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«amoooreee» appoggio il telefono sulla mensola in salotto e mi avvicino a elodie che sta preparando il pranzo.
«dimmi che succede? »
«stanno salendo i miei in macchina. Solo mamma e papà» il mestolo le cade in terra.
«oh elo tutto bene?»
«si sì. »
«che ti prende?»
«devo preparare la stanza degli ospiti. Oggi che cosa ceniamo? Chi cucina? Nina non ci sta a pranzo non mi può aiutare. Tu devi andare da Elisa.» la blocco con una mano.
«oh stai calma amore.» le accarezzò una mano. «non devo andare da nessuno io oggi. Sono libero. Appena torna Anna ci facciamo aiutare da lei. »
«che cucino stasera per loro»
«Elo sono passati anni e tu ancora ti fai prendere dal panico quando salgono i miei. Stai tranquilla su. A proposito ma Nina perché non torna a pranzo dove sta?»
«da Alessia. Hanno organizzato un incontro con due ragazze non ho capito per cosa» la guardo. Non mi sta guardando. Mi sta mentendo.
«Elo» la fermo per un braccio. Mi guarda adesso. «mi stai dicendo la verità?»
«perché dovrei mentirti Le?»
«per coprire tua figlia»
«ma non ci sta motivo. Se vuoi chiamare Alessia fallo»
«si. Perché secondo te l'amica di tua figlia mi dice pure se è lì. Elo guarda che ho capito come siete voi donne. Vi coalizzate e per tenere nascosti i segreti. Sta con Leonardo vero?» annuisce.
«si. Lele però ti prego io non ti ho detto nulla»
« ma che motivo c'è di nascondermelo?»
«sei geloso. E tua figlia ha paura di come reagisci a saperla una mezza giornata con un ragazzo»
«ma io mi fido di lei e anche di lui»
«ti piace come ragazzo?»
«non deve piacere a me. Appena lo rivedrò gli farò un discorso da uomo a uomo. Ma mi fido Elo. Mi fido di mia figlia e Leonardo lo conosco poco e nulla ma è un bravo ragazzo. »
«sai che a volte i bravi ragazzi sono degli stronzi?» ridacchiò.
«ti riferisci a uno in particolare che poi ti sei sposata?»
«tu non eri stronzo. Tu sei uno spocchioso. Non che ora non lo sei eh !» rido stavolta. L'avvicino a me con i fianchi.
«farò finta di non sapere. Ma questa cosa di mentirmi non mi piace»
«lo ha fatto per te. »
«l'avrei fatta uscire lo stesso. Avrei forse solo messo un avviso in più»
«era proprio l'avviso che non voleva lele»
«siete così complicate voi donne. Più cercano di proteggervi, più vi allontanate»
«ma non è vero?»
«ah no? Vogliamo ricordare la prima volta che ho osato solo avvicinarmi a te cosa è accaduto al residence?»
«ero fidanzata e tu avevi il diritto di difendermi »
«almeno qualcuno lo ha fatto»
«ma non stavo morendo. Alessio giocava e mi ha leggermente spinto il giorno»
«continui a difenderlo nonostante gli anni»
«certo. Perché stavamo giocando. E tu hai preso la parte di quello che era geloso che qualcuno mi avesse sfiorato. Ma non ne avevi il diritto non il quel momento.»
«per me si. Io avevo il diritto di salvarti da quella spinta, specialmente perché se fossi caduta ti saresti rotta l'osso sacro»
«esagerato»
«allora dovevo lasciarti uccidere»
«ma perché ti avveleni così. Tanto non mi ha avuta. Io ho lasciato Andrea. Stiamo sposati mi ami ti amo. Continui ad avvelenati per quel giorno. »
«eri già mia»
«nella tua convinzione da ragazzino di 19 anni»
«si. Non ci posso fare niente!»
«sarei voluta essere salvata più spesso da te comunque» rido. «allo stesso tempo sei solo tropo geloso. Sciogli i nervi. Tanto prima o poi se fidanza pure la seconda e noi torniamo in due. »
«lo dicevo io che dovevo fare il maschio qua»
«ma che -  mi bacia - volevi fa tu»
«il maschio amo»
«ci sei già tu che rompi»
«a grazie eh» ride. L'appoggio alla cucina.
«ti aiuto a sistemare tutto stai tranquilla. »
«grazie di esistere»

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