48.alti e bassi

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Carlos DNF.

Charles DNF.

Neanche metà gara ed ecco che le due rosse si ritirano.
Sono seduta sul divano, quasi nuova del tutto, e non mi sarei mai aspettata di vedere questo scenario orribile.
Ho sentito il dolore di tutti loro... ho sentito la frustrazione di Carlos, la disperazione di Charles per avere fatto una pole vana, la rabbia di Mattia e la delusione di tutti gli altri.
Non stiamo prendendo una bella piega.

Io sono settimane che dico che quella power unit di Charles non va bene, ma nessuno mi ha ascoltato e siamo dovuti arrivare a ben due DNF per rendercene conto.
Sono arrabbiata e delusa allo stesso tempo. Arrabbiata perchè non sono lì con loro e non ho potuto dire la mia o lasciarmi andare ad un grido disperato con gli altri, ma anche delusa perchè ho lavorato anche io su quelle macchine... eppure non rendono al top come dovrebbero.

Vado in cucina per affogare la mia rabbia nel gelato quando sento il telefono vibrare.

Charles.

Cazzo.

"Charlie" rispondo di getto, per paura che chiudesse la chiamata.
"Ei" dice con la voce totalmente sconsolata.
"Come stai?" chiedo con più tatto possibile.
"Devo dirtelo davvero? Penso tu abbia guardato la gara"
"Sì, scusa, domanda di merda. Non dovresti fare le interviste?"
"Tra poco vado, ma dovevo sentirti perchè mi sarei fatto tirare sotto da una monoposto altrimenti" dice sospirando forte.

Me lo immagino seduto tra gli pneumatici, a grattarsi la testa e tentare di non piangere dal nervosismo.

"Non pensare così, tutto si risolverà. Le gare sono ancora tante, lavoreremo sul migliorare la vettura. E' colpa nostra questa"
"Non prenderti colpe"
"Sono un ingegnere anche io, le colpe me le prendo eccome. Non appena c'è l'occasione, vado a Maranello e mi batto per farvi avere delle modifiche"
"Non metterti nei guai Garcia" dice accennando, penso, un sorriso.
"Decido io se mettermi nei guai o meno Charles -dico sorridendo anche io e mangiucchiandomi un'unghia-. Carlos come sta?"
"Come me... volevamo buttarci insieme sotto una monoposto"
"Smettila di dire cazzate che poi mi preoccupo davvero per la vostra salute mentale"
"Sono incazzato e triste allo stesso tempo. Vorrei solo tornare a casa e starmene un po' per i fatti miei prima del Canada"
"Tranquillo che le interviste finiscono in fretta"
"Lo so lo so... sarai dei nostri per il Canada?"
"Vengo pure con 40 di febbre"
"Smettila scema" dice ridendo.
"Almeno ridi, mi fa piacere sentirti così. Martedì vado a Maranello per litigare e poi prendo il primo aereo per Montreal"
"Ci conto eh... vabbè dai ora vado a fare il mio lavoro e poi vado a dormire un bel po'"
"Niente after party?"
"Boh, ci penso. Vedo se mi riprendo"
"Io pagherei per essere lì"
"Per la gara o per l'after party?" dice sfottendomi.
"Non prendermi in giro scemo. Sono seria"
"Sisi e io ovviamente ti credo"
"Vai a farti intervistare va... di a Carlos di scrivermi quando può e vuole per sfogarsi un po'"
"Sì capo. Riprenditi Andromeda eh"

Sento di non poter concludere qua la conversazione.

"Scusa" dico di getto dopo due secondi di silenzio.
"Per cosa?" dice facendo il finto tonto.
"Tu lo sai bene. Per ciò che è successo a Monaco... mi sento una merda da quel giorno. Sarei da prendere a schiaffi e-..."
"Didi io ora devo andare seriamente. Ne parliamo dal vivo, ma devi sapere che io ti perdono. Dormi sonni tranquilli. Se mi piaci un motivo ci sarà" e detto ciò, chiude la chiamata.

Sono sollevata perchè sembra essere tornato in forma, ma sono anche scossa per l'ultima frase.

"No Andromeda fermati. Non pensare a niente. Scrivi a Pierre per congratularti per il quinto posto" mi dico cercando di rimettere la testa sulle spalle.

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora