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«ciao amore mio» accolgo mia figlia tra le mie braccia. Mi stringe. Respiro il suo profumo meraviglioso. Tre settimane lontane e mi era mancata un sacco. Lele le lascia un bacio tra i capelli.
«ciao mamma, ciao papi»
«come stai?» chiedo.
«bene. Mi siete mancati un sacco»
«anche tu amore» gli dice il padre.
«alla fine sei andata al concerto» annuisco.
«abbiamo visto le foto sui social ma non vi abbiamo voluto disturbare» scoppio a ridere.
« il tempo è volato da quel giorno. Tornerei indietro. Ma partirei prima con tuo padre» Lele mi lascia un bacio sulla tempia. Sono i piccoli gesti che mi fanno sentire importante.
«sono felice per voi. » sorridiamo. «Anna quando torna?»
«settimana prossima giusto in tempo per scendere a Napoli.»
«l'anniversario dei nonni cavolo mi stavo dimenticando»
«smemorata che sei!» le dico abbracciandola. Lele poi prende la valigia. Camminiamo verso la macchina. Qualcuno ci ferma per una foto. Nina si presta a scattare. Una volta in macchina, partiamo verso casa.
«Leo tra tre giorni è qui. - sento che respira - in queste tre settimane io sono entrata anche nel tuo appartamento papà. - vedo le irrigidirsi. - ha preso quello che doveva essere il tuo appartamento anni fa. »
«era Ancora libero?»
«si papà. Sì era liberato giorni prima. Non è troppo lontano da noi»
«sono contento»
«papà ho ripreso il quaderno. Quello dove ci sono tutte le canzoni. Ho deciso di prenderlo perché per me significa tanto. C'è dentro te stesso e soprattutto c'è la mia ninna nanna.» siamo fermi al semaforo. Lele si volta. La guarda. Le accarezza una guancia allungandosi un po' con il braccio.
«lo puoi tenere!»
«davvero? Io pensavo... Che tu ti potessi arrabbiare»
«perché dovrei. Sei la mia vita come lo è la mamma e Anna. Io non ho nulla da nascondere. Dentro quell'appartamento non ci tornerò più. E so che tra pochi giorni diventerà di un'altra persona»
«lo so me lo ha detto la signora.»
«sono felice che tu abbia affrontato certi mostri»
«lo fatto perché così possiamo buttarci tutti insieme questo passato che ci ha torturati per anni. » Lele sorride. Nina si sgancia la cintura. Bacia la guancia a suo padre e poi la mia. «dobbiamo comprare il vestito. Non ho nulla a casa» confessa scaturendo una risata Generale.
«sento già la mia carta di credito morire»
«su papà metti la prima che alla tua carta non succederà nulla»
«lo spero»
Mi erano proprio mancati questi siparietti. Padre e figlia. Gli occhi. L'amore. La famiglia. Ridere. Scherzare su delle cose. Niente segreti. Ancora più uniti di prima. Più innamorati che mani. Lele accarezza la mia gamba mentre sua figlia dietro fa note vocali al suo fidanzato.

                       • Insieme siamo forti •

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