Charles' POV
Penso di non starcela facendo più. La sto aspettando e dovrebbe arrivare a minuti, spero.
Ho scritto a tutti quanti per tentare di non dare di matto, ma è difficile.È praticamente mezzanotte, ma non vedo ancora alcuna Mercedes qua nei paraggi... sta cominciando a salirmi l'ansia e non so quanto sia buono.
Dopo altri 5 minuti di tortura sento qualcuno bussare.
"Ma sono così scemo da non aver sentito l'auto?" mi chiedo mentre vado verso la porta.
Apro e non mi ritrovo davanti lei, ma Jacques, il portinaio.*conversazione in francese"
"Signor Leclerc, giù all'ingresso c'è una ragazza e dice di conoscervi. Non parla francese e io capisco poco l'inglese. Ha detto di chiamarsi Andromeda"
"SI TI PREGO, falla salire" dico io con non poca enfasi.
Jacques annuisce e torna giù veloce veloce.Vado in cucina a sistemare il vassoio di macaron e, finalmente, la vedo entrare.
Rivendendola mi sono reso conto di quanto la ami, ma, allo stesso tempo, è riaffiorata un po' quella delusione di Ibiza.
"Ciao Charles" dice chiudendo la porta.
"Ciao Andromeda" ci guardiamo un po' ma nessuno sembra voglia dire qualcosa."Coraggioso farti tutte queste ore di macchina"
"Avevo uno scopo ben preciso per mettermi alla guida" dice poggiandosi con la schiena al muro. Annuisco e comincio a camminare per il salotto.
"Vedo che vuoi farti perdonare"
"Si"
"Hai capito perché ci sono rimasto male?"
"L'ho capito Charlie... sono stata stupida a non capirlo subito, però sai che sono testarda e permalosa. Non capivo dove avessi sbagliato e per questo mi incazzavo"
"Ci sei arrivata?" chiedo alzando un sopracciglio. Finalmente qualcuno si è svegliato.
"Sembra quasi che tu mi stia sfottendo"
"Forse solo un po'" dico trattenendo un sorrisino.
"Io mi sono fatta Milano-Monaco per te, quindi un minimo di riconoscenza la vorrei" mi dice cominciando ad alterarsi.
È troppo semplice farla incazzare. E mi diverte molto questa cosa."Cazzo ti ridi" mi dice.
"Io? Niente"
"Guarda che me ne torno a Milano"
"So bene che andresti da Charlotte, non sono scemo" mi guarda e scuote la testa. Beccata."Ora hai capito cosa significa per me fare tutte quelle cose per te?" le dico dopo una pausetta da parte di entrambi.
"So che ci metti impegno. Lo so e l'ho capito bene" mi dice abbassando un po' gli occhi, segno che è imbarazzata e quasi delusa da se stessa.Mi avvicino e le alzo il volto.
"Guardami e non abbassare mai lo sguardo"
"Mi sono sentita una merda una volta che ho capito"
"Potevi dirmelo per telefono"
"Non volevo dirtelo per telefono. Dovevo mostrarti quanto significhi per me"
"Cazzo se lo hai fatto" sto per baciarla ma si tira indietro e si allontana."Perché ti sei allontanata?" le chiedo quasi infastidito.
"Ecco ora sei infastidito"
"Ma ti ho fatto una domanda Dio santo" dico perdendo la pazienza.
"Si ma ti infastidisci subito"
"Senti chi parla" dico scuotendo la testa.
"Guarda che me ne vado se continui a fare il prezioso"
"MA ALLORA SPIEGAMI PERCHÉ SEI VENUTA SE CONTINUI A DIRE QUESTA COSA!" dico perdendo seriamente le staffe."L'HO FATTO PERCHÉ TI AMO" mi dice tutto d'un fiato.
La guardo e mi compare un sorriso grande quanto una casa.
"Davvero?"
"Cazzo Charles probabilmente ti amo da tanto tempo e non l'ho mai voluto ammettere. Ti cerco in ogni dove, se stai male sto male anche io, sto di merda quando litighiamo o non ci capiamo. Questi due giorni da litigati sono stati infernali e non voglio avere una relazione basata su un telefono... dovevo mostrarti quanto ti amo veramente. E se questo significa farsi Milano-Monaco ogni settimana a me va bene. Non voglio perderti di nuovo" mi dice con gli occhi quasi lucidi.Ci guardiamo e corro da lei. Letteralmente.
Sposto qualsiasi cosa mi si trovi davanti e mi fiondo su di lei.
Le prendo il viso e ci diamo uno di quei baci lunghi, bisognosi e passionali.
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Predestinati ||Charles Leclerc||
FanfictionFormula 1 e Ferrari. Queste due cose sono, da sempre, la passione di Andromeda Garcia. Lei è una semplice ragazza italo-spagnola nata e cresciuta a Monza con la passione per le auto. Il suo sogno è sempre stato entrare in Ferrari e, con un pizzico d...