Capitolo 104- Nulla va bene qui.

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Io: SEI FELICE ORA?! HAI ROVINATO TUTTO! SE NON CE LA FACESSE, MORIREI ANCHE IO!
***********
Jeff: CLOCK! SVEGLIATI!
Io: AIUTATEMI! Cosa?!
Jeff: la smetti di urlare! Ci hai fatto prendere un colpo!
Jane: che ricordi???
Io: eravamo alla cena, chiacchieravamo... Poi qualcosa mi ha colpita, quando mi sono rialzata c'era un bordello assurdo e voi vi stavate ammazzando a vicenda... Ho visto... Ho... Dov'è Toby?
Nina: calmati Clocky.
Io: DOVE!
Jane: con i bambini in camera di Sally.
Io: ma che cazzo è successo?!
Jane: non ti sei mai svegliata... Cioé, solo ora. Sei svenuta e hai iniziato a farneticare. D ha interrotto la cena e ha riportato tutti noi qui. Sai, sembrava davvero preoccupato...
Io: certo, sono il buon vestito da sfoggiare a natale.
D.: la pensi davvero così?
Io: non è forse così?
D.: potete....?
Jane: vieni Nina, prepariamo un thé a Clock, deve riprendersi.
Nina: arrivo.
Se ne andarono accostando la porta.
Clockyna non fare minchiate...
Spero vada tutto per il meglio!
Il loro ottimismo a volte mi rivoltava. Non comprendevo come delle persone riescano sempre a sorridere di lunedì o a vedere perennemente il bicchiere non mezzo pieno, proprio stracolmo.
D.: il realismo è il mio.
Io: cosa scusa?
D.: dico, il tuo realismo lo hai ripreso da me.
Io: perchè?
D.: secondo te? Il realismo è fondamentale, per me. Non posso non esserlo, altrimenti come potrei far ciò che faccio?
Io: wow decidere se un morto è stato buono o cattivo.
D.: morti che tu hai spedito da me.
Non avevo mai riflettuto su questo fronte. Parlavo sempre che tutti gli uomini meritano il paradiso, ma mai ripensavo che io uccidevo persone. Persone come me, Toby, Jane e Jeff.
Io: come sono diventata così?
D.: è il tuo sangue, purissimo. Non devi pensare che uccidi persone, ma piuttosto che aiuti la natura.
Io: selezione naturale?
D.: circa... Ora torniamo a noi.
Io: dica.
D.: io non sono qui perchè mi fa comodo ok? Sono qui perchè ho perso fin troppo. Ero un uomo anche io...
Mi sedetti sul letto a gambe incrociate.
Io: perchè non mi racconti?
Gli feci cenno di sedersi e così fece.
D.: benissimo. Sai i sette giorni di Dio? Beh, quando creò l'uomo lo fece due volte. La prima a sua immagine, con troppi sentimenti soprattutto odio e cinismo. La seconda sempre a sua immagine, ma con sentimenti da definire nel tempo. Buttò il primo uomo sotto terra, convinto che quello sarebbe stato luogo adatto alle persone con tanto rancore e odio nel cuore. Allora mi misi all'opera. Lui creava una civiltà terrena e io gliela uccidevo. Allora ci mettemmo d'accordo, quando finalmente capì che gli uomini erano simili a lui solo di aspetta e nel cuore eran più simili a me e che non sarebbero potuti essere immortalo. Allora mi diede dei poteri, chiamiamoli così, con i quali avrei governato le persone che in vita erano state crudeli.
Io: wow...
D.: bella storia eh?
Io: ma... Quindi mia madre era un botta e via?
D.: oh no di certo. Sai Clock, anche l'uomo più crudele del mondo ha un briciolo di amore in cuor suo. Amavo tua madre, ero pronto a rinunciare a tutto ciò che avevo costruito per lei. Ma lui... Lui me lo ha impedito. Allora sono andato via, facendole credere di non averla mai amata.
Io: oh mio dio...
Avevo i lacrimoni agli occhi.
Io: è davvero tristissimo!
D.: ahah lo so. Poi nascesti tu ed io mi sentivo il 'dio' più felice esistente. Non potendoti incontrare e dirti 'ehi piccola ciao, so chehai 5 anni, ma io sono il diavolo nonché tuo padre', ti controllavo da lontano. Una volta scappata di casa ti persi, poiché eri sotto la protezione di Sland io non ti vedevo né sentivo. Ho iniziato a pensare di essere impazzito.
Io: fortuna mi hai trovata... Scusami, non credo tu lo faccia per abbellirti...
D.: sono il Diavolo, era quasi obbligatorio tu lo pensassi. Devo andare ora, uno pullman è andato fuori strada e finito in un burrone, nessun superstite. Almeno 50 persone da smistare in meno di due ore, sai devo ottimizzare i tempi.
Io: ahah buon lavoro!
D.: buona giornata.
Scomparve, lasciando solo un buonissimo profumo di acqua di colonia, di quelle molto costose.
Toby: sveglia? Non volevo distrubarvi.
Io: lo so ahahah
Toby: giusto... Come stai?
Io: bene ora che ti ho visto.
Mi alzai e d'istinto lo strinsi a me, piangendo. Ciò che avevo visto nel sogno sembrava così realistico che ancora le immagini mi tornavano in mente.
Toby: che è successo?
Io: ti ho visto morire nel mio sogno. È stato tremendo.
Toby: mi dispiace... Oh beh, loro hanno fame.
Io: passa qua...
Allattai i piccoli, mi facevano così tenerezza.
Toby: sei la mamma perfetta.
Io: ho venti anni!
Toby: quindi? Ne avra venti per sempre.
Io: bello eh? Sta sera andiamo ad uccidere?
Toby: sisi, ma dato che sono le tre del mattino e ancora non ho chiuso occhio, vorrei dormire un po' con te.
Io: tanto non dormo, ci penso io a te.
Ci stendemmo sul letto, tutti e quattro come una famiglia delle pubblicità, quelle che vanno a letto felici perchè l'amore e blabla.
Toby: oh cazzo, l'anta dell'armadio è aperta.
Io: amore, è solo un armadio.
Toby: come noi siamo solo persone? Non lascio gli armadi aperti...
Io: sai, questo denota-
Toby: non mi fare quella roba psicologica, mi infastidisce. So cosa ho visto...
Si alzò furente e chiuse con tanto impeto l'anta da far svegliare i piccoli addormentati.
Io: oh cazzo.
Vidi la spalla di Toby fremere, come mai ricordavo.
Io: vieni qui.
Toby: non credo mi basti...
Andò al comodino e aprendolo prese una boccettina arancione dal tappo bianco, afferò una pillola e senza neanche l'acqua la inghiottì.
Io: quante te ne rimangono?
Toby: 7. Qui non le vendono, ho già chiesto... Porca merda, come faccio?!
Io: come hai fatto fino ad ora.
Toby: non capisci, sono riniziati i tic forti. Quelli che avevo all'inizio.
Mi alzai e misi i piccoli nella culla. Sbarrai la finestra a doppia mandata e lo stesso feci con la porta.
Io: perchè non vieni un po' a letto con me?
Gli lanciai uno sguardo molto provocatoria, che lui ricambiò con un sorrisetto alla Off.
Toby: avrei sonno...
Io: avrei voglia...
Toby: oh beh, ho un'intera giornata per dormire.
Si lanciò letteralmente su di me e dopo varie risate, ci accoccolammo, lasciando che l'amore ci riempisse completamente.

**********
Jeff: MA PORCA PUTTANA!
Io: che sta succedendo là fuori?
Toby: puntiamo scommesse?
Io: vai! Allora, per me Ben o LJ hanno rubato il telefono a Jeff. 10 €.
Toby: mmmm io punto su Ben, ma dico il suo amatissimo specchio. 20€.
Ci precipitammo mezzi nudi alla porta e trovammo tutti i ragazzi in cerchio attorno a Ben e Jeff che si picchiavano come matti.
Mi buttai tra di loro, pur essendo in mutande e canotta.
Io: EHI! CHE CAZZO SUCCEDE QUI?!
Jeff: QUEL CRETINO MI HA RUBATO LO SPECCHIO!
Toby: SI! Emm scusate, proseguite pure.
Io: pff, te li do dopo. Ben, ancora con ste cretinate?
Ben: non sono stato io! Per una cazzo di volta!
Io: Jeff, come lo sai?
E come si può stare attenti se a pochi centimetri più giù ci sono quei due satelliti?
Jeff: e chi sennò?
Sally: è colpa mia... L'ho preso ieri per giocare...
Scusami Jeff....
Io: aww, piccola non preoccuparti. Ora ridai lo specchio allo zio Jeff.
Jane: rompilo, mi faresti un favore.
LJ: lo faresti a tutti.
Zero: probbilmente parlerebbe anche se non avesse quel coso.
EJ: mo pretendi troppo.
Pros: ehi, che succede?
BP: le solite cazzate.
Perchè non vieni con me a giocare? Posso farti divertire io!
Io: dov'è il piccolo?
Pros: gioca in cortile.
Tutti continuarono i loro battibecchi tranne io.
Io: dove di preciso?
Pros: sotto al ciliegio.
Io: merda.
Iniziai a correre e tutti mi seguirono. Il mio sesto senso non sbagliava mai. E diciamo anche che sentire i pensieri degli altri aveva i suoi vantaggi.
Io: piccolo! Piccolo! Cesco! Cesco dove sei?
Cesco: eccomi zia...
Io: cos'è quello Cesco?!
Cesco: me lo ha dato il tignore che tava qui.
Io: e puoi dire a zia com'era fatto questo signore?
Cesco: era atto atto, ma meno di Sand.
Io: di Sland?
Cesco: ti. Dicevo, era atto e tutto nero, con trani ditegni r-rossi. Aveva trane conna.
Credo che il mio cuore perse un battito.
Io: sei stato bravissimo Cesco, ora dammi quello ed entriamo che zia ti fa una bella cioccolata calda con panna e marshmallow. Corri, dai!
Cesco: Tiiii.
Entrò e si fiondò in cucinas, seguito da tutti. Anche da Toby che aveva recuperato i piccoli.
Jane: che è successo?
Io: lo ha visto. Gli ha parlato. Ed io ho sentito. È guerra dichiarata, è inutile che fingiamo vada tutto bene. Nulla va bene qui. Nulla andrà bene, finchè non vinceremo.

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