Capitolo 146- Sono con te, sorella.

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In giardino faceva dannatamente freddo, quella sera si gelava.
Lucas mi aveva appena teletrasportato sulla panchina ed ero proprio lì a guardare la tomba di Persi.
Io: beata lei che lassù non ha sbattimenti.
Lucas: che ne sai?
Io: è in paradiso, cosa vuole fare?
Lucas: ritiro. Allora, entri?
Io: voglio morire qui congelata. Fine.
Lucas: attenta a ciò che desideri pulce. I geni delle lampade sono in qualsiasi vaso antico possediate e ascoltano attentamente i vostri desideri così da essere pronti una volta liberati.
Io: parli come Rob.
Lucas: non pensarci proprio! Comunque, rientra, fa freddo.
Mi diede un bacio sulla fronte e scomparve.
Io rientrai veloce in casa, dove ad aspettarmi a braccia larghe vi era Pupp.
Io: ehi!
Mi stritolò come non ci fosse un domani, così ricambiai.
Pupp: scusai Nut...
Io: non preoccuparti Pupp, capita di andare nel panico.
Pupp: non per un demone.
Io: senti una cosa...
Pupp: l'angelo custode ti ha fatta prendere dal rimorso, perciò l'hai fasciata. Capisci perchè devo sempre essere nella tua testa?
Io: spero tu ci sia sempre. Per Alice?
Pupp: niente, mi hanno dato lei da tormentare e uccidere.
Io: D sa essere sadico.
Pupp: non lui, il suo consiglio. Demoni di tutte le ere distintisi per una particolare o per un'azione commessa in vita.
Io: capito. Vai da Zero, ha bisogno di te.
Pupp: e io ho bisogno di scopare. A dopo.
Io: ahahah. A dopo.
Se ne andò sconvolto di sopra.
Io: tu non dovrai uccidere nessuno. D!
L'uomo apparve seduto sul divano, con tutto il suo splendore e l'immancabile completo grigio perla con il fumo che lo circonda.
D: illuminami.
Io: posso detronizzare una persona mortale?
Si alzò di scatto in piedi.
D: detronizzare un demone o un angelo significa mandarlo in una dimensione parallela dalla quale si può tornare. Detronizzare una persona vuol dire farla scomparire dalla faccia della terra, ovvero mai e poi mai potrà fare ritorno, poiché di lei rimarrà solo il ricordo.
Io: ottimo. Come posso fare?
D: non puoi semplicemente ucciderla?
Io: no. Se la uccido Pupp ne sarà sconvolto, se vive Pupp potrebbe perdere i suoi princìpi.
D: sei sicura?
Ero sicura di fare ciò come un topo lo è di uscire dalla tana circondato da gatti.
Io: sarò onesta: no. Ho detronizzato solo una persona e quell'atto ancora mi ronza intorno. Ma non c'è altra soluzione! Se va all'Inferno sarà la rovina eterna di Pupp, se va in Paradiso potrebbe essere la rovina di tutti.
D: sai, non esistono solo Inferno e Paradiso. Qualche millennio fa, io e D2 capimmo che i morti giornalieri erano troppi da sostenere, sia per Inferno che Paradiso. Allora ci unimmo, per creare qualcosa di unico e inimitabile, tra le prime creazioni di divinità oppeste unitesi per quell'unico scopo: diminuire l'afflusso di morti. Allora, geniale come sono, ho proposto un luogo dove potessero andare solo quelle persone che in vita loro, non aveva preso granché decisioni, oppure che non avevano fatto nulla di male, ma neanche nulla di bene.
Io: il Purgatorio? Io ti chiedo aiuto serio e tu mi proponi il Purgatorio?
D: chi sta nel purgatorio non può assolutamente tornare sulla terra come angelo o demone, non ricorderà molto della sua vita terrena e l'unica cosa a cui penserà sarà ambire al Paradiso. È incredibile come nessuno ambisca all'Inferno, eppure la metà di quelli capiterà proprio lì.
Io: sei sicuro che lei potrà finirci?
D: sono il Diavolo, pensi che non riesca a farcela finire?
Io: sei sempre mio padre, evita casini.
D: accetti?
Io: cosa vuoi in cambio?
D: ma la tua felicità bambina mia!
Io: su questo non ci piove, ma sappiamo entrambi che per ogni favore che ti propongono, necessiti di qualcosa. Non è colpa tua, è la legge. Allora, cosa ti serve?
D: troppo scaltra, hai evidentemente ripreso da me. Allora, di solito accetto vite, ma qualsiasi cosa tu mi voglia donare sarà accettata.
Mi venne immediatamente un'idea in mente, che fece rabbrividire persino me.
Io: se... Se ti donassi l'unica cosa che posseggo?
Ero on lacrime, offrire quella cosa mi ripugnava pesantemente.
D: ovvero?
Pupp scese velocemente dalle scale in boxer mane nella mano con Zero, altrettanto seminuda.
Pupp: non ti azzardare Clock. Non devi fare un sacrificio così grande pur di ottenere la mia felicità! Natalie... Io sono fratello maggiore! Io devo prendermi cura di te!
Io: lo so.
Sorrisi dolcemente.
Io: e l'hai già fatto magnificamente. Ricordi? Una vita per una vita. Tu hai dato la tua per salvare la mia, io devo darne una per salvare la tua.
Un turbine di fumo e nero e aria calda si creò intorno a noi, quasi non si respirava.
D: non fare cazzate.
La voce di D rimbombava pesantemente in quella specie di tromba d'aria.
Io: io... Io offro....
Prima di poter finire la frase, vidi Lucas apparire davanti a me. Mi fece l'occhiolino e sorrise.
Lucas: per adempiere al patto, mi offro come scambio. Dono scappato a te per anni ormai, ora puoi riavermi.
Non si sentiva quasi più niente, la forza del vento era rumorosissima.
Lucas: QUINDI MI OFFRO COME SCAMBIO, PER SALVARE LA VITA DEI MIEI FRATELLI E FARE CIÒ CHE IN VITA NON HO AVUTO CORAGGIO DI FARE: PENTIRMI.
In un attimo cademmo tutti pesantemente sul pavimento. D e Lucas erano scomparsi. La calma regnava imperterrita. Tutti i ragazzi erano a guardarci sulle scale, sbalorditi. Toby era quasi in lacrime, mentre Pupp era in ginocchio con la bocca spalancata.
Io: mi ha salvato la vita.
Pupp: si è sacrificato per noi.
Lo sguardo di mio fratello si posò su di me, vidi paura nei suoi occhi, ma anche felicità.
Si alzò di scatto e venne verso di me.
Pupp: come ti è saltato in mente solo lontanamente?!
Io: vevo renderti felice...
Pupp: sacrificando te e tua figlia completamente?!
Io: EVITA DI FARMI LA PREDICA, PER FAVORE. TU SEI MORTO PER ME! SEI SPARITO PER ME! HAI RINUNCIATO AD ALICE E TUTTA LA TUA VITA PER ME! E IO NON POSSO FARE LO STESSO?! Tanto è tutto inutile... Si sacrificato lui per noi. La testa girava, il collo si fece pesante sulla testa e gli occhi erano bollenti. Corsi di sopra, nessuno voleva farmi passare così, con la mente, comandai loro di farmi passare. Ero sbalordita, potevo comandare la mente delle persone.
Corsi in camera di Jeff e mi chiusi a chiave.
Jeff: davvero credevi di poter restar sola?
Zero: sappiamo teletrasportarci, lo sai si?
LJ: e siamo, tra le altre cose, i tupi migliori amici, ne sei consapevole?
Io: STATE TUTTI ZITTI!
I loro occhi si fecero per pochissimo offuscati, come da fumo bianco e si zittirono.
Io: cosa... Perchè state zitti? Potete parlare.
Di nuovo i loro occhi si fecero di nuovo offuscati.
LJ: cosa è successo?
Zero: volevamo parlare, ma ci era impedito di farlo.
Jeff: la piccolina ha un nuovo potere.
Io: non lo voglio, vorrei solo vedere mio fratello che mi aspetta su quell'albero con un papavero rosso e una battuta pronta solo per farmi ridere... Voi due potete teletrasportarvi quindi.
LJ: oh no, cosa vuoi?
Pensai velocemente alle porte dell'Inferno e toccai il braccio di LJ.
In un secondo ci ritrovammo davanti questo cancello d'oro, così sorrisi furbescamente a LJ, sbalordito.
Io: andiamo, pauroso.
LJ: non sono pauroso!
Io: si che lo sei.
Arrivammo, bisticciando come bambini, davanti alla 'sala del trono' di D.
Io: ama questo luogo, lo fa sentire importante.
LJ: capisco il perchè...
D: Natalie! Per fortuna stai bene...
Io: voglio vederlo.
D: meglio non contrariarti. Venite.
Lo seguimmo verso un cancello di ferro arrugginito.
D: queste sono le prigioni. Qui i demoni scappati vengono rinchiusi fino al processo, oppure per sempre. In questa stanza i poteri di una demone vengono eliminati completamente e il dolore li distrugge. Non credo ti convenga entrare Jack.
LJ: concordo pienamente, aspetto qui.
Continuammo io e D, a braccetto, camminando su un lungo corridoio, dove ai lati vi erano tante celle, grandi come uno sgabuzzino, che contenevano solo un demone.
D: questi demoni non meritano neanche di stare all'inferno. Ma non sapremmo dove metterli. Quelli a destra sono quelli che aspettano un processo, quelli a sinistra dono principalmente quelli fuggiti e che quindi marciranno qui dentro. Ovviamente a meno che qualcuno non voglia perdonarli.
Mi guardò sorridendo.
In quel postaccio mi sentivo tremendamente a disagio, mi dispiaceva vedere tutti quei demoni ammucchiati lì chissà da quanto tempo.
Io: ehi, dove conduce questa porta?
Infatti, a circa metà corridoio, due celle erano state divise da una porta di legno nero, con un grosso pomello d'oro.
D: hai buon occhio, figliola. Questa è la porta degli 'incarcerati speciali'.
Io: incarcerati speciali?
Aprì lievemente la porta che non emise un cigolio. Mi fece solo accostare la testa per vedere.
D: oh si, speciali. A destra ci sono i demoni che, ahimè, hanno trovato D2. Aspettano un processo per vedere se possono davvero diventare angeli o provano solo a scappare. A sinistra invece il contrario, angeli che hanno trovato il fighissimo D e che vogliono diventare demoni. Anche loro aspettano un processo per vedere che ruolo potrebbero ottenere.
Io: perchè un angelo dovrebbe diventar demone?
Una vice dolciastra interruppe le mie parole.
X: ma perchè qui ci sono meraviglie rare, come lei signorina.
Io: davvero?
D: ci prova con tutte.
X: salve D, ancora non porti notizie del mio processo?
D: sei l'ultimo arrivato, rassegnati a passare almeno un altro decennio in quelle sbarre.
D mi fece rientrare e sbatté la porta.
D: che idiota.
Io: ma perché non attendono il processo nella prigione del Paradiso?
D: loro non ce l'hanno. Quelli 'cattivi' li mandano direttamente qui, evitando scartoffie varie. È là.
Io: Lucas!
D schioccando le dita, letteralmente, mi fece entrare nella cella.
Lucas alla mia vista sorrise e mi stritolò tra le braccia.
Lucas: che bello vederti, sembra passato un secolo.
Io: naaaa tre minuti circa. Sei un idiota! Cosa cazzo ti sacrifichi per me?!
X: scusi, qui qualcuno starebbe riposando!
Io: oh mi scusi tanto!
X: di niente.
Abbassai notevolmente il tono della voce.
Io: cosa cazzo ti é venuto in mente?!
Lucas: volevo fare la cosa giusta per te.
D: beh, hai fatto bingo. Sei stato rilasciato e riassegnato come demone custode.
Lucas: oddio, chi mi tocca sta volta?
D: eheheh.
Gli passò una cartella beige, alta almeno venti centimetri.
Lucas l'aprì tutto contento, ma il suo sorriso sparì.
Lucas: oh no, preferisco restare qui.
Io: dai, chissà chi ti è-
Mi interruppi a guardare la foto e subito scoppiai in una fragorosa risata.
Io: AHAHAHAH BUONA FORTUNA CON TOBY! AHAHAHAHAHAHAHAHAH.
Non riuscivo quasi più a respirare.
Feci uscire, con la forza, Lucas dalla cella e lo portai all'ingresso.
LJ lo guardò con lieve diffidenza, ma poi sorrise.
LJ: sei uno stronzo, ma hai fatto la cosa giusta.
Lucas: grazie mille.
LJ: allora, chi ti è capitato?
Lucas: per il momento lascerei stare...
LJ: ahia, chi gli hai dato?
D: Toby, ovviamente.
Anche LJ scoppiò in una fragorosa risata, che terminò poco dopo quando Lucas si schiarì la voce.
Lucas: non sarà tanto male, no?
Io: no, è fantastico. Solo che non si lascerà mai consigliare da te. In effetti D, non credo sia-
D: ho preso la mia decisione, bambina. Ora andate.
Lucas: ho gli stessi poteri di prima?
D: è come se ripartissi da zero. Imparerai a conoscerli ed usarli.
Lucas: uffa, mi ero abituato.
Io: andiamo, si staranno preoccupando.
Toccai le braccia di entrambi e fummo catapultati nella stanza di Jeff, dove lui e Zero stavano tranquillamente giocando a Call of Duty.
Io: tranquilli eh.
Jeff: aspetta aspetta, abbiamo quasi fatto. CAZZO ZERO, MIRA CON DECENZA!
Zero: IO?? SEI TU CHE SEMBRA NON CI ABBIA MAI GIOCATO IN VITA TUA! CONCENTRATI!!!
Fortunatamente il liveo finì poco dopo con la loro vittoria.
Zero: allora com'è anda-
Videro solo in quel momento Lucas, molto spaesato e sconvolto.
La ragazza lo scrutò con molta attenzione, riducendo gli occhi a due fessure, poi scattò ad abbracciarlo.
Zero: grazie infinite! Benvenuto a casa.
Il ragazzo pallido invece gli porse la mano sorridendo.
Jeff: forse non sei malaccio. In fondo, se Zero ha perdonato me, io posso perdonare te.
Zero: è vero. Ora coglioncello bel sorriso, abbiamo una partita da finire!
Jeff: oh sì cazzo!
Si ributtarono sul letto come nulla fosse e ripresero la parletyrtaoi invece uscimmo e fuori tutti ci aspettavano.
Mi strinsero forte dal primo all'ultimo, soprattutto Toby e Pupp.
Toby: Lucas... Volevo ringraziarti a nome di tutti. Sei stato fantastico e davvero, non sappiamo come ringraziarti più di così. Perciò, se vuoi, puoi anche rimanere qui.
Sland: la targa è già sulla porta, ragazzo. Non fare sciocchezze.
Tutti guardarono Sland sbalordito e gli saltarono letteralmente addosso.
Io: bentornato a casa, Sland. Che ne dite di un bel thé?
Tutti mi guardarono un pochino storto.
Io: e io che posso farci?
Sland: credo che una birra sarà più ben accetta.
Jeff e Zero si catapultarono fuori.
Jeff: birra??
Zero: hai detto birra?! Ci sei mancato Sland!
Io: dai allora, andiamo. Che dite di una spaghettata?
EJ: che sono le 5 del mattino... Quale momento migliore?!
Ben: andiamo Clock! Io il condimento, tu pensi alla pasta!!
Io: come la facciamo?
Jane: uuuh aglio, olio e peperoncino!
Liu: oh sì, quella sì che è buona!
Katy: allora scendo anche io! Contatemici, mi devo finire ad asciugare i capelli!
Nina: ok! Non preoccuparti. Ci siamo tutti sì?! Sofia? E gli altri?
Io: contali, vado a chiamarli io.
Presi Lucas sottobraccio e andammo verso il corridoio destro.
Lucas: ma siete sempre così matti? Ahahah.
Io: oh ti abituerai! Qui spesso stiamo distanti e a volte ognuno pensa per sé, non curandosi minimamente di cosa pensa o prova un altro. Ma poi ci sono quelle mattine,quelle nottate, o quelle intere giornate dove tutti viviamo in pace insieme e in allegria. Purtroppo non è sempre così, quindi non ti aspettare sempre l'ospitalità ricevuta oggi eh.
Lucas: capito.
Ci fermammo davanti la porta di Sofia, così bussai ed entrai al suo primo mugugnio.
Io: ehi Sofi, vuoi della pasta? Con una birra?
Sofia: ma che ore sono?
Io: le 5 del mattino.
Sofia: mmm ok. Lasciami vestire.
Si alzo come uno zombie e si diresse ad aprire la finestra, un'aria gelida ci invase i corpi.
Sofia: Madonna! Che è? Gennaio?
Io: è solo freddo dai. Ti aspettiamo giù.
Uscimmo e andammo da Katy, che sentimmo canticchiare allegramente.
La porta era chiusa ma la musica si sentiva per tutta la casa.
Io: per esempio: lei e Liu, di solito stanno tutto il giorno in camera, scendono per mangiare, senza rivolgere parola, e se ne tornano in camera. Ma in quei giorni allegri, cantano, chiacchierano e scherzano!
Lucas: wow.
Bussai alla porta.
Io: Katy, ci sei?
La ragazza uscì con i capelli appena piastrati.
Katy: ci sono!
Io: allora vai, devo ancora chiamare Rouge, Kage, e la famiglia Sland.
Katy: ok!
Se ne andò giù saltellando come una bambinetta, con un sorriso che neanche il padre avrebbe potuto cancellare.
Lucas: dov'è Rouge?
Io: con Kagekao nella loro camera.
Lucas: com'è Kage?
Io: perfetto per Rouge, oserei dire.
Kage: watashi wa kōei ni kanjimasu.
Io: ahahahah devi!
Lucas: mmmm che ha detto?
Io: che così si sente lusingato.
Lucas: ah. Comunque piacere, Lucas, fratello di Clock, Pupp e-
Kage: okashīdesu.
Il ragazzo sorrise.
Io: wow.
Lucas: cosa?
Io: ti trova divertente!
Lucas: beh, buono! Scoprirai che sono anche molto bello.
Kage: e modesto!
Lucas: azzo, parla la nostra lingua e non me l'hai detto?!
Io: mi sembrava più divertente farti fare na figuare di merda.
Lucas: non vedi come rido?
Kage: è incredibile quanto voi quattro siate simili! Comunque apprezzo quello che hai fatto per Clock, davvero.
Io: è un cucciolone in fondo.
Lucas: oh mio dio non puoi averlo detto. Davvero.
Io: shhhh. Comunque, venite anche voi a mangiare due spaghetti?
Kage: io vengo sicuro, Rouge non so. Puoi andare a vedere tu? Ho un mal di schiena atroce.
Io: com'è successo?
Kage: l'ultima vittima era una fottuta insegnante di karate, ma che cazzo.
Io: ahahahahah sfigato. Consolati, che è capitato a tutti.
Kage: buono. Intanto vado eh.
Io: ok.
Scese a malapena le scale.
Io: OFF. SPLENDY. TRANDY.
Lucas: ah proprio così?
Io: si ahahah.
Apparvero tutti e tre davanti a noi.
Off: oh no, il cretino dal ciuffo perfetto è tornato! Aiuto, si salvi chi può!
Lucas: piacere di rivederti, Off.
Off: il piacere è tutto mio. Grazie per quella faccenda di Clock, le jai salvato la vita.
Lucas: e tu grazie per averle salvato la vita quando io ho combinato un casino.
Off: di niente. Allora ragazzina, che vuoi?
Io: primo di tutto abbassa i toni, secondo ciao papiiii!
Gli saltai addosso e lo stritolai, ma ovviamente lo feci anche con gli altri due.
Io: Sland ha proposto una birra e spaghettata per il vostro ritorno!
Si guardarono sconvolti.
Trendy: ma dici nostro fratello?
Splendy: quel muso lungo?
Off: ha sbagliato Sland, sicuro.
Io: nono proprio lui.
Off: muoviamoci, Sland brillo non me lo voglio proprio perdere!
Sparirono in una nube di risate e coriandolini.
Lucas: un giorno mi spiegherai come fanno a mangiare, vedere e sentire.
Io: quando lo saprò ti farò uno squillo.
Andammo a bussare alla camera di Rouge, che era aperta.
Entrammo e trovammo Rouge sotto al tavolo con la finestra spalancata e tutto in disordine.
Io: che cazzo è successo?!
Rouge: lei è venuta a trovarmi ancora!
Lucas: chi?
Rouge: lei!
Io: ricordi che Heather soffriva di doppia personalità? Quella 'malattia' si è trasformata in un potere, quindi ora c'è Heather con la sua doppia personalità Rouge. Anzi, oserei dire il contrario. Ehi, sei Heather vero?
Rouge: s-si, voi chi siete?
Io: siamo Lucas e Natalie, i tuoi fratellini. Ricordi?
Rouge: Natalie! Lucas! Ma non siete morti?
Lucas: no Heather, era un sogno!
Io: dobbiamo esporla alla luce lunare finchè ce n'è, è quella che fa scambiare Rouge e Heather.
Lucas: andiamo a mangiare Heat!
Rouge: ma è notte!
Io: devi prendere il pullman per andare all'Università, ricordi?
Rouge: vivete con me?
Io: ti siamo venuti a trovare ieri! Ma cosa hai mangiato? Ahahah.
Rouge: ahahah non so.
Si alzò da sotto la scrivania e si espose direttamente a quella fioca luce lunare che stava per scomparire, lasciando posto a quella solare.
Rouge: ma cosa... Lucas! Che ci fai qui?
Lucas: principalmente elimino Heat.
Rouge: oh no...
Io: oh si.. Andiamo, stiamo facendo la pasta. Manchi solo tu.
Rouge: grazie ragazzi, siete i miei angeli!
Noi ci guardammo a bocca spalancata.
Io: io non le parlo più.
Lucas: sono con te, sorella.
Rouge: cretini! Scendiamo sotto, fratellini.

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