109.

571 51 10
                                    

Non è voluta venire. Sono deluso. Amareggiato. Pensavo stamattina avesse cambiato idea, invece no ribadiva il concetto della sera precedente. Non l'ho chiamata. Ne lei lo ha fatto. Spero capisca quanto mi abbia ferito questa decisione. Ho appena finito le prove. Non so nemmeno io come ho cantato. Forse non ci stavo neanche nei pezzi.
«Lele»
«vincenzo dimmi»
«immagino tu abbia litigato con Elodie perché non la vedo da queste parti - annuisco - ecco però, vorrei che cantassi come sempre. Non puoi vedere adesso»
«scusami lo so. Non avevo concentrazione durante le prove»
«tranquillo. Fatti una doccia che dobbiamo tornare »
«d'accordo. » entro in stanza. Mi preparo la roba sul letto, mi infilo in doccia, mi sistemo. Mi rigiro la fede. La guardo. Sceglierla nonostante tutto. Stare con lei è difficile certe volte; ha un carattere particolare le devi saper tenere testa se no ti schiaccia e vince lei. Mi dispiace e la delusione sale anche in questo momento che lei oggi non canti con me. Che abbia deciso di annullare il nostro duetto solo per delle paure stupide. Raggiungo il palco dopo un ora. È arrivato il momento di aprire le danze. Un messaggio sul telefono “Nina” : “in bocca lupo per tutto papà. Spacca stasera anche se la mamma non c'è. Un bacio da Londra. P.s Leo forse ha trovato casa. ” sorrido. Mia figlia riesce a cambiare il mio umore. Respiro ed entro in scena.
Canto alcune canzoni. Controllo la scaletta. É arrivato il momento.
«ragazzi, stasera ci sarebbe stato un cambio programma un duetto.. ma devo darvi la notizia che non ci sta la persona stasera. E quindi dovrò cantare un altra canzone che ho aggiunto stasera alla scaletta.»
Attimi di silenzio. La gente fissa un punto alle mie spalle. Mi volto. Il cuore perde un battito. Inizio a tremare. Le gambe credo che tra poco cedano. Non so nemmeno io cosa sta accadendo. Delle urla.
«quella persona è pronta stasera per cantare con Lele, ma non con suo marito. Chiede scusa per non essersi presentata prima»
Non so che dire. Sono bloccato. Avanza. Mi sorride. Non sento neanche le urla delle persone che stanno qua al palazzetto. Sono ovattato. In un mondo tutto mio. C'è lei che mi guarda. Ha il microfono in mano e prende la mia. Il cuore batte senza fermarsi. Mollo la sua mano e faccio un giro verso la tastiera. Controllo ogni filo e poi inizio a suonare. Lei si avvicina. Mi sorride. Appoggia la mano sulla mia spalla. È arrivato il momento. Le mie dita toccano i tasti e parte la melodia.

Siamo Due Satelliti ❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora