65.post-pazzia

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Mamma mia che dormita.

Ho sognato che andavo a Monaco da Charles, chiarivamo e facevamo cose poco cristiane. 
E sembrava pure così reale.

Mi stiracchio per bene e noto solo ora di essere totalmente nuda.
Sbarro gli occhi e mi guardo bene in giro.
Non sono a casa mia.
Ma a casa sua.

"Non era un sogno quindi" dico quasi stupendomi di me stessa e della mia sfacciataggine.

L'altra parte del letto è vuota e fredda, segno che lui si è alzato già da un po' di tempo.

Strofino bene gli occhi per tentare di riprendermi, mi rimetto le mie magnifiche mutande e mi metto la maglia di Charles. Tutto rigorosamente per terra buttato a casaccio.

"Che animali che siamo" dico prima di uscire dalla stanza per avviarmi in cucina.
Tento di darmi una sistemata ai capelli perchè penso di avere un cespuglio in testa.
Mi servirebbe una bella doccia.

Mi appoggio sullo stipite della porta e lo ammiro mentre cucina.
"Oh allez, c'est pas si dur (=oh andiamo, non è così difficile)" non ho la più pallida idea di cosa abbia detto, ma lo sento frustrato.

Prima di richiamare la sua attenzione mi concentro sulla sua schiena.
Non mi ero mai accorta di quanto fosse ben piazzato pure lì.

"Buongiorno" dico dopo aver smesso di bavare.
Si gira velocemente e con un sorriso a 32 denti.
"Buongiorno cherie" viene verso di me e mi dà il bacio del buongiorno. Meglio di così non si può.
"Che succede?"
"La macchinetta del caffè sta facendo problemi" vado verso di lui e tento di capire il problema.

"Hai messo la cialda?"
"Certo non sono stupido"
"Hai messo l'acqua?"
"Ovvio"
"E' attaccata alla corrente almeno?" mi guarda socchiudendo gli occhi.

Va a controllare e, effettivamente, non era messa in presa.
"Idiota"
"Scusa, sono ancora un po' sulle nuvole da ieri"
"Non immagini io" dico ancora tutta rincoglionita dal viaggio e, beh, dalle acrobazie.
"Ci sei andata pesante ieri" dice riferendosi al mio netto dominio nella situazione.
"Mi piace fare la capa" 
"Sì ho notato" torna da me e mi dà un bacio bello lungo e passionale, con tanto di pacca sul sedere.

"Ei Leclerc! Non pensavo fossi così spudorato!"
"Ormai Garcia, dopo ieri non mi vergogno più di nulla"
"Mi metto i pantaloni e vado a prendere le mie cose in macchina"
"Ci ho già pensato io. Non l'hai vista in camera?"
"Mi sa di essermi persa questo passaggio"

Torno velocemente in camera, apro il borsone e tiro fuori shampoo e il cambio di intimo. La maglia quasi quasi la rubo.

"Posso usare la doccia?" chiedo.
"Certo, bagno attaccato alla camera" mi avvio ma vedo che non capisce.
"Devo proprio farla da sola questa doccia?" mi guarda e solo dopo qualche secondo bello e buono capisce quello che intendo.
"Nono, vengo io a farti compagnia"

Ci fiondiamo in doccia entrambi e lì abbiamo un secondo round.
Dopo il replay della sera prima, ci laviamo per bene, ci asciughiamo e andiamo a fare colazione.

Volevo sedermi al suo fianco, ma mi ha obbligata a sedermi in braccio a lui.
"Non ti facevo così appiccicoso"
"Recupero il tempo perso... chissà come saranno queste gare che arrivano"

Mi ero quasi dimenticata che lui è un pilota, io un ingegnere e tra pochi giorni dobbiamo andare a Maranello per la riunione e poi volare a Spa.
"Uff, vorrei stoppare il tempo e stare così per sempre"
"Rimani"
"Cosa intendi?"
"Vieni a vivere qua" me l'ha buttata lì con una semplicità disarmante.

"Ma Charles, io ho la casa a Milano e papà a Monza"
"Possiamo fare un po' e un po'. La maggior parte del tempo siamo in giro per il mondo, in quelle settimane libere possiamo smezzare il tempo di qua e di là a seconda degli impegni. Montecarlo è una bella città e so che ti potrebbe piacere"
"Vorresti già saltare alla convivenza?"
"Sì, non mi dispiacerebbe vederti girare in casa con i miei vestiti. Mettere le nostre foto, ridecorare qualche parte se non ti piace e rendere meno silenziosa quella stanza in cui abbiamo dormito ieri" dice facendomi l'occhiolino.
"Potrei farci un pensierino"
"Magari potresti stare qui la maggior parte del tempo. Teniamo la casa a Milano come soggiorno in Italia, così quando vai a Monza da Hernan non devi fare i salti mortali"
"Sì non mi dispiacerebbe come idea... il Principato è sempre stato il mio sogno"
"Ora puoi avere Principato e principe in un pacchetto solo" dice riprendendo il solito nomignolo con cui lo chiamo.
"Non mi dispiace come idea" dico sorridendo e dandogli un bacio.

Finiamo di fare colazione e sistemiamo un po' la stanza.
"Abbiamo fatto un po' di casino ieri" mi dice ridendo.
"Lo penso anche io" dico scoppiando a ridere.

Continuiamo a sistemare, ci cambiamo con qualcosa che sia diverso dal pigiama e continuiamo a ridere come due scemi.
Ad un certo punto io rido più silenziosamente e si sente solo la sua bellissima ed inconfondibile risata.
Probabilmente mi incanto a guardarlo perchè è lui stesso a risvegliarmi da questo stato di trance.

"Amore tutto bene?" mi chiede già allarmato.
"Hai una bellissima risata e un sorriso stupendo" vedo che si imbarazza un pochetto e gli si arrossiscono le guance.
"E sei bellissimo pure quando diventi rosso come un peperone" dico andando verso di lui e strizzandogli le guance.
"Dai che poi divento timidino" dice poggiando la testa sulla mia spalla e abbracciandomi.
"Sei un cuore di panna Charlie, non pensavo potesse esistere qualcuno come te su questo pianeta" mi guarda con gli occhi un po' lucidi e mi emoziono pure io a vederlo così.
"Non sai quanto ti amo cherie"
"Diciamo che ho capito bene principino" dico sorridendo e dandogli tanti bacini.

Il nostro bel momento viene interrotto dallo squillare del mio telefono.
"E' Mattia" dico prima di rispondere.

"Ciao Mattia! Come stai?"
"Ciao Andromeda, tutto bene dai. Sono malinconico che le vacanze siano già finite"
"Ti capisco benissimo guarda"
"Ti sto chiamando solo per ricordarti della riunione tra tre giorni a Maranello. Ho saputo da un certo pilota spagnolo che sei lì con Charles, perciò ricordalo pure a lui. Riunione tra tre giorni e poi si parte per il Belgio. Tutto chiaro?"
"Certo capo. I miei resoconti di questa prima parte di stagione sono a Maranello, quindi facilmente consultabili."
"Perfetto Garcia, sapevo di poter contare sempre su di te. Sai che mi fido di te e di Charles, però fate attenzione a come vi ponete al paddock... sai che le voci girano e non vorrei che girassero voci su di voi o tutti strani pettegolezzi cattivi su di te"
"Tranquillo Mattia, saremo responsabili e professionali al paddock"
"Mi fido eh. Dai divertitevi e ci vediamo tra tre giorni"
"Certo, ciao ciao capo"
"Ciao ragazzi"

Beh dai, la voce è già girata. Carlos non riesce proprio a tenere la bocca chiusa eh.

"Tutto a posto?"
"Sisi, mi ha solo ricordato della riunione e di fare la coppietta seria e formale al paddock"
"Assolutamente. Lavoro e vita privata sono due cose diverse"
"Non si devono influenzare, d'accordo?" lo chiedo solo per avere una sicurezza in più. Il lavoro che fa lui comporta ad un rischio estremo ogni giorno e io non devo essere condizionata dai questi sentimenti perchè devo rimanere imparziale e lavorare al massimo delle mie potenzialità.
Ci siamo proprio cercati tanto eh.
"Giuro solennemente di tentare di non mischiare le due cose" dice porgendomi il mignolino.
"Andata" dico stringendo.

La giornata passa relativamente veloce: Charles mi porta a fare un giro per Monaco, andiamo a pranzo con alcuni suoi amici, il pomeriggio lo passiamo sul divano a guardare un film e la sera esco con Charlotte.
"Uffa, devi proprio lasciarmi solo soletto?" dice facendo gli occhi da cucciolo.
"Sai che l'ho promesso a Charlotte. Domani riparto e voglio rivederla prima che comincino tutte le varie gare"
"Non tornare tardi"
"Non te lo prometto" dico ridendo mentre mi metto le scarpe.
"Andromeda" mi giro verso di lui e scoppio a ridere.

"Dai amore, ti sto prendendo per il culo. Andiamo a bere una cosa e poi torno"
"Prima mi dai un bacino e poi puoi andare" alzo gli occhi al cielo divertita e mi avvio verso il mio principe azzurro.

"Nono, me lo devi dare bene. Non mi piacciono queste cose qua" 
"Ti lamenti pure di un bacio a stampo. Sei impossibile"
"Sì, ma mi ami comunque quindi vieni qua so-tutto-io" sarei tentata di dirgli di no solo per fargli un dispetto, ma so che finiremmo col perdere tempo e non posso far aspettare Charlotte così tanto.
Torno dal mio principino e sta volta gli do un bacio parecchio lungo con caduta finale su di lui.

"Mi vuoi far perdere tempo eh" dico mettendo il mento sul suo petto e guardandolo.
"Volevo un abbraccio prima"
"Mica me ne vado per sempre eh"
"Dai dai vai che torni prima almeno" mi fa alzare, mi accompagna alla porta, ultimo bacino e corro giù da Charlotte.

Chissà, magari questa vita potrebbe cominciare a starmi addosso molto bene.


Angolo autrice
Eccoci eccoci dopo il momento acrobatico✨
Il nostro caro Charles non perde tempo e vuole subito avere la sua cara regina al suo fianco... secondo voi scelta affrettata o abbastanza ponderata?
Vi annuncio che questa era l'ultima bozza che avevo pronta, quindi da questo momento in poi non ho più certezze di come continuerà la storia, ma fidatevi che non vi libererete di me così in fretta ehehehe
Ci rivediamo con un nuovo capitolo domani sera belle!❤️

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora