Capitolo 84- Mi facevano compagnia.

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Arrivammo a casa e capii subito he qualquadra non cosava.
Io: ehi che succede?
LJ: hanno rubato delle cose.
Io: cosa?! Ma quando!
Slandy: non è più un luogo sicuro. Neanche qui.
Pupp: ma noi vogliamo rimanere!
Lo vorrei tanto anche io.
Io: allora restiamo!
Non mettermi in queste condizioni.
Io: lo sai? Cioé sai che ora...
Si. I miei pensieri si creano solo con il conscio, poiché non posseggo subconscio.
Io: scusami.
Jane: che succede?
Mmmmmmm
Io: niente niente.
Bah....
Che freddo.
Non voglio spostarmi!
Io: cos'è stato rubato?
Ora? Come faccio...
Nina: senti Clock... Nessuno era presente ne ha potuto fermare il ladro, ok?
Merdaccia eva!
Ora sbrocca.
Toby: cosa cazzo è successo?!
Che cazz...
Io: COS'HANNO RUBATO?!
Coraggio, dai.
Ben: hanno completamente buttato all'aria la tua stanza e.... E hanno preso....
EJ: hanno preso la roba di Persi. Tutta. Non c'è più nulla di suo....
Come avevano osato? Avevano profanato il ricordo di mia figlia. Avrebbero pagato, su questo non transigevo.
Cercai però di essere buona e calma, pur sentendo l'adrenalina scorrermi copiosamente nel sangue.
Io: okay, devo pulire. Nina, potresti ripulire tu il sangue sulla scala? Due ragazzi si sono introdotti in casa e li abbiamo uccisi. Grazie mille.
Oh mio dio, ora uccide qualcuno.
Nina: oh si... Em certo! Jane puoi aiutarmi?
Jane: em, si, cosa? Oh sisi ti aiuto.
Non riesco a entrare facilmente nella sua testa.
Presi un pensiero e glielo rispedii. Si dai, il pensiero di Pupp avrebbe funzionato alla grande!
Come hanno osato, se li becco gli spacco il culo.
La ragazza mi sorrise e io ricambiai, ma si capiva che era un sorriso forzatissimo.
Corsi in camera e ciò che mi si parò davanti, mi fece imbestialire completamente: tutto era buttato all'aria, rotto oppure a terra. Volevo piangere, ma urlare era ciò che mi venne più spontaneo fare. Allora lo feci, urlai, urlai e urlai. Era uno strqno urlo, non forzato ne di tristezza, a sentirlo non si sarebbe detto neanche di liberazione. Era la rabbia che dominava quel così duro suono.
Senti quanta rabbia.
Oh cazzo, mi so spaventato!
Mamma mia, per un po' di disordine.
Accidenti, deve aver visto quel casino.
Come farà ora?
Amore!
Le parole giravano in testa come in una giostra. Volevo urlare più forte per farle bloccare, ma le avrei solo accimentate. Allora mi fermai, le feci continuare e mi buttai sul letto ad ascoltare ogni minima sillaba nella mia mente. Mi stavo pian piano abituando a quelle vocine, mi facevano compagnia. Quando mi alzai per andare in bagno però, sentii mia madre e iniziammo a chiacchierare. Chiusi la porta per evitare 'intrusi' e avere una conversazione tranquilla.
Io: sai chi è stato?
Mamma: oh si piccola mia, ma anche tu!
Io: Lucas eh?
Mamma: uno dei suoi... Come chiamarli?
Io: scagnozzi-coglioni-morti-mezzidemoni?
Mamma: ahahahah esatto!
Il corpo freddo di mia madre era seduto sul letto ed io ero in posizione fetale con la testa sulle sue cosce, da piccola amavo mettermi in quel modo. Mi carezzava i capelli con le mani gelide e me li raccolse in una bella treccia.
Mamma: sei proprio una bella ragazza! Alla fin fine, ho fatto quel che dovevo.
Io: e ti ringrazio di ciò.... Mi fa male la pancia, questi due non fanno altro che scalciare e muoversi!
Mamma: mi ricordano due personcine!
Io: sh, mamma! Non devi parlare di lei. Non l'ho detto neanche a Toby, solo io e Pupp qui lo sappiamo. Si è rifatta una vita e ora studia, basta.
Mamma: scusami tesoro. Hai ragione, senti devo andare. Se posso ci vediamo dopo, sennò domani comw al solito.
Io: ok, ciao mami...
L'abbraccia e lei sparì tra le mie braccia.
Toby: amore posso?
Io: sisi vieni!
Il ragazzo entrò in camera e nel vedere quel bordello si mise una mano tra i capelli e l'altra, chiusa in un pugno, la sbatté con violenza contro la porta richiusa alle sue spalle.
Ma porco il....
Io: amore!
Toby: scusami tesoro, ma se li becco... Gli spacco come minimo la testa con la mia bell'accetta lucidata!
Io: ahahah ai aiutami.
Ripulimmo tutto e cercammo di dar ordine a quello schifo, almeno un pretesto finalmente per ripulire!
Toby: c'era tua madre?
Io: si, abbiamo parlato un po'.
Vorrei tanto conoscerla...
Toby: capisco...
Io: se vuoi quando la rivedo... Puoi stare con me. Anche io vorrei la conoscessi.
Oh bene!
Toby: davvero?! Ti amo!
Io: ahah anche io. Si dai, dovresti conoscerla. Ah senti, che faccio con queste cose?
Umm?
Toby: boh, oggi è il 27 ve?
Io: si. Dovreste uscire oggi. Sono ancora in tempo per lavarle e farle asciugare.
Toby: una rinfrescata a quei vestiti non guasta mica.
Io: fortuna che Jane ha insistito a comprare due asciugatrici per i due bagni in comune! Bene, fammi sciacquare sti vestiti nella vasca.
Andai in bagno e cercai di levar via tutto lo schifo da quei pantaloni e dalla sua amata felpa.
Toby: sai, porta sfortuna lavare i panni preferiti!
Io: lo so, sono io quella superstiziosa dei due, sai?
Che forza.
Toby: lo so ahah
Finii di levare le macchie e li strizzai per bene, così da non sgocciolare ovunque.
Io: mi prendi la bagnarola?
Chissà dove... Ah eccola!
Toby: tenga.
Io: graziassss.
Infilai i vestiti profumati nella bagnaroletta verde e con il ragazzo mi diressi nel bagno comune.
Prima però passai di camera in camera a vedere se qualcuno aveva bisogno dell'asciugatrice. Oresi i vestiti di Jeff, LJ, EJ, Masky e Hoodie e la biancheria delle ragazze, feci partire quella dannata asciugatrice.
Io: mi faranno spezzare la schiena!
Toby: come se già fosse integra, ve?
Io: esattamente!
Toby: quanto ci mette?
Io: due ore dice qui. A proposito, sai dirmi l'ora?
Mmmm si.
Toby: sono le due, non hai un po' di fame?
Io ne sto morendo!
Io: oh si. Andiamo, faccio due panini. Ti va?
Toby: smettila di leggermi in testa! Ahahah
Io: magari! Almeno smetterei di sentire commenti su culi e tette di tutta la casa... Sai che EJ oensa tu abbia un gran bel culo?
Oddeo.
Toby: beh, è la verità!
Io: hai capito il modesto!
Iniziai a fargli pizzichi fastidiosi sulla pancia, per dargli un po' di fastidio.
Allora lui sfruttò l'arma peggiore contro di me: il solletico.
Quasi non mi fece cadere a terra dalle risate! Che demente!
Io dai smettilaaaaaa. Niente panino!
Oh...
Fece una faccia tipo cucciolo bastonato e io non potei non ridere.
Toby: dai andiamo!
Mi prese come al solito a principessa e mi posò solo dopo aver sceso le scale.
Io: che bel lavoro con quella macchia.
Toby: vabbe praticamente era fresca.
Io: giusto. Macchiolinaaaaa! La pappa!
Agitai un po' la ciotolina e vidi scendere il micio a razzo.
Io: chi è il micio più bello?!
Di risposta mi miagolò, così dopo due e tre carezze poggiai la ciotola molto soddisfatta!
Io: prosciutto o salame?
Toby: c'è quello cotto?
Io: sisi.
Ardua scelta.
Toby: allora prosciutto. Vuoi il thé?
Io: devi anche chiederlo?
Vero.
Sghignazzammo e ci mettemmo a preparare.
Come degli sciacalli, arrivarono tutti i ragazz e divetti passare da due a venti panini.
Io: ma le ragazze?
LJ: parlano di vestiti e del nuovo... Come si chiama?
Jeff: può essere tipo Zari... Zaro...
Io: ZARA?!
Jeff: quello!
Presi il mio panino e volai di sopra, con gli occhi stupiti dei ragazzi.
Bah, ragazze.
Non le capisco.
Uuuu zara! Se volo sopra però sembro una checca.
Chissà cos'è...
Si mangerà?
Entrai da Jane e vidi le ragazze elettrizzate.
Io: cazzo, ZARA?! SUL SERIO?!
Jane: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
Nina: non sto più nella pelle!
Io: ma dove apre?!
Nina: al centro commerciale di Ascoli Piceno! Qua vicino!
Zero: che belloooooo
Che bello. Che bello. Che bello.
Io: cazzooooo ma quando?
Jane: tra una settimanaaaaa
Io: ah sentite, si va in settimana bianca si?!
Jane: come sempre! Ma tu?
Io: mi godrò la neve dai.
Nina: quando partiamo?
Io: come al solito.
Zero: Cioé?
Io: il 10.

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