Capitolo 14- Blooder Mode

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La piccola era meravigliosa e molto intelligente. Apprendeva al volo ciò che gli veniva mostrato e si faceva adorare. Non era una bambina particolarmente lagnosa, ma tutti i bambini piangono e strillano come fossennati in certi momenti. Spesso accadeva durante la notte. Toby si alza di rado alle 4 perchè, anche se aveva chiesto a Sland una pausa, restava sveglio fino a tardi. Io mi alzavo sempre, per dargli l'allattata notturna e di solito Jeff (si, proprio Jeff) entrava in stanza con un coltello affilato e puntandoglielo contro diceva alla piccola 'go to sleep, my baby'. Lei lo guardava e rideva come una matta. Era divertente la situazione in fondo...
Una settima dopo il parto andai ad uccidere per la prima volta dopo mesi. Andammo nella villa di cui mi aveva parlato Toby.
Entrammo dalla finestra al piano terra. Mi chiedo perchè la gente continui a lasciare le finestre aperte, cosa aspttate? Di spiccare il volo verso la seconda stella a destra?
Uuuuu magari!
Zittati.
Sembre il garbo solito...
Noiosa.
Comunque, entrammo di soppiatto e io mi diressi prima di tutto dai domestici. Li feci fuori senza neanche far emettere un minimo rumorino compromettente. Scrissi il mio nome su tutte le pareti delle stanze e squartai le mie vittime ormai morte da tempo. Mi diressi nella camare dei padroni. Il marito fu accidentalmente sgozzato e privato di ogni arto. Gli cavai gli occhi e li posizionai nella su bocca che aveva assunto le dimensioni di quella di Jeff (o anche la mia). La moglie si svegliò invocando il nome del marito invano, ma prontamente le infilai il coltello così infondo alla gola che tagliai la carotide da dentro. Il sangue iniziò a schizzare ovunque e una goccia finì proprio sul mio orologio.
Io: 'oh, questa me la paghi tesoro'
Le tagliai tutto ciò che poteva essere tagliato e staccai tutto ciò che poteva essere staccato. La squoiai anche. Ovviamente doveva pagare per aver sporcato il mio orologio, quindi mi assicurai che fosse ancora viva durante tutto il procedimento. Solo il suo durò un'ora.
Alla fine le tagliai la gola e mentre spirava, dissi 'il tuo tempo è scaduto'. Scrissi a caratteri cubitali il mio nome ovunque potesse essere scritto e sotto gli occhi ammiranti e soddisfatti di Toby, mi diressi verso il mio dessert. Il quindicenne. Vidi in camera sua tantissimi giochi per la PS4 e li infilai tutti nel sacco che avevamo preso in cucina.
Diedi al ragazzo qualche colpetto per svegliarlo e quando aprì gli occhi non poteva credere a ciò che gli si parava davanti. Così glieli cavai. Le sue urla strazianti erano melodia toccante e il suo sangue splendida arte. Mi sentivo di nuovo me. Senza pensarci due volte staccai le dita delle mani per metterle nel sacco e spellai anche lui. La mia Blooder Mode ancora non mi abbandonava.
Mi calmai un attimo e il mio occhio passò da verde evidenziate al mio colore naturale cioé verde bottiglia, le mie unghie si accorciarono drasticamente,le mie labbra tornarono fini e rosate e smisi di ridere come una matta. Così lasciai a Toby il colpo di grazia e prima di staccargli di netto la testa disse 'Sorry, I'm a Proxy'. Fece il simbolo anche senza l'obbligo di Sland. Ciò mi stupì un pochino... Doveva aver perfezionato la sua tecnica.
Ci avviammo verso la casa, io grondavo letteralmente sangue e ciò mi dava una sensazione di protezione fantastica.
Entrammo e subito mi diressi in salone dove presi la bimba che dormiva da Jane e lanciai il sacco pieno di giochi a Ben.
Ben: OH CAZZO! MA CHI AVETE SVALIGGIATO?! IL SIGNOR NINTENDO?!
Io: naaaa solo un ragazzino viziato. Ci dovrebbero essere anche delle dita. Ah e la sua testa.
Ben: si avevo notato.
Era mezzanotte e la piccola come sempre era puntualissima. Sbadigliò e blaterò qualche verso incomprensibile, così io e toby salimmo sopra e mentre lui si cambiava io l'allattavo.
Toby: no vabbe, io non posso crederci... Ho una moglie favolosa e una bimba proxy bellissima... Cosa ho fatto per meritare ciò?
Io: il passato ci ha stesi. Ma noi abbiamo avuto le palle di rialzarci e trucidarlo. Ci siamo meritati tutto questo, diamine!
Toby: ahahah giusto!
Toby era cambiato dal matrimonio circa... Non prendeva più le pillole e non faceva più il distaccato. Amavo quel ragazzo.
Toby: dai passamela e cambiati, non voglio inzuppare le coperte... Non per qualcosa eh, ma la piccola deve stare all'asciutto.
Io: ok tieni. Quasi quasi mi faccio una doccia... Anzi che dici di un bagnetto caldo?
...... Mi guardò malizioso.
Toby: JANE! VIENI QUA.
Jane si fiondò in dieci secondi netti.
Jane: ditemi tutto!
Toby: potresti tenere la piccola per... Beh... Una mezz'oretta?
Jane: siete lo schifo ahahah! Certo datemala. Non più di mezz'ora però! Ah non divertitevi troppo...
Le passammo la bambina e ci fiondammo nella vasca riempita di acqua bollente. Ci voleva proprio! Eravamo abbracciati e il tempo sembrava essersi bloccato. Poi però suonò il timer che avevamo impostato riportandoci alla realtà e io uscii dalla vasca mettendomi un asciugamano sui capelli e uno che partiva dal seno e arrivava alle ginocchia in funzione di accappatoio. Toby se ne mise uno a partire dalla vita e come un cane agitò la testa per asciugarsela finendo con un colpo di asciugamano.
Jane arrivò puntualissima e ci trovò in asciugamano.
Jane: rilassati?
Toby: molto, ci voleva proprio. Passami la piccola. Ah e non divertirti troppo!
Jane: gnegne
Ridemmo per qualche secondo. Poi Toby mi passò la creaturina giusto il tempo di mettersi un paio di mutande, un pantalone della tuta e una canotta. Gli ripassai Persefone e intanto si stese sul letto. Mi asciugai subito i capelli e mi misi al volo il pigiama.
Uscendo dal bagno trovai la scena più dolce che abbia mai visto: toby si era addormentato tenendo la manina della piccola, mentre la stringeva al petto. Presi la mia (con mia intendo che l'ho rubata io) macchinetta fotografica istantanea e scattai una foto. Volevo fare un disegno ma ormai era troppo tardi. Mi misi dietro a Persefone in modo che lei stesse in mezzo... La guardavo e la riguardavo... Non potevo staccarle gli occhi di dosso.
Toby: dovresti dormire...
Io: oddio ti ho svegliato?!
Toby: secondo te un killer ha il sonno tanto pesante?
Io:.... Giusto. È che è tutto perfetto... Che meraviglia.
Toby: eh si. Notte amore, notte Persi.
Io: notte amori miei...
E ci abbandonammo tra le braccia di Morfeo, affidandogli il dominio sui nostri sogni, confidando che ce ne desse solo di buoni... Ma nessun sogno potrebbe mai eguagliare la bellezza di quel piccolo attimo di calma e serenità...

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