Capitolo 95- Figlia del diavolo.

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Vidi Jane spaventata tenersi il braccio.
Io: fammi vedere il braccio.
Jane: non.. Non è niente....
Toby: ORA.
Jane: okok.
Stese il braccio e tirò su la manica. Lo stesso simbolo le bruciava la pelle sul polso.
Jane: ogni volta che prende una vita a se, il simbolo si illumina di luce rossa e brucia, come un tizzone ardente. Dopo un po' ti ci abitui.
Hoodie: quindi ogni volta che qualcuno finisce giù?
Jane: no, il Diavolo non può prendere da solo le sue vittimi. Le anime devono essere offerte di propria spontanea volontà.
Io: e perchè ha preso me?!
Jane: lo hai ringraziato?
Io: sei matta?!
Jane: mmmm che ti ha detto allora?
Io: ho detto che era inutile inchinarsi e ringraziare, tanto lui conosceva la mia devozione a lui.
Jane: cosa hai fatto?! Porca merda.
Sland: è come se gli avessi offerto la tua vita... Non fa niente. Semplicemente dovrai rispondere a lui e non a me. Come Jane e Pupp.
Io: faigo. Oh beh, che si mangia a pranzo?
Jane: bah...
Pupp: pasta.
Io: buono.
Off: andatevene tutti. Tranne voi quattro.
Non dovette ripeterlo due volte che tutti uscirono.
Io: ho fame.
Off: e noi siamo preoccupati. Cos'altro ti ha detto?
Come potevo dire a tutti che quella splendida creatura, quasi pari ad un angelo, aveva detto che io tra tutti loro ero la migliore e la sua preferita? Sarebbe stata un certificato di morte, sicuro.
Toby: sincera.
Allora, con tutta la naturalezza possibile, feci la cosa che meglio mi riusciva e mi piaceva. Avrei mentito, per salvarli tutti.
Io: ve l'ho detto. Solo quello. È scomparso subito.
Jane: ti ha toccato il braccio?
Io: no.
Cosa sarebbe successo se avessi detto 'bel sangue', cioé le sue parole? Lei avrebbe capito, non era stupida.
Io: ho sentito dolermi tantissimo il braccio, l'ho guardato e mi sono resa conto della stella. Quando ho rialzato lo sguardo non c'era più nessuno. Ma come mai non avete sentito nulla?
Off: quando parla con i mortali, è come se bloccasse il tempo. L'acqua non scorre più, freddo e caldo scompaiono, le lancette smettono di correre e solo tu sei cosciente.
Jeff: forte.
Off: oh no. Provi un dolore immenso, come se la forza di gravità non potdndo attrarre nessuno si cincentra su di te e ti senti esplodere corpo e mente. E nulla è paragonabile al dolo che provi pensando che ciò che seguirà sarà anche peggio. Una vita da schiavo del Diavolo.
Toby: oh mio dio.
Off: andiamocene su e non pensiamoci. Se ha detto che lui non ha proferito altro, possiamo star tranquilli.
Stavamo andando tutti, tranne Toby. Sembrava chiuso in se e i suoi pensieri mi uccidevano e spaventavano.
Io: vi raggiungiamo subito.
Se ne andarono svelti e ci lasciarono lì, soli.
Io: cosa succede?
Toby: dimmi cosa ti ha detto.
Io: ve l'ho già detto.
Toby: so quando menti. Sei particolare quando lo fai. Mantieni il contatto visivo ed eviti tutti i movimenti che potrebbero tradirti. Ma è questo in realtà che lo fa. Non stai mai ferma, sempre a mangiare le unghie o giocare con i capelli e i vestiti. Ma quando menti sei immobile. Come bloccata.
Io: solo tu poteesti notarlo.
Toby: perciò dimmi la verità. Cosa ti ha detto?
Io: che sono la sua preferita, che ho un bel sangue e che sarò sua.
Toby: merda... Non sarai mai sua.
Io: non metterti contro di lui.
Toby: per te, questo e altro. Lo sai.
Io: si... Senti, non ho molta fame. Vuoi venire nello studio con me e mi fai un po' di compagnia mentre trovo qualcosa da leggere?
Toby: io ho fame però. Ti raggiungo subito ok?
Io: sisi.
Andammo di là e ci dividemmo.
Entrai nello studio vuoto e poco illuminato e mi misi a spulciare quei mille e mille libri.
D.: oh chi si rivede!
Io: perchè proprio me?
D.: hai il cuore puro e le mani sporche di sangue non tuo. Un'ottima accoppiata, non credi?
Io: giusto.
Mi sedetti comodamente sulla poltrona con in mano l'originale manoscritto dei Promessi Sposi.
Io: mai letto?
La splendida creatura si sedette sull'altra poltrona.
D.: oh si. Splendido. Ho letto tutti i libri in commercio sin dall'inizio della scrittura. Sai, amo vedere come gli uomini mutano i propri interessi.
Io: ti capisco.
Nin sembrava proprio il Diavolo. Aveva un completo grigio perlato con fazzoletto e cravatta rosso cremisi. Era biondo, molto alto, bel sorriso, atteggiamento moderno e gli avresti dato circa 20-25 anni. Aveva due grandi corna nere sul capo e aveva una sorta di tridente rosso e oro. Faceva molta figura.
D.: stufa delle voci?
Io: mi divertono in realtà. Senti...
D.: ogni tua domanda, troverà risposta.
Io: quanti Dei ci sono?
D.: quanti credi ne esistano?
Io: dipende dalla religione.
D.: esattamente. Dio non ha una forma, ne una razza. È puro. Non è grasso ne barbuto. Spetta a voi umani proiettarvivi la vostra immaginazione. Ogni persona vuole certe caratteristiche no?
Io: si.
D.: e perchè non accontentarli tutti?
Io: sei saggio.
D.: beh, io ci sono sempre. Satana, Mefistofele, Diavolo, Ade. Datemi il nome che vi pare, non cambierò per voi. Altro? Amo conversare con te.
Io: esistono davvero il bene e il male?
D.: esiste il freddo?
Io: no.
D.: perchè?
Io: è mancanza di calore, semplicemente questo.
D.: esatto. Il male è mancanza di qualcosa, che voi definite bene, ma in realtà è altro. Il male è mancanza di razionalità. Ma ciò non vuol dire che se non penso sono malvagio. Semplicemente significa che più pensi, più sei migliore di qualche minuto prima. Ma guardati. Tu pensi così tanto, che ciò ti ha portato a sviluppare poteri sopra al normale. Eppure hai seguito il male. Perchè in realtà esso è come bene. Non esiste. Sono favolette per bambini, come il lupo cattivo o il mostro nell'armadio. Se vuoi farlo uscire, è solo una tua scelta. Non possiamo dire 'oh beh, è malvagio'. Possiamo dire 'ha razionalizato la sua paura facendola uscire, però è rimasto un malvagio'. Ma sarebbe comunque errato. Perciò mi rivolgo a te, esiste il bene e il male?
Io: non credo. Preferisco pensare al bene come alla mancanza di calore.
D.: perchè tu hai scelto quella via. Non potrai mai essere obbiettiva. Come me. Neanche un 'Dio' potrebbe esserlo, poiché ha rinnegato il male e non saprà mai cosa significa farne parte. Quindi, no, non esistono davvero. Poiché non possiamo darne una definizione corretta.
Io: wow. Ultima cosa... Perchè hai detto che sarò tua?
D.: aspiro a te fin da quando hai aperto gli occhi per la prima volta. Ho sempre saputo che in te c'era qualcosa che mi avrebbe esaltato. Oh ma non preoccuoarti, non ti strapperò a nessuno. Non mi è concesso dirvelo eh, ma per te farò uno strappo. Vivrete una vita infinita. Poiché non potete morire di vecchiaia. Il vostro destino è quello, anche se non volete accettarlo. Se vi pugnalaste al petto, qualcuno vi salverebbe e voi comunque non morireste. Ma prima o poi tocca a tutti. Non preoccuparti, a voi mancano tantissimi anni.
Io: beh, tanto sono già tua no? Cosa cambierebbe? Grazie, davvero.
D.: di niente. Sai, ci vedremo presto. Penso che chiacchierate così, avverranno molto spesso.
Io: ah senti, una cosa. Ma Zalgo?
D.: a lui ci penso io. Nessuno toccherà la mia prediletta, la mia unica discendente.
Scomparve, lasciandomi a bocca più che spalancata.
Corsi di sotto con il manoscritto in mano, che poggiai violentemente sul tavolo.
Jeff: che succede?!
Io: Sland, sali di sopra. Ora.
Tutti mi guardarono sbalorditi. L'omone non se lo fece ripetere due volte, si alzò e mi seguì.
Andammo nello studio e Toby non tardò ad arrivare.
Io: lo sapevi?!
Sland: diciamo chd ne avevo il sentore.
Toby: cosa?
Sland: è l'unica discendente diretta vivente del Diavolo. Molto ricercata da tutti coloro che ambiscono a spodestarlo.
Toby: ma merda ladra. Anche Zalgo suppongo.
Sland: è il primo fra tutti.
Io: lui mi ha detto di non preoccuparci, che ci avrebbe pensato lui.
Sland: certo. Ma dobbiamo comunque difenderci. Ora vai a mangiare.
Io: che?
Sland: sei pallida, vai a mamgiare qualcosa.
Io: ok.
Tornai giù ma iniziai a pensare, ciò causò un mal di testa fastidiosissimo. Ma come potevo non pensare a tutto quel casino?! Era stata una giornata intensa e sapevo che sarebbe successo altro. Me lo sentivo fin dentro le ossa. Finchè quei pensieri non furono bloccati dal bordo di un gradino che spaccò la mia testa. Poi, il buio.

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