Capitolo 102- E se...

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D.: dovresti smetterla non credi?
Io: perchè? Sono così dolci! E buu buu settete!
D.: sono fermi tanto.
Io: gnegnegne.
D.: sai che devi venire laggiù. Sai che devi presentarti decentemente.
Io: devo per forza?
D.: si.
Io: rispiegami un po' la situazione.
D.: oh che palle. Allora, la seconda grande D (quello lassù), ha deciso di fare un convegno tra le varie divinità religiose. Ovviamente io dovrò rappresentarle tutte, che bello. Comunque, ha detto che anche tu saresti dovuta venire per 'aprirle un mondo di opportunità e presentarle il suo futuro'. Minchiate. Ma so quanto ami indossare i vestiti da sera e i tacchi, così ho amabilmente accettato.
Io: forte. Può venire anche Toby? E i piccoli?
D.: ci sarà una parte anche dedicata alle credenze e ai miti religiosi e non. Come le creepypasta. Sland è il rappresentate ufficiale.
Io: ho capito. Alla grande D non importa del "mio futuro". Vuole solo dimostrare che le credenze laiche sono con l'altra D. Geniale. E tu hai colto subito l'opportunità di far vedere la tua unione con il più potente dominatore terrestre. Geniale alla seconda.
D.: vero? Beh, sei intelligente. Mi farai fare una splendida figura.
Io: modestamente. Quindi vestito elegante e taccone? Ottimo!
D.: sei davvero bellissima. Sono fiero di te, davvero. Sei diventata una creatura maginifica all'occhio umano e divino.
Io: con questi geni!
D.: giusto anche questo.
Io: grazie...
Di impulso andai da lui e lo abbracciai, così per calore.
Io: sei davvero un gran papà.
D.: oh no. Sono un pessimo padre. Mai avuto uno, sai com'è. Off è tuo padre e non prenderò mai il suo posto. Me me farò una ragione. Ora devo andare, a sta sera.
Scomparve lasciandomi ferma al centro del tappeto.
I bambini ripresero a ridere e urlare. Toby, uscì dal bagno con l'accappatoio in vita e uno intorno al collo.
Toby: hai parlato con lui?
Io: che ne dici di una cena nell'Ade?
Toby: cosa?
Io: si. QUESTA SERA CENEREMO NELL'ADE!
Toby: te sei matta.
Jane piombò in camera urlando, doveva aver saputo.
Io: quello verde o quello blu? Tacchi neri o quelli panna?
Jane: ma sei matta?! Devi far scena non scopare! Metterai quello lungo fino alla caviglia nero con la spaccatura e il corpetto con le pietre. Poi i tacchi neri e un grande scialle a coprire le spalle. Io?!
Io: grazie eh! Direi quello simile al mio però viola scuro, quello un po' più corto davanti e lungo lungo dietro. Direi anche i tacchi panna.
Jane: CHE BELLO! Toby?
Toby: Toby si è svegliato trenta minuti fa, dopo aver trombato di brutto e aver fatto una doccia fenomenale con la mia ragazza. Toby non ha intenzione di venire.
Io: devi. Noi due siamo l'unione tra i miti e Diavolo. Pensi che gli dei avrebbero perso questa occasione?
Toby: yee.
Jeff: è stata la mia stessa risposta. Ti stanno bene i capelli così Clocky.
Jane: è vero! Molla quela piastra rovina-capelli e lasciali respirare.
Io: parli facile tu, hai diecimila parrucche e comunque sei liscia naturale!
Jane: amo le mie parrucche e non ho i capelli bello come i tuoi.
Toby: umm mo ripartono.
Iniziarono a fare le vocine da dodicenni in calore, di quelle che si tagliano anima e corpo per gli 1D.
Jeff: oh Tobyno, davvero! Non so dove tu abbia comprato quell scarpe così belline!
Toby: ma dai Jeffuccio! Questo schifo? E invece i tuoi splendidi Boxer?! Parliamone!
Jeff: 'sti vecchi stracci?! Così mi offendi! Vabe dai kissini a non finireeee
Jane: Clock, smettiamo di dargliela?
Io: cintura di castità anche alle tette.
Che sprecone.
Lanciai un'occhiataccia a Jeff che ricambiò con uno sguardo di terrore puro.
Toby: beh addio, dobbiamo cambiare i cosi... Emm, bambini....
Jeff: poraccio ahah.
Toby: lasciamo stare.
Chiusero la porta e io mi buttai su Toby.
Toby: essù, i bambini!
Io: mica stiamo trombando! Li circondiamo di amore u.u.
Toby: beh, andiamo a mangiare?
Io: ummm mi fumo una sigaretta al volo. Tu preparati intanto.
Toby: tuta?
Io: siamo a Marzo e fa freschetto.
Toby: ne è passato di tempo eh?
Io: eh si... Quanto rimanderanno ancora il loro matrimonio?
Toby: vivono senza.
Io: io non potrei.
Toby: e perchè?
Io: lasciarti tra le braccia di altre troie? Oh no belloccio, tu sei mio.
Toby: ti capisco.
Io: che?
Toby: amore, sei una cratura fantastica. Figlia di un Dio infondo.
Io: si, degli inferi.
Toby: sempre sangue divino.
Io: e ti sei figlio di Sland! Una delle creature terrestri più antiche... Diciamo che siamo faighi eh?
Toby: decisamente! Vado ad asciugarmi.
Gli diedi un bacio e, sistemati i bambini nei seggioloni, spalancai la finestra e mi sedetti sull'orlo, accendendomi una buonissima sigaretta.
Io: sapete, mi sno ripromessa avrei smesso. Grazie a voi ho dovuto, ma niente. È più forte di me. Sapete quando siete attratti da qualcosa perchè vi è impedito di averla? Oh certo che no... Avete due mesi.
LJ: dillo a me allora.
Io: m'hai fatto paura! Ahahah, sigaretta?
LJ: mmm perchè no. Ah se Nina....
Ti prego non dirle nulla, non vuole io fumi...
Io: capisco capisco.
LJ: senti i loro pensieri?
Io: ancora non ne hanno, non sapendo parlare non hanno nulla in testa. Splendido.
LJ: agitata per sta sera?
Io: sti cazzi, mi mostrerò per cosa sono. Penso mi metterò vicino alla seconda grande D, così per urtargli i nervi.
LJ: chi?
Io: tecnicamente il nostro Dio. La prima D è il Diavolo.
LJ: forte.
Io: ti da fastidio eh?
LJ: cosa?
Io: ricordarla...
LJ: oh non ne parliamo ancora.
Io: Jack dobbiamo! O mai riusciremo ad andare avanti!
LJ:lo so... Si, davvero tanto.
Perchè hai dovuto chiamarla così?!
Io: ho fatto un errore? O forse le ho fatto un favore?
LJ: non so. A me decisamente un torto.
Io: scusami, dovevo ricordarla.
Ummm che profumo!
LJ: uuu di cosa?
Io: marshmallow nella cioccolata con panna.
LJ: grande Clocky!
Io: stiamo sviando il discorso...
LJ: probabile. Sono buffi sai?
Io: per cosa?
LJ: me la ricordano così tanto. Inconsaopevoli, felici, allegri, bisgnosi di amore. Ti ho sentita piangere, quando sei tornata dalla tua vita. Prima che Toby tornasse anche lui.
Io: si?
LJ: la chiamavi Clock. Ti ho sentita. C'ero solo io... E le tue lacrime.
Io: hai sbagliato sicuramente.
LJ: senti Clock, non è la prima volta. Sento la bambina urlare, tu ti alzi a coccolarla e piangi come mai fatto.
Io: e perchè non ti ho mai visto consolarmi.
I miei occhi bruciavano per via delle lacrime, che però non uscirono fino a quando sbattei le palpebre. Allora un fiume scese copioso su guance e vestiti, facendomi colare il trucco.
LJ: perchè non volevo piangere in compagnia.
Mi strinsi a lui, sporcando di ombretto marroncino i suoi vestiti.
LJ: oh no, nonononono. No. Non ti azzardare sai! Tu sei Clockwork porca puttana, non una ragazzina di quattordici anni!
Io: smettetela tutti di dire così! Anche io sono umana!
LJ: credo tu sia la cosa meno umana in questa casa. Ma ti voglio bene.
Mi strinse a se e carezzandomi leggermente la schiena, mi mi diede un bacio caldo sulla testa.
Io: grazie...
Toby uscì dal bagno con lo spazzolino in bocca.
Toby: afefo vendido gualvuno.
LJ: cazzo hai detto?!
Risi come una cogliona, facendo ridere anche i piccolini.
Toby: AFEFO VENDIDO GUALVUNO!
LJ: LEVA QUEL CAZZO DI SPAZZOLINO!
Risi sempre più forte fino a quando non mi sbilanciai e caddi sul morbido tappeto, ma ciò non stoppò le mie risa e quelle dei bambini.
Toby: afpedda!
Andò in bagno, sputò qualcosa, bevve e risputò.
Toby: AVEVO SENTITO QUALCUNO!
LJ: eh beh non potevi dirlo prima?!
Toby: fanculizzati!
Non riuscivò a fermarmi, la pancia mi faceva male e gli occhi lacrimavano di gioia.
Toby: tu demente cosa ridi?!
Si buttò su di me facendomi il solletico e quindi ridere anche di più.
Io: OH NO IL SOLLETICO NOOO.
LJ: vengo anche io!
LJ si gettò su Toby, facendoci formare una sorta di panino umano. Solo che stando io sotto con un carico di peso non poco notevole, il mio fiato stava finendo. Fortuna che si levarono e mi aiutarono ad alzare.
Io: vi ammazzo nel sonno. E voi dud pulci?! Che ridete?!
Andai da loro e gli feci un lievissimo solletico, tanto da fargli fare una bella risata quasi sdentata.
LJ: perciò i bambini. Le loro risate mi danno la carica.
Io: perverso forte il ragazzino.
LJ: gne gne.
Io: tra poco si avvicinano tutti i vostri diciottesimi! Buffo come nessuno sia nato da ottobre a febbraio!
LJ: io il mio non lo faccio, sia chiaro.
Io: devi, era tra i patti u.u
Toby: vero, mi dispiace. Tocca a tutti.
LJ: ma Masky e Hoodie non lo hanno fatto!
Toby: ancora non c'erano qua.
Masky: festeggeremo i trenta, purtroppo.
Io: che fate, origliate?
Hoodie: più che altro è impossibile non ascoltarvi.
Io: e non fare la faccia da scorfano brontolone!
Hoodie: vuoi altro solletico?
Io: oh no ti prego!
Masky: hai una stozza?
Io: si ma no.
Hoodie: non dovresti fumare, stai invecchiando....
Scoppiammo tutti a ridere.
Masky: dovreste portarmi rispetto ragazzini! E poi, avrò anche quasi trent'anni, ma sono sempre giovanissimo u.u.
Hoodie: si............
Io: su Masky, tieni. Ma solo sulla finestra.
Masky: ti adoro. Graziassss. Ehi, ma quella non è Sally?! Cosa ci fa in giardino a quest'ora! Non può star fuori!
Non so perchè e non so percome, presi il coltello e mi lanciai dalla finestra, atterrando in piedi sulla fredda erba.
Io: SALLY! DOVE DIAMINE VAI?!
Sally: lui ha detto che mi avrebbe ridato il peluche che mi ha rubato....
Io: RIENTRA!
La piccola si mise a piangere, stroppicciandosi i grandi occhioni verdi. Allora la strinsi a me, prendendola in braccio e dirigendomi dentro casa.
Io: non devi uscire a quest'ora specialmente da sola!
Sally: ma lui...
La poggiai sul divano e mi inginocchiai per guardarla negli occhi.
Io: Sally, sei molto intelligente. Sai che al mondo ci sono i buoni, in pochi, quelle nel mezzo, praticamente tutto il genere umano, e i cattivi, noi. Qui in casa non siamo però tutti i cattivi. Sai, spesso nascono rivalità tra cattivi. E perciò tu devi fidarti solo ed esclusivamente di noi. E di nessun altro. Intese?
Fece un cenno con la testa mentre cercava di asciugarsi i lacrimoni con la sua camicia da notte.
Io: perfetto. Vuoi una bella tazza di cioccolata calda?
Sally: siii.
Io: allora vai intanto, ti raggiungo subito. JANE, ARRIVA SALLY!
Jane: OK!
Io: dai piccola, va da Jane.
Salii le scale di fretta ed entrai in camera. Tutti mi guardarono come se avessi fatto una gran minchiata.
Io: non guardatemi così, dovevo farlo.
Masky: hai fatto la matta! E se fossi atterrata male?!
Io: qualcosa mi ha spinto a farlo. Credo lei..
Indicai la piccola che ridacchiò, come per dire 'non ringraziatemi'. Andai da i piccoli e li presi in braccio, per poi affidare lui a Toby.
Toby: chi è il bello di papà?
LJ: chi è il più stupido del mondo?
Masky: di certo non io.
Hoodie: abbiamo i nostri dubbi, vecchietto.
Masky: hai solo due anni meno di me!
Io: scendiamo va... Stanno succedendo cose strane...
LJ: ma dai, è solo la tua 'ansia materna'.
Inziarono ad uscire e sentendoli pensare certe cose, mi resi conto che non era solo una mia impressione o 'ansia materna'. Tutti erano agitati e dubbiosi sui fatti di quei due mesi... E se non fossero mai finiti? Se ci avesse perseguitato a vita? Se ci uccidesse?

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