Capitolo 109- Eternamente uno dell'altro.

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Comprammo tutti i festoni necessari per la festa di sabato e anche il famoso drone gigante che desiderava tanto, una nuova Xbox (aveva rotto la sua dopo averla scaraventata a terra per colpa di una partita a fifa, se non erro, finita male), un IPhone nuovo e Nina gli comprò uno splendido orologio rolex, ma la.cosa che più mi colpì del suo regalo, fu il prezioso anello d'oro con una piccola incisione che recitava 'sii forte amore mio, per te sacrificherei la luna', davvero molto bello.
Zero: quanto abbiamo speso?
Masky: davvero troppo.... Il telefono era necessario?
Io: ragazzi siamo tanti, avremo messo al massimo na quarantina a testa dai, ci sta.
Hoodie: Nina, tu quanto hai speso?
Nina: per il rolex 150 circa, per l'anello 400, ma con la scritta 450. Quinci 600.
Zero: minchia!
Io: che ti ho regalato al diciottesimo more? L'orologio in oro vero?
Toby: yesssss.
Nina: è poco?
Ben: è splendido!
Nina: tu Clocky conosci meglio di qualunque altro LJ! Secondo te...
Io: si piccola, gli piacerà sicuramente!
Nina: mmm.
Jane: oh andiamo? Si sta a fa tardi. Sono le 4 meno dieci.
Io: si, tanto da qui ci vuole poco.
Tornammo alle auto e partimmo alla volta del classico.
***********
Io: eccoti Pros! Com'è andata?
Pros: bene. Che avete comprato?
Jane: un drone, Xbox, IPhone qualcosa e Nina un rolex e un orologio con dedica.
Pros: perfetto! Ciao Jill, piccolina di zia!
Zero: andiamo? Ho na voglia assurda di quella torta.
Io: ok Masky, seguimi come al solito. Ah senti, devi fare benzina?
Masky: si decisamente, tu?
Io: idem. Allora ci fermiamo alla pompa là dopo quel ponte ok?
Masky: quello dopo la scuola media?
Io: si, quella apre alle tre e costa pure poco.
Masky: ottimo, andiamo.
Ci avviammo e dopo la breve sosta per la benzina, tornammo stremati a casa.
Io: LJ!
LJ: che volete?
Io: ci siamo scordati na cosa prima.
LJ: cosa?
Masky: TANTI AUGURI A TEEEEE.
Intonammo tutti in cerchio attorno a lui la canzoncina di buon compleanno, che terminammo in lacrime e un grande abbraccio.
LJ: cosa sarei senza di voi?
Jeff: un pagliaccio bulimico, scolorito che non fa neanche ridere.
LJ: AHAHAHAH ti voglio bene anche io Jeff.
Ridemmo tu insieme e dopo aver divorato la torta, uscii in giardino. Il ciliegio aveva rimesso le foglie e addirittura stavano sbocciando i fiori. Salii sul mio ramo preferito con Jill ovviamente e iniziai a parlare con Persefone e LJill.
LJ: sai, dovresti smetterla di rubarmi i posti per pensare!
Io: ehi Jack... Parlavo con Jill.
Si sistemò vicino a me, stringendomi a sé.
LJ: la piccolina è intelligente!
Io: veramente parlavo di LJill...
LJ: ah... Quanto mi manca... Non come ragazza, Nina è fantastica... Ma lei capiva noi sue come nessun altro. Io, te, lei e Jeff eravamo qualcosa di unico insieme. Dopo la sua morte, ci siamo divisi... Poi tu hai partorito, Jeff si doveva sposare...
Io: siamo dei coglioni.
LJ: che dice?
Io: magari mi parlasse, basterebbe un segno.
In quel preciso momento un fiore di ciliegio cadde dal suo ramo e si andò a posare tra me e Jack.
LJ: era il suo fiore preferito, il ciliegio...
Io: allora mi ascolta...
LJ: sai Clocky, avevo anche io una cotta per te, quando ti conobbi.
Io: e mannaja puttana, tutti innamorati di me AHAHAHAH
LJ: è vero...
Io: e perchè non me lo hai mai detto?
LJ: perchè poco dopo capii una cosa.
Io: cosa?
LJ: che eri tropo speciale per essere la mia ragazza. Dovevi essere una persona da amare incondizionatamente. Come una sorella.
Io: sei mitico Jack... Ti voglio un cazzo di bene che non puoi capire.
Mi strinsi ancora più a lui, avvertendo tutto il suo calore.
Jack: posso capirlo, posso capirlo...
Il problema è che non mi ami...
Quel pensiero mi turbò. Perchè tutti si aspettavano amore da me? Perchè tutti mi avevano desiderato e ancora non si erano lasciati il passato alle spalle? Jeff, LJ, Hoodie...
Io: sai che intendevo...
LJ: devi smetterla di leggermi nella testa.
Io: non posso.
Gli diedi un bacio sulla fronte.
Io: sarai sempre il mio fratellino stupido, lo sai questo?
LJ: ho un anno meno di te!
Io: non di testa...
Jill mugugnò qualcosa mentre sbadigliava. Una lacrima mi rigò il volto e finì sulla spalla piumosa di LJ, quando trinsi al petto quella meraviglia del creato.
LJ: ehiehi, che succede?!
Io: e se facessero la loro fine? Non potrei sopportare che i altri dei miei figli muoiano....
Quella parola fece letteralmente aprire le fontante.
LJ mi prese la faccia tra le mani e si piazzò di fronte a me.
LJ: mai permetterò che facciano una fine così. Loro avranno tutto ciò che noi non abbiamo avuto.
Io: e pensi che questo li gioverà? Non avranno di cosa uccidere!
LJ: non avere amici, è la migliore tra le scuse.
Aveva ragione. Sarebbero stati per tutta la vita bambini soli, confinati in quattro mura e un giardino minuscolo per tutta la loro fanciullezza. Forse era vero, la solitudine è la peggioretra le bestie, riesce a farti uccidere la tua umanità sacrificando persone innocenti, che tu ritieni responsabili per il semplice fatto che hanni avuto una vita normale.
Ben: Clock! Clock!
Io: dimmi Ben.
Scendemmo piamo dall'albero entrambi.
Ben: ehi che facevate lassù soletti?
Fece una faccetta da elfo pervertito che mi fece ridere come una cogliona.
LJ: un'orgia con la bimba.
Bem: scusi?
Io: io con LJ? Dai è mio fratello!
LJ: offensivo.
Io: te se ama.
Se fosse.... Se fosse...
Io: vabbe quindi?
Ben: Sland ha rintracciato il coglione di oggi, sta sera vai ad ucciderlo?
Io: non posso... Andrò domani.
Ben: vado a preparare la cena. Sta sera, pizza fatta in casa.
LJ: ottima.
L'elfo se ne andò tutto soddisfato, lasciando me e Jack soli come un'attimo prima.
Io: ah senti... Ho fatto questo per te... Volevo dartelo alla festa, ma ho pensato che oggi fosse meglio. Tieni.
Passai un foglio spiegazzato tra le mani affusolate del ragazzo davanti a me.
LJ: è qualcosa di meraviglioso!
Io: ti piace? È uno schizzo fatto anni fa... Bei tempi... Lo feci al mare, quando avevo la fissa del disegnarvi.
LJ: è meraviglioso, grazie Clocky...
Mi strinse forte a se, nonostante tra noi ci fosse la piccola.
Toby: ehi amore, eccoti finalmente. Spartaco non fa altro che strillare.
Io: eccomi amore mio.
Perchè lui?
Lasciai il ragazzo che stringevo lì in piedi da solo, mentre mi avviavo verso mio marito.
Toby: di che parlavate?
Io: non saro mica geloso di Jack?
Toby: ti pare?
Se osa anche solo sfiorarla con un dito, glielo stacco.
Io: dai basta, gli stavo dando un disegno che avevo fatto qualche anno fa, l'ho ritrovato tre giorni fa mentre mettevo in ordine i cassetti in un vecchio album di schizzi in carboncino.
Toby: ci sono anche io?
Io: sei il miglior soggetto.
Toby: ti amo.
Io: sapessi io.
Baciai quel biondino che continuava a guardarmi senza poter smettere di sorridere. Avevo tutto in quel momento, tutto ciò che avevo sognato. Un marito, una casa, dei figli, ottimi amici, un fratello vero, un padre (addirittura due) e si può dire anche un lavoro.
Sland: c'è un problema.
E ti pareva! Ora che tutta la mia vita stava girando finalmente nella direzione in cui doveva fottutamente girare, insorgeva un cazzo di problema.
Io: che succede?
Sland: siete calati, ragazzi miei.
Jeff: in che senso?
Sland: che non fate più abbastanza vittime. Tranne i miei proxy, voi altri fate al massimo quattro vittime a settimana, neanche una a sera. I patti erano che io vi avrei difeso a costo della mia stessa vita, vi avrei aiutato e vi avrei reso per sempre giovani, ma voi in cambio dovevate essere i più temuti killer. Ok, passi Clock che ha i bambini, ma voi. Cazzo Jeff, l'altra settimana hai fatto una sola vittima! Ben! Non uccidi da due fottute settimane! Zero, mi carissima, sai quante vittime hai fatto quest'ultimo mese?
Zero: no...
Sland: tre. In un mese! Sino furioso ragazzi, dovete uccidere, o addio casa. Non avrei più motivo di difendervi. Allora, siamo a marzo oramai. Entro aprile, voglio almeno una quarantina di vittime. A persone. Siamo intesi?
In coro rispondemmo positivamente.
Sland: Clock, ok che sei mamma e bla bla, ma da te mi aspetto, ci aspettiamo, molto. Quindi, voglio almeno sessanta vittime, entro inizio aprile.
Sessanta cosa?! Che cazzo Sland! Dovrei ucciderne almeno quattro a notte, per quattro giorni di fila in una settimana per avere un po' di tregua!
Io: ma Sland!
Sland: per te non ho dato io gli ordini.
Io: ora mi sente quello stronzo. OH AVANTI! FATTI VEDERE!
D: serve urlare?
Io: SI! Cazzo sessanta?!
D: piccola cara, il numero di persone nei campi elisi, paradiso, chiamalo come ti pare, è pari a quello degli inferi. Pari cazzo. Scusate piccolini.
Io: ok, devo calmarmi. Hai pienamente ragione... Sono mesi ormai che non ho un numero decente di vittime a settimana. Da domani si torna ad uccidere.
D: e sta sera?
Io: è il compleanno di LJ... Tutti vanno fuori tranne lui che vuole restar solo.
D: e quindi scusa, se vuole restar solo!
Io: si vede che non sei una persona! Nessuno vuole rimaner solo, specie uno con il nostro passato. Rimarrò con lui.
D: va bene. Ciao piccolini e ciao piccola. Ci rivediamo se non più tardi, domani.
Io: ciao pa'.
Scomparve facendo tornare tutto com'era.
Toby: che ha detto?
Io: niente, come al solito mi ha persuasa.
Ben: beh, è pronta la cena!
Io: non ho fame porca troia.
Lasciai i bambini alle ragazze, infilai il gubbotto e uscii di casa correndo velocemente.
Io: ma porca troia! Ma vaffanculo! Perchè a me?! Porca la buona donna....
X: tesoro non dovresti andare in giro nei boschi da sola.
Io: chi cazzo sei?!
X: ma come? Non ti ricordi di me? Mi hai dato un bel pugno oggi. Tu e il tuo fidanzatino.
Io: beh? Vattene, o ti ammazzo.
X: pensi abbia paura di una ragazzina?
Sfilai il coltello dallo stivaletto e mi girai di scatto, sbattendo quel ragazzone contro un albero e puntandogli la lama che sfavillava sotto la luce di una bellissima luna piena.
Io: dovresti.
X: ehi, non vuoi divertirti?
Io: fottiti.
Lo guardai con disprezzo, ma non meritava di morire semplicemente con un coltello nella gola, meritava di peggio. E poi erano solo le 8, avrebbe urlato e sicuramente qualcuno mi avrebbe visto.
Mi girai e me ne andai, sempre con il coltello in mano. Ma sentii qualcuno bloccarmi il braccio.
Voltai lo sguardo, ma non feci in tempo a impugnare per bene il coltello che quello mi tappò la bocca e buttò a terra.
X: ti ho forse dato il permesso di muoverti?
Mi sferrò un pugno sullo stomaco. Un dolore tremendo si espanse e quasi non mi uccideva.
Prese il coltello che avevo in mano e me lo puntò alla gola. Levò la mano dalla bocca e sentii che si sbottonò i pantaloni... E così fece anche con me.
Purtroppo nessuno lo fermò, nessuno era nei paraggi. Iniziò a violentarmi... Piansi, nessuno era lì a proteggermi. Ma forse avevo parlato troppo tardi. Sentii il corpo del ragazzo che prima era sopra di me, cadere a terra vicino a me.
Toby: NON TOCCARE MIA MOGLIE, COGLIONE!
Non riuscivo a rialzarmi, ero completamente bloccata dalla paura.
L'unica cosa che riuscii a fare fu alzare lievemente lo sguardo e vedere tutti i miei amici picchiare quel coglione a morte.
Jane: oh piccola mia!
Le ragazze si accerchiarono intorno a me e mi aiutarono.
Zero: LO AMMAZZO IO.
Prese il suo grosso martello e un tonfo seguì il movimento del suo braccio.
Tanto sangue si sparse ovunque.
LJ: cazzo.
Toby si catapultò verso me e mi prese in braccio. In schiera tornammo verso casa. Io ero completamente sconvolta, mentre tutti incazzati neri.
Jeff: cazzo, com'è potuto succedere?!
LJ: ma cazzo ne sappiamo?!
Toby: dovevo andare subito da lei!
Off: eccomi, cos'è successo?!
Nina: uno stronzo ha stuprato Clock.
Tutti guardarono Nina imbarazzati.
Nina: che c'è? Qualcuno doveva dirlo.
Off: COSA?! MA CAZZO. COME CAZZO È SUCCESSO?!
Toby: non lo sappiamo.
Toby mi posò delicatamente sul divano. Ma proprio in quel momento Off si scaraventò contro di lui, afferrandolo per il collo e sbattendolo sul muro.
Off: TU DOVEVI PROTEGGERLA! MI FIDAVO DI TE!
Tutti i ragazzi cercavano imperterriti di bloccare Off in qualche modo.
Hoodie: OFF! Sii ragionevole!
Jeff: non è stata colpa sua.
Lo 'sguardo' di Off, pieno di rabbia, sembrò mutare in rammarico e disperazione.
Off: la mia bambina...
Sussurrò il mostro senza volto.
Off: come... Perchè non ero lì?
Lasciò cadere Toby e scomparve.
Io: PAPÀ! OFF!
Non tornò. Scoppiai a piangere come poco prima, quando ero sdraiata sotto il ragazzo e imploravo un qualsiasi Dio che qualcuno venisse a salvarmi.
Mi svincolai dalle decine di braccia che mi tenevano ferma e corsi fuori, verso la casa del mostro che chiamavo padre.
Bussai in modo così forte che quasi non sfondai la porta, ma nessuno mi rispose.
Vidi i ragazzi uscire di casa e guardarmi con tristezza.
Io: NON HO BISOGNO DEI VOSTRI SGUARDI DI COMPASSIONE! PAPÀ! HO BISOGNO DI TE!
Vidi l'ombra dell'uomo con l'impermeabile che mi guardava.
Off: dovresti andartene!
Io: perchè devi sempre trattarmi così? Cosa ti ho fatto!?
Off: va via ragazzina!
Io: perchè mi escludi sempre?!
Off: VATTENE! NON VEDI CHE NON SONO IN GRADO DI PROTEGGERTI?! NON VEDI CHE NON POSS ESSERE TUO PADRE?!
Mi buttai con la schiena verso la porta e scivolai su essa fino a toccare il terreno.
Io: ma io voglio mio padre... Dov'è l'uomo che mi salvò?
Off: non c'è più.
Io: SI CHE C'È! LO VEDO TUTTE LE NOTTI DORMIRE SUL DIVANO SPORCO QUANDO ESCO, è troppo pigro e stanco per andare sopra. TUTTE LE MATTINE LO VEDO RIVESTIRSI E PRENDERE QUALCOSA AL VOLO DAL FRIGO, non ha molta fame la mattina presto. LO VEDO SEMPRE FAR PRANZO DA SOLO, odia essere guardato quandi mangia e non lo sa nessuno. LO VEDO TUTTI I POMERIGGI PORTARSI QUALCHE VITTIMA A CASA, adora il suo lavoro e non lo cambietebbe mai. LO VEDO TUTTE LE SERE PULIRE IL SALOTTO, sa che mi incazzerei vedendo quello schifo. E ANCORA LO VEDO GUARDARE PRIMA DI ADDORMENTARSI UN PUNTO FISSO, la mia fotografia sul davanzale della finestra. LO VEDO SEMPRE INVEIRE CONTRO QUALCHE DIO PERCHÈ SONO CRESCIUTA E MI SONO ALLONTANATA DA LUI, cosa che mai avrei voluto. CAZZO QUELL'UOMO È VIVO E MI AMA ALLA FOLLIA. ALLORA DIVE CAZZO È?
Sentii la porta far click e un'alta figura erigersi dietro questa.
Non aveva gli occhi, è vero. Ma servono per forza per capire quando qualcuno è sul punto di piangere? No.
Off: come ha potuto?
Io: è morto quel ragazzo...
Off: io intendevo tuo padre.
Io: non me lo spiego...
Off: mi dispiace.
Io: non devi. Io non ti ho chiamato.
Mi girai verso i ragazzi che per metà piangevano.
Io: non ho chiamato nessuno di voi!
Jeff: perchè?
Io: non so....
Oh, invece lo sapevo benissimo. Mentre quel mostro faceva ciò che faceva, pensai che in fondo chiamando qualcuno avrei solo dato fastidio... Avrei infastidito LJ che sbaciucchiava Nina, avrei infastidito Ben e Jeff che mangiavano e giocavano alla play, avrei infastidito Zero e Pupp che si divertivano a far le facce buffe ai piccoli, avrei disturbato la splendida canzone che Jane sotto la doccia stava cantando, avrei disturbato anche Toby che con Hoodie si organizzava per rendere efficienti loro e me e Masky, che con EJ mangiava e chiacchierava allegramente, avrei disturbato Pros che ripeteva storia a BP per l'interrogazione del giorno seguente. Avrei anche dato fastidio a Sland che come al solito pettinava e curava Sally, o a Off che puliva il salone canticchiando la nostra canzone. Potevo tutti vederli, i loro pensieri, i loro volti, i loro lamenti e le loro risa. Come avrei potuto interrompere tanto amore?
Zero: COME PUOI PENSARE UNA COSA DEL GENERE?! COME PENSI CHE TU POSSA INFASTIDIRCI!
Jane: CLOCK! SMETTILA! NON PENSARE NEANCHE LONTANAMENTE QUESTO!
Nina: che pensa?!
Io: che avrei dato fastidio se vi avessi chiamato...
Off: mai, MAI tu sarai un peso per me... Per noi!
Guardò i ragazzi e sorrise come un cretino.
All'improvviso caddi in ginocchio, in lacrime. Sentii subito una mano calda sul mio volto, che cercava di asciugare le lacrime.
Pupp: non mi sei mai piaciuta quando piangevi sotto quello stronzo. Non sei mai stata un peso per me. Non ho mai lontanamente pensato "oh beh... Se lo lascio fare mi rilasso un po'". Io sono morto per difenderti e ti assicuro che altre mille volte lo farei per te.
Jane: e poi non canto così bene... Potevi interrompermi.
Jeff: canti benissimo, ma Hello di Adele è una progna che puoi interrompere quando ti pare.
LJ: e poi... Ho tutta la notte per Nina.
Jeff: io stavo perdendo la partita, quindi.
Ben: io mi stavo annoiando, è così semplice batterlo.
BP: ti assicuro che l'900 è piuttosto noioso da sentire.
Pros: o ripetere.
Zero: oh beh, i piccoli si stavano addormentando.
Toby era lì, in un angolo zitto zitto. Lo guardai in lacrime.
Toby: oh beh, io volevo aspettare dopo la festa di LJ sabato, ma vabbe.
Io: cosa?
Toby: ci siamo conosciuti esattamente 11 anni fa. Il 4 di marzo di tanto tempo fa, Off ti portò per la prima volta a casa Creepy. 11 anni fa esatti, mi sono innamorato follemente della ragazza più bella e intelligente che abbia mai visto, dell'unica ragazza in grado di capire il mio passato, dell'unica ragazza che è una realtà nel mio presente e dell'unica ragazza abbastanza forte da sostenere il mio passato. Ti amo ogni minuto che passa, con te non riesco ad annoiarmi.
Jeff: beh ci credo.
Jane: zittati tu, o ti tengo in astinenza per mesi.
Jeff: e tu come faresti?
Jane: chiamerei tuo fratello.
Jeff: zittissimo sto.
Toby: finito?
Jane: sisi vai.
Toby: abbiamo passato momenti incredibili in questa casa e abbiami fatto le tre cose più belle in questo mondo. Certo, ne abbiamo affrontate di terribili. Un figlio che muore, un fratello stupratore tornato, una guerra contro l'inferno, poteri inaspettati e ora uno stupro. Ma affronteremo tutto, insieme, per sempre, mano nella mano, per sorreggerci a vicenda.
Mi strinse forte a se e mi porse un libro. Non era un libro qualunque, era il libro a parer mio. Si, il mio libro preferito. Era rilegato in modo fantastico, sicuramente degli anni 'venti, ma con pergamene molto più antiche, cosa che mi faceva impazzire.
Dentro, vi era un piccolo testo scritto a penna che recitava:
"Anche a letto i miei pensieri corrono a te, mia amata immortale, lieti talvolta, poi di nuovo tristi, in attesa di sapere se li destino ci esaudirà. Per affrontare la vita, io debbo vivere esclusivamente con te oppure non vederti mai. Sì, ho deciso di errare andando lontano fino a quando potrò volare tra le tue braccia, dirmi davvero a casa mia da te e, circondato dalle tue braccia, lasciare che la mia anima sia trasportata nel regno degli spiriti beati. Sii calma, soltanto considerando con calma la nostra esistenza possiamo raggiungere il nostro scopo che è di vivere insieme - Sii calma - amami - Oggi - ieri - che striggente desiderio, fino alla lacrime, di te - di te - te - vita mia - mio tutto - addio - Oh, continua, continua ad amarmi - non disconoscere mai il fedelissimo cuore del tuo amato.
Eternamente tuo
Eternamente mia
Eternamente uno dell'altro"
- L. V. Beethoven.
Era una delle mie lettere preferite in assoluto. Esprimeva tutto l'amore che l'amante provava nei confronti della sua amata.
Io: io... Io anche ti avevo preso una cosa...
Toby: e cosa?
Io: ti avevo preso un quaderno, un quaderno dove potevi prendere i tuoi appunti, avevi detto che quell'altro era finito. E sulla prima pagina avevo scritto questa... Questa lettera. Ti amo.
Toby: inquietante ahahah. Ti amo alla follia.
Mentre era tutto perfetto, ovviamente, apparve D.
Io: CAZZO D! Che c'è?!
D: felice di vederti anche io piccola.
Io: scusami...
D: come va?
Io: li hai informati tu eh?
D: e chi sennò? Ti ho visto in quella situazione e sono andato su tutte le furie. Sarei venuto io, ma la piccola d mi ha vietato severamente per qualsiasi ragione di andare sulla terra in presenza di umani. Allora ho contattato il tuo ragazzo, mmm Toby, il figlio di Sland, e li ho mandati da te.
Io: grazie davvero! Senza te...
D: oh non dirlo neanche.
Lo abbracciai istintivamente, però quasi subito il mio braccio, o meglio, la mia cicatrice bruciò.
D: oh scusami tesoro, come hai notato, qualcuno si è offerto e devo andare. Sta sera ci vediamo sicuramente.
Io: ciao papà...

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