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Londra

Scendo al primo piano per prendere un caffè. in questi giorni non ci capisco più nulla. Ho combinato un casino due giorni fa. Sono uscito. Nina mi mancava. Continuava a mandarmi messaggi e io non volevo farmela bastare. Non mi basta la sua voce. So di aver combinato un danno. Mentre ero in discoteca. Mi sono ubriacato.
Ho incontrato di nuovo la mia ex. Ci siamo ballati qualcosa insieme. Non ero in me. Avevo la testa che mi esplodeva.
«tu non stai bene cazzo!» Veronica mi spinge.
«che vuoi?»
«che voglio? Ti rendi conto di ciò che hai fatto?? Ti strisciavi su Martina e serena ti ha visto. Sei stato sputtanato su Facebook. È stata taggata pure la tua ragazza. Ma sei normale?» urla. Che cosa??? Nina sa?
«merda!»
«ma che hai nel cervello? Dio santo! Non ci voglio pensare a Nina»
«ero ubriaco il giorno»
«non sei giustificato!»
« non mi basta più il telefono. Sono sparito. Non volevo ferirla. Mi mancava e sono uscito»
«di sennò sei uscito. Tu sei fuori di testa. Adesso vai spiegarglielo a Nina. Vai. Vai e falli vedere quanto sei coglione»
«non c'è stato nulla. Non ci siamo baciati e ne ci sono andato a letto»
«sempre ti ci sei strusciato. Le mani della tipa sono sul tuo culo Leo.» scuote la testa
Controllo poi il telefono. Un messaggio “Mimi ❤” è il soprannome che le ho dato. Che lei ancora non sa perché volevo dirglielo al concerto. Respiro. Non ho il coraggio ad aprire.
«che è sta faccia??? »
«Nina mi ha scritto. Avrà scoperto tutto!»
«beh è stata taggata. Poco ma sicuro che già si è accorta della grande coglionata che hai fatto. »
«sono un coglione»
«a voglia» mi dice. Gira i tacchi e se n'è va. Mi siedo sulla sedia vicino alle macchine. Apro il messaggio. Ogni singola parola mi fa salire lo schifo che sono. Lei si era fidata di me. Io... Sono un coglione. Vorrei rispondere. Credo che andrò a casa è mi farò una doccia. Mi alzo e vado via dalla casa discografica. Raggiungo poi il palazzo. Mi fermo nel pianerottolo. Fisso le scale. Li dove tutto è cominciato. Li dove lo vista completamente rossa per la prima volta. Li sulle scale che scendeva per aiutare nonna.

[…]

Non riesco a levarmi dalla testa quelle parole. Quel messaggio continua a rimanermi impresso negli occhi. Che cazzata! Che grande cazzata ho fatto! Continuo a lavarmi dentro la doccia. Vorrei non uscire da qua dentro. Che posso scriverle. Come posso solo pensare di tornare ad avvicinarmi a lei. Sono innamorato. Ma l'amore non dimostra così. Sto facendo lo stesso errore che è stato fatto con me. Sto facendo del male ad una persona che non se lo merita. Perché? Per cosa poi ? Per la distanza. Per questa fottuta distanza.
«Leonardo ma ancora devi stare dentro. Guarda che finisci l'acqua calda!» urla mia nonna da fuori. Spengo l'acqua. Passo le mie mani in faccia e non so proprio come uscirne. Avrei agito di peggio se solo avrei visto le stesse foto verso di lei. Dentro quel messaggio c'è tutto il dolore che una può provare.
«ho finito nonna» rispondo. Sicuro stava aspettando fuori. Esco dalla doccia. Infilo l'accappatoio e vado in camera. Prendo il telefono.
Leo: non so da dove iniziare. Non so nemmeno come spiegarti quelle foto. Forse non c'è nulla da spiegare. Hai ragione. Ho distrutto tutto. Ho perso la tua fiducia. Ho perso te. Da quando sono partito che mi manchi. Non rispondevo perché non mi bastava più un messaggio una video chiamata. Speravo di trovare un momento per dirti che senza stava per diventare un incubo. Quella sera sono uscito. Ho rivisto Martina. Non è successo nulla o meglio non ci siamo ne baciati e ne abbiamo fatto sesso. Ho bevuto. Mi sono divertito. Avevo cercato di staccare la spina. Ho sbagliato. Non avrei dovuto feriti. L'amore non si dimostra così. L'amore è un altra cosa. Tu me lo avevi insegnato. Ti chiedo scusa. Anche se so che non servono a niente. Il ti amo per me vale ancora. Sono innamorato di te nonostante sia un coglione. - invio. Arriva subito la risposta.
Nina: sei solo un pezzo di merda. Avevo ragione io a non dovermi buttare. Avevo ragione di prendere le distanze da te. Maledetto cuore. Maledetti consigli che tutti mi hanno dato. Mi dispiace per te ma non ti credo. Non credo che tu mi ami. Non credo a niente. Sei come tutti gli altri. Tu sei come Luca. Una cosa volevi. Menomale che non ci sono arrivata.
Leo: Nina sai bene che non è vero. Sai benissimo che non ci ho provato solo con te per portarti a letto. Avrei usato un altra fatica.
Nina: sei solo un poverino. Altre tattiche. Ti senti come parli. Magari te la sei pure scopata la tua ex.
Leo: Nina no. Oltre a quello che vedi non c'è stato altro.
Nina: non riesco a fidarmi. NON TI CREDO PIÙ. Da oggi per me puoi fare ciò che vuoi. Ma non mandarmi più messaggi. Perché la poveraccia qua sta male. Ho aspettato giorni interi e ho ricevuto questa risposta.
Leo : Nina ti prego.
Nina: per te non esiste più. Scordati di me
Leo : è finita?
Chiedo ma non ricevo più risposta.
Leo: Nina per favore. Ho sbagliato lo so.
Niente. Visualizzato senza risposta.
«Leonardo ma ancora così sei. La cena è pronta!»
«non ho fame nonna»
«leonardo che succede?»
«niente»
«hai fatto qualche cazzata vero?»
«ho ferito la donna che amo»
«sei un cazzone sul serio. » mi dice con le mani suoi fianchi. Sembra una vera mamma in questo momento. Ne avrei tanto bisogno di una.

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