91.due settimane

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"Amore! Sono a casa!" 

Sono appena tornata dalle mie due settimane di lavoro intenso e tra qualche giorno dobbiamo partire per la montagna dove spenderemo il Natale.

Saremo i Leclerc e i Garcia tutti insieme: io e Charles, Arthur, Lorenzo, Pascale, papà, Margherita e Federico. Tommaso voleva venire, ma si era già organizzato con la sua ragazza e non voleva fare cazzate per Natale.
Fede si è lasciato da poco e ha bisogno di svagarsi un po' e direi che modo migliore di sciare con Arthur non c'è. Hanno la stessa età e gli stessi hobby, quindi non dovrebbero metterci troppo ad entrare in sintonia.

"Cherie! Madonna quanto mi sei mancata" mi corre in contro, mi abbraccia stretto stretto e mi dà tanti bacini.
"Devo esserti mancata tanto" dico sorridendo tra un suo bacio e l'altro.
"Mamma mia, non sai quanto. Troppo silenziosa questa casa senza di te" dice staccandosi ma tenendomi sempre per mano.

"Forza vieni, sarai stanchissima dal viaggio"
"Sì, in effetti farsi Monza-Monaco non è una passeggiata" dico buttandomi sul letto.
"Te cambiati e stenditi sul letto, ti ho fatto una sorpresina"
"Ah sì? Dai la voglio vedere" dico facendo la faccia da bambina.
"Ti cambi e ti metti a letto. E' un ordine" dice l'autoritario che non è.
"Va bene mamma" dico ridendo.
Si mette a ridere pure lui e mi sprona a sistemarmi.

Faccio tutto ciò che mi ha detto e mi stendo sul letto, poggiando la schiena contro lo schienale e coprendomi le gambe con la mega coperta.

"Sei sul letto?" mi chiede dalla cucina.
"Sì signor capitano"
"Allora arrivo. Chiudi gli occhi" chiudo gli occhi e sorrido.

Mi poggia un vassoio da letto e poi mi dice di aprire gli occhi.
Gli apro e vedo che mi ha portato la cena: ha fatto un bel piatto di strozzapreti al ragù (sì, lo sto educando bene) ancora fumante con un piatto di verdure di fianco. E, ovviamente, il solito vasetto di fiori per fare il romantico.

"Charlie" dico un po' emozionata.
"Solitamente mi fai sempre te dei piatti spaziali, perciò ho voluto provare io a farti qualcosa. Ho chiesto un po' di aiuto telematico, ma ce l'ho fatta e sembra anche buona. Aspe che vado a prendere anche il mio vassoio così mangiamo insieme"

Torna veloce veloce da me e ci mettiamo a mangiare mentre guardiamo too hot to handle. Io adoro quel programma e sta cominciano a piacere anche a Charles. Certe volte necessitiamo anche noi di ignoranza.

"Che stronzo questo Creed" mi dice tutto concentrato.
"Secondo me ha le sue motivazioni. Stronzo rimane eh, però se sono puttanieri un motivo ci sarà"
"Lo difendi? Attenta a quello che dici" dice puntandomi un dito contro.
"Guarda che bel ragazzo... chi è che non gli andrebbe dietro?" stuzzichio in arrivo.

Non risponde ma vedo che serra la mascella e guarda la tv con sguardo inceneritore.

"Come fanno a non trattenersi per così poco tempo?" mi chiede una volta che abbiamo sistemato tutti i piatti e ci siamo rimessi a letto.
"Parla lui" dico prendendolo in giro.
"Che c'è?"
"Se stuzzicato, te non riesci a tenere nè le mani nè il tuo amichetto a posto" gli dico facendo scivolare la mia mano su tutto il suo petto.
"Non mi tentare" dice fermandomi la mano e incrociando le dita.
"Vedi? Non ci riesci" dico ridendo e poggiando la testa sulla sua spalla per stare più comoda.
"Vabbè, ma te sei la mia fidanzata e ho tutto il diritto di fare certi pensieri"
"Ah sì? E che tipo di pensieri faresti?"
"Dipende da quali vorresti sapere" dice facendo il suo solito sguardo sexy al quale la mia temperatura corporea sale a 45°.

Deglutisco una volta e mi schiarisco la voce. Perchè ci siamo messi a guardare too hot to handle dopo due settimane che non ci vedevamo lo so solo io.

"Sta a te decidere di quali rendermi partecipe" gli dico rispondendo con lo stesso tono.
Si siede sul letto, mi prende di forza e mi fa sedere a cavalcioni sulle sue gambe.
"Quelli là di too hot to handle dovrebbero prendere un po' di lezioni da noi" ecco... diciamo che abbiamo certi momenti in cui ehm, ci siamo capiti. Non fatemelo dire perchè poi mi imbarazzo.

"Secondo me questo Creed ha i suoi assi nella manica" dico per farlo ingelosire ancora di più.
"Mh dici? Quasi quasi te lo contatto così poi mi dici quanto è bravo" dice accarezzandomi tutta la schiena con le sue mani e provocandomi una scia incredibile di brividi.
"Beh, se me lo dici così" dico socchiudendo gli occhi. Nonostante mi stia mandando in trip, non posso mollare la mia presa per il culo.
"Sì e chiedigli pure i suoi trucchi del mestiere, così poi li metti in pratica" dice cominciando a baciarmi tutto il collo e salendo fino al mio orecchio.

"E poi dimmi se ti provoca tutti questi brividi così come faccio io" mi sussurra tutto fiero.
"Te sai benissimo che sei l'unico" dico stringendogli leggermente i capelli.
"Ridillo"
"Te se l'unico e non ci potrà essere nessun altro se non te" gli dico ormai totalmente assorta.

Sento che sorride e comincia a baciarmi appassionatamente, mettendo le mani un po' ovunque. Si vede che queste due settimane lo hanno torturato.

Nel frattempo che ci baciamo, involontariamente, mi muovo un po' troppo contro il suo amichetto e lo sento respirare affannosamente.
"Porca puttana" mi dice tirando un po' indietro la testa.
Capendo l'effetto, continuo a muovermi finchè mi rimette sul letto di forza e si mette sopra di me.

Torna a baciarmi, dolcemente questa volta, e infila le mani nella mia felpa.
"Mi piace un sacco quando non ti metti il reggiseno"
"Come mai?" gli chiedo divertita.
"Perchè posso fare questo" dice prendendomi un capezzolo tra le dita.
"Oh cazzo" dico io.

Continua con questi suoi giochetti finchè sentiamo citofonare insistentemente alla porta.
"Vaffanculo" mi dice alzandosi, dandosi una sistemata e andando verso la porta.

Io non mi alzo perchè direi che sono messa in condizioni peggiori delle sue e sarebbe meglio non fare figure.

Sento parlare anche se non capisco niente, finchè sento un "Merci Jacques bonne soirée" e la chiave girare nella serratura.
"Chi disturba a quest'ora?" gli chiedo io.
"Jacques, ti ha riportato le chiavi della macchina e ha detto che insisteva così tanto perchè non ci sarà domani mattina e non voleva venire a disturbarci alle sei del mattino"

Sono stupida, sì. Ho chiesto a Jacques, il portinaio, se potesse parcheggiare l'auto perchè c'era un po' di traffico in garage e io dovevo fare una pipì della miseria. Poi sono successe altre cose e mi sono dimenticata di tornare giù a prenderle.
Santo quell'uomo, davvero. Un giorno gli faccio una statua.

"Dove eravamo rimasti?" chiedo io.
"Io mi ricordo bene dove" dice tornando e continuando nella sua impresa.


Angolo autrice
Scusate la piccola assenza, ma sono stata un po' impegnata in queste ultime due sere e non riuscivo a scrivere, però oggi sono tornata col botto!
So che ogni tanto serve un po' di spicy, perciò perchè non inserirlo dopo due settimane di lontananza?
Io sia domani che dopodomani sono a casa perchè carnevale, quindi sarò presente sicuramente entrambi i giorni con due capitoli freschi freschi❤️

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora