Capitolo 120-Io resto con lei.

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Quei giorni passarono come al solito monotoni e noiosi.
Nel giro di una settimana avevo già ucciso altre venti person, in modi sublimi e artistici, come mio solito.
Dopo due, avevo finito il mio numero mensile minimo e mi rilassai un pochino. Io, Rouge e Pupp passammo molto tempo insieme, dovevamo conoscerci al meglio.
Un sabato sera decidemmo di fare un cenone in famiglia, nessuno escluso, neanche D.
Io e Ben ci mettemmo ai fornelli, per preparare una classica cena italiana. Decidemmo di fare la lasagna come primo, una bistecca alla Fiorentina e come dolce un tiramisù come lo faceva mia nonna. Antipasto misto di salumi, formaggi e qualche cocktail preparato da Jeff.
Io: Ben, io faccio il tiramisù, tu antipasto, secondo e mi aiuti con la sagna.
Ben: non si dice lasagna?
Io: in Abruzzo anche sagna, anzi soprattutto. Allora, ci stai?
Ben: certo chef.
Io: ahahah. Ragazzi, voi andate a comprare il vino, uno buono davvero, non badate al prezzo. Prendetene una cassa da sei e stiamo apposto. Poi andate da Off e aiutatelo con il tavolo. Ah, Splendy e Trendy hanno tutte le sedie, aiutateli anche con quelli. Ragazze, voi spostate i divani, la tv e il tappeto. Date anche una spolveratina.
Jeff: che palle.
Pupp: ma sempre a noi?!
Jan: nessun problema.
Nina: brillerà.
Io: ottimo. Che lagnosi voi eh. Ah senti Zero, tu puoi stare con i piccoli insieme a Pros e Sally? State qui in cucina semplicemnte a disegnare, ma ho bisogno che li controlliate, noi due staremo sempre sui fornelli.
Zero: certo certo, nessun problema.
Io: ragazze per voi è ok?
Rouge: e che problema c'è, siamo in tre!
Io: bene ahahah, tanto arriverà anche Off a breve. Ora, tutti ai posti di combattimento! D deve essere in paradiso questa sera, ok?
Tutti risero come stupidi.
Io: non l'ho fatto apposta giuro AHAHAHAH. Ora siam seri, a lavoro.
Come razzi i ragazzi uscirono, le ragazze sistemarono il salotto mentre io e Ben preparavamo tutto.
Verso pranzo i ragazzi tornarono con Off e il tavolo, così decidemmo di fare un piccolo break con birre e panini caserecci.
Rouge: mi dai il mio?
Io: certo, tieni quello vegetariano.
EJ: sei vegetariano?
Rouge: non mi hai visto in queste tre settimane?
EJ: naaaaa.
Kagekao: taikutsuna.
Io: Ahahahahah.
EJ: che ha detto?
Io: che sei noioso.
Ben: non sai quanto hai ragione Kagekao.
Kagekao: ahahah.
EJ: pff, noioso io. Mi dai il panino Clock?
Io: tieni il tuo disgustoso panino con i reni. Che puzza.
EJ: puzza?! Questi in particolare sono reni di un atleta, remi perfetti e limpidi. Sapessi il suo cuore... Mmm che squisitezza. Neanche una traccia minima di colesterolo.
Io: bleah.
Ripartimmo subito e verso le 7 terminammo di cucinare.
Tutti ci andammo a preparare, io mi feci anche una doccia veloce con Toby, per risparmiare tempo.
Toby: sei splendida.
Avevo un vestito di mia sorella, lo portai con me quando scappai, mi piaceva tantissimo da piccola. Era pur sempre un ricordo, che ormai non sarebbe più servito. Così, finalmente, decisi di indossarlo e mi stava davvero benissimo.
Era un vestito stile greco, lungo fino ai piedi tutto nero con una cintina blu scuro, tipo le rose di Off. Al polso indossai un nastro con una rosa proprio della serra di mio padre, che poi misi anche sul bordo della giacca di Toby.
Io: splendida... Non esageriamo.
Misi i tacchi che mi aveva regalato Jane per non so quale compleanno, molto belli: neri, alti e con dei piccoli diamantini sempre scuri, però tipo grigi.
Io: adoro questi tacchi. Sono stranamente comodi.
Tu sei favolosa invece.
Io: dai amore, sei tu quello bello.
Toby: non mi avvicino neanche lontanamente a te.
Raccolsi i capelli nella mia solita treccia laterale con dei ciuffi che spuntavano, apposta, qua e là. Misi il ciondolo con il cuore d'oro e l'anello di Toby. Ero davvero bella, non per vantarmi.
Mi diedi una truccata velocissima, fondotinta matita nera e mascara. Semplice e spettacolare.
Io: seriamente, come sono?
Toby: come l'ultimo fiore sbocciato su un ciliegio, spettacolare e unico.
Io: l'ultimo?
Toby: si dice che l'ultimo fiore sbocciato, é il più bello di tutti e darà il frutto più buono e succoso.
Io: che dolce. Ti amo tanto... Ma ora infilati le scarpe che facciamo tardi!
Toby: ti amo. Guarda quei due scemetti, sono buffi mentre litigano.
Io: sono bellissima. Oh beh, con due genitori così.
Toby: hai detto benissimo soré.
Io: ahahah scendiamo.
Io afferrai Jill, mentre Toby prese Spartaco. Sembravano davvero le nostre minifotocopie, eravamo un bel quadretto insieme.
Arrivati giù tutti rimasero a bocca aperta nel vederci, facevamo davvero una bella figura.
Jeff: minchia, due modelli!
Io: minchia, ti ha fatto un complimento Toby!
Toby: te lo rinfaccerò per sempre.
Jeff: pff.
Rouge: ma quello...
Io: s-se vuoi dopo te lo ridò!
Rouge: nono, scherzi? Non mi è mai stato così bene! È solo che non pensavo lo avessi...
Io: mi era sempre piaciuto. È una delle poche cose che ho preso da casa.
Arrivò, puntuale come un orologio svizzero, D, con il suo solito vestito girgio e il suo fare da Dio. Uno dei pochi a poterselo permettere davvero, direi.
Io: D!
D: come sei bella, bambinetta.
Io: grazie! Sediamoci dai, io e Ben abbiamo sputato l'anima per preparare questa roba.
Jane: anima?
Ridacchiai, in effetti non aveva tutti i torti.
Io: Ben, ti prego, porteresti l'antipasto? Con questi tacchi farei un casino.
Ben: ma certo!
Tutti si sedettero a tavola, tranne io.
Io: allora, ho deciso di riunire la... Famiglia, definiamoci così. In effetti abbiamo qualcosa da festeggiare, anche se lei non lo sa ancora. Pros, dovrei dirti una cosa.
Pros: io??
Io: proprio tu! Ho una grande notizia per te. Sei stata accettata a La Sapienza di Roma... Avremo un medico in famiglia!
Pros: DAVVERO?! OH CAZZO!
Tutti applaudirono e fecero i propri complimenti, anche Ben di ritorno cn gli antipasti.
Io: allora, che abbia inizio la cena!
Vidi Zerp amdare in bagno con moltissima fretta. Non mi piaceva, erano settimane che non mangiava determinati cibi e si ingozzava di nutella. A lei neanche piaceva troppo!
Allora andai in bagno anche io, con la scusa di mettermi i cerotti per i tacchi.
Corsi sopra e la beccai a vomitare nella tazza. Ovviamente chiusi a chiave e le tirai su i capelli.
Io: avresti dovuto dirlo.
Zero: non ci penso neanche. Non penso neanche lo terrò.
Io: ma fammi il piacere! Tu desideri un figlio sopra ogni cosa. Non fare la cretina e ringrazia il cielo per questo!
Zero: pensi dovrei dirlo?
Io: quantomeno a Pupp. Che bello, sarò anche ziaaaa.
Zero: potrai viziarlo come una matta, ti assicuro che è divertentissimo. Credi avrà vita facile?
Io: non ne ho la più pallida idea.
Mi sedetti a terra vicino la tazza, sfilandomi i tacchi e massaggiandomi i piedi distrutti.
Io: so solo che dobbiamo goderceli. Perchè il tempo passa e non è sicuro che un giorno quando ti sveglierai la mattina, li troverai a dormire nel loro letto.... E che potrebbero non tornare, mai più... Ora basta cazzo! Sei incinta! Va assolutamente festeggiato! Sta notte festeggiamo con Jeff e LJ, saranno strafelici! Ora andiamo, o daremmo nell'occhio.
Ci ricomponemmo e scendemmo giù, portando anche il primo a tavola.
La serata volò veloce tra chiacchiere e risate. Fu davvero molto piacevole, sarebbe anche sembrata una normale cena in famiglia, se non fosse stato per le maschere, le cicatrici, il sangue e le armi buttate ovunque.
Io come al solito mi trovavo tra Toby e Off, però con davanti proprio Zero, Pupp e D.
Off mi si avvicinò all'orecchio, bisbigliando parole molto velocemente.
Off: incinta eh? Complimenti a Pupp! Comunque farò una lezione sui preservativi, ho deciso.
Scoppiai a ridere facendo cadere un po' di vino sulla tovaglia nera.
Jeff: ohohoh! 70 € a bottiglia quel coso eh! Non sprecarne mezza goccia.
Io: scusi!
Mi avvicinai bisbigliando all'uomo.
Io: come lo hai saputo?
Off: capisco gli sguardi e sono stato con te durante tutte le tue gravidanze. Circa...
Io: ahahah vero.
Off: oh beh poi c'è il dettaglio che non vi vedo così felici a voi due da secoli.
Io: non esagerare dai!
Mangiammo a sfondo come maiali, se solo ci ripenso mi viene da vomitare.
A fine serata tutti andarono ad uccidere, tranne io, Zero, Jeff e LJ, la solita combriccola.
Ci ritrovammo sul divano a finire una torta di qualche giorno prima, al triplo cioccolato e panna. Una bomba.
Io: beh, è ora no?
Zero: n-no.
Jeff: di cosa?
Zero: niente niente... Farnetica.
Pff certo.
Zero: ah ah ah.
LJ: sputa il rospo...
Io: lo dico io eh! Allora, Zero è-
Zero: sono incinta!
Quella frase rimbombò per tutta la casa vuoto, come una voce in una caverna sperduta sbatte contro le pareti e torna a chi l'ha emessa. Un silenzio imbarazzante seguì quell'urlo, quella notizia.
Jeff: ah...
I ragazzi erano storditi, non avevano più un fiato in gola. Fu buffo: per tutta la serata non avevano fatto altro che parlare e ridere, e ora erano muti come un peccatore in chiesa.
Poi si sbloccarono, avevano finalmente filtrato la notizia e subito fu festa.
LJ: cazzo! Grandioso direi!
Jeff: sono felice per voi! Lo sa?
Zero: no... Lo sapete solo voi. E non so come Clock lo abbia capito.
Io: una mamma si riconosce, anche se è solo incinta. Quel costante sorriso pieno di preoccupazione, le mani piene di cose da fare, le gambe piene di ansia e i polmoni pieni di respiri affannati. Una mamma sa riconoscere un'altra mamma, è come se pensassero allo stesso modo. È strabiliante.
Zero: e come lo dico a Pupp? Dio mio mi ammazzerà...
Jeff: sei matta? Sarà la notizia migiore che tu possa fargli! Adora i bambini.
LJ: lo capisco...
Pedofilo.
LJ: pff, parla lo stupratore a tempo perso!
Jeff: almeno io scopo le donne mature!
LJ: devo parlare?
Jeff: nono. Hai ragione tu, chiedo venia.
Zero: ddeo che hai combinato?
Jeff: ti ammazzo Jack!
Io: parla!
LJ: inizia lo show.
Jeff: mmmm che coglioni. Niente, qualche giorno fa ho beccato una ragazzetta di 15 anni forse, ovviamente vergine. Beh, era una gran figa. Mi sono solo divertito un po'.
Jane: bleah, disgustoso.
Jane scese dalle scale. Ma come? Era vuota la casa!
Io: ma che cazz.
Jane: oh, sono passata per la porta sul retro. Ahahah.
Qualcosa non andava ne ero certa, non era Jane. Me lo sentivo nello stomaco attorcigliato. Inoltre Smile e Macchiolina iniziarono a soffiare e ringhiare, cosa che mai avevano fatto, specie con Jane.
Cacciai il coltello dal calzino, vidi che Zero impugnò il suo pesante martello, anche lei aveva dovuto notar qualcosa.
Jane: ehi, che fate?
Jeff: perchè hai delle scarpe da ginnastica?
Vidi che anche Jeff sfilò il coltello dalla felpa.
LJ: e dei pantaloni della tuta...
Indossò i suoi guanti affilati.
Jane: ahahah, niente, mi avete beccato.
Lanciai il coltello proprio in mezzo alla fronte di quell'essere. Cambiò subito forma, diventò un ragazzo alto e robusto.
Proprio mentre Zero gli stava per sfasciare la faccia con la sua arma, scomparve, lasciando solo sangue.
In quel momdnto rientrarono Masky, Hoodie e Toby.
Masky: ma cosa cazzo?!
Io: è apparsa Jane dalla porta sul retro, già abbastanza strano. Gli animali si sono messi a soffiare e ringhiare. Qualcosa mi diceva che non era lei. Poi, tocco di grazia, indossava una tuta e delle scarpe da ginnastica. Gli, si era maschio, un coltello in messo agli occhi e una volta a terra... È scomparso. Hoodie, come?
Sentivo le rotelle nella testa del ragazzo girare all'impazzata, sempre nuovi pensieri gli apparivano in testa, era un incubo.
LJ: così mi manderai al manicomio Hoodie!
Zero: eh...
Hoodie: scusate, cerco di dare una spiegazione quantomeno sensata. Sland, cosa potrebbe essere?
La figura pallida scese lentamente le scale.
Sland: la stessa cosa che ha attaccato Clock con le sembianze di Sally. Non ne conoscevo l'esistenza, lo ammetto.
Velocemente lanciò un coltello nello stomaco di Toby che cadde e si disintegrò.
Io: che cazzo?!
Sland: dobbiamo stare molto attenti ai Proxy di Zalgo. Sono ovunque, ci osservano, sono tremendi. Non saremo mai al riparo, finchè non lo sconfiggeremo. Una volto morto lui, muoiono tutti.
Io: ma Toby?!
Scese dalle scale, anche lui.
Toby: mai uscito dallo studio di Sland.
Masky: oh cazzo... Voi siete matti!
Sland: si riconoscono perchè non ci possono imitare al 100%. Avranno sempre qualche difetto. Quel Toby non ha mai mai mai parlato, strano per quello vero. Quella Jane era vestita con la tuta, cosa che quella vera mai farebbe. Dovete stare molto attenti a ciò che avete davanti
Toby: non parlo tanto.
Hoodie: quasi logorroico direi.
Io: beh, neanche stai sempre zitto amore. Comunque, dobbiamo stare molto attenti... Ottimo.
Sland: in sintesi, si.
Zero: m-ma non è che, cioè non... Non hai sentito che...
Toby: oh si, congrutalazioni Zeruccia.
Masky: oh, non dirmi anche tu.
Zero: ehhhh.
Pupp: anche tu cosa?
Tutti lo guardammo sorridendo, come se potessimo dirglielo telepaticamente.
Alla ragazza vicino a me scese una lacrima mentre sorrideva e si accarezzava la pancia.
Zero: diciamo che il nostro sogno diventerà realtà, tutto qui.
Pupp: sul serio?!
Corse dalla ragazza e la prese tra le braccia, baciandola con quanta più passione aveva in corpo.
Io strinsi la mano di Toby, fu una scena davvero commovente.
Era inutile, neanche tutto quel casino poteva distoglierli, sarebbero rimasti così per venti minuti buoni.
Masky: Clock, scusa, posso parlarti? Di sopra.
Prese per salire le scale e così lo seguii. Entrammo in camera mia e finalmente potei cambiarmi.
Io: scusa, ma non riesco a stare un minuto di più con questi pantaloni. Dimmi pure.
Masky: dobbiamo andare via.
Io: in che senso scusa?
Non riuscivo davvero a capire quelle parole e tantomeno i suoi pensieri incasinati.
Io: spiegati.
Masky: non possiamo più stare qui... Dobbiamo andare di nuovo via.
Odiavo i trasferimenti, troppi ne avevo fatti nella mia vita e non volevo più compierne. Capivo però che la situazione era difficile e che firse sarebbe stata la cosa migliore.
Masky: Sland ha deciso ormai e D con lui.
Io: va bene. Ma ad una condizione.
Apparvervo proprio in quel momento D, Sland, Hoodie e Toby.
D: e sarebbe?
Io: Pros deve completare qui i suoi studi, altrimenti non vado da nessuna parte.
Toby: e se fosse rischioso?
Io: si tratta fi aspettare fine giugno.
Sland: non so...
D: potrebbe-
Io: non avete capito.
Non so perchè ma sentii gli occhi bruciare. Potevo vedere tutti assumere una faccia stupita e sentire la mia voce cupa e dura, come quando la si modifica per fare uno scherzo.
Io: mai per nessuna ragione la lascerò. Io resto con lei.

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