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Una settimana dopo
A scuola.

«Nina aspetta!» alzo gli occhi al cielo. Luca cerca di trattenermi mentre Monica e Flavia stanno guardando appoggiate alla porta. Mi volto a guardarlo. Devo cercare di contenere le emozioni. Non voglio dar spettacolo.
«che vuoi?»
«se ti fermassi magari»
«sono ferma»
« perché scappi? »
«non sto scappando. Devo andare a casa semplice»
«hai 17 anni e fuggi a casa resta con noi a pranzo!» lo guardo.
«Noi? Noi chi?»
«io te Monica e Flavia» scuoto la testa e rido.
«non ho niente da spartire con voi. e voi se pensate che ci sia dello spettacolo da guardare avete proprio sbagliato! »
«io non ti capisco!»
«perché lhai mai fatto?? Sono stanca dei vostri modi di fare. Per starmi vicino basterebbe poco e di certo non per via dei miei genitori» alzo un po' la voce. Sta zitto, mi accorgo che le due si sono allontanate. Lo guardo degli occhi e mi so contorce lo stomaco. Mi guarda anche lui adesso.
«Nina!» sento chiamarmi da gabriele, il migliore amico dei miei genitori. Cazzo mi ha salvata da un imbarazzo allucinate.
«zioooooooo» mi butto su di lui e lo abbraccio.
«che ci fai qui?»
«passavo qui a Roma. Sapevo che avevi finito scuola e sono passato a prenderti»
«grazie»
«che succede?» sento lo sguardo di Luca sulla mia schiena.
«nulla. Andiamo a casa mamma e papà ci aspettano. Saranno felici di vederci!»
Annuisce. Luca mi richiama ma io non sto a sentire. Capissero per una volta gli errori. Non posso stare sempre dietro a loro perché vogliono avere qualcuno affianco. Non sono il loro giocattolo. Mi fa male entrare in classe è l'unica a salutarmi è quella che prima neanche si azzardava ovvero Alessia, ma non potevo continuare in quel modo.
Non è il mio posto quello di feste x case, roba di alcolici e così via. Il mio posto è a casa mia con i miei genitori mia sorella la musica e magari un giorno qualcuno che mi voglia veramente bene.

La sera tardi.
Finisco di sparecchiare con l'aiuto di Nina. Anna oggi è a dormire da nonno Roberto domani è domenica e voleva stare con lui. Non lo assolutamente ostacolata, nonostante i nostri scontri. Gabriele è rimasto a cena da noi. Non lo vedevamo da un sacco di tempo e ci mancava il suo casino; persino le sue battute. È andato via da poco domani mattina deve alzarsi presto per uno spettacolo nel pomeriggio a Roma. Sono contenta x la sua carriera è un ottimo ballerino.
«mamma»
«dimmi amore»
«ora che papà è salito a farsi la doccia. Possiamo parlare io e te ??»
«certo. Che succede nina»
«non lo so mamma. L'altra sera quando ero a casa di Monica e poi al locale, li guardavo e mi sono accorta di tante cose. Stavo sul divano e li osservano nessuno si è accorto che mi sentissi a disagio. Nessuno se permesso di stare 10 minuti con me. Mi sono accorta che mi piace il ragazzo sbagliato perché lui non mi capisce mamma. Io guardo te e papà e lui ti guarda; ti guarda in un modo che mi scoppia ogni volta il cuore ma ti capisce mamma; cavolo se ti capisce! »
«che cosa ti turba di più Nina? Che non riesci a capirlo? Che lui non ti capisca? O...» mi blocca.
«che mi vedano tutti non solo lui come vostra figlia e non come persona normale. Oggi mi ha salvato zio gabri da un imbarazzo totale mentre lui diceva che voleva andare a pranzo con me ma anche le altre due che si godevano lo spettacolo. In classe l'unica che mi saluta adesso è Alessia e non lo ha mai fatto prima »
«Nina ascoltami, quando ho conosciuto tuo padre, a me non piaceva affatto. Oddio mi piaceva ma volevo tenerlo lontano da me perché avevo capito quanto quel ragazzo potesse insegnarmi. Aveva solo 19 anni ma aveva la tua stessa maturità. Ci sono cascata con tutte le scarpe perché piccola, all'amore non si comanda. Quando arriva arriva e tu devi dar modo al tuo cuore di poter vivere. So che per te è difficile vivere in questo mondo che hai dei genitori famosi ma sono certa che tu sai difenderti abbastanza. Sono sicura pure che proprio quella che non ti ha mai salutato è per il semplice fatto che magari voleva starti vicino, capirti ma tu non le davi modo. »
«io ho paura mamma» mi abbraccia. La stringo, il suo profumo dentro le mie narici.
«io ci sono Nina. Ci sono. Non sarai mai sola mhm! So che avevi già detto qualcosa a tuo padre e che lui ti ha detto di buttarti perché quando il treno passa poi non ricapita più, ma fai tutto con calma. Dati il tuo tempo. E poi magari dai una possibilità a quella ragazza mhm. »
« e Luca mamma? Che faccio con lui?»
«se continua a cercarti senza le cretine vuol dire che gli piaci pure tu. Se no lo fa aveva ragione tuo padre è un coglione!»
«grazie mamma»
«e di cosa amore?»
«di esserci» sorrido. Le baciò una guancia. La stringo non dico nulla. È la cosa più bella della mia vita insieme ad Anna.
«donne ma che fate? Inizia c'è posta! Non vorreste perdervi Maria stasera!»
«ma anche noooo papà. Spostati!»
«come non detto» rido. Nina corre verso il divano. Lele mi ferma x braccio.
«sei la miglior mamma del mondo»  lo bacio e mi siedo accanto a mia figlia mentre lui va in sala a lavorare.

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