Capitolo 147- La fine.

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Questa pasta ha un profumo ottimo.
Vi prego, passetemi un dannatissimo piatto e fatemi sfondare!
Voglio una cacchio di birra, qualcuno mi si fili!!
Ammazzo Jeff, mi ha bruciacchiato i capelli!
Io: Nina, i capelli ricrescono.
Jeff: madonna, neanche ti avessi rapato a zero!
Zero: ehi, non chiamatemi in causa.
LJ: che battuta pessima, davvero.
Pupp: non può averlo detto.
Che sonno... Ma questi non dormono mai. Madonna santa...
Io: stanca Sofi?
Sofia: eh, un pochino!
Si stiracchiò tirando le braccia in alto e, per caso, notai un grande tatuaggio partirgli dal bacino e fare il giro del corpo.
Io: ehi! Hai un tatuaggio!
Tutti la giardammo estasiati, nessuno aveva potuto rischiare di farsi beccare solo per farsi un tatuaggio.
Sofia: ahahah direi! Mi gira tutto intorno al busto. È un serpente.
Si levò la maglia e rimase in reggiseno.
Sofia: me lo fece mia zia, lei era tatuatrice, come regalo dei 16 anni. Ero sua apprendista da quando finii la terza media. Andavo da lei tutti i pomerigi, così in quel compleanno preciso lasciai la scuola e mi assunse... Non durò molto.
Rimanemmo tutti a bocca aperta.
Sofia: ho anche queste scritte tra le dita, due note musicali sotto l'orecchio e i lacci di una ballerina dsui polpacci.
Si alzò di poco i pantaloni e mostrò questi 'lacci': erano in bianco e nero, con delle ottime sfumature e giochi di ombre. Erano solo sul polpaccio e non anche davanti, sembrava come se sulla pelle avesse degli anelli e da quelli uscissero questi nastri.
Sofia: ero ballerina, ballare era la mia passione. Danza classica, le coprivo con il cerone.
Jeff: porca troia, dobbiamo farci un tatuaggio tutti insieme!
Sofia: ve li faccio io! Mi servono solo tempere, la macchinetta e un buon disegno! Ho lavorato da mia zia per 4 anni, so cavarmela. Ho tatuato spesso al posto suo, era la mia passione. È, la mia passione.
Io: Sland, possiamo???
Lo guardammo tutti come cuccioli abbandonati sul ciglio della strada, anche se a dirla tutta, a lui non è che fregasse granché.
Sland: se non si deve uscire di qui e pagare, fatevene quanti volete!
Lucas: fate una scritta. Sono 'di moda'.
Jane: ha ragione! Solo che ha sbagliato la coniugazione del verbo!
Lucas: che?
Nina: non scapperai alla tortura Lucas eheheh.
Lucas: oh beh sono onorato... In realtà ho già un tatuaggio.
Jeff: e dove?
Si scoprì il polso, e delle lettere in corsivo maiuscolo furono visibili.
Nina: non leggo bene, che c'è scritto?
Pupp: H, J, L, N.
Rouge: dillo che sei un tenerone allora!
Lucas: ho solo copiato te, simpaticona!
Rouge: ce lo scrivevamo sempre tutti e quattro con l'uniposca proprio lì... Sembra la mia scrittura in effetti.
Pupp: beh, allora? Che ci facciamo?
Hoodie: qualcosa che rappresenti la Creepyhouse e noi.
Toby: si, ma qualcosa di simbolico.
Io: se ognuno scrivesse, con lo stesso carattere e nello stesso luogo, il proprio nome da cui parte un ramo del nostro ciliegio? Che ovviamente termina con la C di creepy. Cazzata?
Jane: no oh è na figacciata!
Ben: si , è figo.
Toby: l'artista non sbaglia mai, ovviamente!
Masky: si può fare ragazzina.
Sofia: uuuh verrà un incanto! Allora ordino subito i kit su amazon, così domani arrivano. Solo, che indirizzo metto?
Pros: metti il classico, ci penso io poi.
Io: nono troppo rischioso... Qualche altra idea?
Masky: casa di Maria?
Off: evitiamo di metterla nei casini più di quanto non sia.
LJ: ci servirebbe una sorta di 'casa fantoccio', Sland, ne sei capace?
Sland: si, ma ho bisogno di un'altra casa abbandonata, possibilmente lontano da qui.
Sofia: Roma è abbastanza lontano? Perchè se va bene, ho il luogo perfetto.
Sland: Hoodie?
Hoodie: si, ci può stare. Non siamo mai stati lì e un po' di panico non guasta mai in città nuove. Ci muoveremo dopo pranzo e sistemeremo le varie faccende. Se la ordini ora per quando ti arriva?
Sofia: ho Amazon Prime, con un'ora è là, massimo un'ora e mezza.
Masky: allora aspetta, quando stiamo per andare ordina tutto.
Toby: quindi salvalo, così fai veloce.
Sofia: perfetto. Ma dovete dirmi il colore e soprattutto la grandezza per regolarmi.
Io: dove? Un luogo dove sia comodo per Sofia tatuarsi da sola.
Sofia: io?
Nina: vivi qui ragazza!
Zero: da quanto non ci interessa, chi è sotto questo tetto è nostro fratello e nostra sorella!
Io: Sland, voi?
Sland: purtroppo la nostra pelle non può essere toccata da una simile sostanza, ci dispiace.
Off: mentalmente è come se lo avessimo.
Trendy: sssse come se avessi una mente tu.
Off: ehi ehi io ho una gran mente!
Splendy: si, piena di 'figa figa, scopa scopa'.
Trendy: AHAHAHAHAH. A sprazzi compare anche Clock dai!
Splendy: e la droga AHAHAHAHAH.
Io non potevo smettere di ridere, come anche gli altri ragazzi.
Off: criticato da un pagliaccio mancato e uno stilista fallito. Il colmo.
Sland: basta. Come dei bambini.
Trendy: ahia, arriva quello grosso.
Non avevo mai visti prendersi così tanto a battibeccate, ma era davvero divertente. Purtroppo tutto ciò che e bello dura poco e avevano iniziato ad essere pesanti.
Io: BASTA!
Si ammutolirono immediatamente.
Io: allora, contegno signori! Sai tatuare con la sinistra?
Sofia: sisi con entrambe. Sono ambidestra.
Io: allora che dite del braccio sinistro? Non occuperà molto spazio, circa da sotto al polso a metà avambraccio.
Tutti acconsentirono e questo fece regolare alla lunga Sofia.
Ben, LJ, Nina, Jane, Splendy e Trendy si offrirono di risistemare tutto, così noi altri ci spargemmo per la casa.
Io: la figlia di Atena tatuatrice eh?
Sofia: ahahah, diciamo che mia madre forse meritava di meglio...
Io: naaaa, io non credo. Gli feci l'occhiolino e sorrisi, lasciandola un pochino in imbarazzo.
Toby: amore vieni? I piccoli piangono.
Io: certo! Lucas, puoi venire un secondo?
Toby: ti fidi ciecamente di lui?
Io: si e a quanto pare anche D.
Toby: che?
Lucas: eccomi! Dimmi tutto.
Io: vuoi vedere i piccoli?
Lucas: sì certo! Finalmente.
Toby: sono fuori con Sally, forse si son fatti male.
Io: dramattico.
Toby: menefreghista.
Io: simpaticone.
Toby: stronza.
Io: ti amo.
Toby: sapessi io.
Io: andiamo dai.
Uscimmo fuori e vedemmo Jill con un graffio sul braccio, che piangeva disperata.
Io: ehi piccolina! È solo un graffietto dai.
Toby: come se l'è fatto Sally?
Sally: non lo so... Stavamo giocando, io e lei con le bambole e Spartaco con l'astronave, quando all'improvviso si è messa a piangere... Non lo avevo nemmeno notato. Sta bene?
Toby si mise in ginocchio, arrivando a guardarla negli occhi perfettamente.
Toby: sta benissimo. Ora vai da zia Nina che ti fa le trecce eh?
Sally: siiii.
La piccola saltellò contenta fino ad arrivare nella casa, il suo canticchiare spensierato infatti non si udiva più. Era tutto silenzioso, tranne le foglie che un poco spezzavano quell'inquietante vociferare del nulla.
Anche la piccola aveva smesso di piangere, concentrandosi con lo sguardo fisso su quei rami che si muovevano innaturalmente.
Vidi una nube grigia enorme muoversi troppo violenta e veloce contro la casa.
Io: quello...
Il vento si faceva più forte e distruttivo, la panchina quasi non fu sradicata.
Ero completamente ipnotizzata da quella nube. Non sentivo altro che le parole incomprensibili del vento, qualcosa volevano dirmi. Poi, i suoni furono muti, come quando sei sotto l'acqua e sembra che nelle orecchie ci sia dell'ovatta. All'improvviso una parola spezzò quel muto vociferare. Una sola parola mi riportò alla realtà.
Toby: BAMBINI!
Sentii solo quello del suo discorso, e come solo una madre può fare, afferrai Spartaco che gattonando era andati lontano da me. Afferrai con l'altra mano le maniche di Lucas e Toby, con in mano Jill, e portai tutti al sicuro in casa.
Zero: che succede?!
Tutti mi guardavano in attesa di una parola, una domanda, un'affermazione, un segnale. In attesa di una mia risposta positiva, credo. Ma nulla di positivo vorticava nella mia mente, pensavo solo ai bambini.
Lucas: è lui.
Lo guardai con la coda dell'occhio, sapevo benissimo di chi stesse parlando.
Lasciai Jill nelle braccia di mio fratello, afferrai le chiavi e il polso di Katy e mi diressi fuori, chiudendo tutti dentro.
Toby bussava alla porta come un ossesso, piangeva, vedevo le sue lacrime rigare il volto ormai segnato di rosso dall'emozione.
Sorrisi, dolcemente.
Io: è la nostra guerra, non la vostra.
Katy guardò Liu, il quale era nello stesso stato di Toby, e gli fece un occhiolino, sorridendo maliziosamente.
Katy: abbi cura di tuo fratello.
Il vento continuò a vorticare, creando una vera e propria tromba d'aria, però più piccola.
Poi cessò.
Al centro, una creatura demoniaca spiccava scura e cupa. Corna, mille bocche e l'aria maligna seguivano la sua figura.
Zelgo: ah, finalmente. Finalmente mi scontro con chi è del mio calibro. Due ragazze, come sono cambiati i tempi.
Io: un demone scappato, banale.
Zalgo: ti correggo, il demone per eccellenza.
Katy: esiste un solo demone per eccellenza, e non sei tu.
Zalgo: D? AHAHAHAH non farmi il piacere, da quando ha avuto quella ragazzina non pensa ad altro che ai sentimenti. Si è rammollito per colpa tua. È vulnerabile per colpa tua.
Cercavo di non pensarci, ma l'idea della mia colpevolezza si insinuò nella mia mente come un verme nella terra umida.
Io: non è colpa mia. Lui non si è rammollito.
Zalgo: la tua bocca dice questo, ma la tua mente mi asseconda. No?
Io: SMETTILA! TU NON SAI CHI LUI È! TU MORIRAI.
Zalgo: AHAHAHAHAH SEI SOLO UNA RAGAZZINA FIGLIA DI PAPÀ, COME PENSI DI BATTERMI? HAI ISOLATO LA TUA UNICA POSSIBILITÀ DI SALVEZZA. COME POTETE VOI DUE BATTERE IL GRANDE E POSSENTE ZALGO? MA NON È PER GUERREGGIARE CHE SONO QUI! VOI AVETE QUALCOSA DI MIO. VOI AVETE IL MIO PROXY.
Io: LUI NON È TUO.
Katy: LUI VIVE CON NOI ORMAI.
Zalgo: ma fatemi il piacere.
Il vento riprese a soffiare forte e la porta di casa si letteralmente staccò dai cardini.
Io: NON USCITE!
Cercai di entrare nelle loro menti e comandarli, ma la loro forza di volontà era impossibile da battare.
Toby: cosa ne pensi ora Zalgo, pensi riusciremo a batterti ora?
Lucas: so i tuoi punti deboli Zalguccio caro. Sapete che i suoi poteri sono dentro i Proxy? Senza i Proxy è un comune demone. Ne ha già perso uno, cosa che ha fatto rispuntare i suoi occhi da umano. Eh Zalgo? Ti manco un pochino?
Zalgo: maledetto. MALEDETTO IL GIORNO IN CUI TI FECI VEDERE TUA SORELLA. MALEDETTO IL GIORNO IN CUI TI AFFIDAI DI UCCIDERLA. MALEDETTO IL GIORNO IN CUI DECISI DI RISPARMIARTI.
Sland: pessima mossa in effetti.
Avevamo formato un circolo intorno a Zalgo e i suoi 2 Proxy, dietro di noi apparvero anche i 4.
Off: non toccare mia figlia, idiota.
Zalgo: ma lei non è tua figlia, non è così Off? Lei non sarà mai più tua figlia. Lei, non prova niente per te ormai.
Io: TU COSA NE SAI DEI SENTIMENTI UMANI?
Zalgo: ERO UMANO UNA VOLTA ANCHE IO. SONO MORTO, COME QUALSIASI UMANO È DESTINATO A FARE. SCHIERATI CON ME. SCHIERATI CON ME E VINCEREMO LA MORTE STESSA.
Avevo un'idea. Lui non aveva torto, la mia mente era piena di rabbia e dolore, così feci un passo e andai da lui.
Pupp: Clock... Nut... Natalie?
Io: ha ragione lui.
Feci un occhiolino quasi impercettibile.
Mi strinsi a lui, era davanti a me, lesta afferai il coltello e glielo piantai in petto. Purtroppo coltello troppo lungo, petto troppo stretto.
Il coltello ci trapassò il petto a entrambi. Zalgo iniziò a bruciare e urlare, D lo aveva ripreso a sé e mai più lo avrebbe lasciato. Sentivo sempre più freddo. L'aria era difficile da respirare, specie con tutti quei corpi su di me. Una lacrima mi rigo il volto, mentre guardavo quello del mio splendido marito addolorarsi per me. Mi teneva la testa tra le mani.
Erano tutti su di me.
Tranne lui, lui era in disparte.
Non avresti dovuto.
Io: prometti che lo aiuterai.
Non so...
Io: J, prometti che aiuterai Toby.
Pupp: tu ce la farai.
Io: è la mia ora. Non preoccuparti di me, fallo solo di loro. Addio.
Una morsa fredda mi prese, non sentivo più nulla. La calda lacrima, le mani dei miei amici, il freddo intorno a me, il respiro pesante di tutti. Ero caduta in un oblio pesante dove nulla di quello che conoscevo si mostrava ai miei occhi.
Ero morta.

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So che dopo una cosa così non vorreste più leggere nulla di mio, ma vorreste solo avermi davanti per strangolarmi in 100 modi diversi. Lo so, vorrei farlo anche io.
Volevo solo scusarmi dell'assenza di questi ultimi giorni e ringraziarvi di tutto l'appoggio che mi avete recato. Grazie.
Ovviamente la storia non finisce così, non mi chiamo mica George R. R. Martin io!
La storia termina così, ma sarà proprio la fine? Passate sul mio profilo per scoprirlo u.u.
Grazie davvero, siete stati preziosi.

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