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È uscito di casa sbattendo la porta. In questa casa non si può mai stare tranquilli. A quando una cosa. A quando un'altra. È una cosa continua. Adesso ci mancava solo che litigavamo noi. Va bene ho esagerato. Ho delle cose che potevo evitare di dire. Ma non può farmi stare ferma quando la figlia sta male. Io devo proteggerla. Devo cercare di non vederla distruggersi. Perché so quando male faccia l'amore. So quanto ci metti a farti del male tu stessa con delle scelte giuste. Non voglio che faccia i miei errori. Salgo al piano di sopra. Apro la porta della camera delle ragazze. Mi avvicino. Nina sì è addormentata con il viso bagnato. Segno che è crollata piangendo. Le sistemo i capelli dietro la testa. Vorrei aiutarti bambina mia. Vorrei fare come quando eri piccola. Quando per una caduta correvi verso di me e ti lasciavi un bacio sulla bua e tutto passava. Vorrei non vederti mai stare male per delle decisioni sbagliate. Vorrei tante cose ma come al solito faccio solo casini anche io. Mi stendo ai suoi piedi e guardo. I lineamenti del viso uguali a quelli di Lele. Le mie labbra. Il naso un misto di entrambi. I capelli super ricci come me. Il corpo perfettamente magro.
«mamma» vedo che apre gli occhi.
«dimmi»
«perché sei qui? Non stavi con papà giù?»
«non credo tornerà presto»
«in che senso?»
«abbiamo litigato. Gli ho detto delle cose brutte e se n'è andato in studio»
«che gli hai detto?» respiro profondamente.
«che ti avevo cresciuta da sola che sapevo badare a te senza che lui mi fermasse. Non voleva che intervenissi. »
«papà ha ragione mamma. Non voglio che intervieni. So badare a me stessa. »
«Nina non voglio che fai miei stessi errori»
«mamma, stai con papà da anni hai mai pensato di fare gli stessi errori di nonna Claudia?»
«solo una volta!»
«quando?»
«quando Anna non arrivava pensavo fosse arrivata la fine del nostro rapporto è avevamo già te. Li ho avuti paura di finire come lei.»
«ma non è accaduto. Non sempre i figli fanno gli stessi errori dei genitori. »
«voglio soltanto proteggerti »
«ma non è litigando con papà che mi proteggi mamma. Io non voglio che nessuno si metta in mezzo. Sono innamorata va bene. Ma non sono una che sta morendo. Sto bene. Le costole stanno apposto. Il cuore sanguina ma passerà. È se lui mi vuole come dice; non perderà occasione per tornare qua. »
«ma prova perdonarlo!»
«mamma» mi rimprovera «decido io della mia vita mhm. Tu non ti preoccupare.»
«da madre tendo a preoccuparmi. Ti sei addormentata piangendo. »
«si mamma. Perché mi ha baciata e io lo respinto. Sai perché - scuoto la testa - perché ogni tanto gli uomini dovrebbero capire che certe cazzate non dovrebbero farle che non siamo sempre a loro disposizione. Io non la sua schiava. Dovrei essere la sua ragazza e se non parla con me dei suoi problemi e di cio che li passa per la testa non vedo con chi lo dovrebbe fare. Mi dispiace per Antonietta ma suo nipote ad oggi ha commesso un errore e io non gliela perdono facilmente. » ok forse è arrivato il momento di alzare le mani.
«messaggio recepito. Se hai bisogno sai dove trovarmi»
«grazie lo stesso. Ma quello che deve capire è lui non te. Tu devi solo fatti da parte e magari chiedere scusa a papà. L'hai combinata grossa. »
Annuisco. Mi alzo le bacio una guancia ed esco dalla stanza. Scendo in cucina e inizio a preparare la cena.

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