Capitolo 145- Demone Custode.

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Io: non trovi questo letto dannatamente comodo, Zero?
Zero: oh si... Allora...
Io: allora?
Zero: hai paura?
Io: ho sempre paura, mi fa andare avanti.
Zero: io dico quella vera.
Io: ah quella... Per i miei bambini si.
Zero: io ho paura per questo qui... Se non volessi fargli vedere in che mondo viviamo? Se rifiutasse la nostra realtà? Se non sopravvivesse?
LJ: con una madre così cazzuta? Naaaa, sarà come te.
Jeff: ci pensate mai al futuro?
LJ: purtroppo.
Jeff: dite che faremo questo tutta la vita?
Io: io spero di si. Qui si vive bene, in grande compagnia, lo spazio non manca e neanche la sicurezza.
LJ: magari.
Zero: beh, noi demoni siamo obbligati a far questo tutta la vita. Quindi...
Jeff: come sei diventata demone?.
La guardammo interessati, non avevano mai saputo la sua storia.
Zero: Pupp. Lui era stato affidato a me, doveva farmi suicidare, le solite cose. Ma fece una grande cosa.
LJ: cioé?
Zero: scelse, scelse l'amore. Quindi mi lasciò stare, credo il periodo più brutto della mia vita. Quindi, feci un patto con D.
Jeff: uuuh, si fa torbida la questione.
Io: cretino, lasciala finire!
Zero: ahahah scemo. Io sarei diventata suo demone a vita, mentre lui mi avrebbe permesso di stare con Pupp, per il resto dei miei giorni.
Io: che dolce.
LJ: ma... Quindi io è come se fossi morto?
Zero: in pratica.
Io: se ti butti dalla Torre Eiffel, dovrai spendere molto tempo a spiegare come mai non sei morto, semplice.
I due ragazzi si guardarono ad occhi spalancati e fecero uno di quei sorrisetti idioti.
Zero: magari non provateci.
Jeff: sarebbe fighissimo.
Io: mica tanto. Soffriresti con tutte le ossa rotte, gli organi che collassano e la coscienza sveglissima come il sistema nervoso.
LJ: meno figho. Mi passi una birra?
Gli tirai un bottiglia che prese al volo.
Eravamo perfettamente incastrati tutti e quattro sul letto da una piazza e mezza, non era propriamente comodo, ma a noi andava benissimo così.
Jeff: per quel The Legend?
Io: cosa possiamo fare noi...
LJ: tutto.
Zero: dai Clock, tu hai battuto prima M!
Io: si, ma stavo soffrendo come un cane... Non voglio che voi soffriate quanto me in quel momento. Potreste non sopravvivere.
Jeff: pessimista. Noi ce la caviamo alla grande, abbiamo imparato.
LJ: dalla migliore, oserei dire.
Io: questo si ma...
Zero: Clock, ma niente. Sopravviveremo e saremo anche felici, dopo. Capito? Evitiamo visioni pessimistiche, che dici?
Io: hai ragione. Domani che giorno è?
Jeff: sabato.
Io: cazzo, quel diciottesimo. Non può assolutamente andare, mi dispiace.
Zero: ci rimarrà malissimo, lo sai?
Io: è adulta, lo capirà tranquillamente.
Feci per alzarmi, era complicatuccio con le gambe addormentate dal peso dei ragazzi.
LJ: ora?
Io: si.
Jeff: non è prestuccio?
Zero: lasciatela fare, o il senso di colpa se la mangerà viva.
Io: esatto.
Uscii dalla stanza e andai verso quella targata 'Bloody Painter & Proserpina' in uno splendido corsivo stile vittoriano.
Provai ad entrare, la porta fortunatamente era aperta.
Era molto molto buio, ma ehi, avevo una vista da gatto strepitosa.
La luce della luna però non batteva dritta, qualcosa le impediva di passare correttamente. Una voce bisbigliando mi parlò.
Pros: non svegliarlo. Dorme così bene, come anche il piccolo.
Io: sono qui per te.
Pros: non vado, non preoccuparti.
Io: sapevo avresti compreso. Triste?
Pros: non direi, impaurita più che altro.
Io: paura? Di cosa?
Pros: di quell'angelo-demone, di M, per il mio bambino e per mio marito che dovrà combattere e io invece sarò dentro casa con i bambini.
Io: combatti anche tu.
Pros: cosa? E come?
Io: allenandoti. Lo farò io se vuoi.
Pros: sarebbe fantastico, puoi farlo?
Io: certo che posso. Direi che hai la struttura per arco e frecce. Hai buona mira?
Pros: non troppa. Uso le lenti a contatto perchè sono cieca praticamente, con quelle ho abbastanza mira.
Io: evitiamo di perderle allora, eh?
Pros: ahahah eviterei.
Vedemmo BP guardarci, mentre cercava una posizione comoda.
BP: per chi ha un ottimo udito, voi due che bisbigliate è come un martello pneumatico nell'orecchio.
Io: scusaci BP. Ma per il regalo di Alice?
Pros: gliel'ho portato oggi a scuola, scusandomi per non poter venire. Le ho detto che sto davvero male, perchè nostro fratello si è ammalato e noi stiamo tutti male. Ci ha creduto e ha accettato urlando la chiavetta con la musica e la collezione di HP.
Io: mi dispiace davvero tanto. La prossima volta, che dici? Intanto sabato prossimo c'è il compleanno di EJ!
BP: yeeee! Non vi va una bella tazza di thé fumante? Mmmm buono! Ecco, andate sotto a prepararlo eh?
Pros: naaaa stiamo meglio qua. No?
Io: oh si! Questo davanzale è particolarmente comodo.
Guardai fuori e vidi Lucas farmi cenno di venire sull'albero.
Io: rimarrei volentieri su questo comodissimo davanzale, ma ho delle cose da sistemare! Tu vai a dormire.
La ragazza si infilò nel letto e me ne andai salutandoli.
Scesi davanti alla porta e feci cenno a Lucas di venire, non volevo uscire a quell'ora.
Lui apparve alle mie spalle facendomi sobbalzare e cacciare il coltello dallo stivaletto.
Lucas: ehi, pensavo di essere bello!
Io: sicuramente quanto cretino.
Lucas: cazzo, allora tantissimo!
Io: ahahahah che vuoi?
Lucas: assicurarmi che tu stia bene.
Andammo in cucina e presi delle fresche birre dal frigo.
Lucas: mi mancava, sai?
Io: cosa?
Lucas: questo ambiente familiare, caldo, accogliente.
Io: scusa, e da Zalgo?
Lucas: ognuno si fa i cazzi suoi, dobbiamo proteggerci da soli e viviamo in una casa che cade a pezzi. Qui invece, tutto è fantastico.
Io: vieni qui a vivere!
Lucas: con tutti che mi odiano e vorrebbero sgozzarmi nella notte? Naaaa, grazie. E poi merito tutto quello schifo, dopo la merda che ho fatto passare a te. Quindi, rifiuto l'offerta e vado avanti.
Io: va bene, ma sappi che l'offerta non cadrà mai in prescrizione. Dopo la 'guerra' potresti aver bisogno di una vera casa. Pensaci.
Lucas: lo farò.
Sentimmo un grandissimo tonfo in salone e dei coriandoli spargersi ovunque.
Io: SPLENDY!
Arrivammo in salone e vedemmo Splendy e Trendy chini su una figura grande e pallida, che sanguinava da un fianco e cercava di trattenere le urla.
Io: oh cazzo. Qui ci sentiranno, portatelo nello studio.
Scomparvero e io presi il kit di pronto soccorso da sotto al divano, e con Lucas salii di sopra.
Entrata nello studio, trovai Sland a terra, sempre sanguinante.
Gli levai al volo cravatta, giacca e camicia, facendolo restare a petto nudo.
Estrassi dalla merita un proiettile.
Io: perchè non si è smaterializzato prima di becarsi il proiettile?!
Continuai a curare la ferita, asportando i bordi bruciaticci e sangue... Rosso.
Io: sangue rosso?!
Trendy: ferma! Non buttarlo! Conservalo, è dell'assassino, ci serve!
Lo raccolsi tutto in una fialetta e finalmente potei cucire la ferita e fasciarla.
Sland aveva perso completamente i sensi, ma dovevo svegliarlo.
Così mi portai le mani alle tempie e provai ad entrargli in testa per parlarci. Ce la feci e riuscii a dirgli di svegliarsi assolutamente e che era al sicuro a casa.
Si svegliò di soprassalto e d'istinto mi strinse forte. Io rimasi un attimo bloccata, era strano da parte di Sland.
Off: che fratello mollaccione.
Era apparso anche tra i fratelli in piedi, che stava stringendo contento. Lo aiutò a rialzarsi e una volta in piedi lo strinse a sé.
Off: azzardati mai più.
Sland: anche tu mi sei mancato. Ma ora, perdonatemi, devo assolutamente vedere mio figlio. Lui non è...
Guardò Lucas.
Io: ci ha aiutati.
Sland: finchè va bene a te.
Io: ehi Sland, sei ferito anche alla spalla.
Sland: me la curerai da mio figlio. Andiamo.
Si diresse verso la mia stanza, Lucas invece scomparve salutandomi.
Entrati, trovammo Toby sul davanzale a fumare una sigaretta.
Sland: non dicevi che il fumo fa male?
Toby mollò la sigaretta e corse ad abbracciare l'uomo, che ricambiò con altrettanta gioia.
Vidi Toby piangere e sinceramente anche a me cadde la lacrimuccia.
Poi Toby si staccò un attimo e venne a baciare me, ringraziandomi della fasciatura.
Io: ora siediti e vedo questa spalla, mentre tu ci racconti.
Sland: che posso dire. Mi hanno catturato.
Toby: e il teletrasporto?
Sland: sfortunatamente mi avevano colpito a tradimento la spalla e non avevo forze per il teletrasporto. Poi mentre andavamo via, ci scoprirono e sparararono, colpendo ovviamente me.
Io: ecco fatto, come nuova. Ma cosa sei andato a fare, di preciso.
Sland: arruolare.
Toby: dove?
Sland: nella galassia. Spero sappiate che non siamo unici nell'universo, là fuori ci sono interi mondi inesplorati. Siamo andati lì. Purtroppo un dannato proxydemon di Zalgo ci ha visto e intrappolati.
Io: avete arruolato qualcuno?
Sland: beh, giganti e nani sono con noi, come anche gli elfi. Non abbiamo convinto quei dannati folletti.
Io: folletti? Giganti? Nani? Ma dove sei stato? Nell'isola che non c'è?
Sland: dubita pure, ma abbiami stipulato tutto nero su bianco.
Io: no è fortissimo! Ma per il mondo in cui sono nata... Soltanto favole.
Sland: guarda il mondo in cui vivi adesso, mai quello passato. Comunque, com'è andata? Non ho potuto seguirvi dopo la lettera, poiché intrappolato.
Io: abbiamo scoperto che qualcuno, più importante di Zalgo, ci spia mentalmente, ma questo già lo sai.
Sland: si.
Io: si firma L, che sta per The Legend.
Sland: dio che idiota.
Toby: stessa reazione di D e M.
Sland: entrambi nella stessa stanza.
Toby: dopo che M c'ha preso da Clock però.
Io: modestamente. Comunque, abbiamo dato a tutti la chiamiamola pozione con l'Amnesika e ora siamo coperti. Per il resto aspettavamo te.
Sland: avete fatto benissimo. Dà la sbobba a Trendy e Splendy e portali in una stanza, non è sicuro lasciarli andare a casa, come anche Off.
Off: non preoccuparti fratello, dormo dove hai poggiato il tuo culo.
Sland: le parole.
Off: mmm è tornato il guastafeste signori miei, nascondete la droga e l'allegria!
Io e Toby iniziammo a ridere, mentre Off faceva una pessima e caricata imitazione di Sland, che nel frattempo scuoteva la testa toccandosi le tempie.
Io: è bello riaverti qui, comunque.
Off: si, vero.
Sland: Off, non ti farò tenere nessun tipo di droga.
Off: ma che palle, l'abbiamo pagata tantissimo!
Sland: fai come ti pare va.
Off: yeeee.
Uscimmo dalla stanza e portai Sland a riposare in una camera vuota.
Poi diedi a Trendy e Splendy la sbobbetta e sempre lì portai in un'altra stanza vuota.
E infine mi buttai sul divano con una sigaretta e una bella birra ghiacciata a guardare cartoni animati random.
Io: che pace.
Pupp: ti dai alla paza gioia per l'ultima volta?
Si buttò sul divano con me, rubando le patatine e una sigaretta.
Io: e tu?
Ridacchiammo.
Pupp: leva sto schifo su.
Io: scherzi? È H2O. Il telefilm della mia infanzia. Col cazzo che lo levo.
Pupp: non c'è trama!
Io: si invece! Sono tre ragazze che in acqua diventano sirene e che passano la loro vita a combattere, praticamente, le ingiustizie del mondo marino e a nascondersi da quello umano.
Pupp: ah beh, allora scusa.
Io: bellissimo.
Ci guardammo tre episodi, poi Pupp prese il telecomando e mise Real Time.
Io: schifo 4 matrimoni dai
Pupp: ti do pienamente ragione per una volta. Andiamo su Dmax.
Io: UUUUUH TE L'AVEVO DETTO!
Pupp: mi ci spacco su sto coso.
Io: ahahahahah sapessi io.
Guardammo due puntate di quel programma demenziale, davvero davvero demenziale.
Io: che ore?
Pupp: le 4.
Io: ancora?!
Pupp: eh si. Che vogliamo fare?
Io: usciamo!
Pupp: ma non possiamo, Sland ci ammazzerà.
Io: oh andiamo, lo faccio sempre. E poi è tanto che non uccido. Mi sembro rammollita tremendamente.
Pupp: se andassimo a vedere Alice?
Non riuscivo a nascondere nulla a Pupp, era mio fratello e gli volevo un bene dell'anima.
Io: senti Pupp...
Pupp: sei andata da Alice, lo so puffa.
Io: ma in questa casa si sa sempre tutto?
Pupp: ancora non hai capito?
Io: cosa?
Pupp: secondo te è davvero un caso che io ti abbia trovato, quel giorno?
Io: ti ha mandato D... Perchè?
Pupp: hai presente quando nei cartoni animati sulle spalle appaiono diavoletto e angioletto? Ogni mortale ha un angelo e un demone 'custode'. Io sono il tuo demone custode. Io sono la voce che ti suggeriva tutti i giorni cosa fare. Sono nella tua testa!
Io: cazzo... E il mio angelo custode? Morto?
Pupp: no, semplicemente non ha più potere su di te di quanto ne abbia io eheheh.
Io: modesto. Allora grazie.
Pupp: di cosa?
Io: di avermi consigliata magnificamente. Gli altri tuoi protetti saranno fantastici.
Pupp: oh nono, solo una protetta.
Io: davvero?
Pupp: certo! Dobbiamo concentrarvi al massimo per farvi sopravvivere, non possiamo stare dietro a più di una persona. Comunque, com'è?
Io: Alice? Forte e fiera, se l'è cavata magnificamente.
Pupp: lo ha sempre fatto. Sta con qualcuna?
Io: no, ma lei e Sofia si sono tirati degli sguardi di compiacimento continuamente!
Pupp: ahah sempre a caccia quella ragazza. I capelli?
Io: sempre uguali.
Pupp: capito.
Io: solo che ora veste tutta elegante, con vestiti, tacchi improponibili e scollature pesanti.
Pupp: niente più maschiaccio?
Io: ha abbandonato quel lato di sé quando.... Quando sei morto e io scomparsa.
Pupp: wow.
Io: puoi teletrasportarti dove voglio io?
Pupp: pensa il luogo precisamente e toccami.
Nella mia testa apparve il luogo che desideravo tanto far vedere a Pupp, quindi lo toccai e puff, una nube di denso fumo nero si eresse roteando con noi dentro. Ci ritrovammo su una collina, a guardare le stelle con davanti a 5 lapidi, con una stele un poco più grande con una dedica 'in memoria dei loro volti accesi e sempre pieni di vita, che la loro storia possa rimanere negli anni e ispirare per sempre contro la violenza e la cattiveria umana' e dopo la storia di come ci hanno ritrovato, in caratteri più piccoli. Sotto la dedica ve ne era un'altra 'con la speranza di ritrovare la piccola Natalie, scomparsa in successione alle misteriose morti. Desiderando il suo ritorno, una lapide è stata eretta con la famiglia, per assicurarle un posto nell'Alto con la propria amata famiglia'.
Pupp: Nut...
Io: la Zia fece tutto questo, la nostra storia viene riproposta tutti gli anni sul giornale nazionale. La mia è quella là, vicino a quella di Lucas. Vengo qui tutti gli anni, in questo specifico giorno, a lasciare un fiore bianco su tutte le tombe, tranne nell'ultima, dove lascio una rosa blu in memoria della morte di Natalie.
Pupp mi guardò un pochino sbigottito, non comprendeva il motivo di tutto quello sbattimento.
Pupp: potresti tornare quando vuoi.
Lo guardai sorridendo.
Io: mai vorrei tornare in quei giorni.
Pupp: io sempre.
Io: e Zero?
Pupp: se è destino che io stessi con lei, ci saremmo incontrati in un modo o nell'altro.
Non notammo che Lucas fosse alle nostre spalle.
Lucas: perchè dovresti tornare a quei tempi, fratello?
Quando parlò cacciammo fuori l'artiglieria, ma subito ci trovammo a sospirare sollevati e poggiare tutto.
Lucas: ehi ehi, calmiamoci un pochino.
Io: scemo, che stai a fare qui?
Lucas: in effetti anche io vengo qui tutti gli anni, in questo giorno. Sai, il giorno della propria morte è da festeggiare! Vengo a lasciare un papavero su ogni tomba, tranne la tua dolcezza.
Pupp: perchè fate entrambi così?
Lucas: i morti si rispettano Pupp, che siano morti materialmente o spiritualmente, bisogna onorarli. Perciò, megalomane e narcisista come sono, mi onoro da solo.
Io: poetico. Stupido eh, ma poetico.
Lucas: modestamente.
Pupp: ha il suo perchè, dai.
Io: ora dobbiamo andarcene, non siamo gli unici che vengono qui di notte per non farsi vedere.
Pupp: ora non dirmi che zia Marge e zis Romina si riuniscono insieme per mettere da parte il loro odio e onorarci dai!
Io: quello lo fanno di giorno. No, Alice viene qui e si siede su quella panchina a parlare con te. Almeno una volta a settimana, anche due se stressata. E poi oggi, il tuo anniversario.
Lucas: Alice? Mi suona familiare. Oddio, quella tua amica lesbica? Che mito. Ci faceva sempre il culo ai videogames.
Pupp: ahahahahah mi ricordo!
Lucas: ora che fa?
Io: spaccia, principalmente. Si fa chiamare The Princess.
Lucas: minchia, la conosco, governa l'Europa con il suo giro. Grande, non pensavo fosse lei. In realtà nessuno l'ha mai vista, manda sempre qualcuno.
Io: e perchè con me si è mostrata?
X: perchè ti ho riconosciuta.
Lucas e Pupp scomparvero prima che potesse vederli, io invece cacciai il coltello e glielo puntai alla gola.
Io: Alice?
Alice: Natalie... Quanto tempo è passato. Beh, in realtà neanche 24 ore.
Io: cosa vuoi?
Alice: la verità.
Io: mi dispiace, non posso dirti nulla.
Alice: ma perchè?! Dopo tutto questo tempo di disperazione, pianti e attacchi di ansia per colpa vostra, neanche la verità vorresti formirmi?!
Misi il coltello nello scarpone e poggiai la mano sulla sua spalla.
Io: la verità è quello che abbiamo costruito intorno a noi. È finto? Non fa niente, per noi quella è l'unica realtà che conosciamo. Non chiederti mai perchè la tua verità non è come quella di un altro, perchè lì sgretolerai il tuo mondo e inizierai a vagare in un limbo di disperazione senza fine.
Alice: che diamine vorrebbe dire questo?
Io: niente, ti sto distraendo.
Lesta afferrai il coltello e glielo piantai nella spalla, mirando attentamente a non colpire punti importati.
Alice: è vivo?
Io: no Alice, non lo sarà mai.
Svenne, così, per rimorso, gli fasciai il braccio assicurandosi che l'emorragia si fosse fermata.
Io: Lucas!
Il ragazzo apparve al mio fianco, con una mela rossa in bocca e il braccio destro sulla mia spalla.
Lucas: che controllo smisurato, per non essere scattata in BM.
Io: non avevo il mio demone custode a consigliarmi di continuare...

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