63. tempesta parte 2

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Non so come faccia non credermi. Dopo anni di matrimonio lui non si fida di me. Ma davvero va a pensare che mi sarei rimessa con quello. Cerco di mantenere la calma. Prendo il telefono è scrivo un messaggio: “ Non sanno niente di noi. Ci eravamo promessi di non dubitare mai dei nostri sentimenti. Di fidarci l'uno dell'altro. C'eravamo promessi di stare uniti perché siamo una famiglia e niente poteva separarci. Invece ci troviamo esattamente come anni fa a urlarci contro per delle fotografie che vogliono rovinarci soltanto. Lele sei sempre stato e sei l'uomo della mia vita. Non ti cambierei per nulla al mondo. Vogliono rovinare ciò che abbiamo costruito in questi anni e io ti amo. Ti amo veramente tanto. Rifletti pensaci. La mia vita senza te non avrebbe senso. Io non darò modo di rovinare il nostro matrimonio. E tu? Tu preferisci credere a me che quello non avrei neanche voluto vederlo quel giorno o vuoi credere a quelli che vogliono una copia in più del giornale?” invio e esco di casa. Controllo l'orario è ancora presto per andare a prendere Anna. Faccio la spesa. Prendo un po' di verdura e frutta che tra poco non ci sta più niente. Il telefono vibra guardo chi è! “Emma” decido di non rispondere al momento. Sicuramente ha visto le foto. Non devo dare spiegazioni a nessuno se non a Lele. Metto il telefono in borsa e continuo il giro al supermercato. Sembra di essere tornata indietro nel tempo. Anni fa ero io che dubitavo di lui. Stavolta invece è lui che non crede a me. È aveva ragione. Fa un male cane. Perché senti una fitta nel petto quando la persona che ami non ti crede. Non si fida delle sue parole. Stavolta però è davvero tutto architettato a dovere. Io non c'entro nulla. Lui è passato a salutare Ada. Io non l'ho nemmeno considerato. Ho salutati per educazione. Non c'ho nemmeno fumato. Non avrei toccato una sigaretta nemmeno sotto tortura. Ho smesso quando mi sono trovata incinta di Nina e non ho più ripreso. La mia salute e quella della mie figlie veniva prima di tutto ora mi rendo conto che il fiato è migliorato tantissimo rispetto agli anni che fumavo. Pago alla cassa e persa nei pensieri torno a casa.

Milano

Ho la testa in frantumi. Non ci capisco più nulla. Il tour, quelle maledette foto che sono rimbalzate davanti ai miei occhi stamattina mentre facevo colazione, le prove, le canzoni che non riesco a cantare.
«stooppppp» urla Vincenzo. «lele hai stonato di nuovo. Ma come ci vuoi arrivare stasera?»
«non lo so. Ho la testa da un'altra parte! »
«me ne sono accorto. Svegliati per favore. O ti faccio tornare a Roma dritto senza fare più nulla» ok colpo basso questo.
«due minuti di pausa e mi riprendo» annuisce. Scendo dal palco e prendo il telefono in mano. Il messaggio di Elo lampeggia sullo schermo. Sblocco la schermata e lo apro. Inizio a leggere con calma, ogni singola parola.
«Tu preferisci credere a me che quello non avrei neanche voluto vederlo quel giorno o vuoi credere a quelli che vogliono una copia in più del giornale?» leggo a voce alta. Mi siedo su un gradino in ferro. A chi credere? Da chi devo prendere le parti? Se non credo ad Elo rovino solo il nostro rapporto. Se credo a lei chi mi garantisce che non c'è stato nulla!
«Lele» il fonico si avvicina.
«marco»
«che succede??»
«ho la testa in palla. Non riesco a lavorare. »
«le foto?» perfetto le hanno viste tutti.
«si. Non riesco a pensare di elo nello stesso posto del suo ex»
«era sola?» scuoto la testa «chiama chi c'era con lei. »
«ada è la sua migliore amica non le farebbe mai uno screzio»
«ma allo stesso tempo sono sicuro vuole bene anche a te. Di conseguenza se vuole bene ad entrambi dirà la verità Lele. Perché tua moglie dovrebbe tradirti poi?»
«non lo so. A volte penso di non essere abbastanza. Che tanto si stufara di me prima o poi. »
«ma che stai dicendo?»
«vincenzo è la verità!»
«verità di cosa Lele. Quella muore per te. Ma davvero credo che possa aver fatto qualcosa con sto tipo. Se ci voleva stare non ti avrebbe scelto anni fa.» respiro. Devo finire le prove non posso continuare così. Mentre gli altri si spostano le mando una nota vocale.
«finisco le prove e ci vediamo su FaceTime. Ho bisogno di guardarti negli occhi per far pace con il cervello. Ti amo. » invio. Stacco il telefono e torno a lavorare.

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