19.

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Il risveglio qui a Londra è lentissimo. Sembra che l'ora non voglia passare mai. I miei dormono così decido con Anna di preparare la colazione per loro. È anni che la preparano a noi. Per una volta tocca alle figlie fare qualcosa per i genitori. Papà e mamma sono così innamorati che li guarderesti per ore. Trasmettono amore.
«Nina ma qui non c'è il latte di soia. Come facciamo adesso?» non ce ne va giusta una mi sembra giusto.
«qui non sappiamo neanche muoverci» dico.
«senti chiama qualcuno. Ce lo porteranno no??»
« è chi chiamo? Sono le 8 del mattino Anna»
«carlotta, Veronica, leonardo»
«se va beh! Pure la mulino bianco.!»
«eddai!»
«senti vedo se ci sta un bar di sotto a questo appartamento non ti muovere.»
«e chi se muove. Muoviti tu piuttosto prima che i due si svegliano e non ci sta nulla da mangiare» annuisco. Prendo il capotto e scendo le scale. Ci sta una signora anziana nel pianerottolo. Mi guarda.
«tu devi essere la figlia del signor Esposito?»
«ehm si. Signora ma lei parla italiano?» chiedo curiosa. Pensavo che in questo palazzo solo mio padre venisse dall'Italia.
«faccenda lunga. Senti che stai cercando?»
«cerco un negozio che abbia latte di soia. Mi madre beve solo quello.»
«sua moglie Elodie. Quante volte parlava di lei anni fa. » sorrido. «vieni cara. Lo comprato ieri. Non mi devi nulla. »
«signora ma...»
«non ti preoccupare. Faccio sempre una grande scorta. Non sarà come quello Italiano ma è già qualcosa. »
«grazie mille signora»
«chiamami Antonietta.» sorrido. Entra in casa. Prende il latte. Me lo consegna e l'abbraccio. Sa di nonna. Come nonna linda. Deve avere un cuore d'oro. Esco dall'appartamento.
«Nonna ma quante volte ti ho detto che si da confidenza agli sconosciuti» quella voce. Mi fa bloccare nel primo gradino. Mi volto. Leonardo di fronte a me.
«non è una sconosciuta. È la figlia del signor Esposito.» si volta e mi vede.
«ah! Ciao»
«ciao. Io... - attimi. Silenzio.  - devo andare i miei mi aspettano»
«nonna anche tu forza. Lo sai che non puoi prendere freddo ti ammali» sorrido. La protezione che sia verso qualcuno che si vuole bene. Torno a casa. Mi chiudo la porta alle spalle. Mia sorella mi guarda.
«hai trovato il latte o un fantasma?»
«il latte e anche la nonna di Leonardo»
«uuuuh! Già alla parentela siamo?» ride. Mi parte uno scappellotto e lei continua a ridere.
«anna smettila!»
«ok ok. Finiamo qui che ci sta un porcile»
«ecco brava!» affermo. Prepariamo la colazione per i nostri. Cornetti surgelati cotti al forno. Il cappuccino e il latte per mamma con il caffè.
«ottimo lavoro sorella» ci battiamo il cinque.

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