9.autocontrollo

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È la sera del gala.
Siamo in Spagna e domani c'è la presentazione della vettura ai media e tra qualche giorno cominceranno i primi test.
Inutile dire che sono in ansia. So che non è ancora cominciata la gara, ma é importante vedere se le due vetture funzionano e, soprattutto, vedere come sono messi i nemici.
Con tutti i soldi messi a disposizione dalla Ferrari spero che la macchina faccia faville.

Sono nella mia stanza d'hotel e, contro ogni aspettativa e pensiero, sono qua con Charlotte.
"No Charlotte, io non esco così. Spero tu stia scherzando" dico mentre mi mostra il vestito che mi hanno fatto le sarte.
Non fraintendetemi, è un vestito della madonna e fatto benissimo, ma mi sembra davvero troppo.
"Senti, mettitelo e non fare storie"
"No Char, non voglio mica avere tutti gli occhi addosso. No è troppo, scherzi?"
"Le sarte sanno bene che tipo di evento è, quindi ti hanno fatto il vestito consono all'occasione" dice ormai esausta di tutte le mie lamentele e dubbi.
"Ma perché non posso mettere un vestito come il tuo?"
"Perché io sono una semplice fidanzata, te sei un ingegnere e anche molto importante. Devo ricordarti chi è che ha risolto una sacco i dubbi al team? Tu, quindi devi splendere oggi. Basta storie"
Sbuffo un po' e poi decido di assecondarla. Non ho il tempo materiale di prendere altro. Vada come vada.

Mi sto mettendo il vestito quando sentiamo qualcuno bussare.
"Va-t'en Charles! On se prépare encore! (=vattene Charles! Ci stiamo ancora preparando!)"
"Muovetevi signorine che poi arriviamo tardi!"
"Vai tranquillo principino!" Gli rispondo io da dietro la porta mentre mi infilo il vestito.

Finalmente riesco a sistemarmi e mi piace molto il risultato.
È un vestito rosso, ovviamente, lungo fino al pavimento e di raso. Non è troppo gonfio, anzi, scende perfettamente a palazzo e mi sta molto bene.
"Sei stupenda" mi dice Charlotte guardandomi tutta contenta.
"Sicura?"
"Bellissima. Magari adocchi qualcuno stasera" dice facendomi l'occhiolino.
Se solo sapessi Char.
"Chissà" dico mettendomi le scarpe.
"Guidi con quei tacchi?"
"Ma ci mancherebbe pure. In macchina ho le scarpe da ginnastica. Guido con quelle e poi mi metto sti cosi sperando di non morire"

Aiuto lei con il suo di vestito ed è davvero bella pure lei. Secondo me a lei starebbe bene pure un sacco della spazzatura.
"Superbe Charlotte" so una parola di francese e tento di sfruttarla.
"Piano piano imparerai anche il francese"

Ci diamo l'ultima sistemata, ci mettiamo una giacchetta leggera (visto che non fa per nulla freddo qui a Barcellona) ed usciamo dalla stanza.
Prendiamo l'ascensore e, quando le porte si aprono, ci troviamo davanti i due piloti, lo staff dell'hotel, alcuni ingegneri e tutti mi stanno guardando.
Ottimo.

Il mio sguardo ricade subito sulla figura di Charles e noto che continua a squadrarmi.
Deglutisce un paio di volte e poi sembra tornare alla realtà.
Incrociamo lo sguardo tante, ma così tante volte che pure un cieco vedrebbe la tensione.
No ok, paragone sbagliato però avete capito.

"Que hermosa eres amiga!" mi dice Carlos interrompendo quel nostro sguardo che durava da troppo.
"Gracias Carlito. ¿No es demasiado? (=non è troppo?)"
"¿Demasiado? Lo estás haciendo muy bien y tienes que ser un poco la estrella esta noche (=vai alla grande e devi essere un po' la star stasera)" mi dà un bacio sulla guancia e poi arriva anche Isabel, la sua ragazza, che mi fa i complimenti sull'outfit.
"Merito suo" dico indicando Charlotte, che nel frattempo è andata da Charles e sembra stiano avendo una conversazione un po' accesa.
"Dios mio, otra vez (=un'altra volta)" dice Carlos sconsolato.
"¿Va mal?" noi 3 continuiamo a parlare in spagnolo perché non vorremmo che arrivasse qualche parole ai due diretti interessati.
"Suficiente" mi risponde Carlos. Annuisco e concludiamo qua il discorso.

Finalmente arriva anche Mattia, ci saluta uno a uno e poi annuncia che possiamo andare verso il luogo della festa.
Charles e Charlotte vanno insieme e mi hanno proposto di stare insieme a loro, ma mi rifiuto categoricamente perché non voglio essere il terzo incomodo o in mezzo ad una lite.
"Sicura che non vuoi venire con noi?" Mi chiede Carlos.
"No tranquillo Carlos, utilizzo la macchina di mio zio"

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora