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Come per magia, tu respiri dalla stessa pancia mia.🌠

Ho un braccio completamente addormentato. Lele mi stringe la vita in questo divano piccolo. Mentre io sono schiacciata con il braccio sinistro sotto il mio corpo. Non abbiamo più un età per dormire qua. Mi smuovo un po' cercando di riattivare la circolazione. Mi alzo senza far rumore. Apro le persiane per far entrare la luce. C'è il sole a Roma. Chissà a Torino com'è il tempo? Decido di preparare la colazione come ai primi tempi. Capuccino per lui. Latte macchiato per me. I pan di stelle sul vassoio e porto tutto sul tavolino.
«Lele, amo»
«mhm»
« buongiorno» dico piano.
« è già mattina»
«sono le 9. Tra due ore ho il treno.» apre gli occhi.
«mi ero dimenticato»
«non ti preoccupare. Ieri non era giornata.»
«colazione qua. »
«come quando eravamo solo io e te. »
«siamo sempre io e te»
«intendevo prima della nascita delle ragazze. » sorride. Mi avvicino.
«e se io non voglio baciarti?» lo guardo, sto per allontanarmi. Ma mi tira dalla nuca e mi bacia.
«sei uno stronzo!» confesso. Lo ribacio. «scusa per ieri» gli dico guardandolo negli occhi.
«l'importante é saper chiarire»
«ti prometto davvero che ci sarà più dialogo. Non voglio lasciarti a nessuno»
«io nemmeno Elo. Io senza di te non vivo. »
«Ti amo vita mia»
«anche io» facciamo colazione insieme.
«i biscotti non cambiano mai in questa casa»
«le tue figlie mangiano i tuoi stessi figuriamoci»
«elo - lo guardo mentre un dito traccia il contorno del tatuaggio quella lampadina con il mare dentro. Mi fa venire i brividi. - resta sempre così come sei. A me piaci così.»
«amore mio» lo stringo poi.
«tu e Nina avete sto vizio del reggiseno. Guarda qua che salta tutto fuori»
«come se non ti piacesse. Vedere il mio seno»
«mai detto il contrario»
« e allora che ti lamenti?»
«che poi parto e non possiamo combinare nulla perché devi fuggire a lavorare»
«sei sempre il solito. Non cambi mai»
«la carne è debole»
«si si, sempre colpa della carne » rido. Lo bacio. Lo bacio veramente. Le nostre lingue si incontrano, gli Lecco le labbra. Infila la mano accarezzandomi il fondoschiena da dentro i pantaloncini nonostante gli anni uso sempre il perizoma. So che impazzisce!!! Sono finita sopra di lui.
Sentiamo dei colpi di tosse. Ci stacchiamo. Nina e Anna davanti a noi che ridono. Noi siamo completamente imbarazzati. Ok questo è troppo. 🙈🙈🙈🙈 Tornano al piano di sopra. Guardo Lele rosso sul viso. Sta prendendo fuoco.
«che imbarazzo!» esclamo
«che vergogna. » dice. Lo bacio.
«alt! Frena che se no finisce male» mi dice ridendo. Sì alza e va verso la cucina. Io devo pure cambiarmi, lavarmi ma la voglia mi passa se penso che resto un giorno senza di lui.

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