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La campanella scuola la fine delle lezioni. Finalmente sta tortura oggi è finita. Quella di italiano non ha fatto altro che parlare parlare parlare. La testa stava per esplodermi. Alessia chiude lo zaino e mi guarda. Sorride.
«stai festeggiando prima del previsto. Non siano fidanzati» sussurro. Notando Monica e Luca ancora in classe.
«vedrai. Poi mi dirai»
«testa dura proprio»
«goditi sto pranzo con il cavaliere oscuro» alza la voce.
«non urlare che ti sentono tutti»
«ma che ti frega amore. Guarda che non stai facendo nulla di male. Chi ti ha perso ti ha perso fine della storia.» ecco che manda frecciate ai due. Che infatti si voltano. Prendo lo zaino e la spingo fuori dalla classe.
«lasciali perdere. Non dare più importanza a chi nella vita ci ha ferito ale ti prego. »
«mi dà fastidio che per sapere i cazzi degli altri sono sempre pronti»
«ma non per forza dobbiamo dirglieli. Muoviamoci che sono già in ritardo»
«ti ho perso; io ti ho perso»
«sei scema. Vieni che te lo presento visto che stai a fa molto la cretinetta»
«eh che cosa?? Oddio Nina sei pazza!» la tiro per un braccio e vedo Leo vicino a una pianta, appoggiato al tronco. Mi vede e sorride. Quanto è bello? Mi avvicino.
«ciao Leo »
«Nina» mi bacia una guancia.
«Leo, lei è Alessia la mia migliore amica»
«oh finalmente ti conosco»
«piacere alessia»
«leonardo. Nina mi ha parlato molto di te»
«speriamo bene» ridiamo
«benissimo. Poi le hai fatto fare un passo verso di me ti ringrazio »
«ci sarebbe venuta lo stesso all'appuntamento ieri.  Al cuore non si comanda» sono completamente rossa in faccia. Vorrei evaporare un po' «io vi lascio. Buon pranzo. Nina tranquilla a Lele ci penso io»
«grazie. Non farti sfuggire nulla. Se no poi si ingelosisce ed è la fine»
«d'accordo. Ma diglielo Nina. »
«si ale. Ciaooo» saluto con due baci sulla guancia la mia amica. Leo la saluta con la mano. Siamo soli.
«come è andata ?»
«bene a parte quella di italiano che sembrava una macchinetta vivente»
«azz» ride
«dove andiamo?»
«dove vuoi tu»
«mhm va bene. Ma siamo senza pranzo. »
«ho tutto nello zaino»
«avevi già predetto che ti avrei portato fuori da ristoranti vari eh»
«un po' ti conosco» gli prendo la mano e intrecciamo le dita. Sembriamo davvero due fidanzati. Decido di portarlo nel parchetto che c'è vicino a scuola.
«quindi questa destinazione posso saperla»
«mhm no. Ora vedi»
«pure misteriosa»
«bisogna farle bene le cose non a metà»
«brava» camminiamo per un oretta. Lui si guarda intorno ogni tanto. Ammira le case che si trovano vicino. E poi mi fermo davanti al parco e tutta quella zona verde che di solito il pomeriggio uso per studiare con Ale.
«questo è un posto che condivido solo con Alessia. Oggi lo condivido pure con te»
«wow» si gira incantato. Attraversiamo la strada. Non mi ha mollato la mano neanche per mezzo secondo. Ogni tanto con il pollice me l'ha accarezzava. Ci sediamo sotto una pianta e toglie fuori il pranzo. Insalata di riso fettine impanate.
«l'albergo ti ha ben fornito»
«hai visto»
«cose buone. Mica potevo lasciarti senza mangiare»
«menomale qualcuno ci pensa a farmi mangiare» mi guarda. Siamo occhi dentro occhi. Mi accarezza una guancia e poi con la bocca mi bacia l'altra. Quanto cavolo sto bene!
«a che ora parti stasera?» chiedo
«alle 19 di sera»
«cosi presto?»
«si. Nonna ha bisogno di me. »
«pensavo restassi qualche ora in più.»
«stavolta vorrei tanto Nina ma non posso sul serio»
«lo so lo so. È che mi stavo abituando a questi momenti insieme. A poterti guardare negli occhi. A poterti anche solo sfiorare la mano»
«vale lo stesso per me Nina.»
«leo promettimi che non mi farai del male, che appena arrivi a Londra mi pensi e non te ne vai in giro con altre a fare lo stupido»
«sarei pure un cretino a fare una cosa del genere»
«si ma promettimelo»
«te lo prometto» si avvicina a me e mi abbraccia. Il pranzo è pure passato in secondo piano. Quasi non mi importa nemmeno di mangiare. «sei l'unica che voglio» gioca con le mie mani. Sento i cuori battere insieme. Il mio dopo questa affermazione ha accelerato i battiti. La pancia quasi mi fa male. Stiamo in silenzio per sentire i nostri respiri e forse è la prima volta da quando lo conosco che non mi sento imbarazzo.
«Grazie per questi due giorni insieme. Sono stata bene. È sei l'unico ragazzo che mi ha fatto sentire così importante dopo mio padre.» sorride. Mi abbraccia da dietro stando sempre seduti. Appoggio la testa sul suo petto. Mi sento protetta adesso. Potrebbe accadere di tutto io non me ne accorgerei. Lascio che mi stringa. Il mio volto si trova a due metri dal suo come mi giro. Mi guarda negli occhi.
«Sai che in questa posizione scatta il bacio?» sussurra. Sorrido.
«che stai aspettando?» dico. Mi guarda. Credo sia una cosa che voleva fare da tanto. Avvicina di più le sue labbra alle mie e poi le posate delicatamente facendo una leggera pressione. Il mio primo bacio. Lo sto dando a chi voglio davvero. La mia mano finisce nella sua nuca. Schiudiamo le labbra e le nostre lingue si incontrano. Sì scontrano. Lottano. Lui mi accarezza un fianco. Sono in paradiso forse non lo so. Ci stacchiamo a corto di fiato mi bacia la punta del naso e non smetto di sorridere. Lo volevo anche io. Mi sento ora completa.

*Spazio autrice: Buonanotte. Grazie veramente a tutte.😘😘😘🌹🌊*

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