14.tempo al tempo

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Finalmente sono arrivata in ospedale.
Vado un po' in giro per l'ospedale finché un'infermiera non mi ferma.

"¿Necesitas algo cara? (=hai bisogno di qualcosa cara?)"
"Estaría buscando los familiares de Matteo García, ayer tuvo un accidente (=starei cercando i familiari di Matteo Garcia, ieri ha avuto un incidente)"
"Sì, debes ser la nieta... dijeron que vendrías. Sigueme que yo te llevo a ellos (=devi essere la nipote... hanno detto che saresti venuta. Seguimi che ti porto da loro)"
La ringrazio e mi porta in una specie di sala d'attesa in cui li vedo.

*la conversazione è in spagnolo*
"Andromeda! Sei venuta davvero!" dice mia zia correndomi incontro per abbracciarmi.
"Una promessa è una promessa zii. Lui come sta?" chiedo preoccupata.
"È ancora in coma, ma i medici dicono che la sua attività cerebrale sta migliorando, quindi è questione di tempo che si svegli. Continuiamo a pregare per questo" mi dice lo zio Alejandro sollevato.
Tiro un sospiro di sollievo pure io e ringrazio chiunque abbia potuto salvarlo.
"Te non dovevi venire cara... ti stai perdendo la presentazione!" dice mio zio quasi rimproverandomi.
"Te l'ho detto che la famiglia è più importante. Sistemo questa cosa e poi tornerò per i test invernali. Tranquillo zio, ho tutto sotto controllo" dico abbracciandolo.

Parliamo un po' e poi decidono di prendermi un caffè perché secondo loro ne ho bisogno molto. Non che abbiano torto eh, però non voglio che si preoccupino pure per me.
Nel frattempo che vanno a prendermi qualcosina da bere e da mangiare, riaccendo il telefono e vedo alcune notifiche da parte di Charles.

Scrivimi quando arrivi e fammi sapere di tuo cugino

Noi stiamo per andare in presentazione, te sei arrivata viva o hai fatto qualche tua cazzata?

La presentazione sta durando troppo e ti giuro che vorrei solo sprofondare e tornare in hotel a dormire

Abbiamo finito grazie a Dio. L'unica parte bella è stato il cibo alla fine

Sorrido a tutti questi messaggi. Si vede proprio che non sopporta questa giornata e sono molto felice che si stia preoccupando di mio cugino e di sapere se sono salva.

Eiei principino, sono sana e salva. Non ho distrutto nulla💪🏼
Mio cugino sta bene, ancora in coma ma il cervello funziona bene, quindi dovrebbe svegliarsi nel giro di poco tempo (speriamo).
Io sono parecchio stanca dal viaggio e non vedo l'ora di buttarmi su un letto e dormire... per il momento sto ancora qua in ospedale con i miei zii e poi si vedrà.

Fammi sapere se Mattia dice qualcosa su quando tornare. Io spero di rimettermi in moto già domani o massimo dopodomani.

Non so quando riuscirò a riscriverti, perciò salutami tutti e stammi bene❤️

Ora che gli ho scritto sono più tranquilla e rimetto il telefono in borsa.

"Ecco a te mia cara" dice mia zia porgendomi il caffè e uno snack.
"Grazie mille" sicuramente questo cibo non mi sazia per nulla, ma proprio per nulla, però non voglio far pesare anche questa cosa adesso. Si resiste.
"O mio Dio ma tu sarai affamata tesoro!" annuncia mia zia dopo una mezz'ora bella e buona.
"Tranquilla, resisto" cazzata, non ce la faccio più.
"No che non resisti! Torniamo a casa Nadia e facciamole qualcosa da mangiare" dice lo zio
"No davvero, non scomodatevi troppo. Se volete vado da sola a casa vostra così voi potete stare qua"
"Adesso mi stavo per dare il cambio con tuo zio, quindi torniamo noi due a casa e ti faccio una bella tortilla" dice zia Nadia. Come si fa a dire di no alla tortilla della zia? Semplicemente non puoi.

Salutiamo mio zio e la faccio salire nella macchina con cui sono arrivata io, ovvero la magnifica Porsche.
"La mantieni meglio tu che Alejandro" dice ridendo riferendosi alla macchina.
"Non posso mica rovinare questo gioiellino"
Le racconto un po' delle mie avventure in Ferrari e di come stiano andando questi giorni.

Nadia è come una mamma per me e le dico sempre tutto, quindi ora è il momento di raccontarle di Charles. Tutto dall'inizio.
Le racconto la storia e continuo a narrare pure mentre siamo al supermercato, perché serve un po' di spesa.
È parecchio incredula, ma, allo stesso tempo, è curiosissima di sapere il continuo.

"E nulla, prima gli ho scritto facendogli sapere come stavo e cosa stavo facendo visto che non gli ho risposto per tutta la durata del viaggio"
"Molto carino questo Charles" dice ammiccando.
"Zia -dico ammonendola- è fidanzato e ci conosciamo da troppo poco"
"Io e tuo zio ci siamo sposati solo dopo 6 mesi che ci siamo conosciuti e guardaci... siamo ancora qua" dice tutta fiera.
"Sì, ma il vostro è vero amore. Il solito colpo di fulmine di cui parlate sempre"
"Anche il vostro sembra essere tale niña" la guardo ma non le rispondo perché non so cosa risponderle e devo riflettere su questa cosa che mi ha appena detto.
"Tempo al tempo" mi dice prima di chiudere questo discorso e cominciarne un altro totalmente diverso e incentrato su altro.

Arriviamo a casa, cuciniamo la tortilla e ci mettiamo a mangiarla. Anche lei era veramente affamata e penso che le servisse proprio questa piccola pausa con me. Doveva staccare un po' la testa da tutta la preoccupazione e sfogarsi.
"Buonissima come sempre zia" dico con la bocca ancora piena.
"Gracias niña" dice tutta contenta.

Finiamo di mangiare, sistemiamo e chiamiamo lo zio per sapere se ci sono novità.
"Ancora nulla"
"Vieni a casa caro che ti do il cambio" dice zia Nadia.
"No non se ne parla! -dico io- ora è il mio turno di rimanere lì in ospedale. Zio, torna a casa e stai con tua moglie, starò io la questa notte"
Comincia un po' un battibecco tra noi tre, ma alla fine cedono e riesco a convincerli a farmi fare la nottata a sorvegliare.

"Ci vediamo domani zia" dico salutandola mentre entro in macchina e parto verso l'ospedale.
Mi do il cambio con mio zio e mi ringrazia di cuore.
"Grazie cara"
"Vai e riposati. Se ci sono novità vi faccio sapere" ci abbracciamo e vado a sedermi su una poltrona.

Prima di venire qua, ho fatto tappa bar e ho preso un po' di cibo per quando mi viene fame.
Ormai è sicuro che dormirò su una di queste poltrone, però vorrei dormire sazia.
Adesso sono solo le 20, perciò ho tempo di cazzeggiare e sapere la condizione di Matteo... magari mi danno il permesso di vederlo.

"¿Puedo ver a mi primo?" chiedo al dottore in turno questa sera.
"¿Quién? (=chi?)"
"Matteo Garcia" controlla un po' sul suo libricino/taccuino, non so nemmeno come chiamarlo, e mi dà il permesso di fargli visita.

Mi siedo sulla poltroncina vicino a lui e gli prendo la mano.

*monologo in spagnolo*
"Eii cugino caro, sono io Andromeda, la tua cugina preferita. So che te sei forte e che ti riprenderai e so anche che tu adesso mi stai sentendo... sei solo ancora troppo debole per reagire, ma so che riuscirai a trovare tanta forza per svegliarti.
Tu devi svegliarti Matteo. Cosa sono io senza di te? Non possiamo essere i perfidi Garcia se tu non ci sei. Riprenditi ti prego... non sai quante cose che ho da raccontarti. Così tante che ad un certo punto ti potresti addormentare dalla pallosità.
So che sei forte. So che ti sveglierai, spero presto" gli do un bacio sulla mano e spero abbia qualche tipo di reazione, ma così non è.

Il battito continua a rimanere regolare, così come l'attività cerebrale.

"Ricorda la nostra promessa" dico sperando possa sentirmi.

Rimango con lui altri 10 minuti e poi devo uscire perchè l'infermiera devo somministrargli alcuni farmaci.

"Estará bien" mi dice prima che io esca.
"Espero" la saluto e torno su quelle poltroncine comodissime.

Mangio una cosetta, bevo un sorso d'acqua e, probabilmente, mi addormento.


Angolo autrice
Capitoletto più "leggero" dal punto di vista narrativo, ma impegnativo per la nostra povera Andromeda. E' riuscita ad arrivare sana e salva a Madrid, ora vediamo cosa succederà lì...
Comunque, come state? Come state affrontando la seconda settimana di scuola?❤

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora