Io: beh vatti a preparà capra!
Pff!
Pupp: vado vado.
Salimmo di sopra e ci vestimmo in santa pace. Avevo i capelli rossi dal sangue, così doveti asciugarmeli e lasciarli mossi.
Mo passa tre ore a prepararsi.
Toby: non puoi piastrarti!
Io: che palle... Ma ti vuoi mettere una maglia?! Sempre a petto nudo!
Eheheheh
Toby: non va bene così?
Iniziò ad ammiccare e fare il cretino, facendomi ridere come una cogliona.
Che bel sorriso.
Toby: di questo periodo non sorridi quasi più.
Ed è un peccato...
Io: lo so. Ma almeno ci sei tu a farmi ridere!
Almeno questo.
Toby: ahah giusto. Mi passi la maglia?
Io: posso sceglierla io?
Ovvio.
Fece un cenno di assenso e sorrise dolcemente.
Io: mm questa nera!
Gli tirai una delle sue maglie che più amavo. Aveva un grande teschio bianco al centro con degli schizzi rossi che rappresentavano sangue, sulle maniche, corte, vi erano borchie di diverse dimensioni e quà e là erano sparsi strappi e cuciture.
Bella.
Toby: la tua preferita.
Io: esatto.
Se la infilò e si avvicinò per baciarmi.
Com'è bella. Splendida, in tutto il suo stile particolare.
Io: credi davvero sia splendida?
Toby: sai che i pensieri non mentono. Ed è vero, sei splendida.
Io: ti amo.
Sapessi io.
Toby: anche io...
Mi diede un bacio veloce, ma intenso e mi carezzò le labbra dolcemente mentre mi teneva il viso con l'altra mano. Era lievemente piegato e io sulla punto dei piedi, per essere a pari.
Wow, che occhi. E il suo orologio poi, così... Così enigmatico e favoloso.
Io: ahah te se ama!
Staccai il viso dalle sue mani e con le mie presi la sua testa avvicinandola violentemente alla mia. Lo baciai. Così intensamente che l'amore di Romeo e Giulietta pareva inesistente. Così ferocemente che il ruggito di un leone era il nulla. Così artisticamente che un quadro di Picasso sembrava uno scarabocchio. Con così tanta passione che l'Iliade era un post scriptum alla fine di una lettera, inutile e mai considerata.
Il ragazzo, l'uomo davanti a me si scostò lentamente. Potevo sentire il suo caldo respiro sulla fronte.
Toby: come mai?
Io: ti amo scemo.
Lo ripresi con la stessa intensità e lo ribaciai. Ormai il Sole sembrava non brilare più, le stelle fredde e il cielo buio.
Che bellezza. Non staccarti. Il tempo si recupera, ma i momenti passano. Goditelo Toby finchè dura. Non staccarti. Non farlo andar via. No dai, riavvicinati. Perchè ti allontani da lei? Perchè Toby? Ora dai! Riavvicinati! Guarda le sue labbra così rosse. Le hai fatto sbavare un po' il rossetto. Oh senti? È anche sulle tue ora. Ma ti vuoi riavvicinare? Guardala! Sta andando via! Non farla ritruccare! Dai! Oh no, sta riuscendo e ti sta snobbando. Dai dai puoi farcela. Ma perchè le braccia non si muovono?! Oh guardala... Con la maglia che le hai regalato tu, quella enorme e calda, fatta di lana. Oh, le scarpe di Jane. Ama quelle scarpe, pur essendo col tacco. E ora che fa? Ah si, si sta agghindando un po'. Ahahah la collana di natale a cuore. Cambierà mai le foto dentro? Non credo.
Io: amore sei fantastico.
Toby: c-cosa?
Io: il tuo pensiero... Così pieno di passione e amore! E si, amo queste scarpe!
Toby: ahahah
Avranno finito?
Io: arriva.
Pupp: piccioncini siete pronti?
La porta era aperta quind entrò tranquillamente e si buttò sul letto.
Io: ma ti vuoi levare quella bandana?!
Ma la amo!
Pupp: pff, scordatelo.
Io: bah.
Toby: andiamo, son pronto.
Io e Pupp ci guardammo e ridemmo come coglioni.
Che ho fatto?!
Io: amore, i pantaloni?
Oh merda.
Toby: ma vabbe cazzo ditemelo però!
Si mise i pantaloni e dopo interminate risate partimmo.**************
Arrivammo ad una splendida villa in mezzo al verde. O almeno sarebbe stata bella, se non fosse stata trascurata così ferocemente.
Parcheggiai l'auto vicino ad un melo sperando che qualche frutto in caduta libera non mi ammaccasse il cofano.
Pupp: parheggia altrove no?
Io: è tutto pieno di neve e ghiaccio tranne qui! Zittino dai.
Ah, le donne.
Toby: come si chiamano?
Io: nonna si chiama Assunta e nonno Nino.
Bah, i nomi italiani.
Io: andiamo.
Che cazz...?
Pupp: che hai per le mani?
Io: oh, questo era un peluche regalatomi dalla nonna l'estate prima del... Dell'incidente.
Caruccio.
Toby: è un bel gesto.
Io: e quella?
Pupp: ahah questa è la spada in legno che io e nonno avevamo inciso quando tu eri ancora una pulce e io avevo dodici anni.
Io: avevo cinque anni.
Appunto!
Pupp: bei tempi... Dai, facciamoci coraggio.
Toby: quando Sland saprà.
Mi farà fuori.
Io: non preoccuparti.
Gli feci l'occhiolino e mi avviai un po' titubante. Pupp era molto spaventato e Toby agitato per lo Sland. Sentivo i loro mille e mille pensieri rotearmi in testa, ma poi uno attirò la mia attenzione. Poi due, tre, quattro... Erano voci perdute nel tempo, custodite nei meandri oscuri della mia coscienza.
Chi saranno quei ragazzi?
Vidi una donnina cicciottella e bassa uscire dal portona con una grande vestaglia.
Assunta: vi si è fermata la macchina cari?
Che strani ragazzi! Ma così belli.
Pupp: emmm no veramente....
Io: stiamo cercando Assunta e Nino. Abbiamo delle cose da dirgli...
Oh che buffo, non riceviamo visite da tempo!
Assunta: oh piacere! Io sono Assunta!
Toby: molto piacere.
Assunta: suvvia entrate! Fa molto freddo!
Aveva una voce molto calda e mielosa, come solo le nonne possono averla.
Ci accomodammo nel porticato.
Io: bello qua fuori!
Mmm hanno messo le finestre e il riscaldamento vedo! Come diceva sempre la mamma...
Assunta: oh grazie! NINO! CI SONO VISITE!
Nino: ARRIVO! Salve, desiderate?
Assunta: i ragazzi ci cercavano. Lei è incinta, non fare il maleducato!
Nino: ah piacere! Che cosa volete qui?
Oddio.
Pupp: noi...
Io: non vogliamo fare troppi giri di parole.
Una lacrima rigò il mio volto e scese dagli occhiali da sole.
Io: sono Natalie nonna... Siamo Natalie e Jake.
Oh mio dio.
Impossibile!
Nino: COSA?! PENSATE DI POTER VENIRE IN CASA MIA E FARE COSÌ?! USCITE FUORI!
È possibile!
Questi ragazzacci!
Assunta: STA ZITTO! Perchè dovremmo credervi?
I loro capelli... Il loro sguardo. Oh! Quel peluche! Lo regalai a Natalie quando aveva 9 anni! Ahah quella è la spada intagliata da Nino e Jake! Litigai tanto con mia figlia per dargli dei nomi italiani. Ma niente!
Io: credo tu abbia... Tu abbia già le risposte, nonna.
Le porsi il mio piccolo peluche, un coniglietto di pezza con un vestitino di jeans e le orecchie penzolone.
Assunta: cosa è successo?
Nino: ma! Assunta!
Assunta: sono per forza loro! Guarda la fronte del ragazzo!
In effetti Pupp aveva una piccola cicatrice sulla fronte, spesso nascosta dai capelli. Una volta cadde da un sasso e sbatté la testa violentemente a terra, provocando la cicatrice.
Nino: oddio.
Il mio bambino....
Assunta: piccola, cosa successe!
Io: Lucas... Mi stuprava. Ecco, l'ho detto.
Mi strinsi forte a Toby e piansi.
Assunto: tu saresti? Suppongo il fidanzatino!
Che dolce!
Levale le mani di dosso.
Toby: veramente... Siamo sposati.
Assunta: ma avete appena 20 anni!
Toby: al cor non si comanda!
Assunta: oh ragazzo mio quanto sei saggio!
Nino: ma dove siete stati, cosa avete fatto!
Io: dovete promettermi di restare calmi e di non dire nulla a nessuno.
Pupp: pormettete!
Assunta: lo promettiamo.
Io: nonno...?
Nino: si.
Io: avete sentito di quei temibili Killer, detti Creepypasta?
Assunta: al Tg, perchè?
Mi levai gli occhiali scostando i capelli. Vidi l'orrore, la paura, l'angoscia. Sorrisi sadicamente, d'altronde io di quello vivevo, di quello mi nutrivo!
Io: mi faccio chiamare Clockwork... Jake è the Puppeter e lui è Ticci Toby.
Assunta: ma... Ma perchè!
Non posso crederci!
Degli assassini in casa mia!
Io: come sei pregiudizievole nonno.
Nino: cosa?
Io: abbiamo svariati poteri noi. L'omicidio ci fa vivere. L'omicidio ci fa andare avanti. L'omicidio ci rende giovani e forti e sempre l'omicidio ci rende speciali. Io so leggere nei pensieri delle persone, Toby sente a kilometri di distanza e siamo entrambi molto veloci. Pupp ha dei fili d'oro al suo comando ed è...
Legge nella mente?! Oh merda!
Pupp: un demone. Io sono morto, come ben sapete. Ma al contrario di tutti loro sono un demone, mandato sulla terra al cospetto del diavolo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome! Venga il tuo regno...
Io: nonna, non siamo qui per uccidervi! Volevamo rivedervi, darvi pace.
Assunta: capisco. E Lucas?
Io: lo stupratore l'ho ucciso, più di una volta. Si è ribellato al diavolo ed è tornato a cercarmi. L'ho disintegrato, ma qualcosa è andato storto perchè ancora è in giro.
Nino: quel ragazzo non m'è mai piaciuto. Aveva qualcosa di strano, anche vostra madre lo aveva notato!
Puoi dirglielo, figlia mia.
Io: sapete, la mamma è qui con noi ora. Potete parlarle tranquillamente.
Oh tesoro mio! Dolce figlia mia! Quale sorte ti è sopraggiunta!
La mia piccoletta.
Nino: piccola... Ti abbiamo voluto un gran bene e te ne vogliamo ancora!
Vidi delle lacrime scivolare a terra.
Assunta: oh si angelo mio!
Lo Sland sta chiamando.
Toby: scusate ma... Ma dovremmo andare. Davvero mi dispiace, ma lo Sland ci richiama.
Io: merda...
Assunta: chi?
Io: lo Slanderman è il nostro capo. Lui ci ha raggruppato e ha reso di noi ciò che siamo ora. Non preoccupatevi, ho una bella famiglia ora. Torneremo a a farvi visita, lo giuriamo.
Pupp: torneremo di certo per i bambini e per le future festività, questo è certo!
Toby: mi ha fatto piacere signora, ottimo thé!
Assunta: non fa niente se sei un Killer temuto, sei un bravo ragazzo e credo renda molto felice la mia Natalie... Riguardo a te Nati... Sei diventata una splendida ragazza, hai la tua famiglia e ora stai per essere mamma! Jake, sei diventato anche tu molto bello e mi dispiace per la tua sorte da vivo. Forse un giorno arriverai al paradiso, ne sono certa.
Nino: beh, come al solito vostra nonna mi ha preceduto. Siete diventati molto belli e avete la vostra vita. Quando volete chiacchierare o prendervi una pausa dal... Dal vostro 'lavoro', non esitate a venir qua!
Io: di certo!
Ci avvicinammo alla porta e uscimmo, dirigendoci all'auto. I ragazzi vi erano già entrati ma io sentii una mano bloccarmi il polso.
Assunta: per non dimenticare!
Mi ridiede il peluche e la spada di legno.
Io: mai.
L'abbracciai e lei mi diede un grande bacio sulla guancia, pizzicandomela lievemente. Da piccola lo odiavo, ma in quel momento fu davvero piacevole!
Scivolai al posto del guidatore e accesi il motore. Ripresi la strada e mi allontanai dalla casa, la quale diveniva sempre più piccola e lontana, incorporandosi alle altre.
Mmmm
Pupp: non me lo hai detto, perchè?
Io: aspettavo il momento.
Beh certo!
Pupp: suppongo che Zero lo sappia e che nessuno debba saperlo.
Io: esatto. Ora lo sapete in cinque-sei, gli altri devono esserne allo scuro. Specie Jane.
Chissà perchè...
Io: non ti farebbe piacere saperlo.
Pupp: bene, non chiederò.
Non so...
Io: cosa ti turba amore?
Toby: se parlassero?
Io: non credo lo faranno... Nel caso, manderemo Jeff a casa loro e cambieremo posto.
Wow
Toby: non ti facevo così amore.
Io: mi dispiace molto, ma tanto son vecchi. Gli abbiamo solo levato un peso ora, se li uccidessimo non farebbe differenza!
Vero.
Io: dove si va a pranzo?
Toby: prima passiamo a casa, Sland ci ha chiamato davvero.
Io: ah è vero.
Cosa vorrà?
Io: non saprei Pupp...
Pupp: speriamo non si incazzi!
Toby: no, credo ci siano altri problemi. Lo spero, più che altro.
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Ticciwork| vero amore?
FanfictionSalve, io adoro la ticciwork e quindi ho pensato di scrivere una storia su di loro. Ci saranno vari colpi di scena, ma non preoccupatevi troppo. I nostri 'amici' resteranno fedeli l'uno all'altra? Fino alla fine?