Capitolo 114-Latte versato oramai.

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Dopo cena io e Jeff uscimmo da soli, Toby era già andato poiché lui, Hoodie e Masky divevano sbrigare svariate cose per lo Sland.
Io: Jeff, cosa credi che succederà?
Jeff: riguardo a cosa?
Io: a questa situazione...
Jeff: non devi preoccuparti, andrà tutto a meraviglia. Io e gli altri ti aiuteremo, come anche Toby. Certo, non aspettarti che Nina ti venga in contro subito.
Io: beh, anche lei diciamo che non è stata una santa nei miei confronti.
Jeff: ora dimmi una persona che è stata fedele in quella casa dai.
Io: mmmm Pros?
Jeff: passata il giorno prima del compito di latino. Poverina, era così stressata.
Io: ehi potevi dirmelo! 'Ndepatico.
Jeff: suvvia, te l'ho detto ora no?
Io: gnegne. È lontano sto posto?
Jeff: mancano 10 minuti, non preoccuparti.
Io: come mai potremo essere giudicate persone normali, se ci comportiamo come bestie?
Jeff: sarebbe più nel tipico del genere umano tradire o no?
Io: credo il no!
Jeff: mio padre tradiva mia madre. Tutte le coppie felici che ho ucciso, prima di morire hanno confessato un non so quale sorta di tradimento. Tradire è nell'uomo ormai. Siamo più uomini tradendo, te lo assicuro.
Io: dici?
Jeff: dico dico. Eccoci va! Quello è l'hotel. Allora, vedi quella rete su quella finestra antica?
Io: si.
Jeff: ottimo, entreremo da lì. Non ci vuole assolutamente niente, giusto il tempo di levare quella zanzariera. Sono già entrato da vari punti per fare una 'ricognizione'. Quella finestra porta ad uno stanzino capiente per le inservienti, lì ripongono anche i pass delle camere, basterà prendere il passepartout ed è fatta.
Io: wow, per una volta non sei andato d'istinto!
Jeff: questo è il nostro colpo grosso. Faremo, per sta sera, tutto il primo piano. Sono circa 18 stanza, minimo 25 persone. Facciamo 13 tu e 12 io, tu hai più necessità di fare vittime.
Io: ma che figata!
Jeff: dai, entriamo ora che nessuno è nella stanza.
In due minuti fummo dentro, non fu troppo difficile, la finestra si trovava al primo piano eh, ma proprio sotto vi era una sorta di panchina di pietra, da dove prendemmo lo slancio. Forse dovevo farmi levare anche il livido, mi stava uccidendo! Ma sicuramente con la BM sarebbe andato via.
Jeff: allora, dobbiamo bloccare prima di tutto l'ascensore. Ci dirigemmo, dopo aver preso tutto nello stanzino, alle scale per bloccare le porte antiincendio e staccare i fili all'ascensore per evitare qualcuno potesse scocciare. Ma entrambi ne dubitavamo, tutti erano nelle loro stanza dopo essersi abbuffati di caviale e chiacchiere, chi mai avrebbe voluto anche sentire un cameriere chiedere la mancia? Oh nessuno di certo!
Entrammo nella prima camera, due uomini ed una donna. Lei cercò di urlare ma il mio coltelo andò ad infilarsi perfettamente nella sua gola, evitando l'urlo. Meno uno. Quei due, facendo gli spavaldi, presero degli oggetti pesanti, un premio di qualcosa ed una lampada mi sembra. Io andai da quello più massiccio che alla mia vista ridacchiò, allora gli sferrai due pugni ben assesstati nello stomaco, rompendogli qualche costola. Una volta a terra, gli tagliai la gola in modo che non morisse subito ma almeno non urlasse. Allora gli levai le dita una ad una con il mio bellissimo coltello e una volta morto, incisi sul suo petto 'Your time is up'.
Quando mi girai, potevo sentire l'adrenalina scorrermi pesante nelle vene. Tutto il corpo mi formicolava, era una sensazione splendida. Vidi che Jeff aveva già finito e mi osservava con ammirazione.
Jeff: come mai cambi sempre?
Io: nulla è mai lasciato al caso. Sento i loro pensieri, sai quando gli taglio la gola ripensano alle brutte cose che hano fatto. Allora secondo ciò che vedo, faccio. Lui aveva allungato un po' troppo le mani. È la legge del contrappasso di Dante.
Jeff: tutto ciò che fai, ha sempre a che fare con la letteratura e la filosofia. Interessante.
Passammo le restanti tre ore a fare vittime in tutto il piano. Uccisi una donna sventrandola, aveva abortito e anche lei meritava quella puniziona. Un uomo aveva stuprato una donna, glielo tagliai senza pietà. L'ultima vittima mi colpì. Era un filosofo, che nella sua vita non aveva fatto nulla di male. Avevo visto la sua sapienza, allora decisi di lasciarlo parlare.
X: come mai uccidete?
Jeff: come mai studi tanto?
X: per passione.
Jeff: esattamente.
X: comprendo comprendo. In te ragazza c'è tanta sapienza e tanta curiosità.
Io: oh lo so. Che peccato...
X: cosa?
Io: sprecare tanto cervello. Ma soprattutto nella tua vita non hai fatto nulla di male, come posso sfruttare il contrappasso?
X: Dante, Inferno.
Io: oh si, un'idea l'avrei.
Gli tagliai la gola e subito cavai occhi e lingua.
Io: la tua ingordigia letteraria è stata la tua pecca, amico mio. Hai vistro troppo e detto troppo poco. Vedo, vedo cose che nessun'altro conoscerà mai. Testi segreti, traduzioni sbagliate, ummm la religione gira nella tua testa. Hai scoperto qualcosa, credo tu sappia cosa ti aspetta. Mmmm posso dirti con fermazza che nel cielo, ti attende la religione che hai professato. Mentre lì sotto è tutto uguale. Zolfo, tenebre e tanto dolore. Buon viaggio all'inferno, amico mio.
Gli fracassai la testa contro il comodino e morì sul colpo.
Jeff: cosa hai visto?
Io: cose che neanche io conosco, cose oscure, rivelazioni imponenti. Cose che mai dovranno essere riferite, oppure si darebbe inizio sul serio ad una guerra contro Dio. Mai tu ai chi, dovrà sapere quel che so, ci siamo intesi?
Jeff: ovvio. Andiamo ora, è tardino.
Jeff aveva contato male, c'erano esattamente 33 persone, a me ne capitarono 18 mentre a lui 15.
Io: beh caspita, mi sono superata sta notte. E io che ne volevo fare solo 7!
Jeff: credo tu abbia sul serio battuto ogni record.
Io: che ore sono?
Jeff: venti alle due. Saremo a casa tra pochissimo.
L'adrenalina ancora scorreva, era fortissima e pesante. Durante il viaggio di ritorno, mi sentivo sempre più leggera, quasi non sentivo più la gravità opprimermi a terra.
Verso le 2.05 fummo a casa, ancora nessuno era tornato, solo LJ che cazzeggiava davanti la tv.
Io e Jeff eravamo letteralmente zuppi di sangue, dalla testa ai piedi.
LJ: e Madonna, avete rapinato un macellaio?
Io: ahahah nup.
LJ: quante?
Io e il ragazzo ci guardammo divertiti.
Jeff: oh sai, nulla di chè. Io 15..
LJ: WOW!
Io: mah sul serio, nulla di speciale. Io esattamente 18.
LJ: porca puttana! Hai battuto ogni sorta di record! Vai al frigo!
Vicino al frigo tenevamo una lavagneta di metallo, per tenere il conto delle vittime. Le mie 60 e le loro 40. Segnai quelle 18 persone e così il numero scese quasi al pari degli altri.
Io: non c'è nessuno?
LJ: no, solo le tue pulci e quella di Pros. Stanno giocando in salone.
Tornai di là e li vidi tutti e tre addormentati sul tappeto.
Io: direi che è ora di nannare.
Presi il figlio di Pros e Jill, mentre LJ Spartaco.
Li portammo di sopra e li facemmo addormentare nelle proprie stanze. Chiudemmo a doppia mandata tutte le fimestre, per sicurezza.
Mentre mettevo nel lettino Alessandro, mi fece un gran sorriso.
Io: dormi Ale, è tanto tardi.
Ale: zia, dove sono mamma e papà?
In effetti non avevo la più pallida idea di dove fosse Pros. A quel punto arrivò LJ che gli rimboccò le coperte.
LJ: sono andati in città, a mangiare. Ora tornano, non preoccuparti. Dormi piccolo dai, al tuo risveglio domani mattina saranno qui.
Si addormentò di sasso, felice e sorridente.
Uscimmo dalla camera per andare tutti e tre in quella di Toby.
Io: vado a cambiarmi... Ah cazzo, i bambini. Oh beh, mi arrangerò.
Presi le famose mutande di scorta dall'armadio vecchio di Toby e una maglia che a me stava enorme.
Io: che cazzo però!
Jeff: sentiamo, che succede ora?
Io: sono ingrassata di mezzo kg.
LJ: OH NO! ATTENTO JEFF, POTREBBE SCHIACCIARCI!
Jeff: OH LA PREGO SIGNORA OBESA, NON CI UCCIDA! SIAMO COSÌ GIOVANI.
Io: pezzi di merda. Io vi ucciderò, sappiatelo.
Risero come coglioni e quasi LJ non cadde a terra.
Jeff: ok, facciamo i seri. Perché dici sempre a Sland che un giorno lo ucciderai?
Io: una volta Persefone, pace all'anima sua, mi mostrò una me del futuro, voi eravate tutti al mio fianco contro lo Sland. Fu strano però, nessuno di noi pareva felice di ciò che faceva. Lui era immobile davanti a noi, a braccia aperte, come pronto per morire. Inoltre io ero schierata davanti, come la regina negli scacchi che difende il re a tutti i costi. Lo scenario era macabro. Fumi rossi emergevano dal sottosuolo in fiamme.
LJ: cazzo... Chi era il re da difendere?
Io: voi sapete chi. Io ero strana. Il mio orologio non era vecchio e bruyto, ma tutto curato e di oro massiccio. Avevo delle grandi corna rosse e il volto triste e vinto.
Jeff: ti aveva comprata?
Io: mi aveva obbligata. Ricordo la scena di io che pianto il coltello in pieno petto a Sland e mentre lui è immobile a terra, io sono vicina a lui che lo supplico di merdonarmi mentre piango disperata. Poi, dal nulla sento 'puoi ancora batterlo per me. Addio, Clockwork, mia salvatrice ed eroina'. Ricordo solo io che mi alzo dal suo corpo morto e completamente incazzata mi strappo l'orologio e inizio a correre contro il re, mentre urlo con la spada sguainata. Poi niente, un gran mal di testa.
Jeff: porca puttana che incubo. E Off?
Off... Mi ricordai che non gli avevo detto di essere incinta!
Io: merda Off!
Corsi di sotto, seguita dai ragazzi. Uscii fuori e mi diressi alla serra di rose blu. Sapevo di trovarlo lì, a quell'ora cura sempre le sue amate rose preziose.
Io: OFF! OFF!
Off: dimmi piccola! Calmati però! Che devi dirmi?
Io: sono incinta.
Off quasi non svenne dallo shock, però cadde in ginocchio, arrivando alla mia altezza precisa.
Off: c-cazzo... Cazzo! Sei incinta!
Iniziò a piangere come mai lo avevo visto. Mi strinse forte a se e mi sfogai anche io.
Io: si... Sarai nonno ancora mio grande mostro buono!
Era felicissimo, non pteva crederci.
Off: tu e Toby divreste smetterla comunque eh.
Mi sentivo tremendamente imbarazzata, come potevo dirglielo?
Vidi che i ragazzi erano rossi, d'altronde avremmo dovuto dirgli che ero andata contro i principi e bla bla bla.
Io: si ahahahah giusto emmm ma sai...
Jeff: ci sarebbe un dettagliuccio alquanto insignificante.
L'omone si rialzò in piedi, ritornando alla sua normale altezza.
Off: Cioé?
Jeff: dirai la provenienza di quello spermatozoo...
Off: cosa?!
Io: emmmm
LJ: è mio non di Toby.
Un silenzio dannatamente familiare tornava a farsi vedere, come un vecchio amico che racconta aneddoti su di te, imbarazzante.
Off si sedette su una sedia della serra, col gomito puntato al tavolo e la mano alla bocca. Poi si rialzò o sfoggiò uno dei suoi più grandi sorrisi.
Off: sono l'ultimo che può giudicare, non trovate?
Rise come un cretino, poi tornò serio.
Off: Toby?
Io: diciamo che non è il solo ad avere un notevole palco di corna. Gli sta bene, mi ama.
Off: e tu?
Io: io lo amo alla follia, è pur sempre l'uomo che ho sposato.
Off: è quel che conta. Ora devo andare, non posso mancare.
Prese una tra le più belle rose blu in quella serra e scomparve.
Noi tornammo in casa, al calduccio sotto le coperte.
Io: che ci sta in tv?
LJ: un cazzo di niente.
Jeff: mmmmm
Io: FERMO FERMO FEEEEEERMO!
Jeff: cosa?!
Io: c'è MULAAAAAAN! Ora lasci quello o ti spezzo le dita.
Jeff: subito signorrrra.
Mise Mulan e io cantai ogni singola canzone.
LJ: non capisco cosa trovi di bello in Mulan.
Io: scherzi?! Lei è andata a combattere pur essendo una donna, andando contro tutte le tradizioni e leggi solo per salvare il padre che altrimenti sarebbe morto! E poi lei non si fa salvare dal principe azzurro, lei salva il suo capo.
Jeff: ssssse.
Io: basta, mi rifiuto.
Mi stesi con le gambe sulle loro ginocchia e il viso su un cuscino.
Jeff: comoda?
Io: oh molto, grazie.
LJ: fanculo.
Io: gnegne.
Jeff: io ho fameeeeeeeeeee. Clockyna, tesoro mio e luce della mia vitaaaaa.
Io: ma io sto stesa!
LJ: sopra di noi...
Io: uffa però!
Jeff: io un succo grazie e dei biscotti.
LJ: anche io.
Dopo essere andata in cucina tornai con biscotti, succhi e una beneamatissima birra per me.
LJ: cosa? Oh scordatelo proprio.
Io: sentite, ancora possi bere dell'alcool, quindi non scocciate. Se penso ad altri 7 mesi così, mi viene da vomitare.
Iniziai a scolarmi la birra, come fosse l'ultima sulla tera, assaporando ogni goccia di quel preziosissimo nettare.
LJ: ma uffa, noi non l'abbiamo presa per te!
Jeff: esatto!
Io: avete fatto na minchiata allora!
Mi buttai sopra di loro, rovesciando il succo e i biscotti ovunque.
Jeff: ma porca troia! Li avevo lavati ieri!
LJ: è guerra.
Prese il succo e me lo tirò sui capelli, infradiciandomi. Io presi la birra e ricambiai però, come nei film, lui si spostò e beccai Zero che rientrava.
Zero: MA PORCA PUTTANA! CHI È STATO?!
Entrò anche Jane con lei, che non ci degnò di uni sguardo.
Jane: i bambini troppo cresciuti.
Io: senti, la tua lingua biforcuta non è ben accetta. Vattene in camera tua a nasconderti, l'unica cosa che sai fare.
Si fermò imptovvisamente, vidi anche che serrò i pugni prima di scaraventarsi su di me.
Jane: TU MI HAI RUBATO TUTTI!
Io: IO?! TU SEI UNA ZOCCOLA E VIENI A SCOCCIARE ME?
Nel frattempo tutti stavano rientrando.
Jane: AH IO?! ALLORA TU COSA SARESTI?
Hoodie: Jane smettila!
Jane: DICIAMO LE COSE COME STANNO ALLORA!
Io: Jane, ti prego... Smettila di fare del male.
Jane: mi ha creata per questo no? IL FANTASTICO E APPENA SCOPERTO BAMBINO NOVELLO DI CLOCK E TOBY È UN DEMONE... ANZI, DIREI PIÙ CHE ALTEO CLOCK E LJ!
Tutti rimasero a bocca aperta. Toby non sapeva che fare, così mi prese a principessa e mi portò di sopra. Aveva visto che stavo andando nel pallone.
Mi mise sul suo vecchio letto e chiuse la porta, poi si stese vicino a me cercando di rassicurarmi.
Io: LA MIA VITA È FINITA! NINA NON MI GUARDERÀ MAI PIÙ IN FACCIA! E COME POSSO BIASIMARLA? SONO UNA TROIA....
Toby: lei non può giudicare perchè anche lei ha tradito. Ora basta dai, nessuno ti guarderà male.
Mi alzai di scatto gesticolando come una matta.
Io: COME PUOI SAPERLO?
Lui si alzò vicino e venne di fronte a me.
Toby: CAZZO CLOCK! TUTTI QUI DENTRO HANNO TRADITO. IO, TU, JEFF, JANE, HOODIE E ANCHE MASKY! ALLORA PERCHÈ ORA DOVREBBERO GIUDICARE TE?! SII SERIA!
Mi diedi una calmata, dopo quelle parole avevo capito solo un nome che mai mi sarei aspettata. Lo guardai interrogativo, con le sopracciglia corrugate.
Io: cosa? Masky?
Lui mi guardò come si guarda un demente, poi rise.
Toby: vedi? Ti ammiro.
Io: perchè?
Toby: hai capito di tutto ciò che ho detto quella cosa più stupida e insignificante. Si, Masky ha tradito Hoodie con un tipo conosciuto a un bar.
Io: per fortuna nessuno di qua.
Toby: e con Ben.
Io: merda... Hoodie sa?
Toby: del tipo si, di Ben non proprio...
Io: devo parlargli!
Toby: e scusa tu?
Corsi alla porta e urlai per rispondere dal corridoio.
Io: QUESTO È MOLTO PIÙ IMPORTANTE DI ME!
Ne dubito. Ma vai, va dove la tua mente dice di andare, va dove il tuo cuore la guida. Che sia lontana o vicina a me è indifferente, la scelta è solo tua.
Corsi al piano di sotto, prendendo Masky per un orecchio e portandolo sulla panchina in cortile.
Io: Ben? Sul serio?
Masky: glielo dirai?
Io: devi essere tu. Di cosa hai paura? Anche lui ti ha tradito, ma ti ama lo stesso.
Masky: è difficile.... Come glielo dico?
Io: se lo ami davvero, cosa in cui credo fortemente, le parole verranno da sole.
Hoodie: wow Clocky! 18 vittime?! Una bestia! In quanto?
Io: meno di 4 ore. Ora scusami, devo adare a controllare i piccolini. Notte Masky, notte Hoodie.
Abbracciai entrambi e andai a nascondermi dietro la porta sul retro. Da lì potevo vedere tutto e sentire solo i loro pensieri.
Vidi Masky tenersi la testa, potevo sentire la sua agitazione da km. Ad un certo punto si mise a piangere mentre Hoodie era lì fermo a cercare di apire la situazione, lui era un po' deluso. Poi, la scena che mai si cancellerà dalla mia mente e dai miei ricordi: vidi Hoodie far alzare Masky per poi raccoglierlo in un grande e caldo abbraccio. Potei sentire solo amore nei loro pensieri, ottimo.
Sorrisi come mai prima, mi attaccai di spalle alla porta e scivolai fino a toccare terra con il sedere. Quella era la carica che mi serviva per fare la cosa che mai avrei creduto di fare in vita mia.
Poi la portà si apri, facendomi cadere ai piedi dei due amanti e tornare alla realtà.
Masky: ci spiavi?
Io: avete visto Jane?!
EJ: in camera sua a piangere credo.
Jeff: perchè?
Tutti mi guardavano un po' spaventati e un po' inquieti.
Mi rialzai subito e corsi verso le camere.
Io: DEVO CHIEDERLE SCUSA!
Non potevo credere che quella frase era davvero uscita dalla mia bocca e neanche i ragazzi ci riuscivano.
Aprii la sua porta, ricgiudendola subito dietro di me.
Lei era lì, all'angolo sotto la scrivania, a piangere come una matta. Appena mi vide si asciugò le lacrime e si sporse lievemente.
Jane: vattene.
Io: alzati.
Jane: ma vaffanculo! Vattene.
Io: alzati!
Scocciata fece ciò che avevo chiesto.
Jane: contenta ora se vuoi puoi prendermi in gi-
Non le feci finire la frase che l'abbracciai forte a me, stritolandola come non mai.
Io: scusa.
Le strinse me anche più forte e potei sentire le sue lacrime inondarmi la schiena.
Jane: cazzo se mi sei mancata! Scusami tu... Avrei dovuto dirti tutto. Scusa per la storia del tradimnto, scusa per la storia del bambino... Vederti felice e tranquilla mentre io ero distrutta, mi stava uccidendo definitivamente.
Io: non preoccuparti, latte versato oramai.
Jane: mi odiano? Ho distrutto le relazioni di tutti... Il tuo matrimonio!
Io: un mio amico saggio mi ha detto che tradire è nel genere umano. Non saremmo umani se non tradissimo. Allora perchè nascondere il tradimento? Perchè ci piace pensare di essere gli unici al mondo al farlo e quindi speciali tra tanti. Eppure non è così, non è realistica questa cosa non credi?
Jane: so solo che mi sei mancata e tutti mi odiano.
Io: non ti odiano, ti ammirano. Hanno avuto le palle di dire tutti i loro tradimenti solo grazie al tuo impulso. Jane viviamo in un mondo di pecore, ma proprio serviamo noi lui a ucciderle, altrimenti il mondo sarebbe un luogo tutto uguale, dove tutti vestono Pyrex e si fanno i fighi perchè 'io so hipster oh'.
Jane: dici?
Io: dico dico. Quindi smettila di essere come una pecora e sii finalmente ciò che sei, un cazzo di lupo.

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