Capitolo 61- Chi sei?!

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Oh si! Casa! Questo posto è casa mia. E nessun posto è bello come casa mia!
LJ: oh beh devo scendere... E poi devi chiedere scusa a qualcuno tu!
Mi diede un baciò sulla fronte e una carezza alla pancia.
Io: ora mi odia anche lui...
Il ragazzo in bianco e nero si trovava a varcare la soglia. Accennò un sorriso e abbassò la testa, prima di parlare la rialzò però.
LJ: io non direi...
Continuava a sorridere e scuotere la testa finchè non lo vidi sparire. Potei sentire la sua voce, 'ciao Toby', e una risposta gentile.
Io: mi odi.
Toby: come potrei?
Io: non lo so ma lo fai...
Toby: ma non è vero. Io ti amo e ti amerò sempre.
Io: dopo tutto questo tempo?
Toby: sempre.
Io: ahahahah ti amo, vero o falso?
Toby: vero! Ora smettiamola che stiamo impazendo!
Io: siamo già impazziti, piccolo ingenuo di un grifondiota!
Toby: ha parlato quella spocchiosetta di una serpemerda!
Io: perchè ti devo buttare ancora nella doccia?
Toby: provaci!
Gli lanciai un cuscino in piena faccia.
Io: mi basta questo u.u
Prese il cuscino da terra e me lo rilanciò.
Toby: anche a me!
Io: che ore sono?
Toby: le 5.30.
Io: che noia... Piove?
Ci girammo verso la finestra.
Io: piove...
Toby: che noiaaaaa
Io: accendi un po' la tv
Toby: e se giocassimo?
Io: se vuoi tu gioca, io disegno un po'
Toby: okay. Mi metti GTA?
Io: cinque?
Toby: si dai.
Io: perfetto. Vado un attimo a chiedere un blocco da disegno a Jane.
Toby: non hai il tuo?
Io: 'sto schifo non lo voglio nemmeno vedere.
Buttai il blocco nel cestino con disprezzo e varcai la soglia per recarmi alla parte difronte alla mia.
Entrai senza bussare.
Io: Jane avresti- Ah.
C'erano Jane e Zero in piedi e Nina buttata sul letto a piangere.
Le due ragazze in piedi mi guardarono alzando un sopracciglio e indicando con la testa la ragazza in lacrime.
Io: hai un blocco da disegno?
Jane: si credo
Continuava a indicarla con la testa, ma io rimasi impassibile. Non volevo parlare.
Nina: senti Clock...
Jane mi passò il blocco che strinsi avidamente.
Io: grazie Jane, quando andremo in centro te lo ricomprerò.
Jane: non preoccuparti.
Dovresti chiederle scusa...
Zero: dalle retta.
Io: basta voi due!
Jane: io?!
Io: non tu!
Girai i tacchi e sbattei furiosamente la porta alle mie spalle.
Corsi verso la mia camera sotto gli occhi interrogativi di Ben ed EJ che uscivano dalle loro.
Entrai di fretta nella mia e sbattei anche questa porta, però chiudendola a chiave. Toby sentendo il rumore mise in pausa e si alzò velocemente brandendo un'accetta.
Vedendomi in lacrime subito la gettò a terra e corse verso di me.
Mi gettai tra le sue braccia e lo strinsi.
Toby: ehi? EHI! Che succede??
Mi asciugai un lacrimone.
Io: s-secondo te sono una stronza?
Oh si.
Toby: ma sei seria?!
Ora lui mi stava asciugando con dolcezza una lacrima che scendeva lenta sulla mia guancia.
Io: dovrei chiedere scusa a Nina vero?
Toby: per cosa? Essere stata onesta e aver difeso colui che reputi tuo fratello? Oh no!
Io: ma le altre...
Toby: tu non devi ascoltare 'le altre', tu devi ascoltare te stessa!
Ecco u.u
Toby: ma non la tua coscenza!
EHI!
Toby: ma il tuo cuore...
Imprvvisamente sentii una voce calma e gentile. La conoscevo bene. Era Off. Ehi fermi tutti, chi sei?!
Oh beh, sono la voce del tuo cuore no?
Ah... Non ti ho mai sentita!
Perchè mai hai osato ragionar col core!
È arrivata la poetessa mo!
Zitta tu! Voglio ascoltare lei! Perchè hai la voce di Off?
Ho la voce di colui che per primo t'amato in codesta forma.
Ah! Che gigante buono! E parli sempre in modo poetico?
Oh si! Il tuo cor ama la poesia, ancor di più della tua testa!
Toby: ci sei?
Io: emm si! Grazie amore... Torna a giocare.
Mi diede un bacio e sorrise.
Toby: okay.
Non lo trovate così perfetto?
Non sapre....
E tu ora saresti?
Oh piacere, io sono la voce del cervello. Vedendo che il cuore si era fatto avanti, ho preso coraggio per parlare.
Impazzirò. Perchè hai la voce di Hoodie?
Perchè è la persona che reputi più intelligente, al par tuo.
Hoodie è sempre così gentile! Nel cor tuo lo adori!
Troppo affoato non credi?
Beh diciamo che mi sono confusa...
Tornai a sedere e presi il mio amato carboncino tra le mani.
Che beltà esto carboncino! Il suo profumo evoca in noi cotanti ricordi allegri!
Oh si! Poi è uno strumento così tascabile e ingegnoso: miaschiare la grafite alla prodezza del carbone, mischiandole insieme creando un oggeto versatile!
Orsù cervello, non stare sempre a ragionar!
Cuore, ti do una piccola informazione... È IL CERVELLO! DEVE PENSARE, O NESSUNO DI NOI SAREBBE QUI!
Tu non mi piaci molto coscienza...
Sentimeno ricambiato.
Qualcuno mi dia i popcorn.
Perchè?
Oh dio mio. Clock, disegna e basta va!
Concordo.
Disegnai uno splendido paesaggio montuosi, allegro e solare.
Toby: more sono le 7.45, hai fame?
Io: ho disegnato per due ore?!
Toby: come tuo solito eh!
Io: vero... Se non si mangia la pizza, qualcosa sgranocchio volentieri...
Toby: e se andassimo a cena fuori? Io te Masky e Hoodie?
Bussarono e andai ad aprire.
Io: parli del diavolo...
Masky: cosa?
Toby: stavamo pensando di andare a cena fuor con voi, volete?
Hoodie: beh è inquietante, dato che stavamo venendo a proporvelo!
Clock: oh beh fatemi preparare!
Mi spoglia del pigiamone e mi infilai un vestito che, grazie alla pancia, mi arrivava alle ginocchia. Sembrava una camicia di flanella a scacchi rossi e neri, ma era lunga. Presi anche un cardigan nero e delle calze del medesimo colore. Presi le Dr Martens basse e mi vestii in due minuti. Mi legai i capelli in una treccia laterale lasciando cadere dei ciuffetti mossi dal lato opposto.
Masky: ed ecco a voi, la nostra ghiandaia imitatrice!
Scoppiai a ridere come una cogliona. Finii il mio vestiario con un bracciale di cuoio nero circondato da spuntoni di acciaio brillante, una collana con il simbolo della casata Serpeverde d'argento, un cerchiettino nero e degli orecchini a bottoncino argentei.
Io: bene, pronta!
Masky: guido io, la macchina di Clock ovviamente!
Io: eh beh!
Scendemmo di sotti e avisammo gli altri che saremmo usciti. Nina era ancora sconvolta e in lacrime, così seplicemente la evitai. Presi il Parca nero dall'appendi abiti e uscii dal portone d'ingresso.
Sbagli Clock! Almeno fatti chiedere scusa.
È lei a dover chiedere scusa!
Ragioniamoci su!
NO! Voglio stare tranquilla per una sera! Ora via tutti!
La mia mente si calmò e potei rilassarmi.
Entrammo in auto ridendo.
Masky: dove si va?
Io: fai tu!
Masky: oh perfetto eheheh
Partì a tutto gas e fece un po' il coglioncello per la via.
Almeno con loro sei a tuo agio.
Sono la nostra famiglia.
Sta botta gli do ragione.
Con loro sono in pace con me stessa...

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