25.

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“L'universo nei dettagli”

Mio padre si accomoda sul divano mentre appoggio il vassoio del caffè sul tavolino davanti a lui. Mi guarda. Sorride.
«come è andato il viaggio?»
«bene papà. Lele è fantastico. La gente li ti ama per come sei. Non ti giudica. Non cerca di mettersi in mezzo alla vita privata. Li i giornalisti si fanno i cavoli loro. Siamo riusciti a fare una passeggiata in pace da soli. Senza ansie. Siamo tornati da poco. Ma io vorrei essere la. Lo so ho una famiglia da mandare avanti ma lui è il mio bene. La sua musica mi fa stare bene.»
«che succede con Anna?»
«sono stanca papà! Stanca di essere attaccata. Le chiedo delle cose e lei mi avventa. Come se lo stessi dicendo per male. Non so più che fare!»
«sai che siete uguali.»
«si papà. So che al mio carattere»
« è allora cosa c'è che non va Elo?»
«ma che ne so papà!» esclamò. Frego le mani nei pantaloni. « è così dura essere madri. È difficilissimo proteggere. La cosa che mi fa male è che lei dice: “io non esisto. Esiste solo Nina”.  Papà non è vero. Lei è mia figlia. Lei è quella che ho cercato per tempo. Lei è quella che non arrivava. Io e Lele avevamo pure discusso. Lei è colei che ha completato la mia vita. Ma che devo fare? Eh papà! Cosa devo fare? » chiedo disperata. Stremata. «le ho tirato uno schiaffo prima. Non ho mai alzato le mani papà. Mai!» mi alzo.
«Ehi. Stai calma elo. Stai calma. Siediti.  - mi tira verso di lui. Mi abbraccia - Anna è difficile da gestire. So che per te non c'è stata adolescenza Elo. So che non è facile. L'hai portata dentro per 9 mesi sei sua madre Didi. Lei ti ama»
«no papà. Lei mi odia. Pensa che io non le voglia bene. Pensa che per me esista solo Nina. Non è vero!»
«Didi lo sai pure tu che non ti odia. E lo sa pure lei che non esiste solo Nina. Anna è solo una bambina che sta diventando ragazza e vuole i suoi spazi. Vorrebbe essere autonoma. Prova a dargliela.»
«ma io non faccio nulla papà. Va a scuola da sola. Va al corso di recitazione da sola. Esce con le amiche. Ha i suoi spazi già adesso. Se le chiedo della scuola cosa faccio di male? Dimmelo! »
«non fai nulla di male. Vorrebbe solo che le lasciassi anche quello di spazio.» mi faccio stringere da lui. «devi stare tranquilla Didi. Tu sei abituata che queste cose le risolve Lele ogni volta. » annuisco.
«non so più come comportarmi. »
«prova a parlarle. Prova a spiegarle i tuoi atteggiamenti. Prova ad avere una giornata con lei. Prova a spiegarle che hai solo paura che la gente le faccia del male.»
«non so se capirebbe»
«capirà. Sei sua madre.»
«resti a pranzo?»
«no tesoro. Devo lavorare. Mi aspetta poi Donatella alle 17 a Orte. »
«va bene. »
« Stai serena Elo!»
«grazie!»
«sono tuo padre» sorrido gli bacio una guancia.  Ho una testa che me la staccherei volentieri.

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