprio di nulla"
Mi siedo vicino a lei e le cingo le spalle con un braccio facendole appoggiare la testa sulla mia spalla.

"Se vuoi dirmi che è successo, sappi che sarò qua" le dico dopo un po' che siamo seduti.
Probabilmente dentro hanno già fatto le presentazioni, ma non mi importa minimamente di cosa stia succedendo.

La mia priorità è lei adesso.

"Va bene, ti dico un po' cosa sta succedendo" mi racconta la storia di suo cugino e mi vengono i brividi. Se io ho avuto questa reazione, non posso immaginare lei che panico abbia avuto.
"E capisci che devo andare a Madrid il prima possibile. Devo andare adesso perchè poi devo esserci per i test... spero che mio cugino si riprenda il prima possibile, ma devo calmare i miei zii per essere tranquilla nel tornare"
"E hai perfettamente ragione, parla con Mattia. E' ragionevole e capirà... fortunatamente la presentazione non è nulla di importante per la performance in sé, quindi puoi stare tranquilla.
Devi sapere che sono una noia mortale quelle cose là... ti giuro, mi addormento mentalmente ogni volta" dico cercando di farla sorridere e ci riesco alla grande.

Un punto per il grande Charles.

"Forse dovremmo entrare" mi dice togliendo la testa dalla mia spalla e guardandomi.
"Vuoi davvero?" io rimarrei qua per tutta la serata. Preferisco stare qua che là dentro a girarmi i pollici.
"Preferirei stare qua, ma è da scortesi e devo avvisare Mattia. Domani mattina devo partire perchè mi aspettano parecchie ore di viaggio... anzi, sarebbe meglio che tornassi in hotel, sistemare la valigia e partire" la guardo un po' triste perchè avrei voluto conoscerla un po' in questi giorni e avrei usato Barcellona come scusa per andare a fare un giro insieme.
"Dai allora rientriamo" dico un po' contro la mia volontà.

Torniamo dentro e va subito a parlare con Mattia che le dà il consenso immediato, chiedendole, però, di tornare per le prove perchè servono tutte le teste.

"Charles" sento chiamarmi proprio dal team principal.
"Riportala te in hotel. Non può guidare dopo un attacco di panico, non è prudente"
"No Mattia davvero, torno in Hotel da sola. Lascialo qua alla festa"
"Se vuole rimanere allora che rimanga, ma serve che qualcuno ti riaccompagni" dice Mattia serio.
"Ti riaccompagno io senza nessun problema Didi" le dico sicuro.
"E Charlotte?"
"Tonerà con Alessia. Te vai in macchina e mettiti al posto del passeggero. Io vado ad informare gli altri del tavolo, capito?" la vedo contraria a questa cosa, ma non mi importa.

"Sai che le voglio bene, ma perchè devi riaccompagnarla proprio te? Sembra che tu voglia scappare da me questa sera" mi dice Charlotte un po' triste e arrabbiata allo stesso tempo.
Diciamo che non ha preso proprio bene la cosa del 'torno in hotel con lei perchè devo'.
"Me l'ha chiesto Mattia"
"Può sempre andare qualcun altro... c'è un sacco di gente"
"Devo andarci io -dico sottolineando la parola io-. Le ho calmato io l'attacco di panico e in questo momento penso che sia la persona più qualificata" so che sto cercando scuse.
La verità è che voglio farlo e basta. Non voglio che se ne vada con qualcun altro perchè devo essere certo che torni in stanza sana e salva e che dorma abbastanza per affrontare un viaggio di quasi 7 ore.
"Vai se proprio devi" mi dice avendo perso tutte le speranze.
"Ci rivediamo in stanza" le do un bacio veloce sulla guancia e corro verso l'uscita.

Non parliamo quasi per nulla in macchina perchè lei si addormenta.
Ogni tanto mi giro a guardarla e sembra un po' un angelo.

"Regarde ce que tu me fais (=guarda cosa mi fai)"

Parcheggio dov'era prima di questa serata e mi tocca svegliarla. La porterei in braccio, ma so che le darebbe fastidio e non voglio rovinarle ancora di più il mood.

Scendo e vado dalla sua parte.
Apro la portiera e le sfioro il viso con un dito.
"Ei Andromeda. Siamo arrivati" si risveglia lentamente, come da un sonno profondo e annuisce.

La riaccompagno in camera e si butta sul letto, riaddormentandosi quasi subito.
"Buonanotte Charles" è stata l'ultima cosa che mi ha detto prima di addormentarsi.

Guardo in giro per la stanza e noto che non ha disfatto in maniera eccessiva la valigia, quindi mi rimetto a rifarla.
So che domani vorrà partire in fretta e si dimenticherà di mettere dentro qualcosa e la farà totalmente a caso.

Tento di non fare casini coi miliardi di trucchi e mi rendo conto che non si è nemmeno struccata o svestita.
Sicuramente non la cambio e non so nemmeno come si debba togliere del trucco.

"Scusa Cherie, ma queste due cose non le posso fare" finisco di fare la valigia e le lascio fuori solo le cose per domani.
Do un'occhiata in giro la stanza per vedere se non ho dimenticato nulla di importante e decido di lasciarle un bigliettino.

Ti ho fatto la valigia nei migliori dei modi e penso di aver fatto anche un buon lavoro.
Io domani sarò a fare colazione alle 8, quindi puoi raggiungermi se vuoi e se per caso ti svegli prima, così ci salutiamo.
Spero risolverai la brutta situazione.
Buon viaggio in caso non ci rivedessimo prima dei test.
Ti voglio bene
CL


Angolo autrice
Ecco qua la fine della "magnifica e piena di colpi scena" serata❤
Charles sottone ci piace sempre... come da routine, aspettatevi taaaaaante sorprese nell'arco dei prossimi capitoli (e non scherzo quando dico tante).
Se avete qualsiasi tipo di idea su come andrà avanti la storia, fatemelo sapere! E' sempre bello vedere che non sono l'unica mente malata qua ahahaha.
Comunque, buon weekend anche se non ci sono gare❤

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora