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Giornata pazzesca insieme. Colazione al bar. Shopping. Parco. Il nostro parco. Sotto la pianta del nostro primo bacio. Pranzo insieme in un ristorante non tanto affollato. E adesso è sera. Abbiamo mangiato qualcosa con sua nonna, siamo usciti e mi sta portando ad Ostia. Di notte e qualcosa di unico. Se non fosse sceso a Roma a vivere probabilmente avrei fatto una pazzia io. Mi sarei trasferita a londra a fine diploma. Lontano da lui non voglio proprio stare. Spero che valga lo stesso per lui perché sta diventando ogni giorno fondamentale. Sento sempre più il cuore gonfiarsi d'amore. Gli occhi che lo guardano come se fosse la persona più bella al mondo. Entro proprio in un mondo tutto mio e nostro. Ad esempio dovreste guardarlo adesso. È concentrato alla guida - ha fatto tutte le pratiche da Londra per comprare una buona macchina, oggi le stata data. - guarda la strada e ogni tanto al semaforo si ferma per lasciarmi dei bacini o per accarezzarmi la coscia. Io invece gli passo la mano sopra il cambio per fargli capire che ci sono. Regna il silenzio - ma non è quello pesante che devi parlare per forza - è uno di quelli dove puoi benissimo stare ad ascoltare i nostri respiri che si mischiano. Noto che la macchina si ferma.
«amore siamo arrivati» mi dice scendendo. Scendo anche io. Gli prendo subito la mano e camminiamo verso la spiaggia. Levo le scarpe, lo stesso anche lui. Lascio che la sabbia accarezzi dolcemente i miei piedi. È estate ma nonostante tutto c'è questo venticello fresco. Leonardo mi abbraccia da dietro. Stringendomi. Guardo fisso la luna piena riflessa nell'acqua. Da piccola adoravo andare al mare; mamma e papà ci portavano spesso o a Lecce da zia Ada e zio Flavio o a Napoli con i nonni a me e ad Anna. Mi piaceva stare in acqua. Vedere le onde infrangersi nel bagno asciuga. Mi piaceva guardare il tramonto con la mia famiglia perché mi sapeva di unione. Adoravo fare i castelli di sabbia con Anna perché poi ci divertivamo a salirci su per romperli. Adoravo da piccola prendere il secchio d'acqua e con la complicità di mamma fare così tanti scherzi a papà che finiva sempre con una lotta di solletico.
«amo il mare. È un pezzo della mia vita. Lo amo quando è calmo e anche quando è agitato. Amo il suo rumore. Amo la luna che si riflette sull'acqua dando vita a tante luci. Ho passato tutte le estati della mia infanzia al mare di Napoli o quello di Lecce. Passavo così tante ore dentro l'acqua che mamma mi toglieva fuori con tutte le rughette nelle mani. - mi volto lo guardo. Avvolgo le mie braccia intorno a suo collo. Mi alzo sulle punte visto che è più alto di me - amo te. Amo come mi tratti. Amo il fatto che ti prendi cura di me. Amo i tuoi gesti. Amo il tuo sorriso. Amo la tua risata. Amo il tuo respiro mentre dormi. Amo guardarti come adesso perché non potrei farne meno. Amo stringerti quando dormiamo insieme perché ho paura che va via. Amo sognarti quando non sto con te perché è come lo fossi. Amo viverti. Ti amo. Non c'è cosa migliore che io abbia scelto di fare quella di stare con te e di averti perdonato quel fattaccio. Non mi pento di nulla. Ti ho aperto il mio cuore e lo farei altre mille volte. Amo stare con te. Amo il tuo cuore come amo la tua testa. Sono tua. » non si aspettava tutto questo. Non mi apro spesso. Preferisco dimostrare. Preferisco guardarlo e fargli capire determinate cose. Ma oggi sono stata così bene che dovevo dirglielo. Dirgli che sono sua e che amo ogni cosa di lui. Non mi risponde. In compenso mi sorride e poi mi bacia. Le sue mani sulle mie guance. Ormai il bacio è diventato passionale. Si blocca. Mi prende per mano non capisco cosa voglia fare. Lo seguo. Mi porta in una casetta.
«leo che stiamo facendo?» chiedo incuriosita. Fa scattare la serratura. Mi guarda.
«era di mio nonno. Stai tranquilla. Ho rubato le chiavi alla nonna. »  ride mentre riprende a baciarmi. Sento i brividi percorrermi lungo la schiena. È buio non c'è nessuno in giro. Non ci vede nessuno. Gli levo la maglietta lui fa lo stesso con me. Mi guarda negli occhi. Riprende a baciarmi. Mi sgancia il reggiseno. Respiro. Mi bacia il collo e le sue mani continuano a muoversi nel mio corpo. Sul mio seno. Sto per morire me lo sento. Sento la faccia prendere fuoco. Menomale che è buio e non mi vede. Mi sdraio sul divano che troviamo in quel salotto. Sono mezza nuda.  Volano pure pantaloni. Sento il suo sguardo dentro ai miei occhi.
«Nina»
«mhm» rispondo.
«sei sicura?» chiede con un sussurro quasi. Come se avesse paura di una risposta negativa.
«si. Stavolta lo voglio davvero Leo» non risponde nemmeno stavolta riprende a baciarmi. Vola anche l'intimo. Prende precauzioni ed entra in me con un po' di difficoltà. Sento un po' di dolore ma il piacere non mi ci far pensare. Mi bacia. Finalmente sono completamente sua. Sua è di nessun altro. Arriviamo allo stremo piacere e mi bacia una tempia.
«grazie» mi dice.
«per cosa? » mi tira su di lui ancora nuda.
«per avermi regalato questo momento. È stato magico e lo ripeterei altre mille volte» lo bacio.
«grazie a te per avermi aspettata. Ti amo.»
«anche io. » mi stringe e crolliamo.

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