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Lele si sposta verso Elodie. Ne approfitto per salire da Nina. Ho bisogno di baciarla. Di abbracciarla. Faccio le scale. Anna mi sorride. Mi lascia un bacio sulla guancia e scende di sotto. Busso alla porta una volta davanti.
«avanti» la sua voce calda e soave.
«posso?» dico entrando. È sdraiata sul letto. Annuisce. «come stai?»
«non lo so neanche io amore»
«in che senso?»
«mi fa male l'addome e mi sento pure inutile.»
«nina non sei inutile. La sedia rotelle serve solo perché non puoi usare le stampelle. »
«lo so. Ma vedi mi deve lavare mia madre.»
«magari avessi anche io una madre come la tua. » confesso ad alta voce.
«in che senso?» mi accorgo che ha sentito.
«Nina non ho mai avuto dei genitori io. Mia nonna mi ha cresciuto. Mio padre ha abbandonato mia madre quando ha scoperto di essere incinta. Lei mi ha messo al mondo e mi ha lasciato nelle mani di nonna. Quando vengo qua mi sento apprezzato. Mi sento voluto bene. Nonna è stata parte della mia vita. Sì è presa cura di me. Quando avevo la febbre c'era lei che mi curava. Quando Valentina mi ha tradito con il mio migliore amico. Stavo per lasciarmi andare. Non volevo sapere nulla di nessuno. Una storia di due anni per me importante.  Ci avevo messo tutto me stesso. Avevo promesso che non mi sarei più innamorato. Che l'amore fa male che non aveva senso stare con qualcuno soli si sta bene; quando ti ho vista in casa discografica non lo so è come se il mondo si fosse fermato. Non mi importa se sei più piccola di me, sei molto matura e sempre te stessa. » finisco il monologo. Gli occhi mi bruciano. Si alza con il busto senza fare tanta pressione. Si avvicina al mio volto.
« non avrai dei genitori che ti amano come i miei, ma hai una nonna che ti ama tantissimo Leo. Ci sono tante persone che non hanno nemmeno quello. Sei fortunato. E per quanto riguarda quella specie di ragazza - rido per come la nomina - non ti meritava. Non ha capito nulla di te. É nemmeno il tuo migliore amico se le portata a letto. L'amore fa male hai ragione ma molto più delle volte fa bene. » prende la mia mano. «finché vorrai io ci sarò. Sarò sincera con te. Sarò rispettosa. Qualunque cosa accada saprai il primo a saperlo»
«ma quanto sei bella?» le dico. Le prendo il viso e la bacio. Le nostre lingue si incontrano e fanno una dolce lotta. Ci stacchiamo a corto di fiato. Appoggio la fronte sulla mia. I nostri respiri si mischiano. Vorrei stare tutti giorni così con lei. Lei è qualcosa di unico. Ha una forza incredibile nonostante abbia solo 17 anni.
«dopo il mio compleanno dovevo suonare con papà» confessa triste.
«davvero?»
«si. Io e lui al Pala. Ma sto così e mi sa che non posso. »
«su amore. Secondo me ci riesci»
«si ma tu non verrai a vedermi»
«credo proprio di no amore»
«volevo farti vedere come sapevo suonare »
«ci sta un sacco di tempo.» le accarezzò una guancia. Torna a sdraiarsi. Il dolore è tornato.
«rilassati. Non pensarci»
«domani chiamo Alessia magari passa a trovarmi.»
«io mi cerco un albergo. Non posso stare una settimana qua dai tuoi »
«guarda che non disturbi»
«non voglio essere un peso»
«non lo sei amore. Resta qua con me. Mentre i miei stanno via stiamo insieme»
«mhm» mi avvicino e la bacio.
«Lo sai che ti amo» sorride. Allaccia le braccia verso il mio collo e mi tira verso di lui.
«anche io» sorrido. Ho il cuore a mille.

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