84. Compleanno di Nina (parte 2)

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Sono ancora aggrappata a lui. Si sposta  vicino al cancello visto che eravamo in mezzo alla strada. Continua a stringermi.i mette poi giù. Mi rendo conto di aver lasciato tutti appesi a casa.
«vuoi salire?»
«No Nina. Senti ti lascio ai tuoi. Ho intravisto tua nonna, non mi va di rovinare l'aria. Se mi vuoi vengo in sala stasera»
« certo che ti voglio.» sorride. Mi bacia a stampo. «sei sicuro?» annuisce.
«vai tranquilla. Io torno in albergo. Mi faccio una doccia,mangio, chiamo Veronica è tre giorni che non vedo nonna. - gli accarezzo la mano - poi mi preparo e vi raggiungo.»
«va bene. Non sparire però»
«non sparisco. Fammi sapere quando siete nella sala per festeggiare»
«d'accordo. » mi abbraccia di nuovo. Sento che respira tra i miei capelli. Gli accarezzò la schiena. Ci stacchiamo torno in casa. Tutti mi guardano. Sono imbarazzo.
«ok finitela di fissarla. Vieni a nonna, Nina che questi sono peggio dei giornalisti» inizio a ridere. Se non ci fosse lei. Dovrebbero inventarla. L'abbraccio.
«grazie nonnina mia»
«se sei felice tu lo siamo pure noi» mi dice mamma attaccata al mio orecchio. Sorrido.
«lo so» guardo papà che ha uno sguardo fiero. È fiero, orgoglioso di me. Corro ad abbracciarlo.
«ti sarò affianco per ogni scelta che farai. Decidi tu della tua vita amore»
«sei e resterai l'uomo della mia vita papà. Non ci sarà nessuno come te lo sai?»
«quanto sei bella a papà!»
«ma dov'è?» chiede il nonno. Anna mi guarda, mi sa che voleva fare la stessa domanda ma è stata anticipata.
« è tornato in albergo non voleva rovinare l'atmosfera qua. »
«capito. Poteva salire però..»
«mamma lo so. Vuol dire che non se la sente. Ora salgo in camera che tra due minuti arriva Alessia e io sto ancora con la maglia che uso per casa»
«come se non ti avesse mai visto in pigiama alessia» ridacchiò. Trascino mia sorella in camera e sistemiamo il tutto. Ieri sera ci siamo incamminati per Roma da Napoli. Abbiamo cantato per tutto il viaggio con il nonno. Scritto pure delle cose nel quaderno che la nonna mi ha comprato la mattina prima. Mi sento sempre la stessa. Quella di ieri. Quella che non si è montata la testa nonostante abbia dei genitori famosi.

[…]

Alessia mi aiutato a prepararmi. Mi ha regalato una collana con il nome. Sono scoppiata piangere. È la mia migliore amica. La cosa più bella della mia vita. So che posso contare su di lei. Che posso stare ore abbracciata a lei. Che faremo la maturità insieme. Che saremo sempre unite. Perché ciò che ci lega è tanto forte. So anche che continuo a pentirmi di non essermi avvicinata prima, ma il tempo mi ha rivelato che le persone a volte sono una sorpresa.  Ora siamo in sala. La gente inizia ad arrivare. Saluto tutti. Uno per uno.
«eccolaaa la maggiorenne»
«zio Gabri tu non cambi mai eh!» lo abbraccia. Saluto la sua futura moglie e sorrido. Valeria è un ottima ragazza. Zio Gabri ha sofferto molto per la sua storia finita con la tipa che lavorava con lui. Sì sono lasciati in malo modo e non voleva più saperne. Quando un bel giorno mentre portava Anna al parco ha incontrato Valeria colpo di fulmine. Convivenza e adesso finalmente si sposano. Sarebbe pure ora di farmi un cuginetto io non lo so.😏
Vedo Leonardo entrare mezz'ora fa gli ho mandato un messaggio che già la gente prendeva posto a mangiare. Saluta mio padre con una stretta di mano e poi si guardano. Due secondi. Papà sorride. Chissà che si dicono sti uomini.
«ooooh ma c'è pure lui!» Alessia urla come una pazza. Mi raggiunse con Giulia una ragazza che da poco si è trasferita vicino a casa é ho deciso di invitare pure lei.
«wow che bel ragazzo »
«si ma vedere senza toccare bellezze!» Giulia ride.
«tutto tuo Nina. Sono fidanzata» la guardiamo.
«tu mi devi dire tante cose»
«quando vuoi tesoro» Alessia sorride.
« vi racconterò un po' di roba. »
«brava» Leonardo si avvicina.
«ciao» mi dice.
«ciao, lei è Giulia la nostra nuova vicina»
«piacere Leonardo il suo fidanzato»
«piacere mio»
«stamattina mi ha fatto degli striscioni»
«ma noooooo me li sono persi!»
«me li sono conservata poi te li faccio vedere» annuiscono e si spostano restiamo soli. Mette una scatolina nelle mie mani.
«sei pazzo? Che è?»

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