26.

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Corro in cameretta piangendo. Non ne posso più. La colpa è sempre mia. Quando in realtà non fa altro che attaccarmi. Certo Nina è brava in tutto. Non la rimprovero mai. La difende sempre. Nina è quella che non ha avuto papà e attacca me. Compongo il numero di mio padre.
«Anna, che succede?»
«papà ti prego torna a casa!»
«anna che vuol dire torna a casa. Siete tornate da poco a Roma. Che succede?»
«la mamma si è arrabbiata e mi ha tirato uno schiaffo» sento che sospira.
«che hai fatto?»
«niente papà. Lei mi chiede della scuola come se non avesse tutte le carte per controllare su internet. Esiste una diario elettronico papà. Perché devo dirle tutto io?»
«perché sei sua figlia nina»
«io non sono nessuno per lei. Nina è perfetta. Non vi fa mai arrangiare. Io invece vengo sempre attaccata. »
«Anna finiscila di dire che non sei niente per lei eh! »
«la verità!»
«Anna ascoltami, avete lo stesso carattere testardo e vi scontrate. Ma ti giuro che tua madre ti vuole bene. Sei la cosa più preziosa insieme a Nina che ha. Sei la bambina che tanto ha voluto e che non arrivava. Anna io e tua madre prima del tuo arrivo abbiamo discusso. Volevamo allargare la famiglia ma questo bambino non arrivava. Sei grande ora è certe cose le capisci mhm. Quando sei arrivata. Io ero qua a Londra e Nina era piccola aveva 5 anni. Era da sola a Roma senza di me. È salita in aereo per dirmelo.  Queste cose già te le abbiamo dette. Ti abbiamo aspettato. Ti abbiamo voluto. È mi fa male quando dici che tua madre non ti vuole. Ora non so cosa è successo del tutto. Forse ha sbagliato a darti quello schiaffo, ma allo stesso tempo se è arrivato: è perché tu le hai detto qualcosa che le ha fatto male»
«perché non mi dite mai queste cose belle ogni tanto?»
«Anna non è questione di dire è che sei nella fase dell'adolescenza e tua madre quando era piccola non l'ha avuta. E poi sai bene che viviamo in un mondo dove tutti sono pronti a giudicarci. Se la mamma ti chiede una cosa ascoltala. »
«non le andrai mai contro papà vero?»
«No Anna. Non andrei mai contro tua madre per il semplice fatto che in una coppia ci si viene incontro e i genitori non si devono mai contraddire. »
«però una volta tanto potrebbe dedicare del tempo solo a me e non solo a mia sorella»
« è perché non glielo chiedi? Perché non ti avvicini e le dici: mamma stiamo insieme io e te oggi?»
«perché non devo fare sempre io il passo»
«sei orgogliosa come lei semplice. Volete stare tutta la vita a urlarvi contro?»
«no!»
«e allora? Smetti di piangere adesso. Domani sono a casa. »
«mi manchi papà»
«anche tu Anna. Mi mancate tutti!»
«dovrei chiedere scusa alla mamma vero?»
«si Anna. » sbuffo. Però non è giusto. Perché sempre io.
«papà perché dovrei chiedere io scusa se è lei che mi picchiato?»
« uguale precisa identica a tua madre. Santa la pazienza che ho! Anna tu che lei hai detto alla mamma prima che ti tirasse lo schiaffo?»
«che non le mai importato di me»
«Anna!» mi rimprovera
«papà ero arrabbiata. »
«ma ti pare modo di dire le cose. Certo che poi parte in quarta tua madre!»
«Uffa non è giusto!»
«si che è giusto hai sbagliato e forse ha sbagliato pure lei. Ma ora vai da mamma immediatamente. Non dirle che hai parlato con me e chiedi scusa.»
«tanto lo scopre che c'è il tuo zampino come sempre. »
« e tu non farglielo capire. Anna cerca di capire tua madre ogni tanto. Sai che volte pensa di non essere una buona madre per nessuna delle due?» mi chiede.
«non è vero»
«E allora vai! Che aspetti? Vai a dirle che è una brava madre e tutto ciò che senti. Papà deve andare adesso. Basta piangere e basta litigi. O quando torno non vi porto a cena fuori.»
«Noooooo!» urlo.
«che ti urli pazza! Vai ci sentiamo stasera!» sorrido lo saluto e attacco. Dovrei andare davvero?

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