LJ: ma cosa dici?
Zero: impossibile Clock.
Io: vi dico che so dove ci troviamo! E ve lo dimostrerò, svelti.
Iniziammo ad accellerare sempre più, fino quasi a correre.
Poi mi fermai di botto, ad ammirare ciò che avevo davanti. Un sorriso maligno mi apparve in volto, molto soddisfatto. Avevo ragione, sapevo dove mi trovavo.
Zero: oh wow, dove...
Jeff: cazzo...
Io: ragazzi miei...
Aprii lievemente il cancello color rosso porfido con una lieve spinta.
Io: benevenuti all'inferno.
Loro non c'erano mai stati, LJ solo una volta ma per brevissimo tempo.
Entrammo, io ero molto tranquilla, mentre gli altri si stavano letteralmente cagando sotto.
Io: wow, non ero mai passata per il cancello principale.
Mi prese un gran mal di testa. Lì era pieno di demoni e anime, benedette o non, e quindi tantissimi pensieri.
D: ma cosa diamine ci fate qui?!
Mio padre corse verso di noi, rimpicciolendosi sempre più fino ad arrivare ad un'altezza normale.
Io: ciao papo.
Zero: ciao D... Wow, non ero mai stata qui.
Jeff: mmm neanche io.
D: ma da dove siete arrivati?
Io: dal passaggio nello studio di Sland.
D: capisco. Lui è partito?
Io: si, oggi. Sto io al comando...
Mi vide preoccupata, lo sembravo davvero così tanto?
D: andrai alla grande.
Mi abbracciò dolcemente e io ricambiai contenta.
Io: ora andiamo, eravamo semplicemente curiosi.
D: volete vi riaccompagni su?
Io: meglio le scale per Jeff, potrebbe sentirsi male con il teletrasporto.
D: comprendo. Ci vediamo domani probabilmente, passo a vedere come state.
Io: a domani.
LJ: ciao D.
Jeff: ciao.
Zero: ciao ciao!
Tornammo alla scala.
Circa a metà, qualcosa sulla parete attrasse la mia attenzione, qualcosa che prima non avevo assolutamente notato.
Dovetti avvicinare una delle grandi candele per capire bene cosa fosse.
Io: ragazzi, qui c'è...
Jeff: un pomello?!
LJ: forse se spinge forte-
Detto fatto. Diedi una leggera spinta con la spalla sinistra e una luce ci abbagliò completamente.
Lasciammo i ceri a terra e camminammo verso quella luce.
Ci rittovammo davanti una piccola scalinata che saliva e un grande cancello aureo.
LJ: non penserete mica...
Una strana figura si avvicinò a noi.
Era un uomo con una lunga tonaca bianco carta, legata in vita da una cordicella apparentemente antica. Aveva un'aureola che gli fluttuava in capo e un'espressione estremamente calma.
X: ditemi pure, cari ragazzi.
Io: emmm.
Jeff: chi sei?
X: oh, scusate la mia scortesia. Sono S. Pietro, custode delle chiavi del Paradiso.
Zero: porca merda...
Subito la ragazza alla mia destra si mise le mani alla bocca, spaventata.
I ragazzi scoppiarono a ridere e io mi trattenni a stento.
Zero: oddio, scusi!
S. Pietro: non preoccuparti ragazza cara, hai fatto ben di peggio.
Volevo accorciare molto i tempi, così presi in mano la situazione con uno straordinario tono autoritario.
Io: scusi, salve. Sono Clockwor-
S. Pietro: so il tuo nome, ragazza mia.
Io: ottimo. Saprai anche di chi sono degna discendente.
Il santo davanti a me sospirò atterrito.
S. Pietro: purtroppo si, cara.
Io: bene. Vorrei far visita, in modo... Amichevole, qui in paradiso.
S. Pietro: ovviamente. Prego, entrate. Ma attenti, qui si seguono regole molto fisse e severe, quindi evitate parole scurrili e qualsiasi cosa che possa distogliere l'attenzione di tutti dai propri lavori.
Ci guardammo un attimo: io e Zero stavamo con i pantaloncini e una canotta, che praticamente lasciava poco spazio all'immaginazione, mentre i ragazz avevano dei boxer molto stretti, LJ aveva una canotta attillatissima e Jeff era direttamente a petto nudo.
Io: ci scusi, eravamo in pigiama sa...
S. Pietro: ci passeremo sopra, non voglio una- emmm, perdonatemi. Andiamo.
Ci guardammo un po' interrogativi, ma continuammo. Nessuno di voi aveva visitato il paradiso e tutti sapevamo perfettamente che mai sarebbe ricapitato ancora.
Ovviamente tutti si distolsero dai loro doveri per guardare noi.
Jeff: mi sento osservato.
Io: sapessi le mie tette. Ma i buoni non dovrebbero... Boh, fare tipo i bravi?
LJ: ormai stanno già in paradiso. Il mio culo si sente così osservato...
Zero: ti capisco alla perfezione.
Io: Jeff... Jeff...
Jeff: che vuoi?
Io: hai praticamente il culo di fuori...
Subito si rialzò i boxer che erano scesi poco più giù.
Jeff: a saperlo mi sarei vestito.
Io: decisamente.
Sentii una mielosa voce maschile chiamarmi.
D2: Natalie, quanto tempo figliola.
Io: non sono tua figlia e soprattutto mi chiamo Clock. Sai, la progenie del tuo scarto.
D2: suvvia, è diventato potente dopotutto. Ma aveva qualcosa che... Sulla terra non avrebbe funzionato.
Jeff: la rabbia?
Zero: la cattiveria?
D2: intelligenza e arguzia. Se avessi lasciato lui sulla terra credo...
Io: ti avrebbe rivoltato i piani.
D2: si. Esattamente. Comunque, qual buon vento ragazzi miei?
LJ: beh noi-
Io: siamo qui per cortesia.
La figura davanti a me si fece una grossa risata.
D2: voi? Non sapete cosa sia la cortesia. Davvero, perchè qui?
Io: mera curiosità. Non eravamo mai stati in paradiso e nessuno di noi ci sarebbe mai tornato.
Andai con aria spavalda verso un enorme banchetto, presi una mela perfettamente rosso sangue e diedi un grande morso.
Era una delle mel migliori che avessi mai magiato, dolce e amara al tempo stesso.
Io: allora, vi serve un invito? Susu fateci fare un giro.
Sorrisi malignamente e i ragazzi mi ressero il gioco. Iniziammo a fare i capetti delle situazione, noi li eravamo la malvagità pura in un mondo di santi.
D2: mmmm.
Iniziò a parlare in una lingua simile al latino, ma che non avevo mai sentito. Fortunatamete grazie al dono di D riuscivo a capirla.
D2: portate qui la ragazza. Le farà fare il giro lei.
Non capivo di chi si parlasse, ma poi mi si gelò il sangue.
Era Jill, nel pieno della sua bellezza e armonia.
Io: oh cazzo.
LJ e gli altri erano lontanti, credo fossero alla disperata ricerca di un 'bagno divino' e per fortuna non la videro.
Io: s-senti noi dobbiamo andarce e via.
D2 sorrise.
D2: ma come, già scappi.
Io: mi dispiace, non mi metto contro di chi è molto più cattivo di me. Ragazzi, veloci, andiamo.
Jill provò a fermarmi, ma io, con le lacrime agli occhi, fuggii via e presi i ragazzi mi buttai fuori da quella porticina.
L'ambiente tornò sudicio, buio e caldo.
LJ: che succede?
Io: credo che i ragazzi stiano tornando. Andiamo.
Non mi feci vedere e con il bordo della canotta mi asciugai gli occhi.
Aiutammo Jeff a uscire dalla botolo, che chiusa violentemente.
Io: nessuno deve saperne e nessuno dovrà mai entrare laggiù.
Notai che la botola aveva una serratura, molto grande e arrugginita. Così, cercai una chiave con le stesse caratteristiche e la trovai nel cassetto vicino alla pistola.
La chiusi a chiave e ci buttai il polveroso tappeto sopra.
Io: NESSUNO.
Legai la chiave ad una catenella e me la misi al collo. Era fredda, ma in quel momento era l'ultimo dei miei problemi.
Sentii il portone sbattere e delle voci rodacchiare giù in salone.
Scendemmo, facendo finta che tutto quello non era mai esistito.
Fortuna non ci videro uscire dallo studio di Sland, altrimenti avrei dovuto spiegare troppe cose.
Io: amore!
Mi buttai tra le sue braccia e lui mi riprese accogliendomi con un lungo bacio caldo.
Zero: awwwww.
Io: zittaaa.
Jane: amore, come stai?
Jane abbracciò il ragazzo davanti a me alle spalle e lui le strinse la mano, baciandola.
LJ prese in braccio Nina stringendola e facendola ridere per via del solletico.
Tutti eravamo con i nostri compagni, era così romantico e anche molto buffo.
Io: raga....
Rouge: dica.
Ben: sentiamo dai.
Io: che ne dite di una bella spaghettata notturna?
Tutti acconsentirono con clamore, così io, Rouge, Masky, Ben e Pupp cacciammo la pasta e iniziammo a prepararla, mentre tutti gli altri si misero ad apparecchiare o pulire.
Finita di cuocere ne uscì una specialità: pasta olio, parmiggiano e peperoncino. Mai mangiata pasta più buona.
Io: OFF!
L'omone apparve affianco a me.
Off: dimmi piccola.
Io: fame?
Gli porsi un piattone di pasta gigante e sorrisi.
Off: siate maledetti!
Jeff: awwww non ci hai mai detto cosa più bella!
LJ: è un tenerone dai!
Ridemmo tutti.
Nina: madonna che buona.
Masky: ha un altro sapere alle 3 del mattino!
Io: ora tutti a dormire, domani vi voglio lucidi.
Ci scambiammo la buonanotte e salutato adeguatamente Toby, mi buttai su una sedia, a guardare quello che mi spettava da pulire.
Ero rimasta da sola, Jeff, LJ e Zero se ne erano andati comodamente a scopare nelle loro camere e io come una cretina stavo sola.
Lucas: oggi non sei venuta, quasi mi è dispiaciuto.
Saltai all'indietro.
Io: oddio, mi hai fatto prendere un colpo.
Lucas: ahahah sono sempre un demone, ricordi?
Io: vero. Mi dispiace, ho avuto molto da fare oggi.
Non ero certa di voler dire a Lucas che Sland non ci sarebbe stato per qualche giorno, era pur sempre il nostro nemico principale.
Lucas: come mai?
Non riflettei troppo, altrimenti si sarebbe capito tutto.
Io: niente, Sland vuole mettermi alla prova e oggi si è preso una giornata libera...
Avevo imparato a mentire fin da piccola, senza farmi scomprire in nessun modo. Bastava semplicemente continuare a fare quello che stavo facendo in quel preciso momento e non si sarebbe mai notato.
Lucas: capito. Questa pasta?
Io: ahahah abbiamo finito una spaghettata notturna e ne è avanzata un po'. Ne vuoi un piattino?
Lucas: non si rifiuta mai il cibo!
Gliene misi una bella porzione in un piatto pulito, con posate ai lati e una birra ghiacciata davanti.
Lucas: mi fai sentire un angelo così.
Io: non scherziamo eh. Ahahahah.
Presi una birra anche per me e mente chiacchieravamo del più e del meno, finii di sparecchiare la tavola e passare la scopa.
La cucina, un'ora dopo, brillava come non mai.
Io: mmm ancora le 4.
Lucas: quanto era buona quella pasta. Mi allunghi un'altra birra?
Ne stappai altre due e finalmente potei godermi quell'altra seduta con tranquillità, chiacchiere e calma.
Lucas: allora, come va?
Io: va... Là da te?
Lucas: pff, tutti stupidi. Vorrebbero avere il mondo subito, ma non hanno la minima voglia di muovere un dito.
Io: cheimpresa ambiziosa ahahah. Perchè lo fai?
Lucas: sorellina, pensavo mi conoscessi un po' meglio! Io non voglio il mondo, è pieno di esseri umani utili quanto il sonno per noi demoni. Io voglio il paradiso tutto per me. Governare l'oltretomba. L'inferno non mi serve è buio e puzza davvero di zolfo. Bleah! Zalgo vuole spodestare D, ma è un'impresa più che inutile. È forte, ma mai quanto le figlie del diavolo e della morte, non trovi? Quindi, per me è semplicemente un mezzo. Quando cercherà di penetrare all'inferno, io quatto quatto e zitto zitto, mene andrò nel Paradido e spodestero che deve essere spodestato davvero.
Io: e questo ti sembra possibile?
Lucas: ho calcolato tutto sorellina. I santi sono creduloni. Mi fingerò un'anima pia che vuole redimersi. Non mi possono leggere in testa senza il mio consenso e non ho un'anima. Dopodiché sarà facile.
Cacciò dalla tasca il coltello con cui lo detronizzai la prima volta.
Lucas: ricordi? È intriso del sangue di uno degli antichi, Off, e ora anche del sangue di un demone. Basta sfiorare qualcuno con questo e sarà al mio più completo comando.
Lo guardai come un bambino guarda la vetrina di un negozio di caramelle.
Lucas: bello eh?
Lo rinfilò velocemente in tesca.
Lucas: quasi quanto è potente.
Io: astuto da parte tua. Ma perchè ci avete preso di mira?
Lucas: mmm Zalgo vuole te e Katy, ma io non glielo permetterò, tranquilla. Mentre io voglio solamente entrare nello studio.
Lo guardai ad occhi spalancati.
Io: p-perché?
Lucas: oh, lo sai benissimo perchè. Oltre a quella botola, la quale chiave è legata al tuo collo, mi serve un particolare libro.
Io: ahahah buona fortuna, ne è pieno.
Lucas: questo è speciale. È chiuso con un lucchetto speciale, che si sblocca solo se risolvi l'indovinello sul retro. Svela tutte le cose misteriose di questo mondo: da Cristo al futuro.
Sapevo perfettamente di quale libro parlasse, era sotto al mio cuscino in camera. Ma feci finta di nulla e tranquillamente non ci pensai.
Io: wow. Sarebbe spettacolare leggerlo!
Lucas: oh si! Ti immagini? Avere in pugno il mondo... Con quel libro potrei tranquillamente scrivere che il mondo e il paradiso sono miei di diritto!
Io: ci si può anche scrivere sopra?
Lucas: chi credi abbia scritto tutte quelle cose assurde? Gli uomini, ahimé, nei secoli. Scoperto che il libro era 'magico' tutti i più grandi ci scrissero sopra. Cicerone, Cesare, Aritotele, Einstein, Curie! Tutti, tra scienziati e grandi pensatori ci scrissero sopra
Io: ma erano scienziati, non credevano nella 'magia'!
Lucas: ahahahah Natalie, sono uomini. Nessuno di loro poteva spiegare ciò che non conosceva. E allora perchè no? Anche solo per divertimento.
Io: wow. Assurdo!
In fondo, mi aveva detto come sbarazzarmi di Zalgo.
Io: ed è così semplice? Cioé prendi una pnna e scrivi?
Lucas : di certo non puoi scriverci con una Bic no?
Ridacchiamo insieme.
Lucas: neanche io lo sapevo, ho sentito un po' di tempo fa Zalgo parlarne con un demone di cui si fida particolarmente: ha detto che serve una piuma bianca come la carta, macchiata da una goccia del sangue di chi scrive. La goccia penetrerà nella punta della piuma e questa scriverà senza inchiostro, ma di un nero pece.
Rimasi a bocca aperta. Poi decisi di buttarla sul ridere, o si sarebbe fatto idee assurde.
Io: dai, mi stai prendendo in giro ahahah. Non esiste quel libro eh?
Ridacchiai un altro po', dando un pugno leggero alla spalla di mio fratello.
Lucas: scema, certo che esiste! Conosci meglio di me ciò che è nascosto nello studio di Sland, ma non credi a questo?
Io: non si può predirre il futuro! Ma poi credi, per assurdo, che anche esistesse, una persona qualunque ci possa scriver sopra?
Lucas: quello è il punto, non siamo persone comuni! Non siamo neanche persone. Non mi credi?
Io: ho visto molte cose assurde in vita mia, ma questo rasenta l'impossibilità!
Lucas: vabbe, non credermi, fai come vuoi. Ora devo adare sorellina, ciao ciao!
Io: una cosa Lucas... Voi ci ascoltate? Ho sempre questa costante paura.
Lucas: non abbiamo questi poteri. Ma possiamo leggere in testa, si. Ti accorgi quando ti stiamo in testa però perchè c'è sempre qualcosa che non va. Magari sbagli parole di continuo, oppure non riesci a capire ciò che ti viene detto o ancora peggio ti senti svenire.
Io: ah... Mi spaventate ahahah.
Lucas: non preoccuparti, non possiamo, purtroppo, a entrare nello studio di Sland, non essendoci finestre...
Io: capito. Ora devo andare anche io, si sono fatte le 6 e devo prepararela colazione a tutti.
Lucas: se venissi con noi, non saresti una schiava. Saresti considerata una regina!
Io: se venissi con voi, rinuncerei ai miei principi e alla mia famiglia.
Lucas: guardati intorno, chi è rimasto con te? Ognuno ha pensato a se stesso... È ora che inizi a farlo anche tu.
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Ticciwork| vero amore?
FanfictionSalve, io adoro la ticciwork e quindi ho pensato di scrivere una storia su di loro. Ci saranno vari colpi di scena, ma non preoccupatevi troppo. I nostri 'amici' resteranno fedeli l'uno all'altra? Fino alla fine?