75.montagna (pt.1)

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"Sembra di stare in paradiso" dico guardando fuori sul balcone.
"Lo è" dice abbracciandomi da dietro e dandomi tanti bacini sulla spalla.

Siamo in montagna per il nostro weekend lontano da tutto e tutti e la vista dal balcone dell'hotel è semplicemente fantastica. Ovviamente non c'è neve perchè fa ancora "caldo" per avere quel tipo di clima, però il verde è ancora bello rigoglioso.

"Uff, vorrei che potessimo stare qui per due settimane di fila" dico, visto che siamo qua solo per il weekend.
"Shh, finchè non lo dici, non è reale. E' ancora molto presto e domani ripartiamo tardi, quindi c'è tutto il tempo per esplorare e rilassarsi" annuisco e mi rilasso contro il suo petto.

Questa sensazione di pace e tranquillità non me la darà mai nessuno se non lui.
Dolce e pacato quando serve, arrapato e su di giri in altri momenti... ma non potrei non amarlo.

"Sai che ti amo tanto tanto" gli dico.
"Sì, avevo immaginato" dice ridendo.
Sorrido anche io e mi faccio coccolare ancora un po' dalle sua grosse braccia.

"Comunque ti amo tantissimo anche io" mi dice dopo un po'.
"Sì, mi sembrava di averlo capito" 
"Meglio ripeterlo, non si sa mai che te lo scordi" dice prendendomi in giro e dandomi un pizzicotto sul fianco.
"Ahia scemo!" dico dimenandomi.
"Come se potresti scappare dalla mia presa" dice stringendo di nuovo e io non riesco a muovermi. Non che volessi scappare seriamente, capiamoci.
"Allora dovrò rimanere qua" dico facendo la finta infastidita.
"Certo cherie" e mi torna a dare tanti bacini sulla spalla.

"Andiamo a fare colazione?" gli chiedo dopo aver sentito il mio stomaco brontolare.
Sono solo le 9 del mattino e noi abbiamo già fatto il viaggio in autostrada senza nessun tipo di tappa.
"Sì sono d'accordo. Ho una fame che non hai idea" mi prende per mano e torniamo in camera.

"Pensi che ti riconoscerà qualcuno?" chiedo.
"C'è la probabilità, però è un luogo un po' desolato. Se qualcuno ci riconosce, chiederemo di mantenere il silenzio"
"Grazie amore" 

Voglio un attimo mantenere il silenzio perchè sono comparse tante mie foto con Toto e si sono mosse voci sul mio passaggio alla Mercedes. Io ho negato prontamente tutto sui social e con un comunicato ufficiale della Ferrari, ma si sa che le voci non cessano così in fretta.
Anche se ho smentito, c'è ancora molta gente che pensa che io stia mentendo oppure si interroga sul perchè sia richiesta addirittura da Toto Wolff.
Insomma, vorrei che il mio nome non comparisse su altri giornali per un po'.

Stanno cominciando a girare rumors su me e Charles, ma niente di così serio... manteniamo il mistero ancora un po'. E' divertente in fondo.
Dovreste vedere la sua faccia quando sa di non potermi baciare o anche solo tenere la mano... sembra un cane bastonato e a me fa morire quando fa così. In costante ricerca di attenzioni questo piccolo monegasco.

"Andiamo mademoiselle" mi prende per mano e usciamo dalla stanza.

Raggiungiamo la mensa e la colazione è in pieno svolgimento. Tutti hanno ancora la facce assonnate e stanno mangiando in silenzio.
"Ho quasi paura a parlare" dico sussurrando.
"In effetti sembrano tutti nel mondo dei sogni" 

Ci avviciniamo al tavolo del buffet e prendiamo un po' di cose: dolce, salato, caffè, succo... insomma, abbiamo una voragine al posto dello stomaco.
"Mangia cherie che poi ci aspetta una bella camminata per i boschi"
"Non vedo l'ora principino" 

Mangiamo e poi dritti dritti a fare trekking, mangiamo da qualche parte un bel piatto di pizzoccheri e poi torniamo in hotel per usufruire delle terme. Ci siamo fatti un bel piano d'attacco io e il principino.

Continuiamo a ridere l'uno per le battute dell'altro e il cibo sembra non finire mai.
"Smettila Charles che poi non riesco a mangiare" dico asciugandomi una lacrimuccia.
"Ma cosa io? Sei te che continui a sparare minchiate ogni due per tre" dice cercando di trattenersi dal ridere.

Ce la facciamo a finire tutto quanto e facciamo tappa veloce in camera a cambiarci con l'abbigliamento necessario.
"Io vado in bagno" mi dice.
"Come se non ti avessi già visto" dico ridendo.
"Il problema è che non devo vederti io, altrimenti non usciamo tanto presto da questa stanza"

"Sei il solito arrapato!" gli dico quando ormai si è chiuso in bagno.
"Come se a te dispiacesse! Menteuse (=bugiarda)"
"Non provare a chiamarmi bugiarda! Cabròn (=idiota)"
"Non darmi tu dell'idiota!"

Riusciamo a cambiarci tra i nostri battibecchi ed usciamo a fare trekking.
"Il francese dei miei insulti lo capisci, ma quello dei camerieri no" mi dice ridendo.
"Ormai ho imparato gli insulti, così posso batterti sul tempo" dico facendogli la linguaccia e accelerando il passo, lasciandolo leggermente indietro.

"Guarda che in due falcate ti supero io" dice tornando davanti a me.
"Scusa se ho le gambe corte e non sono 1.80 metri" odio quando fa l'altezzoso. In tutti i sensi.
"A me piacciono le tue gambine. Sembri una bambina che tenta di inseguirmi"
"LECLERC!" ecco che comincio a rincorrerlo e ci ritroviamo a correre per il sentiero come due scemi.

"Fortuna che dovevamo camminare" gli dico una volta che abbiamo deciso di darci tregua e sederci due secondi su una panchina.
"Andrea sarà contento almeno"
"Io un po' di meno" finchè è solo palestra resisto anche, ma correre proprio no ragazzi.

"Prometto che ora camminiamo tranquillamente" dice alzandomi e dandomi la mano.

Intrecciamo le dita e cominciamo a camminare e, nel frattempo, parliamo del più e del meno come al solito.
Un po' della nostra convivenza, un po' della f1 e delle prossime gare, un po' del futuro... in generale, riusciamo sempre a trovare un argomento di cui parlare ed è bellissima questa cosa.
Se per caso cala qualche momento silenzioso, non è mai imbarazzante.

Ci bastiamo l'un l'altro. Anche solo per la compagnia.

Ci fermiamo a fare un po' di foto al panorama e a noi due. Sembriamo una coppietta di vecchietti che devono fare le foto a tutto altrimenti non sono contenti.
Però devo ammettere che queste foto potranno tornarmi utili al suo compleanno... non è lontanissimo e io con i suoi amici di lunga data stiamo già preparando qualcosa.
Non è proprio una sorpresa perchè lui sa che stiamo preparando qualcosina, ma non sa nello specifico cosa, quindi è divertente vederlo scervellare.

"Non mi metterete in imbarazzo spero" mi dice, visto che stavamo proprio parlando del suo compleanno.
"Io posso parlare per me stessa, non per i tuoi amici" dico ridendo. Quei ragazzi pazzi hanno qualcosa in mente e io non vorrei essere al posto di Charles sinceramente.
"Oh mamma mia, allora mi devo aspettare cose imbarazzanti"
"Mi sa di sì amore, però ti giuro che ti divertirai"
"Di te mi fido. Di quei pazzi no" rido alle sue parole e torniamo nel nostro silenzio pacifico.

Il pranzo passa relativamente in fretta: mangiamo tutto quel ben di Dio, rifacciamo il percorso a ritroso e torniamo in hotel.

"Sono stanca morta" dico buttandomi sul letto.
"Mamma mia pure io"
"Riposino di un'oretta e poi scendiamo?" la butto lì.
"Ti ringrazio che l'hai proposto" mi dà un bacio sulla testa e ci cambiamo entrambi con qualcosa più casalingo.

"Imposta la sveglia perchè non ci alziamo più altrimenti" gli dico io con gli occhi già mezzi chiusi.
"Fatto cherie" mette il telefono sul comodino e si butta a peso morto sul letto, facendomi fare un piccolo rimbalzo.

"Attento che mi scaraventi giù" dico ridendo.
"Allora devo tenerti stretto per evitare di farti cadere" mi tira di fianco a lui e ci addormentiamo abbracciati.

Vorrei stare così per sempre.
Lui mi fa sentire protetta e a casa.


Angolo autrice
Buonasera buonasera! Come leggete dal titolo, questa è la prima parte della loro mini-vacanza. Avrei voluto mettere tutto insieme, però poi diventava un capitolo troppo lungo e, soprattutto, non avrei avuto il tempo di scriverlo, perciò preferisco fare due parti separate❤️
Inoltre, nella prossima parte accadrà qualcosa che mi chiedete da un po' eheheheh
Perciò, vi auguro buona serata e, salvo imprevisti, ci rivediamo alla stessa ora sempre qui❤️

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora