Capitolo 135- Ci sono già stata qui.

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Io: benissimo! Le torte sono state sfornate e glassate alla perfezione!
Sally: siiii che bello!
Pupp: le assaggiamo?
Io: no dai, aspettiamo gli altri.
Pupp: a proposito, ti hanno detto niente?
Io: mi ha mandato un messaggio Ben, ha detto che per le 8 in punto stanno qui con pizze e sushi a volontà.
Off: digli di comprare qualche cassa di birra, stanno finendo.
Io: già fatto. Gli ho dato quando sono usciti una lista di cibi che mancavano.
Pupp: poi sostiene di non riuscire a mantenere la casa, pff.
Off: ahahahah vero.
Io: simpaticoni. Sally, sai che mancano solo due punti alla lista?
Sally: si.
Io: sai qual è uno dei due punti?
Sally: ma io non voglio!
Io: Sally, il sangue si sta incrostando, vuol dire che devi lavarti! Poi guarda i capalli, sono sporchi.
Sally: ma io-
Pupp: non ti convuene discutere con zia Clock, Sally. Potrebbe mangiarti!
Sally mi guardò un po' divertita e un po' intimorita.
Io: mangio te se non stai zittino.
Scoppiammo tutti a ridere.
Io: dai Sally, sennò a letto senza dolce.
La bambina, indispettita, mi prese per mano e mi portò verso le scale.
Io: Pupp, Off, occupatevi dei bambini. Badate a loro e contate che se dovesse succedergli qualcosa, anche solo un graffietto, io vi ammazzerò.
Spauriti, prese in braccio un bambino per uno e si andarono a sedere sul divano.
Io e Sally salimmo le scale e ci dirigemmo nel bagno, la spogliai e la immersi nell'acqua bollente piena di bolle.
Io: tieni, la tua paperella.
Sally: yeeeeh.
La piccola giocò un po' con le bolle mentre io con calma mi godevo il calduccio della stufetta e le massaggiavo i capelli con lo shampoo.
Sally: Clock, sai perchè io sono rimasta bambina per sempre?
Io: beh piccola, non saprei. Sei una presenza, come un fantasma, ma in carne ed ossa. Non sei neanche propriamente un demone, tu tormenti le tue vittime. Come Pupp, nonpotete crescere perchè siete morti.
Sally: mmm.
Io: non ti piace essere una bambina?
Sally: si ma... Essere trattata tutta la vita come una bambina non è molto bello...
Io: ma giocare si!
Sally: quello si ahahah.
Mi fece un gran sorrisone, con una finestrella che quasi non si notava verso i molari.
Sally: questo è l'ultimo dente che avrei perso.
Io: a me piace quella finestrella!
Gli presi, senza forza, il mento con la mano e l'agitai un po', facendola ridere.
Io: Sally, a volte è meglio non avere nessuna responsabilità e vivere per sempre nel regno dei piccoli, piuttosto che patire le pene che noi adulti siamo costretti a subire.
Sally: si?
Io: oh si. Quanto pagherei per essere bambina ancora una volta e godermi quei momenti di spensieratezza, mentre cercavo di acchiappare le farfalle nel prato o mi ci stendevo sopra, a guardare le stelle, con l'erba bagnaticcia che mi tingeva di verde i vestiti e i capelli.
Sally: mi piace tanto buttarmi sull'erba!
Io: beh, quello ancora anche a me! Ahahah. Dai, esci, devo asciugarti e prepararti per la cena.
Uscì, bagnando tutto il pavimento e sghignazzando per quello.
Io: guarda che ti mangio davvero eh!
La bimba corse via dal bagno con il turbante sui capelli e l'accappatoio rosa a fiori a coprirla.
Scese giù e io la inseguii con la spazzola.
Io: dai Sally, ti prendi qualcosa così!
Si buttò su Pupp, bagnandogli tutti i vestiti, poiché l'asciugamano che aveva sui capelli era caduto poco prima, lasciando libera la chioma grondante.
Pupp: Sally! Guarda che se ti acchiappo!
La prese al volo prima che potesse buttarsi verso Off e iniziò a farle il solletico, facendola contorcere dalle risate.
Io: finalmente, piccola scimmietta.
Off: dai Sally, così ti prendi il raffreddore!
Sally: va bene va bene....
La piccola raccolse l'asciugamano bagnato da terra e lo lanciò dritto sulla testa di Off, che con un tentacolo la prese e le fece fare qualche salto. Io, stremata, mi buttai sul divano con Pupp, abbracciati.
Io: mi ricordo quando lo faceva con me, ogni volta che gli facevo un dispetto lui, ridendo, mi prendeva e mi faceva fare le giravolte in aria. Quelli si che erano bei tempi...
Pupp: io preferisco questi. Per quanto duri possano essere... Ho una fidanzata bellissima, diventerò padre e ho ritrovato le persone a me più care.
Io: che dolcino.
Pupp: ridillo un'altra volta e ti faccio vedere io.
Io: dolcinooooo.
Pupp: Off, Clock dice che sei ingrassato!
Off: cosa?!
Prese anche me con un tentacolo, facendomi provare la felicità di quando ero piccola come Sally.
Io: AHAHAHAHAHAHAH basta ti prego, mi fai collassare!
Finalmente ci mise giù e io potei riposarmi sul divano.
Io: ti prego Off, glieli asciughi tu?
Off: ma non lo faccio da anni e anni ormai!
Io: dai zitto che eri bravissimi, mi faceva sempre delle trecce bellissime!
Sally: anche io voglio le trecce!
Off: va bene va bene, andiamo scimmia.
La prese con un tentacolo e la portò in bagno.
Io: che guardiamo?
Pupp: non so, che dici Dmax?
Io: dipende cosa ci sta?
Pupp: unti e bisunti.
Io: siiii, io lo amo.
Pupp: ok.
Mettemmo il canale, ma non riuscii a reggere, così mi addormentai con la testa sulle gambe di Pupp, mentre lui dolcemente mi accarezzava i capelli.
Fortunatamente nessuno stava dormendo, quindi vedevo solo nero, come quando al cinema spengono le luci e il film è così scuro che le immagini non si distinguono.
Sentivo chiaramente i pensieri di tutti in casa: Sally pensava alle sue bambole e non vedeva l'ora di finire per andare a giocare con loro, Off era preoccupato per i suoi fratelli e si domandava se mai avessero fatto ritorno, mentre Pupp sbraitava mentalmente contro Rubio. I piccoli dopo un po' si addormentarono e potei vedere i loro sogni da bambini piccoli: bambole, formine, peluche e i loro genitori.
Ad n certo punto sentii varie voci avvicinarsi e varcare la soglia.
Mi svegliai di botto, facendo sobbalzare Pupp.
Masky: riposata?
Io: abbastanza, dopo tutto quello che ho fatto. Per fortuna ero aiutata.
Sally corse di sotto, saltando in braccio a LJ.
LJ: ma che belle queste trecce! Chi te le ha fatte, zia Clock?
Off: il cavolo, il telento sono io ad averlo.
Jane: wow, la prossima volta acconci me!
Nina: mettiti in fila.
Zero: ehi, cos'è questo profumino?
Tutti aguzzarono il naso.
Hoodie: torta Margherita con le fragole e torta triplo cioccolato.
Io: con te non è divertente giocare a questo gioco!
LJ: come non lo era da piccoli giocare con te a strega di mezzanotte o con Toby a mosca cieca.
Scoppianmo a ridere, in effetti LJ veniva sempre catturato in un modo o nell'altro.
Jeff: mmm dovranno essere buonissime, chi le ha fatte?
Io: tutti noi, ma Sally è quella che ha fatto di più! Ha imparato anche a rompere le uova bene.
Jeff: wow! Conta che LJ non lo sa fare ancora!
LJ: e basta, guardate che è complicato eh!
Kagekao: beh, se è per questo Rouge non sa sbucciarsi una mela da sola.
Rouge: quello è complicato davvero! E che dire di Zero che non sa aprire le bottiglie d'acqua?
Zero: ci vuole tanta forza!
Rouge: scherzi? Maneggi un martello da mezza tonnellata!
Zero: una tonnellata e due kg, per favore.
Si aprì un chiacchiericcio continuo, che mi stava dando alla testa.
Io: EHI!
Tutti si zittirono.
Io: sul serio?! Basta dai. Ora uscite il cibo che una fame da lui!
Ridemmo un po' tutti e ci dirigemmo in cucina. Il tavolo era già apparecchiato, si vede che mentre ero a lavare Sally, Off e Pupp si sono dati da fare.
Io: BP, spero non ci sia neanche un graffio!
Tutti lo guardarono ammutoliti.
Io: BP?
BP: emmm
Io: BP!
BP: è solo un graffiettino!
Io: ti ammazzo...
Jeff: a sua discolpa, non è stata colpa sua.
LJ: è vero. La macchina vicino alla nostra, anche quella decappottabile dello stesso colore, aveva fregato il posto ad un ragazzo, il quale, mezzo miope emolto arrabbiato, a scelto di vendicarsi graffiando l'auto dello stronzo. Peccato abbia sbagliato...
Zero: si è anche scusato di cuore e ci ha offerto le pizze.
Io: se lo incontriamo gli offro un coltello in mezzo agli occhi. Ora mangiamo va.
Mangiammo tutto, finimmo persino le due torte enormi.
Però, devo dire che pizza, sushi e torte non vanno propriamente d'accordo tutti avevamo i crampi allo stomaco, compresa Zero che però era al bagno a vomitare.
Allora, decisi di usare il vecchio metodo di mia nonna: acqua tiepida, limone e bicarbonato. Una roba disgustosa che però funzionava davvero.
Nel giro di un'ora eravamo tutti tranquilli, tranne Zero ma per altri motivi.
Io: beh, almeno abbiamo mangiato da re.
Masky: questo è sicuro.
Hoodie: beh, che ore sono?
Toby: quasi mezzanotte.
Masky: che dite, andiamo?
Toby: su, sennò chi si rialza più. Amore, ci vediamo dopo. Tu non esci vero?
Io: no, devo occuparmi ancora di Jeff e poi della casa.
Toby: a dopo allora, tanto dobbiamo riunirci.
Io: si. Ciao ragazzi!
Pian piano tutti uscirono e rimanemmo io, Zero, LJ, Jeff e Off.
Quest'ultimo, messa Sally a dormire, si ritirò per riposarsi un pochino.
Io: ed eccoci sempre qua.
Zero: eh si...
Jeff: birra?
LJ: mi leggi nel pensiero fratello!
Si batterono il pugno e poi guardarono me.
Io: dopo una giornata così... Me lo chiedete pure? Porta SOLO sei bottiglie e il succo per Zero.
Jeff: certo che cosa deprimente eh?
Zero: a me lo dici?
Io: sono solo 9 mesi... Senti, io ho dovuto farlo per due volte. Ma almeno dopo puoi spaccarti come vuoi.
LJ: eccole qui, belle fresche. Ho preso anche la vaschetta con il ghiaccio per mettere le altre, almeno sono fredde e non devo rialzarmi ahahah.
Jeff: severo, ma giusto.
Io: ah, prima di raccontarmi i vistri acquisti volevo dirvi che puoi togliere le bende questa settimana e non la prossima. Così da sabato, andiamo al nostro campo, quello rubato quando trovammo Pros, e ci alleniamo. È un po' che non ti muovi e sinceramente oltre a star ingrassando ti stairammollendo.
Jeff: addirittura?! Non sono grasso.
Io: mai detto questo.
Zero: ma lo ha pensato, te lo assicuriamo.
LJ: oh si.
Quei due simpaticoni risero tra loro.
Io: non è vero stronzi. E comunque devi riallenare il piede.
Jeff: sto benissimo.
Io: Jeff, non sono stata io a mettere il piede su dei vetri appuntiti. Lo dico per il tuo bene. E poi cosa ti costa?
Jeff: va bene va bene.
LJ: che facciamo? Non possiamo stare tutto il tempo a bere, senza ubriacarci, fumare, senza drogarci, a guardare la tv dai! È illegale.
Io: se vuoi vai a uccidere.
LJ: sai che vado solo la mattina presto, mi godevo una passeggiata con le prime luci dopo aver dormito beatamente... Certo, ora cambia un po' tutto...
Zero: dai, non disperiamoci. Facciamo qualcosa di utile!
Io: tipo?
Zero: tiiiiiipo sbirciare nello studio di Sland!
Io: AHAHAHAHAH scordatelo.
Zero: dai, io non ci sono mai entrata!
LJ: io una volta sola, ed era un post droga-ubriacatura allucinante.
Jeff: beh, che sia bello è bello. È strano, è come avesse una gravità diversa. Ci si sente più leggeri, pensi sempre di star spiccando il volo. E poi il 'soffitto'.
Zero: cos'ha il soffitto?
Io: non c'è.
Zero: cosa?! Ti prego ti prego ti preeeeeego portamici!
Mi guardai un po' intorno, come se potesse esserci qualcuno pronto a sostenermi.
Io: e va bene. Ma non toccate nulla e soprattutto non sporcate, ho pulito questo pomeriggio.
Quatti quatti salimmo sopra, anche se eravamo soli, avevamo paura di essere scoperti, magati da Off.
Ci mettemmo anche a bisbigliare.
Io: zitti!
Jeff: perchè bisbigliamo?
LJ: ah boh...
Zero: dai dai daaaai.
Io: se Off ci sentisse?
LJ: oh andiamo! Off?
Zero: lo conosci meglio di noi Clocky.
Jeff: probabilmente si unirebbe a noi.
Una voce stroncò il silenzio, facendomi fermare il cuore per un istante.
Off: ne siete certi?
Io: emmmm.
Jeff: come ci hai sentiti? Eravamo silenziosi!
Off: proprio per questo. Voi quattro silenziosi? Ma non fatemi ridere. Dai entriamo, devo prendere una cosa.
Io: Sland lo sa?
Off: diciamo che è un prestito.
Io: papà...
Off: dai, è un libro.
Io: mmm. Andiamo, 5 minuti.
Entrammo e mi sedetti alla poltrona enorme di Sland.
Jeff: com'è, comoda?
Io: si...
Off: fatto, non incasinate tutto. A domani ragazzi.
Io: ciao papi.
Tutti lo salutammo.
Uscito, chiuse la porta dietro di se.
Zero: wowowowowo! È strepitoso qui dentro! Beata te Clock... Posso prendere un libro?
Io: no! Sono libri... Particolari. Senti, ti presto uno dei miei presi da qui, ma ti prego, non dirlo a nessuno e non far girare nessuna voce.
Zero: quale?
Ci pensai un attimo, poi una lampadina mi si illuminò in testa, avevo il libro che l'avrebbe attratta più in assoluto.
Io: che ne dici se ti presto la primissima copia de 'I promessi sposi'?
Mi guardò con gli occhi sbarrati.
Zero: impossibile...
Zero, oltre ad amare follemente Manzoni, era un'amante accanita della storia e di tutto ciò che fosse antico, stropicciato, ingiallito, strappato o con parti mancanti.
Io: oh si. Qui ci sono le prime edizioni di ogni libro sulla faccia del pianeta... Si, anche 50 sfumature...
Jeff: che spreco di alberi.
LJ: non se la tua ragazza lo ama e vorrebbe far parte del libro... Si farebbe fare di tutto eheheh.
Jeff: non dirmi che i versi di qualche sera fa eravate voi due.
LJ: eheheheheheh.
Io: c'ho messo due ore esatte per far addormentare i bambini con voi due che strillavate come due tartarughe che scopavano!
Zero: beh, parlavamo del libro! Sisisisisisisisisiiiii accetto!
LJ: mmm Jeff, tu hai sentito un 'si' per caso?
Jeff: sai, ora che mi ci fai riflettere no. Tu Clock?
Io: ho sentito una specie di squittio eh, ma non ne sono certa! Ahahahah ok Zero, te lo presto. Ma... Mmm diciamo domenica della prossima settimana? Si, entro quel giorno devo riaverlo.
Zero: oooooh si!
Mi saltò i braccio stritolandomi, facendoci cadere su un'asse del pavimento. Fu strano il rumore emesso da quello, come sordo, vuoto.
Jeff: ditemi che non sono matto e che lo avete sentito anche voi.
LJ: oh si amico. Siamo fottuti, ecco.
Zero: abbiamo rotto qualcosa?! Oddio oddio oddio! Siamo nei guai fino al collo!
Io: zitti.
Avevo sentito qualcos'altro oltre a quello strano rumore, come un urlo sinistro emesso da qualcuno in fin di vita.
Zeto continuava a farfugliare cose assurde mentre io ero con l'orecchio appoggiato a quella trave.
Io: ZERO! Zitta un attimo Cristo santo!
Presi un coltello taglia carta dalla scrivania e sollevai, con le forze minime, quella trave.
Jeff: cosa hai trovato?
Una volta levata un'ondata di caldo vapore ci si schiantò sulla faccia e uno strano odore ci pervase le narici.
LJ: mmm erba tagliata!
Zero: foglie secche bagnate di riugiada del mattino!
Jeff: profumo di rose. Ma cos'è?
Io: odore di sangue stagnato. Andiamo a vedere, svelti.
Era molto buio, così presi dei ceri e li accessi, uno per me e uno per Zero. I ragazzi ci seguivano con le torce lievi del telefono.
Zero: cosa diamine ci fa una scala a chiocciola impolverata e sanguinosa sotto la nostra casa?!
Io: non sotto la nostra casa Zero.
LJ: come no?
Jeff: ha ragione. Commettiamo tutti lo stesso errore, crediamo che quello di Sland sia semplicemente lo studio di una casa.
Io: sbagliato, è nel suo mondo. Nel suo universo parallelo.
Qualcosa mi afferrò la caviglia e vidi una mano scheletrica che cercava di sollevare a sé tutto il corpo.
Io: bleah, levati.
X: acqua.... Acqua...
Zero: dovremmo aiutarlo?
Io: sei matta? Qui tutto è di Sland. Sue regole, sue persone. Se non riceve acqua un motivo valido ci sarà. Andiamo, svelti.
Pian piano che ci avvicinavamo a quella che sembrava la fine, un caldo immenso ci si scontrava contro.
Dopo un po' capii.
Io: so che luogo è questo. Io ci sono già stata qui.

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