Ticciwork| vero amore?

Capitolo 18- Cambiamenti

Mmmmm l'Italia...
Stavo preparando i bagagli per gli altri quando un terribile pensiero mi balenò in testa... Il nostro paradiso, il bosco, la pizzeria... Tutto... Tutto finito.
Io: JANE!
Jane: dimmi!
Io: tienimi la piccola devo... Devo fare una cosa!
Jane: t-ti senti bene?
Io: perchè?
Jane: occhio, unghie e bocca!
Io: oh cazzo!
Perchè sempre più frequentemente la mia BM saltava fuori? Non ero arrabbiata... O forse si... Non avrei visto più quel luogo meraviglioso!
Corsi fuori più velocemente della luce e arrivai al laghetto con i pesci e la panchina di travertino.
Ma non ero sola. Ne ero certa.
Mi sedetti sulla panchina e ascoltai. Ascoltai il rumore di Air Max che strusciavano contro il tronco umidiccio di un ramo robusto. Ascoltai il rumore di un zip che si chiudeva. Ascoltai il rumore di lacrime che rigavano il viso e un naso ritirare. Ascoltai il rumore dell'estrazione di asce dal tronco legnoso. Ascoltai un tonfo sordo alle mie spalle. D'istinto mi girai e bacia quella persona.
Toby mi prese e strinse forte. Le unghie non bruciavano più e la bocca era di nuovo sottile.
Sentivo le sue lacrime calde sul mio viso e contemporaneamente sentivo le mie fredde rigarmi il viso.
Io: non p-preoccuoarti, ce ne creeremo un altro dai...
Toby: lo so che non lo pensi! So che non riavremo più un posto del genere! Persefone non vedrà mai questa meraviglia! Ti rendi cinto?! MAI!
Io: LO SO! Lo so...
Toby: c-calmati... Mi stai facendo male...
Oddio... Le unghie...
Io: Scusami! Non so cosa mi stia succedendo oggi...
Toby: io lo so... Sei... Triste. Come me. Andiamo a uccidere... Con Persefone.
Io: ma non è pronta, ci farebbe scoprire.
Toby: è una killer proxy. Sa fin da adesso quando mantenere il silenzio. Proviamoci.
Io: ok! Però ora andiamo, devo dare la colazione alla piccola e gli altri si staranno chiedendo dove siamo finiti.
Toby: dai andiamo pazzoide!

Tornammo alla casa e trovammo tutti in cucina. Persi piangeva disperata e Jane aveva tutta la pappa sopra la maglia e tra i capelli. Tutti si gridavano contro e Sally piangeva. Sland si toccava le tempie disperato e Ben stava inseguendo EJ. Jeff rideva e mangiava tranquillo.
Quando entrammo tutti si zittirono e Persi rise di gusto. La pulii e le diedi un buffetto sul naso e preparai del cibo decente per la piccolina, Toby si sedette vicino a Jeff e iniziarono a chiacchierare con Sland su dove collocare la Casa. Purtroppo dopo 5 secondi tutti gli altri riniziarono quello che avevano interrotto così da far agitare Persefone e anche me.
Io: avanti! Un po' di calma!
Tutti mi guardarono e ripresero a fare come se non avessi detto nulla.
Io: fanculo teste di merda. No Sally, niente sterline.
Presi la piccola e salii sopra, sotto gli occhi interrogativi di tutti e alcuni passi che mi seguivano.
Toby entrò con un scatto da gatto prima di me e io sbattei la porta. Posai la bambina sul letto e mi diressi in bagno. Mi mise dietro la vasca all'angolino e piansi. Toby arrivò e mi fece alzare.
Toby: amore che succede?
Io: non lo so! Sono agitata, triste, disperata... Mi sento.... Beh... Non protetta.
Toby: allora sei matta. Perchè io sono qui.
Io: giusto... Ti amo amore.
Toby: dai. Prepariamo le valige. Domani si parte e sta sera è molto importante per Persi.
Io: dai. Ah senti, posso buttare quella maglia? È piena di sangue incrostato e credo anche salsa del kebab.
Toby: ma sei matta?
Io: emmm si!
Toby: dai, è bellissima!
Io: bene, si può buttare allora.
Toby: uffa.
Io: dai andiamo.
Preparammo le valige e scendemmo per la cena, a pranzo non avevo mangiato granché. Tutti erano i soliti scalmanati, ma non mi pesava perchè ero al sicuro e tranquilla.
Sland: non so se è sicuro.
Io: dobbiamo provare.
Toby: deve provare.
Sland: e se vi facesse scoprire?
Jeff: non state per fare quello che credo stiate per fare. Vero?
LJ: che mi sono perso?
Masky *con sigaretta in bocca*: naaaa niente di ché, giusto quei due matti che vogliono portare Persefono con loro a uccidere.
Io: ma perchè noi! È una creepy cazzo!
Sally:.... Questa volta mi tocca però....
Io: tieni dai.
Le pasai la solita sterlina e lei mi sorrise.
LJ: cosa c'è di male su?
Nina: che è una bambina che piange urla e mugugna?
Toby: è una proxy, sa quando è il momento di tacere dai!
Off: ragazzina stai impazzendo? E se ti facesse scoprire?!
Io: mi fido di mia figlia.
Toby: e io mi fido di mia moglie. Andremo presto così da rientrare per mezzanotte. E così domani saremo pronti per partire....
Io: beh andiamo a prepararci dai.
Salimmo sopra e mi preparai. Dopodiché preparai la piccola. Toby prese le asce e mi porse il coltello regalatomi da Jeff.

*************
Ci dirigemmo in un'appaetamento dalla finestra aperta. Toby era molto agile quindi prese lui Persi. Io passai avanti ed entrai nella camera di un uomo sulla cinquantina e una donna più o meno della stessa età. Affondai il mio coltello nella gola dell'uomo e lo sentii mugugnare. Ero entrata in BM. Lo sventrai e presi tutti gli organi infilanodoli nelle lenzuola e le sparsi su tutte le pareti. La donna mi guardava terrorizzata. Diceva solo 'non il mio bambino, non il mio bambino!' li mi si strinse il cuore. Mi cadde il coltello e piansi. Andai dalla mia bambina e la strinsi. Tobi prese ad accettate la donna e le staccò la testa. Mi diressi dal 'bambino'. Come aveva detto Toby la piccola era in religioso silenzio e ci osservava mentre uccidevamo.
Proprio intelligente.
Toby: fai tu? Ha diciassette anni.
Io: i miei preferiti.
Mi diressi dal ragazzo e feci il solletico a Persi così da farla ridere. Vidi gli occhi del ragazzo aprirsi e potevo sentire il sangue gelarglisi nelle vene.
Lo uccisi con la piccola in braccio. Lei si divertì molto e così uscimmo dalla finestra, furtivi come gatti.
Toby: te l'avevo detto! Quanta soddisfazione mi da dirtelo ahahah
Io: guarda che devi dirlo a Off mica a me! Ah comunque mi devi spiegare di sland e beh...
Toby: si, è mio padre. Aveva una relazione con mia madre... Eh si.
Io: e non me l'hai detto perchè...?
Toby: mi aveva chiesto di stare zitto.
Io: ti capisco!
Tornammo a casa come un'allegra famiglia di killer...
Ma la nostra casa stava cambiando... Non sarebbe stato mai più lo stesso...