Siamo Due Satelliti ❤

128.

Salgo al piano di sopra da Elo. Mi sento un po' più tranquillo rispetto a stamattina. Apro la porta di camera e la trovo ranicchia sul letto che dorme. Mi sdraio anche io. Le sposto i capelli dietro l'orecchio. È bellissima. Ogni giorno che passa diventa sempre più bella. Al pensiero di poterla lasciare sola mi vengono i brividi. Questo intervento potrà andare male. Ne sono consapevole. Potrei stare della ore sotto i ferri. Potrebbe succedere di tutto. Io non dico molto ste cose perché l'ha conosco. Lei mi crolla. Mi crolla tra le braccia. Non voglio. Deve essere forte. Deve dare forza anche a me perché in certi momenti vorrei sparire, abbandonare tutto.

“di notte il mondo è giusto perchè sta dormendo, di notte 
di notte il tuo dolore già mi sta uccidendo, di notte 
stanotte ti amerò come se non potessi farlo mai più”

Le mie labbra si posano sulla sua guancia. I baci scendono lungo il collo. Vedo il suo braccio alzarsi a posarsi sul mio fianco. Sorrido. È sveglia. Tiene gli occhi chiusi ancora.
«io ci sono amore» dice.
«lo so» la mia voce è tornata normale adesso. L'abbraccio. Stringendola al mio petto. «ti vorrei incastonare dentro di me Didi. Te lo giuro. Vorrei farti sentire il mio cuore come batte»
«lo sento»
« sì ma non come lo sento veramente io» faccio aderire la sua schiena al materasso. Sono sopra di lei. Mi guarda. La bacio. Schiudiamo le labbra e le nostre lingue si incontrano. Una dolce lotta che stare qui a fare per ore. Ci stacchiamo per riprendere fiato.
«Voglio fare l'amore con te stasera. Potrebbe essere l'ultima»
«non dire cazzate Lele per favore»
« È la verità!»
«lele;» mi rimprovera. Sto zitto l'abbraccio. Riprendo a baciarla. In pochi minuti siamo completamente nudi. Le accarezzo i seni. E poi le gambe. Le mie labbra a contattato con le sue. Ci baciamo. Con passione con amore con voglia di stare sempre insieme. Facciamo l'amore quello vero. Quello che il cuore ti scoppia. Quello dove ti senti imponente ma non puoi farne a meno perché l'ami da impazzire e resterei ore a venerarla. Tipo un quadro che non ti stanchi mai di vedere. Lo guardi, lo guardi e ormai ne conosci a memoria ogni pezzo. Ogni centimetro di quel quadro.

Il giorno dopo.
La sera del ricovero.
Qualcosa mi dice che tutto cambierà. Che dovremmo avere una pazienza enorme. Che dovrò gestire tante cose. Che il peso del dolore sarà maggiore di quanto faccia male vederlo steso in un letto di ospedale adesso. Siamo tutti qui vicino a lui. Ho chiamato Linda per dirgli che verso le dieci l'avrei chiamata perché ho bisogno di parlare un po' con qualcuno. Nina e Anna non fanno altro che accarezzare una il braccio e l'altra la mano del padre. Sì guardano. Gli attimi sono meravigliosi. Perché anche loro tre si capiscono a pieno anche senza dire una parola.
«allora signor Esposito, domani mattina faremo l'intervento. Vedremo di togliere questa cosa. Speriamo vada tutto bene. Lei stia tranquillo» dice il medico appena entrato e controllando la cartella di mio marito. Respiro.
«grazie mille dottore»
«domani nel pomeriggio gli daremo una lavagna dove scriverà per comunicare. Non potrà parlare per un po' il primo periodo. Poi organizziamo la riabilitazione alle corde vocali. »
«d'accordo » dice.
«due minuti e l'orario di visita è finito. » dice l'infermiera parlando con tutti i parenti dentro la stanza.
«ehi. Ci vediamo domani mattina. »
«Elo dormi»
«ci provo non ti garantisco nulla»
«dormiamo noi con la mamma papà»
«brave bimbe» lo salutano e escono. Lo guardo. Gli lascio un bacio sulla fronte.
«amore mi raccomando!»
«le devi stare tranquillo non pensare a me. »
«io sono tranquillo se tu stai tranquilla. » sorrido. Mi bacia.
«siamo forti elo. Io e te.»
«ti amo. »
«ridimmelo ti prego!»
«Ti amo amore mio. Ti amo più di me stesso.» lo bacio. Non voglio staccarmi.
«ora vai che ti aspettano le ragazze. »
«non fare scherzi domani Lele. Ti voglio qui con me»
«non farò nessuno scherzo Elo.» lo bacio ed esco. Respiro. Le ragazze vengono verso di me. Un capogiro. Il mondo si muove. Non sento le gambe. Buio.